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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Cavalieri dello Zodiaco, I (Saint Seiya)
Titolo Fanfic: GOCCE DI NUOVA VITA
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Autore: ramiko galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/11/2006 21:04:28 (ultimo inserimento: 03/02/08)

un nemico,una nuova battagli all`orizzonte,decisioni importanti.eh...........leggete e commentate!
 
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RITORNO IN GRECIA
- Capitolo 1° -

RITORNO IN GRECIA
- Capitolo 1° -

""=dialoghi
<>=pensieri
§§=flash-back




Dolore,angoscia,paura. Correre,forte sempre più forte ma non riuscire ugualmente a sottrarsi a quella figura e a ciò che voleva farle.
Si svegliò di soprassalto. Sudata. Non era la prima volta che aveva di questi incubi,era così da quando era arrivata al Grande Tempio in seguito alla lettera che aveva ricevuto. Era tornata. Accolta come se fosse un nemico. Lei. Lei che aveva dato anima e corpo per sostenere i duri allenamenti impostigli,veniva attaccata da cavalieri come lei. Ricordava ancora quel giorno.

§§

Tisifone riconoscendola pose fine all'attacco.
Quel giorno era venuta a sapere il motivo dell'assenza dei cavalieri dalle dodici case dello zodiaco,la guerra con Ades era finita,ma nessuno aveva ancora fatto ritorno. Di coloro che si erano avventurati nel Regno dell'Oltretomba,solo Sirio,Cristal,Fenix ed Andromeda erano sopravvissuti.
I Cavalieri d'Oro avevano sacrificato la loro vita,insieme con Pegasus e Lady Isabel,per salvare il mondo.
I Giorni successivi al suo arrivo in Grecia,erano stati colmi di tristezza e dolore per la perdita di valorosi guerrieri. Amici fraterni. Maestri che erano stati come padri.
I funerali per gli eroi caduti si erano tenuti all'interno del Tempio. Due sacerdotesse come lei erano giunte,poco dopo aver appreso la tragica notizia,in Grecia per rendere onore ai loro maestri. Si era tenuta ben alla larga da qualsiasi luogo potesse riportarle alla mente ricordi dolorosi,ma sembrava che ogni pietra ogni albero,le parlasse dei giorni trascorsi li con il suo maestro .Saga. Quel nome.Un sussurro lontano nella sua mente,ma al tempo stesso vicino. Tanto vicino da farle ancora male.
Era entrata nel Tempio;ebbe un tuffo al cuore vedendo la bara vuota.Allora capì,i morti nell'Ade,rimangono nell'Ade. Dolore. Angoscia e di nuovo sofferenza,per colui che le aveva ridato la vita. Era una sorte che né lui né gli altri cavalieri meritavano.
Alla fine dei funerali,qualcosa aveva attirato la sua attenzione,la statua della dea Atena sembrava la stesse chiamando a se. Una volta innanzi ad essa fu avvolta dalle tenebre,mentre una voce candida e dolce le sussurrava parole che presagivano sventure.

§§

Ed ora era lì per prendere il posto del suo maestro. Pensava ai suoi insegnamenti quando udì dei rumori provenire dalle rovine.

<Chi può essere?Non è ancora sorto il sole!>

Si diresse verso le rovine,vide un ombra combattere nella notte. Il cielo si schiarì lasciando intravedere la figura del cavaliere del Dragone.

<Quello è l'allievo di Dauko!>



Sirio sentì una presenza alle sue spalle. Si girò .La vide. Armatura semplice,da allenamento,capelli sciolti,lunghi,la maschera le copriva il viso,ma la riconobbe ugualmente.


"Nemes,che ci fai qui?"

"Non sei l'unico che non riesce a dormire"

"......."

"Ti stavi allenando?"

"Si,non sarà facile superare la prova che ci attende!"

Interruppe il cavaliere. Doveva mettere in chiaro una volta per tutte chi era e quanto valeva.

"So bene quello che pensate tutti..."

Sorpreso. Non capiva il suo atteggiamento.

"Non so a cosa ti riferisci?"

"Credete tutti che io non sia degna dell'armatura di Gemini,non è forse così?"


La domanda aveva,lasciato Sirio senza parole. Non credeva che Nemes avesse sentito la conversazione che era avvenuta tra lui e Cristal il giorno precedente. Non avevano potuto evitare di parlare delle nuove arrivate e,in particolare di lei. Da quando aveva messo piede al Grande Tempio si era isolata a tutti,la si vedeva solo durante gli allenamenti. E anche in quelle occasioni non passava certo inosservata…Dava tutta se stessa,sfinendosi dalla fatica e atterrando un avversario dopo l’altro.
Non capiva quella ragazza,le altre sacerdotesse non avevano il suo ardore. Lei sembrava dover dimostrare qualcosa agli altri o…a se stessa.
Non poteva vedere il suo volto,ma ne immaginava chiaramente l'espressione adirata di quel momento.


