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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: MATRIMONIO, PARTE II
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: black-out galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/11/2006 10:28:47 (ultimo inserimento: 29/11/06)

se vi è piaciuto il primo, allora credo proprio che il secondo sarà di vostro gradimento! nuovi personaggi, nuove situazioni... nuove figuracce...
 
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COME AL SOLITO...IL TERZO INCOMODO
- Capitolo 1° -

Capitolo 1.

Un uomo biondo era in un appartamento e aveva un libro in mano. Era molto elegante, e con un certo gusto raffinato. Insieme al biondo ce n’era un altro, e non si poteva certo dire la stessa cosa di lui. Doveva essere obeso, e indossava una camicia hawaiana, con dei pantaloni che sembrava che ci avesse vomitato sopra un alieno.
L’uomo biondo guardò l’altro e chiese – Allora, secondo me all’ingresso ci vorrebbe un colorino ocra, che alleggerirebbe un po’ le cose, e questa casa, mi creda, è un vero gioiello di Architettura – L’obeso lo guardò e gli chiese – Senta, lei conosce il feng shui? – Draco guardò l’uomo e sembrava che ogni respiro per lui fosse faticoso, poi rispose – Sto facendo un corso sul Feng-shui, se vuole le do il numero di un mio collega che è specializzato in questo – L’uomo guardò Draco e gli chiese – Senta, adesso le chiederò una cosa. E lei deve essere sincero. Se lei fosse una donna, verrebbe a letto con me? – Draco rimase di pietra a quella domanda, poi facendo appello al suo coraggio rispose – Ehm. Non lo so, l’aspetto fisico non è la cosa più importante – L’uomo guardò Draco con odio – Lo dice lei che è magro e può entrare in tutte le camice che vuole. Lo so, io non sono bello, ma le andrebbe di venire a letto con me? – Draco guardò l’uomo e fece una smorfia tra il disgustato e lo stupito – Eh? – L’uomo rise – Sa, io sono americano, e mi sono trasferito qui da poco, però...lei mi fa un sesso pazzesco –
Draco contò fino a 3, poi sbottò – Senta, ma lei è venuto dall’america per provarci con me? Se vuole tanto scopare con un uomo, o con una donna, non mi riguarda, dimagrisca, mangi meno pizze e roba pronta! E comunque, i miei servizi per una persona come lei sono sprecati. Addio, e a proposito, gli americani mi fanno cagare –
Draco guardò la porta ed essa si aprì, poi uscì e si richiuse. Ma che diavolo di persone c’erano in giro? Ormai erano cinque anni che faceva quel lavoro ma… Draco prese il cellulare e armeggiò con i tasti, non avrebbe mai imparato, quelle diavolerie babbane, poi finalmente compose il numero di Harry.
- Uno due, Uno due, Uno due – Harry era ad allenarsi insieme alla squadra di Quidditch. L’allenamento di oggi comprendeva flessioni. Harry vide il suo compagno di squadra Jack Connel e sussurrò – Mio dio, di questo passo, penso che morirò, e invece stasera è un giorno particolare – Jack rispose – Perché cosa succede stasera? – Harry rispose – Per te nulla, ma oggi se ben ricordi è il mio anniversario di matrimonio, e dire che ci sei pure venuto e hai ballato con Monica, quella bisex argentina – Jack rise – E non solo ballato! Quindi oggi festeggi insieme a Draco? – Harry rise – Dovrei, se non muoio prima -
Poi si sentì lo squillo di un cellulare. Tutti si fermarono e l’allenatore guardò i suoi giocatori, con occhio indagatore, poi finalmente – Potter, è il tuo –
Harry si alzò e rise – Mi scusi se non l’ho spento, ma oggi è il mio anniversario di matrimonio – L’allenatore fece una faccia scocciata e porse il cellulare ad Harry, borbottando – Non c’è più ritegno –
