L’ INIZIO DI UN INCUBO
- Capitolo 1° -
Apollo: Preannuncio che questa è la mia prima fanfic, quindi ho bisogno di molti suggerimenti, consigli e opinioni da parte di tutti. Spero che leggendo questi capitoli non vi annoierete, e spero che nessuno di voi mi citerà in tribunale. ^__^’’’’
Un‘ultima cosa, se qualcuno conosce o ha qualche informazione su una certa Miyazawa, che ha scritto alcune fanfics un po’ di tempo fa, mi scriva, please !!!
Buona lettura !
Capitolo 1
L’ inizio di un incubo.
Sangue.
Le goccie del sangue che scendeva dal suo braccio sinistro avevano formato una piccola pozza a terra.
Era stanco, non poteva continuare, non si sentiva più i muscoli del corpo e ogni movimento era un affanno per lui.
Anche respirare era una tortura.
Non riusciva a tenersi nemmeno in piedi, ma sapeva che non poteva cedere.
Il suo corpo, ricoperto da tagli e lividi, bagnato dal sudore e dalla pioggia da poco cessata, sembrava sorretto unicamente dalla sua forza di volontà che gli diceva
“Gohan! Non arrenderti, non puoi mollare! Non puoi!”
Anche la vista era debole e appanata; sapeva che sarebbe svenuto da un momento all’altro.
Gohan guardava il nemico fermo in aria, immobile, come se aspettasse che il suo rivale cedesse al dolore e alla fatica.
Nel suo sguardo non c’erano che disprezzo e indifferenza, non aveva nessuna pietà, come del resto tutti coloro che lo avevano preceduto.
Ma lui era diverso, era estremamente forte, troppo forte.
Era approdato sulla Terra senza che nessuno se ne accorgesse, aveva ucciso senza ritegno centinai di Terrestri, senza motivo. Appena Goku e gli altri ebbero avvertito il pericolo era ormai troppo tardi. Goten e Trunks, giunti per primi, erano già stati uccisi senza che potessero effetuare la Fusion. Goku e Vegeta, arrivati sul luogo del fatto, una città ormai ridotta a macerie, colmi di rabbia aveva invece eseguito la tecnica alla perfezione.
Ma questo non bastò. Anche se il guerriero generato dalla Fusion, Vegeth, era un potente saiyan di III livello, non sembrava aver nessuna possibilità di vittoria contro il mostro. Intanto Gohan aveva preferito stare a guardare la miserevole fine del mostro da parte di suo padre. Quando però comprese il spaventoso potere dell’essere volle intervenire in aiuto. Vegeth si accorse dell’intenzione del giovane e lo spinse via proprio un attimo prima di una violentissima esplosione.
Gohan, rialzandosi, non sentì più l’aura di Vegeth. Vide il suo corpo senza vita accasciato a terra.
Per un attimo il suo cuore cessò di battere. Per un brevissimo attimo la sua mente si svuotò. I suoi occhi erano fissi sul cadavere dell’ amico che, una volta morto, si separò in quello del padre e di Vegeta. Poi, come se fosse stato scosso da un sonno profondo, gridò con tutta la forza
“… lurido cane!, come… come hai potuto…”
Le lacrime scorrevano dai sui occhi
“Aaahhhhhh…”
Si caricò colmo di rabbia e odio e la sua aura spazzò via interi massi, sbriciolò edifici, deformò il terreno circostante, il tempo cambiò, si fece più nuvoloso, finchè non si sentirono i primi tuoni che preannunciavano l’ imminente pioggia. Ma tutto questo non sembrò intimorire ne smuovere quell’ essere dallo sguardo gelido e tagliente.
Gohan infine terminò di aumentare l’aura e si scagliò senza pensarci due volte contro il nemico.
Scomparve proprio un attimo prima di sferrare il pugno in pieno viso all’ avversario e ricomparve un attimo dopo alla sua sinistra, colpendolo con un potentissimo calcio su collo, facendo tremare la terra e l’aria circostante.
Un fulmine squarciò le cupe nubi illuminando per un attimo i volti dei due guerrieri.
L’essere però non si mosse di un millimetro. Il giovane non poteva crederci; aveva messo in quel calcio tutta la sua forza, il suo odio, le sue speranze. Sapeva bene che non lo avrebbe di certo sconfitto con così poco, ma sperava almeno di ferirlo in modo grave.
Invece niente, nemmeno un livido sul collo dell’individuo.
Il giovane rimase in quella posizione, a mezzaria con la gamba destra premuta sulla parte posteriore del collo del mosrto, per qualche secondo, giusto il tempo di sentir scorrere una goccia di sudore sulla guancia, poi inizio a piovere.
Una pioggia intensa.
Subito Gohan riprese a combattere a una velocità impressionante. Contava sul fatto che il nemico non era in guardia e quindi di tempestarlo di scariche di colpi a ripetizione.
Sembrava instancabile, ogni colpo andato a segno era seguito da un altro ancora più veloce.
Tutto inutile.
L’alieno non si scompose nemmeno, sembrava inchiodato al terreno.
Il ragazzo allora fece un lungo balzo indietro e si preparò a colpirlo con una Kamehameha di incredibile potenza. Si mise in posa e, avvolto da una luce intensa, come la luna che splende nell’oscurità della notte, gridò
“Ka-me…ha-me…haaaaa!!!!”
Lanciò un’ onda di energia d’ orata dalla grandezza e potenza enormi che travolse in pieno l’avversario.
Un boato incredibile, seguito dall’innalzamento di una nube di terra e pietre.
Gohan, assimante ed esaustò, si inginocchiò a terra, guardando il punto centrale dell’ esplosione e aspettando che si potesse scorgere qualcosa.
“Anf, anff…forse…anf…ci sono riuscito…”
Ciò che vide fu incredibile…
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