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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: X-Men
Titolo Fanfic: DAL FUOCO NASCE L`AMORE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ari91 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/11/2006 21:20:12 (ultimo inserimento: 18/12/06)

ciao a tt....scusate ma nn ho resistito a scrivere un`altra fic....commentate ^____^
 
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-CAPITOLO 1°-
- Capitolo 1° -

Si lo so lo so...nn ho ancora finito la fic dal titolo "tutto inziò quel giorno" ma ke ci posso fare questa storia mi è venuta in mente così e visto ke mi sembrava carina ho voluto scriverla...
Allora voglio dire poche cose prima di inziare il primo capitolo....
Molti dei personaggi sono invantati da me e anche tanti eventi...
La storia comunque parte dal secondo episodio di X men...i fatti come ho già detto non seguono la catena del film.....
Il genere non è solo sentimentale ma c'è tanta azione e anche un pò di umorismo in poche parole un misto di tutti i generi....
Spero che commentiate...
Kuda76 questa fic è dedicata anche a te visto ke sei una fan sfegatata di John(JOHN TROPPO FIGOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!! NdAri^^)
Bene ora vi lascio al primo capitolo fatemi sapere....
Baci Baci
Niky


15 Novembre 2006
Siamo ormai nel ventunesimo secolo e con questo nuovo secolo è sorta anche una nuova generazione che domina il pianeta terra oltre agli umani.
I Mutanti.
Ma chi sono i Mutanti?
Come si fa a riconoscerli?
Alcuni sembrano dei normali esseri umani e altri sembrano dei mostri.
Ma i Mutanti sono tutti dei mostri.
Indipendentemente dal loro aspetto fisico o dai loro poteri,sono una specie da sterminare.
Sono una macchia che sporca il mondo.
Sarebbe normale se questi pensieri li pensasse un comune essere umano ma pultroppo non è così.
La maggior parte dei mutanti condanna il loro stesso DNA difinendolo sporco.

Alaska 11:30 del mattino.
Gli alberi ai lati della strda erano ricoperti di candida e soffice neve.
Tutto in quel posto era coperto da un manto bianco.
Tra gli alberi si intravedevano dei lupi che si muovevano silenziosi.
Una macchina scorreva veloce in quel silenzio.
Il guidatore vide qualcosa che catturò la sua attenzione.
Si fermò.
Il guidatore,un ragazzo sulla ventina,sigaretta tra le labbra,capelli neri tirati impiedi occhi verdi smeraldo,carino ma aveva la classica faccia da bello-stronzo.
-Ehi bella vuoi un passaggio?-
La ragazza che stava camminando al lato della strada si fermò e si girò.
Non era tanto alta,capelli rossi e occhi color cioccolato,pelle rosea.
-No grazie- disse fredda e riprese il suo cammino.
Ma il ragazzo deciso a non mollare si affiancò di nuovo al lei.
-Fa freddo e poi una bambina non dovrebbe andare in giro da sola in posti del genere- sul suo volto si stampò un ghigno poco rassicurante.
La ragazza voltò solo leggermente il capo -Ti ho detto di no-
Lui spense la macchina e scese,si piazzò davanti a lei che non mosse un muscolo per nulla impaurita,lo sfidava con lo sguardo.
-Eddai bambina,non ti faccio niente- le prese il polso stringendolo forte -Ora tu vieni con me-
La ragazza sorrise gelida quanto l'aria.
Fissò la sigaretta del ragazzo per poi strizzare l'occhio.
Dalla sigaretta usci una fiammata,dallo spavento il ragazzo cadde nella neve e fissò la ragazza sconvolto.
Lei li diede le spalle e proseguì per la sua strada.