Harry prese il cellulare e rispose – Pronto! Ciao tesoro! – Draco rispose – Vaffanculo, non mi va che tu abbia questa voce squillante, mentre un Idiota ci ha provato con me – Harry rise – Ma era carino? – Draco piagnucolò – Ma cosa vai a chiedere! Comunque no, era grasso, ma non è il fatto che era grasso a darmi fastidio(anche se preferisco i magri) ma era un idiota, puzzava e dovevi vedere com’era vestito, cioè, penso che Valentino(se fosse morto) si rivolterebbe nella tomba – Harry rise – Sai che sei in vivavoce e si stanno facendo tutti grandi risate a sentirti? – Draco disse – Te lo dico un’altra volta, Ma vai a fare in culo! – Harry guardò i suoi compagni e rise – E’ un modo per dirmi quanto mi ama – Draco sentì e urlò – Ma la vuoi smettere? Non mi va che dieci omaccioni sudati ascoltino le nostre conversazioni! Senti, quando finisci, vieni subito a casa, a proposito, bada che quella sadica di tua madre non si intrufoli in casa nostra un’altra volta! – Harry rispose – Ma pensavo che tu e mia madre vi eravate chiariti – Draco rispose – Harry, tua madre è, e rimarrà sempre una suocera rompicoglioni. Adesso vado, che devo comprare candele e dolce. Ciao Tesoro! –
Harry chiuse la conversazione, e dovette subire gli sguardi dei suoi compagni che fecero le imitazioni della voce di Draco – Dai Harry, vieni che ti aspetto –
Harry rise – Aspettate solo che diventi il vostro capitano…e poi vi faccio neri –
Intanto Draco era arrivato al suo palazzo, e aveva delle buste contenenti diverse candele e roba da mangiare, e nell’altra mano il tiramisù al cioccolato, tutto contento di tornare a casa dopo una giornata di duro lavoro, quando vide una figura conosciuta.
Era Alexandra.
Draco si avvicinò e disse – Ehi Ciao Alexandra, come va? – Alexandra sbottò – O ciao tesoro, o mio dio, questo vestito è divino, tu indossi sempre cose belle, Zucchero, Rodrigo è impazzito, era da un po’ che era convinto che io lo tradissi, poi oggi pomeriggio, dopo aver scopato, non so cosa gli è preso, è impazzito, avresti dovuto vedere la scena! Io che indossavo i suoi vestiti e lui che mi inseguiva con una pistola per tre strade di fila! Mezzo nudo! Ma quello stronzo, mi ha anche preso i soldi e i vestiti! Posso stare da voi? – Draco la guardò con aria scioccata – Cosa? – Alexandra si alzò e disse disperata – Tesoro, io non so dove andare! Non vi chiedo molto, ma non posso tornare a casa, finché Rodrigo non se ne va – Draco rispose – Ma cazzo Alexandra, ma tu sempre gente fuori di testa ti scegli? Sai che giorno è oggi? E’ il nostro primo anniversario! – Alexandra guardò Draco con aria supplichevole – Lo so, lo so, ma vi prego, solo qualche giorno, il tempo di far sloggiare quella troia da casa mia, e di cercarmi un lavoro! – Draco le chiese – Ma tu non avevi già un lavoro? Oltre alle serate in discoteca, non lavoravi a quel negozio, quella tabaccheria che apre solo di notte? – Alexandra rispose – Sì, tesoro, ma mi sono licenziata. Mi avevano messo di turno il sabato sera. Ti rendi conto? Il sabato sera a me! La situazione era insostenibile! – Draco guardò l’amica, e poi si arrese – D’accordo Alex, andiamo –
Così i due salirono, e quando tornò Harry dagli allenamenti ebbe una sorpresa.
Fece per andare tutto contento da Draco, ma vide Alexandra, guardò Draco, poi guardò Alexandra, poi guardò Draco, poi guardò Alexandra, e infine disse – Ciao Alex, cosa ci fai qui? – Draco rispose per lei – Ehm, è una storia lunga, ti va di andare in bagno a parlarne? –
Così Draco prese per mano Harry e lo trascinò in bagno. Harry guardò suo marito e gli chiese – Non è quello che penso io, vero? –Draco si morse il labbro e rispose – Invece sì, senti, mi ha fatto una pena, poverina, non sa dove andare, ha detto che Rodrigo è impazzito e l’ha cacciata da casa sua, è spaventata – Harry rispose – Amore, benché mi faccia piacere questa tua vena altruista, non potremmo mandarla da qualche altra parte? Che cazzo Alexandra, ogni volta rimorchia sempre le persone più pazze, e più maniache. Ti ricordi che giorno è? Io speravo di passarlo un po’ da soli… - Draco rispose – Lo so anche io, Harry, ma che potevo fare? Era lì, seduta, abbattuta e disperata, non potevo lasciarla lì – Harry guardò Draco e gli disse – Film già visto, Draco. Ti ricordi di quando un anno fa, è venuta tua madre che si è trasferita da noi? – Draco disse seccato – La casa è mia, e decido io – Harry guardò Draco e sbottò – Oh, perfetto! E io chi sono scusa? Il povero coglione che ha avuto la fortuna di stare insieme ad uno come te? Io pago metà del mutuo come te, eppure, il mio nome non c’è in quelle fottute carte – Draco rispose – Guarda, solo su una cosa hai avuto ragione. Sei un povero coglione –
