PROLOGO
- Capitolo 1° -
Una giovane ragazza se ne stava seduta su un vecchio cuscino di seta. Slanciata beveva lentamente una tazza di the. Aveva due grandi occhi di ghiaccio e una folta e lunga chioma color dell'oro. Al collo portava un ciondolo d'ambra al cui interno erano racchiuse dei ciuffi di candido pelo bianco, come la neve.
-per cosa mi avete fatto chiamare mia signora?- di fronte a lei una gobbuta vecchia dai capelli color pulce stava trafficando con una tazza di sakè, non alzò gli occhi alladomanda di lei, macontinuò a fissar il forte alcolico-tuo padre ti vuole vedere ninie...è una cosa importante-
-parlate più chiaramente!- con aria altezzosa guardava dritta davanti a se- se mio padre ha deciso un altro pretendente per il mio matrimonio ditegli pure che non voglio nemmeno vederlo!- impassibile la megera si abbassava sulla tazza per bere senza mai alzar gli occhi- si tratta del re inu no taisho..-ninie si bloccò di colpo voltandosi lentamente-quello dell'ovest?
-si...ha bisogno di moglie per un erede, tu sei l'ultima dei potenti demni cane dell'est, dominatori dell'oro e dell'ambra...con lui scatenerai il più grande demone di puro sangue dell'universo, invencibile ma persempre costretto all'odio del proprio cuore...-
la giovane continuava a guardarla in silenzio, le braccia incrociate al petto- hai visto di nuovo con gli occhi della preveggenza...- guardò fuori dalla grotta, il sole illuminava i piccoli ciuffi d'erba di un cigantesco campo di margherite che ballavano aiutate dal venticello sfoggiando i loro colori più belli- si dice sia stato capace di dominare mille e mille spettri, che sia riuscito ad avere la spada più potende del mondo..sapete com'è di aspetto?è giovane?- la vecchia bevve un altro sorso di sakè-mia cara, è un demone potende che ha viaggiato per il mondo, tu sei solo una bambina in confronto a lui...-ninie si abbassò a prender una sacca chesi mise poi a tracolla ricadente sui fianchi sinuosi, si alzò- mi state dicendo che è vecchio?-tono divertito, scanzonatorio, si voltò facendo qualche passo verso l'uscita, ma fu bloccata dalla mano ossuta della signora anziana, abbassando gli occhi incrociò quelli della megera, ricoerti da una patina verde- quante volte vi ho detti di coprir quegli scempi!- tirò uno strattone per liberarsi dalla presa- zia cara, vi farò portare degli abiti puliti e cibi prelibati, son stufa di vedervi vivere come una mendicante!siete o non siete la sorella di mia madre, regina di queste terre!?
-ninie, tua madre è morta e a te spetta il trono, io non son più nulla...se andrai inu no taisho...raggiungerai mia sorella-
-non credo nella vostra stupida preveggenza- se ne andò fuori, con passo lento ed elgante si allontanò mentre la vecchia si rintanava a bere sakè nella sua buia e puzzolente grotta.
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