New York.
Scuola per giovani dotati Xavier's School.
-Questo per noi Mutanti è molto importante dobbiamo saper....E John sicuramente sa di cosa stò parlando vero?- disse una donna,alta capelli bianchi e occhi neri pelle abbastanza scura.
Incrociò le braccia al petto scrutando un ragazzo seduto all'ultimo banco infondo all'aula che stava giocando indifferente con un accendino di metallo con raffigurato uno squalo.
Il ragazzo fece un ghigno privo di divertimento.
Si mise le braccia dietro la nuca,aveva capelli color castano chiaro tirati indietro occhi nocciola.
Indossava una maglietta a maniche lunghe bianca e nera e dei jeans a vita bassa.
-Dobbiamo saper controllare i nostri poteri- disse in tono lagnoso.
La professoressa stava per rispondere ma bussarono alla porta e entrò una donna,alta capelli corti rossi e occhi marroni.
-Tempesta l'abbiamo trovata- l'altra annuì.
-Arrivo.Allora ragazzi voglio che leggiate per domani i paragrafi 4 e 5 e voglio le relazioni sulla mia scrivania- e detto questo l'asciò i suoi studenti a lamentarsi per seguire la donna.
Stavano camminando in un lungo e deserto corridoio.
-Dove si trova?- chiese Tempesta.
-Il professore è riuscito a trovarla grazie a Cerebro,è in Alaska- le spiegò la donna.
-Jean....Logan si trova in Alaska-
Lei sorrise tristemente -Lo sò.Il professore si è già messo in contatto con lui appena la troverà la porterà qui-
-Ma perchè il professore ci tiene tanto a lei?Ci sono tanti mutanti nel mondo che hanno bisogno di aiuto,perchè la voluta cercare?Per di più è un Pyro e noi qui ne abbiamo già uno che mi farà uscire pazza figuriamoci averne due- disse più a se stessa che a Jean.
-Non ne ho la più pallida idea- e aprirono una porta in legno battuto.

Intanto nella caffetteria della scuola un ragazzo era uscito dall'aula con un diavolo per capello.
John Allerdyce odiava essere richiamato.
-Secondo voi cosa avrà voluto dire la dottoressa Grey?Chi avranno trovato?- chiese un ragazzo alto capelli biondo cenere e occhi azzurri.
Indossava una maglietta a maniche lunghe azzurra e dei jeans neri a vita bassa.
Era seduto allo stesso tavolo del Pyro.
-Non ne ho idea e non me ne frega un cazzo sinceramente- risposse stizzito ricominciando ad aprire e chiudere il suo inseparabile accendino.
-Finezza- disse una ragazza seduta difronte ai due,capelli castani-rossi con le due ciocche davanti bianche occhi color nocciola.
Indossava una maglietta rosa con sopra una giacchetta nera,jeans strappati di qua e di là.
E dei guanti neri alle mani.
-Senti dolcezza non rompere-
-Piantatela voi due- disse il ragazzo dalle iridi azzurre.
-Senti Bobby è la tua ragazza che vuole rompere le palle-
-Guarda che io ho un nome- disse lei portandosi la tazza di caffè alle labbra.
-Oh scusa Rogue- fece un falso sorriso.
-Voi due siete da ricovero- disse Bobby mentre i due ricominciavano a litigare.

