CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -
A DRAGON RIDER’S HEAVEN
fic by Alejandralvarez
Eragon sgranò gli occhi a vedere il (magnifico e divino –Murtagh 4ever *ççç*- n.d.a) torso nudo di Murtagh, arrossendo all’inverosimile.
-Perchè reagisco così?- si chiese.
“Eragon, che ci fai qui?” chiese il maggiore.
Il ragazzo non riusciva a spiccare parola, incantato dalla bellezza nascosta di Murtagh. I suoi occhi azzurri seguirono lenti i lineamenti rigidi e ferrei che non si erano mai dipinti in un sorriso e i contorni delle sue labbra... che cominciò a desiderare ardentemente.
“Il gatto ti ha mangiato la lingua? Parla, di qualcosa, non fare lo stoccafisso sulla porta!”
Eragon entrò timidamente nella stanza, richiudendo la porta dietro di sé. La stanza in cui Ajihad lo aveva rinchiuso non era la squallida cella umida e buia che si era immaginato; anzi, la stanza era abbastanza illuminata e c’era un letto morbido con le coperte, e un tavolo su cui c’era l’ormai consumato pasto di Murtagh.
“S-stai b-bene? I Varden ti stanno trattando bene?”
Murtagh sorrise e si rimise la camicia scura sul petto.
“Non potevo sognare di meglio. Mi danno pure da mangiare decentemente” rispose con una punta di pungente ironia.
Il diciottenne si buttò a pancia all’aria sul letto. “Ma sono certo che non sei qui solo per chiedermi come stavo” aggiunse, osservando il soffitto.
In un certo senso detestava che lui capisse le sue mosse.
“No, no, no; sono venuto solamente a chiederti come stavi” ribattè Eragon. Murtagh si alzò in piedi e si fermò in fronte a Eragon. Gli occhi scuri e penetranti percorrevano silenti gli ancora fanciulleschi tratti, quei riccioli che gli cadevano sfuggenti sulla fronte e la pelle ancora candida, non ancora presa dai primi tratti di barba. Aveva avuto molte occasioni per osservarlo: felice, arrabbiato, ferito, triste... ma non l’aveva mai visto così bello finora...
Una mano scattò avanti verso il ragazzo, accarezzandogli dolcemente le guance arrossate dall’imbarazzo e l’ingenuità del momento, che poi passò al collo e ritornare agli zigomi; giocherellò con i corti riccioli per infine tracciare i contorni delle labbra.
Si sentiva così invulnerabile in quel momento... lo voleva vivere in tutta la sua intimità; solo lui e Eragon, nessun altro.
“Sei stupendo...” mormorò all’orecchio del compagno.
Eragon sentì il suo corpo avvampare; una fiamma che bruciava e che prendeva vita, assopita da troppo tempo; non riusciva più a tenerla a freno...
“Anche tu...” disse in risposta.
Murtagh sorrise e abbracciò di scatto il compagno. Una lacrima cristallina gli rigò il volto di pietra, lo stesso che non si era mai mosso in un sorriso o in felicità, mostrando la contentezza a sentire quelle due parole, sempre state semplici fin dalla notte dei tempi. Eragon poggiò il volto nell’incavo del suo collo e cercò di inspirare dentro di sé tutto il profumo che poteva prendere, inebriando i suoi sensi...
Rimasero così per molto tempo, cullandosi e mormorandosi parole dolci per confortarsi...
Il figlio di Morzan fece incontrare i loro sguardi di nuovo, sorridendo. Era un momento stupendo, uno di quelli che non avresti mai scordato; i loro respiri si sentivano a malapena nel silenzio della loro intimità.
“Sento... che manca... qualcosa...” mormorò Eragon.
Murtagh gli baciò la fronte. “Lo credo anch’io....” rispose.
Il sedicenne fissò quegli occhi penetranti e arrossì più vistosamente di prima. Avvicinò il suo volto a quello del compagno, chiudendo lentamente gli occhi, assaporando lentamente l’ignoranza di ciò che sarebbe accaduto poi...
Murtagh non si lasciò scappare l’occasione e poggiò le labbra sulle sue, intaccando la loro verginità; le sue mani vagavano senza meta sotto la camicia, esplorando il giovane corpo; i sensi che si acuivano... ma oramai c’erano solamente loro due.
Il loro era un bacio pieno di significato: stavano infrangendo le barriere morali, etiche e tutto ciò su cui il mondo si basava; si sarebbero amati senza regole e restrizioni; lui non era più l’ultimo Cavaliere dei Draghi, l’altro non era più il figlio di Morzan; erano Eragon e Murtagh, due amanti che assaggiavano il dolce frutto dell’amore per la prima volta...
Il maggiore portò le mani al suo volto e approfondì il bacio, cercando di non spaventarlo al contatto; appena vide che non aveva paura prolungò quell’estasi divina, chiedendo gentilmente di entrare. Eragon non trovò motivi per bloccarlo e lo sentì sfiorare il palato con curiosità e gentilezza; cercò la sua lingua per cominciare un duello tra loro due, senza vincitori né vinti; i loro sensi erano inebriati da quel magico contatto...
Il bacio continuò per quello che parve loro un’eternità, mentre Murtagh spingeva silenziosamente Eragon sul letto, stando attento a non schiacciarlo con il suo peso...
I respiri corti e affannati; i volti arrossati e desiderosi di qualcosa di più; qualcosa che entrambi avevano capito benissimo.
“Eragon...”
“Murtagh...”
Erano nudi tra le coperte; avevano appena finito di amarsi tra quelle bianche coltri... la stanza sapeva solo di loro e di nient’altro...
Murtagh si sedette, osservando l’amante che gli sorrideva beato.
“È... stato... ... bellissimo....” sussurrò Eragon.
L’altro gli baciò le calde labbra, infilando le mani tra i suoi riccioli. “Si piccolo... è stato veramente bellissimo...”
Nessuno disse nulla per un pò, per poi lasciare che la stanchezza li prendesse... Murtagh si strinse al piccolo corpo del sedicenne, mentre il sonno li prendeva tra le sue braccia....
Non sapevano che cosa sarebbe successo nel futuro, se mai si sarebbero divisi e mai più rivisti; ma erano certi che quella loro unione non l’avrebbero mai dimenticata...
mai...
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