L'ALTARE DI VAN HELSING
- Capitolo 1° -
Roma, 13 gennaio.
Una figura avvolta in un mantello scuro.
A passi pesanti si avvicina all’altare.
S’inginocchia sul sagrato.
“Ho calpestato l’Europa...
ho appreso ogni cosa che può fare di un ragazzo un uomo.
Ho combattuto i figli delle Tenebre.
Ho trionfato sul Conte Dracula.
Eppure sono state le mie mani a strapparla dalla vita”
Lacrime sul marmo freddo.
Le statue fissano l’uomo.
“Non c’era donna più radiosa in tutti gli imperi del mondo...
I tuoi capelli come la pece...
I tuoi occhi profondi ed ardenti...
La tua voce.
L’unica voce in grado di strapparmi dalla mia mania...”
La mano guantata dell’uomo si muove nel segno della croce
Un singhiozzo, unico suono nella chiesa deserta.
“La mia mania...
uccidere il Conte Dracula...
Pensavo che null’altro m’interessasse al mondo.
Solo poi ti ho conosciuta.
E per salvarmi da una dannazione che avevo per anni combattuto...
Sei morta.
E le tue labbra erano troppo fredde
E non potevano più baciare”
Gli occhi dell’uomo si posero sulla grande croce d’oro sul tavolo dell’altare.
Cercò nella chiesa deserta una statua, una sola, che gli si mostrasse misericordiosa.
Tutti quei volti di marmo apparivano gelidi e senza vita.
“Come il tuo corpo, mia dolce Anna.
Quando sei caduta, ed io accarezzavo le tue chiome...
Nonostante tu non potessi saperlo.
Ma ho visto il tuo volto fra le nuvole.
E quando hai pianto una goccia di pioggia ha baciato la mia fronte...
Non sono degno di averti amata.
Neppure per un secondo”
- Sono la mano sinistra di Dio...- sussurra l’uomo
- Ma non ho potuto salvare la donna che amavo...-
- Sono condannato a vivere per sempre nel dolore?-
- Sarà questa la mia fine?-
“C’è un solo modo per avere la pace che cerco...”
La mano dell’uomo di posa sul coltello che porta alla cintola.
- Sono Van Helsing...-
Lacrime, lacrime.
- E non voglio sopravviverti, Anna Valerius.-
“E’ tempo?
Signore, accoglimi nel tuo Regno...”
La lama penetra nella carne...
Un fiotto di sangue sulla maglia nera...
“Accoglimi fra le tue braccia, Signore...
Perché ho combattuto per te...
E l’ho persa, per questa battaglia...”
Un torrente di sangue sul marmo chiaro della chiesa.
“E’ finita.
Ho ucciso,
ho amato,
ho odiato...
Ed adesso commetto un grande peccato...
Mi tolgo la vita...”
Un sorriso si distende sulle labbra ormai morte di Gabriel Van Helsing
“Ma preferisco essere dannato per l’eternità...
piuttosto che sopportare ancora una volta questo dolore”
“Prego che il Signore capisca.
E che Lui ed Anna siano ad attendermi sulla soglia del Paradiso.
Addio, Terra.
Veditela da sola, adesso.
Questa guerra mi è costata più di quanto potessi dare.”
“Anna, ti ho tradita...
Sei morta, perché non divenissi ciò a cui avevo dato la caccia...
Ma io ti ho sempre amata...”
L’uomo cade a terra.
Si affloscia sul pavimento, disteso nel lago del proprio sangue
“Presto sarò di nuovo con te, Anna.
Perché non c’è vita,
Senza amore.”
“Amen”
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