Harry guardò Draco e rise – Perfetto! Prima tu ospiti una persona, senza dirmi niente, ho ricevuto una telefonata, per caso? Non mi sembra, e poi mi dai anche del povero coglione! Evviva! Come sono fortunato – Draco ribattè – Senti, io non ho voluto il litigio, hai fatto tutto da solo, dico solo che tu sei il primo a dire “Aiutiamo gli amici” e poi quando questi hanno veramente bisogno di noi, tu fai un passo indietro, una persona così, non è solo un coglione, è pure un falso, e adesso mi vieni pure a rinfacciare che la casa è mia – Harry urlò – Cosa? Sei tu che l’hai detto, e sei tu, che l’hai usato per primo, e non è la prima volta che ti vanti che questa casa è a nome tuo, allora senti, facciamo così, tu dormi con Alexandra, nella TUA splendida casa, e io vado a dormire da mia madre - Detto questo si smaterializzò. Draco andò in soggiorno, dove Alexandra era seduta sulla poltrona e stava guardando la tv, poi si voltò e gli chiese – Cosa è successo, cioccolatino? – Draco andò diretto al frigo bar e cominciò ad armeggiare con gli alcolici, quando Alexandra si alzò e prese lei il comando – Ti faccio un cocktail buonissimo. Si chiama “Concorde” ed è fatto da Vodka, Gin e Whisky, un sorso e fa andare d’accordo tutti – Draco rise – Mi servirà, grazie – Alexandra guardò Draco e disse – Spiegami tutto – e gli porse il concorde, Draco lo prese e ne bevve un sorso, che andrò diretto giù nello stomaco, cominciando a riscaldare tutto il corpo. Draco rispose – Il problema è Harry, ce l’ha sempre avuta con me, perché la casa è a nome mio, ma che ci posso fare se lui per il mondo è disoccupato, e che quindi le garanzie, è meglio che le offro io? E poi al minimo accenno di lite, si infiamma subito – Alexandra rise – Però se sbaglio, voi due non litigate spesso – Draco rise – Beccato. Sì, è vero, non litighiamo spesso, anzi, si può dire che questa sia la terza lite in tutto, però ha un pessimo carattere, e poi vuole sempre comandare lui, Ormai praticamente sono sua moglie, non più suo marito – Alexandra si versò un concorde anche per lei e gli chiese – Zucchero, scusa se te lo chiedo, ma tu fai solo il passivo a letto? – Draco a quella domanda, arrossì leggermente, poi bevve un altro sorso di Concorde, e un altro rossore si sostituì, Draco rispose – Praticamente sì, avevamo stabilito che non dovevano esserci ruoli, nel sesso, per noi, ma alla fine, io sono sempre quello che lo prende nel culo. In tutti i sensi – Alexandra rise – Forse è questo il problema, Avete fatto il fottuto errore di milioni di coppie, gay e non, Si è creato uno squilibrio di potere – Draco obbiettò – Odio vedere insieme le parole Potere e amore – Alexandra disse – Ascoltami, io sono un esperta in relazioni omosessuali, visto che sono nata frocio, e si può dire che da piccolo, al posto di bere i biberon, mi ci sedevo sopra, Io dico che tra voi si è creata una situazione di imparità, Vedi, il sesso è potere, e anche il denaro è potere. Harry guadagna più di te, e nel sesso fa l’attivo, è tutto qui il problema! – Draco guardò Alexandra e rise – Non so se c’è da fidarmi di te in questo momento, stai bevendo il concorde – Alexandra baciò Draco sulla guancia e rise – E’ proprio per questo che so di avere ragione. Tu prova a metterglielo dentro, e vedrai che cambierà atteggiamento –
Draco rise e disse – Avanti, festeggiamo! Al mio passaggi da passivo ad attivo! –
Alexandra rise, ormai preda dell’alcol – Io direi di berne un altro a testa, avanti! –

