torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Dr. House Medical Division (House, M.D.)
Titolo Fanfic: DOLORE
Genere: Drammatico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: gwin galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/11/2006 19:01:50

Sì, hai capito bene, ci sono anch’io nell’elenco delle persone che hai abbandonato; io, la tua nemesi, il tuo completo opposto, in tutto.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
ONE-SHOT
- Capitolo 1° -

Premessa.... l'ho scritta dopo una bruttissima esperienza (fortunatamente finita bene) e di conseguenza è... beh, triste, molto... altre cose... boh...

........

Dove sei? Dove ti sei nascosto?
Quello lì non sei te, NON PUOI ESSERE TE!
Ti rendi conto di come li hai lasciati?
Di come CI hai lasciati!
Sì, hai capito bene, ci sono anch’io nell’elenco delle persone che hai abbandonato; io, la tua nemesi, il tuo completo opposto, in tutto.
Tu un genio, io uno stupido ragazzino.
Tu moro, io biondo.
Tu con i tuoi occhi azzurro cielo, io con i miei del color del mare.
Tu sempre cinico e chiuso in te stesso, io allegro e disponibile.
Tu che hai avuto il cuore di Cameron, io che ho avuto il suo corpo, anche se solo per una notte.
Eppure hai lasciato di stucco anche me…
Ma io andrò avanti lo stesso… loro No.
Cameron… non viene più al lavoro ed ogni volta che la chiamo posso sentire la sua voce esausta… non so nemmeno se in questi tre giorni abbia mangiato qualcosa.
Wilson… è distrutto anche lui; credo che venga in ospedale solo perché glielo impone la sua etica, ma sta sempre rinchiuso nel suo ufficio… Non credevo saresti riuscito a togliergli anche quel briciolo di luce negli occhi che gli era rimasta dal divorzio… eppure è così, ci sei riuscito.
Cuddy… lei è quella che meno di tutti si può permettere di vacillare, con l’ospedale da gestire, ma non ha mandato giù il colpo… non sa come reagire.
Nessuno di noi sa come reagire, perché nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa del genere… ed invece…
Ed invece eccoci qui…
In una tiepida domenica autunnale ad ascoltare le parole di un vecchio prete che innalza elogi a Dio.
Un Dio di cui dubito fortemente l’esistenza, un Dio che hai sempre dimostrato di disprezzare.
Non ti sarebbe piaciuto… non vorresti essere qui, e se potessi scegliere dove stare in questo momento, probabilmente opteresti per casa tua, oppure l’ufficio di Wilson, dove ti rintanavi quando non sapevi che pesci prendere con un paziente…
Di sicuro anche Wilson avrebbe preferito essere a scambiare due chiacchiere con te, in qualsiasi altro luogo… ovunque, ma non qui e non così.
Eccolo infatti, si sta alzando e dirigendo verso la porta; il sacerdote fa finta di nulla e va avanti.
Parole al vento… parole che troveresti sprecate; parole che sono sprecate perché non ci donano il sollievo che dovrebbero…
La porta che si chiude, un movimento leggero che però si percepisce benissimo in questo momento d’interruzione dell’omelia: Wilson non ha resistito; forse perché sa che non è il tuo luogo questo.
Cameron è accanto alla Cuddy, ha trovato la forza per venire qua… è già un passo avanti.
La Cuddy sta abbracciando Allison, ma sono sicuro che è per dare un sostegno ad entrambe.
E poi ci siamo Foreman ed io.
Oltre a noi, poche altre persone…
Non so bene come l’abbi presa Eric… non ha detto nulla, anche se ne è rimasto shockato come tutti.
Mentre io… Cristo, non lo so!
Non dovevi farlo… ancora mi stupisco che tu abbia commesso una sciocchezza simile… tutto mi sarei aspettato da te, tranne questo!
E sarà lo stupore a lasciarmi questo vuoto dentro, o non so che altro, ma le cose non saranno mai più come prima.
Mi mancheranno perfino i tuoi rimproveri e le tue battute sarcastiche, che erano il quotidiano che odiavo, ma che ora vorrei tornasse…
Nonostante questo, resterai sempre un bastardo, cinico, misantropo e dannatamente egocentrico.
Hai dovuto pensare solo a te stesso fino alla fine!
Non so cosa ti abbi spinto, ma non ti sei preoccupato degli altri, delle persone che ti stavano intorno e di quelle che ti volevano bene.
Ok, saranno poche e magari si potranno perfino contare sulle dita di una mano, ma dovevi pensare anche a loro!
Mi domando se tu sia contento della fine che ti sei dato… la stessa del tuo ‘mentore’, Socrate.
O per caso lo hai fatto per vedere se è vero che si poteva restare a parlare per due ore prima di morire da avvelenamento di cianuro?
Scommetto che era una domanda che ti eri posto, vero?
Bah… che importanza può avere adesso?
Siamo noi che dobbiamo andare avanti…
Non sarà facile.
Ecco, la messa è finita…
Due uomini stanno trasportando la bara nel carro funebre.
Tra poco comincerà la processione… breve, il cimitero è qui accanto.
Fuori c’è ancora Wilson…
Non ha avuto il coraggio nemmeno di andar via…
Probabilmente si starà chiedendo se è davvero così, o se invece tu non ci abbia preparato una macabra Candid Camera…
Sarebbe il momento di annunciarcelo, se fosse così.
Ed invece niente.
Non sei sbucato fuori da nessuna parte a schernirci con la tua solita voce strafottente.
Niente.
Il suono di questa parola riecheggia nella mia testa, come se ora fosse suo il compito di prendersi gioco di me; ma l’aria che si respira di fuori è, se possibile, ancora peggiore.
Silenzio.
Straziante silenzio.
Nessuno ha il coraggio di prendere la parola.
Come poter ricordare al meglio una persona che non amava parlare di se?
Alla fine è Wilson a farsi avanti, gli occhi lucidi, la voce tremante e bassa.

“Gregory House è… era indefinibile.
Ogni volta che credevi di averlo compreso, se ne usciva con una frase che scombinava tutte le tue certezze; una frase che te lo faceva odiare, il più delle volte.
Eppure… eppure era capace di gesti che sapevano rendere felice, anche se non avrebbe ammesso mai che era quello il suo scopo.
Aveva molti difetti come uomo, ma anche la grande dote di essere un ottimo medico disposto a tutto pur di salvare la vita che si trovava tra le mani…”

La vedi, House?
Tua madre, lì, che si è appena allontanata da tuo padre, suo marito, e sta raggiungendo Wilson, incapace di continuare, e che ora lo sta abbracciando come con un figlio?
Li vedi, tutti?
Il dolore che hai lasciato.
Il dolore che hai provocato.
Lo vedi?
Spero che ovunque tu sarai, questo dolore ti perseguiti per l’eternità; perché a noi non darà pace, ed ogni giorno continuerà a tormentarci.
Ogni giorno.
Per sempre.




.............


Che dire...
non ci credo nemmeno io che Greg possa commettere un gesto simile, ma non ero in me quando l'ho scritta...
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: