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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: BROTHERS
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: crazyreds galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/11/2006 21:23:41 (ultimo inserimento: 27/05/07)

La mia prima yaoi!!! spero solo di avere il tempo di portarla avanti(maledetta scuola!)
 
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...
- Capitolo 1° -

Salve a tutti, accidenti è da un sacco che non scrivo, ma putroppo quest'anno il tempo libero si è quasi ridotto a zero, la quinta è proprio una classe di cacca. Ho deciso di cimentarmi con una yaoi questa volta, è la prima dunque siate clementi, se vi piace mandatemi qualche commentino!!

La scuola era ricominciata da poco e quel bellissimo sole scioglieva ogni più piccola forza che spingeva i ragazzi ad alzarsi dai loro materassi e ad andare a scuola. Hanamichi camminava svogliato, aveva tentato in tutti i modi di restare a letto quella mattina, si era addirittura finto morto,ma una ciabattata in piena fronte gli aveva fatto passare tutto il sonno. Quello era il suo secondo anno, il gorilla e il quattrocchi erano andati all’università, il baciapiselli invece avrebbe dovuto trascorrere, suo malgrado, un altro anno allo Shohoku, il bonsai era diventato capitano, anche se Hana aveva protestato in tutti i modi x far cambiare idea al gorilla,nessuno riusciva a capire che solo lui aveva la stoffa del vero capitano,ma quel giorno si era beccato solo un sacco di pallonate addosso e una carovana di parolacce. Il suo primo anno non si era concluso come lui sperava, purtroppo avevano perso alle regionali e dopo l’ennesimo due di picche da parte di Haruko aveva deciso che era definitivamente finita.
Portò la cartella dietro il capo e sollevò gli occhi in alto,non c’era nemmeno una nuvola in cielo, si annunciava una giornata perfetta. Ma il suo umore tutto rosa e fiori venne investito da una bicicletta rossa e sgangherata. In meno di due secondo trovò il suo viso a contatto con l’asfalto. Una vena cominciò a pulsare sulla sua fronte, sapeva benissimo di chi era la colpa. Sulla sua zazzera rossa si formò un piccolo vulcano che cominciò ad eruttare lava.
-RUKAWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA-
Il suo urlo disumano fece spaventare i passerotti placidamente appollaiati sugli alberi. Come un treno cominciò a rincorrere il moretto che non si era accorto di nulla, solo lui poteva guidare e dormire nello stesso momento. Non appena varcò il cancello cominciarono i gridolini e gli svenimenti. Hanamichi mise sotto due ragazzine del primo anno, ma riuscì a prendere l’altro per il colletto della divisa, mentre la bici andava a schiantarsi contro un albero.
-MA NON CE LI HAI GLI OKKI EH BAKA KITSUNE?! POSSIBILE CHE TU NON SAPPIA RIMANERE SVEGLIO 5 MINUTI ,DANNATA VOLPACCIA PULCIOSA- Hanamichi lo scuoteva ad una parte all’altra, sputacchiando a destra e a manca.
Solo in quel momento Rukawa aprì appena una palpebra e osservò stancamente il rossino che inveiva contro di lui.
-MA MI STAI A SENTIRE BRUTTA PESCIVENDOLA BASTARDA?!-
-mn…- dalle labbra di Rukawa fuoriuscì semplicemente questo verso, richiuse la palpebra e si rimise a dormire.
Hanamichi fece per gettarlo contro un albero, ma Ryota glielo impedì.
-Lo sai che ci serve, uccidilo quando non sarò capitano-
-EH CERTO! DIFENDI IL TUO AMICHETTO! SE NO CON CHI LE FAI LE COSE ZOZZE VISTO KE AYAKO CONTINUA A NON DARTELA-
Sulla testa del rossino arrivò una cartellata tremenda. Ayako era dietro di lui, i capelli leggermente sconvolti a causa del colpo.
Hanamichi fu costretto a mollare la presa da Rukawa e a subire la ramanzina della loro manager, sotto lo sguardo divertito di Ryota e Mitsui.
Era sempre colpa della kitsune!
Quel pomeriggio il nano li aveva massacrati, si poteva proprio dire ke aveva ereditato i modi di fare del gorilla! Dopo una veloce doccia, Hanamichi corse verso casa, sua madre la mattina gli aveva chiesto di tornare subito dopo gli allenamenti. Il rossino ancora si chiedeva il motivo, ma l’avrebbe scoperto presto.
Tirò fuori dalla sacca un mazzo di chiavi, ne infilò una nella serratura e la fece scattare. Non appena aprì la porta sentì delle voci provenire dal salotto, l’inconfondibile risata di sua madre e una voce maschile. Posò la sacca a terra e si levò le scarpe.
-Sono a casa-
-Oh Hana chan, vieni vieni- la voce di sua madre era ancora molto divertita, non la sentiva ridere in questo modo da quando era morto suo padre.