*********************

Harry era nella sua vecchia camera di quando abitava da suo padre e suo madre, e si guardava intorno. Era ormai sdraiato, luce quasi spenta, se non per via del piccolo Lumos che faceva ogni tanto, ma non riusciva a dormire. James stava passando per andare a dormire, quando vide ancora accesa la luce in camera di suo figlio.
Non resistette alla tentazione, allora entrò in camera, e salutò Harry.
Il moro rispose – Ciao Papà, da quando sei in pensione, stai ingrassando e stai perdendo la bacchetta ovunque –
James rise – Ti ringrazio Harry, e io che ero venuto a farti compagnia. Come mai non riesci a dormire? – Harry rispose – Non chiedermelo, lo sai, il fatto è che io ho sempre dormito insieme a Draco, è il mio peluche, è tanto caldo – James fece una frecciatina velenosa – Caldo? Strano, visto è che il figlio di Lucius Malfoy! Se vuoi posso dormire io con te, come quando eri piccolo, però ora la cosa sarebbe un po’ più gay – Harry guardò il padre e rise – Non preoccuparti, il fatto è che, io e Draco non litighiamo mai…- James si avvicinò e si sedette sul letto, poi disse – E’ questo allora il problema! Vuoi parlarne? – Harry sorrise, poi chiese – Senti, un po’, tu e mamma festeggiate il vostro primo anniversario di matrimonio, avete un sacco di progetti da fare, e poi puff…compare un amico, o amica, nel caso di Alexandra non so quale scegliere, che vi chiede ospitalità, ti darebbe fastidio? – James rise – Il nostro primo anniversario... è lì che sei stato concepito – Harry fece una faccia disgustata – Non voglio saperlo! Comunque, rispondi alla mia domanda, ti darebbe fastidio? – James rimase in silenzio qualche secondo, poi rispose – Bè…direi di sì, però dipende dalla situazione. Se è un amico in difficoltà, sì, mi darebbe fastidio, ma alla fine cercherei di non dargli troppo peso – Harry rise – Perfetto, allora Draco aveva ragione. Sono un coglione, e un falso! – James ironizzò – Testuali parole? – Harry guardò il padre. Ogni tanto non lo capiva, con quell’umorismo strano, poi continuò – Sì, anche se prima di coglione c’era anche povero, Il fatto è che tu e la mamma, sapete quanto mi da fastidio che la casa sia a nome suo, mi da sui nervi. Mi fa pensare che se volesse, potrebbe sbattermi fuori, e io non avrei diritti – James scosse la testa – Harry. Rifletti, Draco ti ama, perché dovrebbe sbatterti fuori da casa sua? –
Harry rispose – Non so, forse è questo che mi fa incazzare. È la mia paura, che io e lui possiamo divorziare, io…io…io non lo sopporterei, e non mi frega un cazzo della casa, una casa si ricompra, ma Draco no – James sorrise – Hai visto che allora la cosa è un'altra? – Harry sorrise – Già. A volte sei meglio di Freud, Papà, adesso dormo, domani mattina andrò a casa nostra con un mazzo di fiori e delle scuse! –
James sorrise – Io l’ho sempre detto, tra etero e gay non ci sono differenze. Stessi problemi, stesse seghe mentali, Cambia solo il fatto che voi preferite il cazz…ehm… Vabbè, buonanotte -
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Arrivò la mattina, ed Harry si svegliò presto e di buon’umore, ringraziò i genitori(tra l’altro beccandosi un sonoro Vaffanculo da Lily, perché erano ancora le 7) e poi si vestì, e andò a comprare dei fiori.
Al negozio di fiori incontrò un bel ragazzo che lo salutò molto calorosamente
Harry sorrise – Ciao, senti, vorrei un mazzo di fiori, che possano esprimere un sincero dispiacere, e che possano dire “Scusami” – Il ragazzo rise – E’ per la tua ragazza? –
Harry rispose – No, per mio marito – Il ragazzo rimase stupito, cosa che durò solo qualche secondo, poi rise – Bè, io quando litigo con il mio ragazzo, gli porto sempre un mazzo di Gigli. Che hanno un duplice significato, significano “Ti sfido ad amarmi” oppure “Sono uno stronzo, ma ti amo” Gigli? – Harry rise – O mio dio, ma al mondo sono tutti gay? Non ce n’è rimasto uno normale? comunque i gigli vanno benone! – Il ragazzo rispose – Ti faccio subito l’incarto. Offre la ditta. Vai e spero che facciate pace – Harry ironizzò – Ti ringrazio, allora, salutami anche il tuo ragazzo –
Presi i fiori, Harry svoltò l’angolo e si smaterializzò in casa sua.