"Mi dispiace,non era nostra intenzione offendere,è solo che..."

"Cosa?solo perchè sono una donna non significa che meriti l'armatura d'oro meno di voi!"

Ecco cosa doveva dimostrare da suo arrivo lì. Il suo valore.

"Hai ragione!La meriti tanto quanto noi…Ti chiedo scusa anche a nome degli altri cavalieri!"


Le scuse del cavaliere erano del tutto inattese da Nemes,che lasciò intravedere il suo stupore.
Non aveva voglia di tornarsene nella sua stanza,non avrebbe chiuso occhio dopo quell'incubo,decise perciò di trattenersi in sua compagnia.


"Battiamoci!"

Voleva sfinirsi. Forse così sarebbe riuscita ad avere un sonno tranquillo e,in più avrebbe dato prova della sua forza al Dragone.

"Cosa?"

"Si,battiamoci!Così ti renderai conto di cosa sono capace!"

La sua aria di sfida piacque molto a Sirio,sicuramente sarebbe stato molto meglio che allenarsi da solo.

"E va bene,sei pronta?"

"Quando vuoi!"

"Haaa!"

Iniziarono a combattere. Cercarono di colpirsi in modo tale da poter studiare le mosse dell'avversario. Non trascorse molto,che iniziarono a fare sul serio. Ma nessuno dei due riusciva in alcun modo a colpire l'avversario.
Sirio tentò di superarla in velocità,prendendola alle spalle,ma si dovette ricredere,visto che Nemes con abile mossa evitò l'agguato,scomparendo tra le rovine. Lo scrutava da lontano ,attendendo l'istante in cui colpirlo. La sentì era di fronte a lui anche se non poteva vederla,si preparò...

"Esplosione Galatticaaaaaa!"

Nemes non aveva perso tempo ed aveva attaccato subito con uno dei suoi colpi più potenti. Sirio evitò,prontamente,l'attacco,preparandosi a sferrare il suo attacco,quando Nemes comparve gli comparve alle spalle colpendolo con un calcio molto potente,che lo scaraventò a terrà. Il cavaliere capì subito le sue intenzioni,l'avrebbe colpito dall'alto. Attese.
Il colpo non tardò ad arrivare. Sirio lo evitò appena in tempo. Era di una potenza spaventosa,tanto da aver formato una voragine sotto i suoi piedi

<Incredibile,non ha nulla da invidiare ad un Cavaliere d'Oro,Saga l'ha addestrata bene>

<Devo stare attenta!Sirio sembra essere in difficoltà deve coglierlo di sorpresa,ora!>

I due erano faccia a faccia,pronti a colpire.Nemes decise era stanca di aspettare,voleva concludere l'incontro.

"Preparati Dragone .Esplosione Galattica!"

"Non mi lascio battere tanto facilmente. Colpo Segreto del Drago Nascente!"

I colpi,scagliati ad una velocità impressionante e di una potenza devastante,li colpirono solo di striscio. L'armatura di Sirio e quella di Nemes erano entrambe danneggiate al braccio sinistro. Sirio aveva qualche taglio che iniziava a sanguinare,mentre Nemes sembrava non aver riportato danni fisici,quando...

-Track-

La maschera che portava sul viso si ruppe. Sirio rimase senza parole quando vide il suo volto. Era di una bellezza straordinari. La luna la illuminò permettendo,all'inconsapevole spettatore,di godere pienamente di quella visione.
Nemes aveva degli occhi blu come il cieli che li sovrastava in quella notte,i capelli lunghi e neri scendevano ora ,liberi,sulle sue spalle,catturando i raggi della luna e riflettendoli. Le labbra carnose,si schiusero come per voler dire qualcosa,ma preferendo poi tacere. Sirio tentò in vano di provare a distogliere lo sguardo dal suo viso,conoscendo bene la legge ateniese,ma non vi riuscì.

<oh… la sua bellezza...è pari a quella di una dea>

Non ebbe il tempo di pensare altro. Nemes prese ciò che rimaneva della sua maschera e fuggì.

"Nemes aspatta!"

Lei continuò la sua corsa non curante di ciò che Sirio le stesse dicendo. Finalmente giunse nella sua stanza e lì si rese conto di ciò che era appena avvenuto.

< E ora?,mi ha vista in volto. Dovrò dunque fare una scelta.>

La consapevolezza di quell’obbligo. Era costretta a fare una scelta. Non aveva via d’uscita ormai. Amare o uccidere. Non era in grado di decidere in quel momento. Doveva riflettere, ma ora aveva delle priorità che non potevano attendere oltre. L’armatura. Quella che le spettava di diritto,ora,era il suo unico pensiero.

"Ho deciso!Tutto dipenderà dall'esito della lotta per la conquista delle armature."

CONTINUA...

Vi è piaciuta?spero propri di si!Commmentate quanto più potete,sia nel bene che nel male!
:-)al prossimo capitolo.ciao



 
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