Percorse il breve corridoio buio fino ad arrivare all’ingresso del salotto, da lì riusciva a vedere solo la testa di sua madre. Face qualche passo e subito vide apparire dei folti capelli neri, leggermente brizzolati.
Sua madre si voltò verso di lui e gli fece un gran sorriso, i suoi occhi brillavano.
-Siediti caro, voglio presentarti un mio amico-
Ecco la tipica frase che i genitori usano quando vogliono farti conoscere il loro nuovo compagno.
Hanamichi avanzò incerto, non voleva conoscere nessun amico, lui e sua madre se l’erano cavata benissimo da soli fino a quel momento.
Si sedette su una poltrona rossa, la preferita di suo padre, e puntò le iridi castane sull’uomo seduto accanto a sua madre.
Sembrava alto, la pelle diafana faceva contrasto con i capelli scuri, ma la cosa che lo colpì furono gli occhi blu scuro, gli ricordavano terribilmente qualcuno…
-Hana chan vorrei presentarti Eiji-
-E’ un vero piacere conoscerti Hanamichi- la voce dell’uomo era veramente profonda e calma, sicuramente doveva essere un pezzo grosso. Allungò una mano perfettamente curata verso Hanamichi.
Il rossino la osservò appena, portò gli occhi su sua madre, fissava adorante l’uomo che le sedeva accanto, un dolce sorriso le incurvava le labbra carnose, e solo allora Hanamichi dovette arrendersi,quell’uomo sembrava veramente renderla felice. Sospirò appena e strinse la mano dell’uomo.
-Piacere mio signore-
Sua madre lo osservò gioiosa, per lei non c’era felicità maggiore in quel momento.
L’uomo restò a cena, lui era rimasto in silenzio per quasi tutto il tempo, esclusi i monosillabi pronunciati sporadicamente. Stava giocherellando con il budino preparato da sua madre, ormai era diventato una poltiglia giallognola.
-Tesoro qualcosa non va?-gli chiese improvvisamente sua madre, non essendo abituata al suo silenzio.
-Tutto ok mamma… sono solo un po’ stanco, gli allenamenti sono stati pesanti…-
-Fai qualche sport Hanamichi?- chiese l’uomo, poggiando la tazzina sul tavolo.
-Basket- rispose semplicemente il rossino, osservandolo appena.
-Ah basket!- gli occhi dell’uomo brillarono per qualche secondo-dovevo immaginarlo dalla tua statura, scommetto che sei un vero campione-rise leggermente, patetico tentativo di lecchinarlo.
-Me la cavo abbastanza-
Sua madre lo osservò, Hanamichi che non si vantava di essere una stella del basket?il mondo stava andando al contrario.
-Scusate…- fece lui- io ora vado a letto- spostò la sedia e si alzò.
-E’ stato un piacere Hanamichi, spero di vederti presto- l’uomo tese per la seconda volta la mano verso di lui.
Un po’ riluttante la strinse.
-Certamente,buonanotte…- si allontanò lentamente dalla cucina e si chiuse la porta della sua stanza alle spalle. Poggiò la schiena contro il muro e scivolò lentamente a terra.
Con una mano cercò il telecomando dello stereo, pigiò play e subito partì una musica assordante, quella che sentiva ogni volta che aveva bisogno di scaricare i nervi.
Dopo una ventina di minuti sentì bussare,sapeva già chi era.
-E’ aperto- fece,mentre andava a stendersi sul suo letto.
Apparve la testa rossa di sua madre.
-Cosa c’è Hana chan?-chiese con voce dolce.
-Nulla mamma-rispose il rossino, spegnendo lo stereo- te l’ho detto,sono stanco-
-Vuoi darla a bere a me?-sulle labbra della signora Sakuragi apparve un sorriso- ti conosco troppo bene,avanti-gli fece cenno di sedersi accanto a lei-dimmi cosa non ti va giù-
Hanamichi rimase in piedi,cosa le poteva dire?c sarebbe rimasta male, ed era l’ultima cosa che voleva.
-E’ per Eiji,non è vero?-fece lei,interpretando il silenzio del figlio.
Il rossino si limitò a sollevare le spalle.
-So come puoi sentirti tesoro mio, è successo tutto così all’improvviso,avrei dovuto parlarti prima di lui… è stato un errore imperdonabile da parte mia-
-Lo ami-chiese Hanamichi, fissando sua madre negli occhi-
-Tengo molto a lui, ma l’unica persona che ho amato e che amerò per sempre è tuo padre- la signora Sakuragi accarezzò la testa del figlio-non prenderà mai il suo posto tesoro, questa non potrà mai succedere e voglio che tu questo lo sappia,tuo padre avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Eiji mi rende felice e voglio provare a vedere come può andare questa storia, ma tu sarai sempre messo al corrente di tutto,è una promessa-
Hanamichi sorrise, sua madre gli allungò appena verso di lui e gli baciò la fronte.
-Sei sempre il mio piccolo Hana chan…-

 
Continua nel capitolo:


 
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