Il moro rise – Nessun posto è come casa mia, ma…? O mio dio! No…non è possibile – Draco e Alexandra erano sdraiati sul divano e guardavano il dvd del concerto di Elton John. Alexandra rise sguaiata – Oh, ma hai visto che sopracciglia? Io non me lo farei mai Elton, bravissimo pianista e cantante, ma non me lo farei mai –Draco rise – Una volta l’ho visto Elton, niente di meno che al funerale di Lady D, dove cantava “Candle in the wind” – Certo che voi due avete dei film porno veramente assurdi. Un film porno che ha una storia! Ma siete coglioni? – Harry tossì – Ehm ragazzi –
Alexandra si girò e rise – Ah, proprio te, Sai Harry, abbiamo parlato tutta la notte di te, Preparati che presto ti farà tanto male il culo – Harry non raccolse, e non volle raccogliere, poi si portò una mano agli occhi e mormorò – Lo sapevo che lasciare Draco solo con la trans più alcolizzata di Londra era un pericolo – Alexandra rise – Non esagerare, dolcezza, sono una donna di mondo, e mi piace essere allegra! – Harry ribattè – Donna di mondo un cazzo! Ci manca poco che gli ormoni te li danno con il bicchiere di Grappa, avanti, chi è ridotto peggio? – Draco si fece avanti e rise – Sissignore, signor Ammiraglio! Sono pronto a partire! – Harry rispose – Tu sei già partito, dai, cominciamo con te. Alexandra cosa gli hai dato? Spero non il vermifugo per cani, come quella volta al Lesbian Pride, vero? – Alexandra fece l’aria innocente – Me l’avevano venduta come ecstasy, ed era così pieno di lesbiche, che mi sarei voluta uccidere – Harry commentò acido – Peccato che tu non l’abbia fatto, cosa hai dato a Draco? – Alexandra rispose – Un goccio di Concorde, Non ti scaldare, dolcezza, mi rimproveri sempre tu – Harry ribattè – Perché fai sempre cazzate. Devo ricordarti di quella volta che ci hai chiamato per venire a salvarti, perché avevi perso a carte contro la mafia? – Alexandra si alzò e urlò(o meglio cercò di urlare) – Ma scusa, voi siete maghi, non ci voleva niente a fare abra cadabra e sistemarli, no? – Harry sbuffò – Sì, ma la magia non risolve le sbornie, e purtroppo nemmeno la tua idiozia – Harry fece distendere Draco sul divano, ma lui continuava a muoversi e dire frasi sconnesse, della serie “Vedo gli angeli, Ho le ali, Alexandra mi ha dato le ali per volare" Harry guardò Draco e rispose – Alexandra ti ha dato certamente qualcosa, ma non le ali, qua la vedo brutta, è peggio del solito – poi si risolve ad Alexandra – Ma quanto Concorde avete bevuto? – Alexandra rise – Direi più o meno cinque bicchieri – Harry chiese – In due? – Alexandra rispose – No, a testa – Harry si afflosciò disperato – Ma porca puttana, Giuro che appena ti riprendi, Alex, ti butto fuori da casa mia! – Alexandra rise – Non è casa tua, stronzo, fai tanto il moralista, ma quando venivi al Gay Village di Londra, non mi pare che facevi il moralista anche lì, no? Quando beccavi, e te ne andavi a scopare, lasciando Hermione da sola, vero? Quindi, non farmi la lezione, che tu sei porco quanto me – Harry rispose a tono – Sì, ma almeno non davo ad Hermione ecstasy o anfetamina, spacciandola per vitamine, e non la mettevo nei casini, come tu fai tranquillamente con noi, e pensare che Draco ti ha anche scelto come testimone – Alexandra rise – Non la mettevi nei casini? Allora come lo chiami, quando quel ragazzo, quel ragazzo di corvonero con cui avevi scopato, si era innamorato di te, e si è chiuso nel bagno di hermione per otto ore? Si era persino messo a mangiare il sapone, e diceva che non sarebbe uscito finchè tu non fossi arrivato, ma tu eri troppo occupato a fare il fighetto, a sfruttare la popolarità di Harry Potter, eh… -
Harry e Alexandra si guardarono, poi dopo circa tre secondi scoppiarono a ridere. Harry disse – Okay, Strega, il primo round è finito in parità, ma la sfida continua. Certo che a sentire te ero un vero coglione – Alexandra rise – Perché adesso no? Sparisci, tesoro, che qui l’unico che sa curare una sbronza, sono io, perché lo faccio ogni mattina! –

Fine capitolo 1.

Ecco il seguito tanto atteso(da chi?) e ringrazio Aleffo e Sawadee per i loro commenti! E chi non ha avuto ancora l'occasione di commentare lo faccia!! E' un ordine!! Scherzo, ovviamente! Ciao a tutti!


 
Continua nel capitolo:


 
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