Una ragazza entrò in un locale.
Era tutto di legno era illuminato solo dalla debole luce di alcune lampade sparse qua e là.
Nonostante l'aria gelida e la temperatura bassa la ragazza era vestita con dei pantaloncini che le arrivavano a metà coscia neri,calza nere e dei stivali rossi a tacco abbastanza alto che arrivavano sopra alle ginocchia,meglietta rossa strappata con tre squarci facevano intravedere il ventre piatto indossava una giacca nera.
Non dimostrava più di 16 anni.
-Una birra- disse al barista.
Si sedette al bancone buttando il suo borsone nero a tracolla a terra.
-Non sei un pò piccola per bere?- alle sue spalle arrivarono tre uomini alti e robusti.
La ragazza li fissò ma poi riportò l'attenzione sulla sua birra.
Il barista era tornato in cucina.
-Ehi stò parlando con te piccola- li mise una mano sulla spalla e la fece voltare.
-Ma che cazzo avete tutti da rompermi?-
L'uomo che stava fra i due si avvicinò di più a lei,spingendola contro al bancone.
Era alto e muscoloso,capelli lunghi neri e occhi marroni.
-Lasciami- sibilò lei.
Lui rise -Cosa vorresti fare piccola?- lui si avvicinò di più al viso della ragazza.
Lei mise la mano destra in tasca e trovò quello che cercava.
-Ehi amico- l'uomo si girò per vedere chi lo aveva importunato ma non riusci a vederlo visto che ricevette un sonoro pugno in faccia,gli alti due erano a terra svenuti.
-Stai bene?- chiese l'uomo che l'aveva aiutata.
Alto e muscoloso,capelli marroni scuro e occhi del bedesimo colore aveva una leggera barbetta.
Indossava una camicia a scacchi con sopra un giubbino di pelle nera slacciato davanti e dei jeans.
Lei prese il suo borsone e guardò i tre uomini stesi a terra.
-Non mi serviva il tuo aiuto- e uscì dal locale.
-Carina- sibilò e poi la seguì.
-Ehi- cominciò a correrle dietro -Ehi-
Lei si accese una sigaretta con un accendino di metallo con raffigurata una fiamma rossa e arancio.
-Ferma ragazzina- lei esasperatà si girò.
-Che vuoi?-
-Devi venire con me-
Lei alzò un soppracciglio e poi scoppiò a ridere.
-Cosa?-
-Devi venire con me- ripetè lui.
-Motivo?-lei diede un tiro alla sua sigaretta.
-C'è un posto dove puoi andare,è un posto per mutanti come me e te-
Lei buttò seccata la sigaretta nella neve.
-Chi ti dice che ho bisogno di un rifugio?Per di più in una scuola per mutanti.Hn non farmi ridere-
-Non hai più una casa da tre mesi-
Lei lo scrutò dura -Mi hai seguita e spiata?- chiese fredda.
-Io no sicuramente- alzò le spalle lui.
-Io non verrò- disse guardandolo negli occhi -Non ho mai preso ordini da nessuno e sicuramente non li prenderò da te-
Lui sospirò,quella ragazza li ricordava un mentecatto "fuocoso".
Lui si mise in spalle la sua borsa -Fai come vuoi buona fortuna e addio-
La sorpassò e andò alla sua moto.
-Aspetta- lui si voltò verso la ragazza -Ok verrò- quelle parole le erano uscite senza che lei se ne accorse.
Legò la sua borsa alla moto e ci montò.
-Mi chiamo Logan- disse passandoli un casco.
-Fire-
-Carino ma voglio il tuo vero nome e no quello che sei-
Lei sorrise -Emma-
Si infilarono il casco lei li cinse la vita e partirono.

Intanto nell'ufficio del professor Charles Xavier il fondatore della scuola per giovani mutanti si discuteva della Pyrina.
-Professore perchè ci tiene tanto?- chiese Tempesta.
-Perchè ha un potere grande Ororo e voglio potenziare le sue capacità in modo che possa sfruttare il suo potere al massimo,non è un semplice Pyro tienilo sempre a mente- disse con voce calma e dolce fissndola con i suoi limpidi occhi azzurri.
-Dobbiamo anche proteggerla,anche se Magneto è nella sua prigione può sempre trovare un modo per portarla nella sua squadra di mutanti- disse un ragazzo in parte a Jean.
Alto capelli castano scuro portava degli occhiali neri da sole.
-Hai ragione Scott andiamo da Erik per vedere se sà già qualcosa,ci andremo domani sera- il ragazzo annuì -Invece Tempesta e Jean voi andate a Boston a prendere il mutante che ha attaccato il presidente sono riuscito ad localizzarlo-
Lei due ragazze annuirono.
-Logan e la nostra Pyra arriveranno domani sera,io ci parlerò dopo domani verso le quattro-
-Bene noi andiamo è ora di pranzo- Scott e Ororo uscirono dall'ufficio lasciando soli il professore e Jean.
-Jean voglio che tu segua quella ragazza ha molti dubbi in sè,non riesce ad acciettare il suo DNA ha bisogno di aiuto-
-Certo- annuì lei -Professore lei non la cercata solo per i suoi poteri vero?Chi è quella ragazza?-
Lui sorrise -Lo scoprirai presto,ogni cosa a suo tempo-
Con la sua sedia a rotelle andò alla porta -Ora andiamo a pranzare- e lasciarono anche loro l'ufficio.
Quella ragazza avrebbe cambiato il destino di tanti ma di uno in particolare.


 
Continua nel capitolo:


 
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