- Capitolo 1° -
-Chidori, sei sicura di aver lasciato qui la tua felpa?-.
-Certo!- confermò la ragazza mentre frugava sotto la cattedra –Però è strano: credevo di averla lasciata sull’appendiabiti…-.
Sousuke si guardò intorno mormorando –Forse qualcuno l’ha rubata…-.
-Non ci pensare nemmeno!!!!!!- sbraitò Chidori tirandogli un pugno in testa.
La ragazza guardò fuori dalla finestra. Era sera e la luna piena splendeva nel cielo. La scuola era completamente deserta. Solo lei e Sousuke, e il custode notturno che aspettava in strada. Erano soli. Sentì le guance infiammarsi.
-Eccola! Ma che ci fa qui?- disse Chidori vedendo la sua maglia sul davanzale esterno della finestra. Si inginocchiò sul davanzale interno e si sporse per prenderla.
Sousuke le si avvicinò. Arrossì osservando il retro delle sue gambe scoperte dalla gonna. Deglutì e distolse lo sguardo.
Improvvisamente una figura nera saltò fuori dall’armadio e diede una spinta a Chidori per poi correre via.
Sousuke si gettò verso la finestra
-Chidori- urlò afferrandole la mano. Ma la figura nera si materializzò alle sue spalle e, prima che lui avesse il tempo di reagire, lo spinse fuori. Sotto di loro, il vuoto.
Sousuke si aggrappò al bordo della finestra senza lasciar cadere Chidori. Lei urlò si aggrappò al ragazzo. Lui, facendo appello a tutte le sue forze la sollevò alla sua altezza e le circondò la vita con il braccio.
-Ma… chi era?- mormorò Chidori stretta al petto di Sousuke.
-Probabilmente un attentatore…- rispose il ragazzo guardando in basso la figura che fuggiva.
-Siamo troppo lontani. Da qui il guardiano non ci può vedere né sentire…- constatò Sousuke.
Improvvisamente Chidori iniziò a scivolare. La sua maglietta cominciò a sollevarsi, scoprendo una buona parte di schiena. Sousuke velocemente spostò la presa dalla maglietta sulla pelle nuda della ragazza. Entrambi arrossirono e distolsero lo sguardo l’uno dall’altra.
-Che facciamo?- mormorò dopo un istante Chidori. –Non possiamo restare qui aggrappati tutta la notte, no?-.
-Hai ragione… Forse ho un’idea- asserì Sousuke sciogliendosi la spalla. –Nella fondina ho un telecomando per lanciare l’SOS a Maho e Kurtz. Se riuscissimo a prenderlo potremmo farci venire a prendere-.
-Ma come? Dove tieni la fondina?- domandò Chidori vedendo che non aveva la cintura.
-Ho una fondina da spalla. Riesci a prenderlo? È qui, in una tasca sulla sinistra-.
-Non ci arrivo…- mormorò Chidori infilando la mano nella camicia di Sousuke.
-Aprimi la camicia…-.
-Ma sei matto? No che non lo faccio!-.
-Chidori, è la nostra unica possibilità: io non posso reggere molto a lungo…-.
Lentamente, tenendosi stretta a Sousuke, Chidori cominciò a sbottonargli la camicia. Osservò, completamente rossa, il fisico di Sousuke per un attimo. La faceva sciogliere ogni volta. Vide una piccola scatoletta metallica sotto il suo braccio. Tese la mano e premette il pulsante. Nel movimento il suo corpo scivolò ulteriormente da dentro il braccio di Sousuke, la cui mano si trovò all’attaccatura del seno di Chidori.
-Kurtz arriverà tra poco con l’AS- mormorò Sousuke arrossendo.
Chidori si sentì all’improvviso coraggiosa e forte. Fece scivolare le mani sotto la camicia lungo la schiena di Sousuke e si strinse ancora di più al suo corpo.
-In fin dei conti non si sta poi così male…- sussurrò fissando Sousuke negli occhi.
-Chidori, io…- mormorò il ragazzo accostando il volto a quello di Chidori. I loro respiri erano mescolati.
-Non vorrei che Tessa si offendesse…- sussurrò Chidori abbassando lo sguardo con tristezza.
-Non mi interessa quello che pensa il colonnello. Io… è te che amo!-.
Chidori guardò Sousuke con espressione stupita. Possibile che si lasciasse andare così? La ragazza si abbandonò completamente contro di lui e si unirono in un bacio profondissimo.
-Scusate, se sono di troppo me ne vado!- proruppe una voce dal nulla.
-Kurtz!- esclamò Sousuke mentre Chidori urlava.
La mano invisibile dell’AS li prese e li portò via.
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-Piccola Kana, com’è andata ieri? Bene direi…-gridò Kyoko mentre correva allegramente verso Chidori che entrava in classe abbracciata a Sousuke.
-Dunque quella figura nera eri tu, Kyoko?- mormorò Chidori apparentemente calma.
-Sì, bè, ho pensato che fosse ora che tra te e Saegara succedesse qualcosa! E avevo piena fiducia nelle sue capacità atletiche…-.
-Kyoko!- urlò Chidori cominciando a rincorrerla- ma sei pazza? Ho preso il più grande spavento della mia vita! Comunque… grazie, Kyoko!-.
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