torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: UNFAITHFUL`S REQUIEM
Genere: Sentimentale, Romantico, Avventura, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Autore: lyam galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/10/2006 21:29:39 (ultimo inserimento: 26/06/09)

``ottenere la salvezza...è la mia utupia più grande.ma io ho perso ogni possibilità,e il mio destino è anelare al suo ricordo...solo il suo ricordo...
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
THE SOUND OF RAIN
- Capitolo 1° -

Il rumore della pioggia...
... Era come un fischio che non finiva mai.
Risuonava nella testa, come un sibilio persistente e acuto che cancellava ogni altro rumore...
.... Quello delle foglie che cadevano.....
.... Quello dei passi malfermi che inciampavano nelle pozzanghere e nelle radici...
I canti e le orazioni funebri ormai non si sentivano più, solo un lieve eco nelle orecchie, musiche e parole che conosceva a memoria da quand' era nata; erano svanite inseme all'odore dell'incenso e dei fiori di ciliegio, insieme al tepore del sole, insieme agli ultimi anni.

Tutto ciò era svanito.

Scomparso.

Non c'era -e non ci sarebbe stato- più.

Quando ormai fu certa che era lontana, finalmente si fermò.
La ragazzina -non poteva avere più di quindici o sedici anni- si appoggiò stanca contro un albero, la corteccia fradicia e scivolosa le lasciava attaccata alla mano della resina, ma non ci fece caso.
Il respiro era affannoso, qualcosa di pungente le provocava dolore alla gola, le gambe tremavano e non riuscivano più a reggere il corpo.
Crollò in ginocchio fra le felci piegate dalla burrasca, e lì rimase, le ginocchia che affondavano un pò nel terriccio pregno d'acqua.

" Uno spillo nel cuore...

Lui... Era morto... "

Alcune lacrime non riuscì a trattenerle, e queste scivolarono lungo il viso e si mischiarono alle gocce di pioggia, salate e calde.
Calde...

Calde...


"Calde...

Come le mani del Maestro..."


"-Vieni piccola mia!- le tendeva una grande mano abbronzata, che la bambina prese titubante, quasi avesse paura che si trattasse di una semplice ed effimera illusione...
Ma..
Al tatto, la pelle del Maestro era calda e piacevole... morbida come i petali di ciliegio...
Gliela strinse con forza, desiderando assorbire tutto quel dolce calore..."


Quella del Maestro nel giardino illuminato dal sole fu un'immagine che le trasmise forza, la spinse a tirarsi in piedi, reggendosi all'albero, e guardare avanti, verso Sud, dove, le aveva assicurato il Maestro, avrebbe trovato un villaggio, e la salvezza.
Salvezza...
Salvezza...
.... Lei...

.... Avrebbe mai ottenuto la salvezza, per tutto ciò che aveva fatto?

.... Avrebbe mai ottenuto la salvezza, dopo ciò che aveva deciso di sacrificare... per lui?

.... Avrebbe mai ottenuto la salvezza, dopo quello che era diventata?

Sarebbero state quelle, le domande che l'avrebbero accompagnata sempre, giorno e notte, negli anni a venire.
Cullando le sue notti insonni, portando conforto alle sue giornate di pianto.
In quelle domande che necessitavano di una risposta, ma che era quasi impossibile per lei trovarla, si sarebbe rifugiata tutte le volte che la nostalgia per quell'uomo sarebbe stata troppo forte, quando l'amore incancellabile per lui sarebbe esploso in tutta la sua sofferenza.
Sistemandosi il kimono, tagliato in fondo frettolosamente con un coltello per facilitare la fuga, dall'interno della manica sinistra sbucò appena un lembo di stoffa, una minuscola parte di cordicella rossa, che la ragazzina ripose in fretta sotto la stoffa, al riparo dalla pioggia.
Non si doveva bagnare, non doveva essere scalfito in alcun modo e non doveva mai, - mai -, essere infranto il sigillo.
E lei lo doveva proteggere, sempre e comunque.
Quell'oggetto.
Gli ultimi ordini del Maestro. E lei intendeva ubbidirvi.
Anche perchè....
Quel sigillo...
... Era l'unico che poteva salvarla dalla pazzia.
Il potere di quell'oggetto...
... Era come un cancro che si cibava dell'energie di chi lo usava.
Lei, una semplice sedicenne -una bambina cresciuta troppo in fretta-, che in vita sua aveva conosciuto solo un volto amico...
.... Sarebbe stata in grado di adempiere a quel dovere?


"L'uomo serrò la mano su quella piccola di lei.
Kohai lo avvertì, anche se lui tentava di schermarsi al suo potere, avvertì tutta la sofferenza del Maestro, e in quell'attimo seppe che mancava poco alla fine
-Promettimi che lo farai... mia piccola Kohai...-"


.... Sì.
Ce l'avrebbe fatta.
La ragazzina riprese a camminare, non curandosi degli abiti e dei capelli bagnati.

Il rumore della pioggia...
... Era come un fischio che non finiva mai.
Risuonava nella testa, come un sibilio persistente e acuto che cancellava ogni altro rumore:

Quello delle foglie che cadevano,

quello dei passi malfermi che inciampavano nelle pozzanghere e nelle radici...

Quello dei suoi singhiozzi che si mischiavano al fruscio delle felci,

piegate dalla pioggia.





- 1 -





-Un' altra nevicata fuori stagione- osservò l'oste, pulendo con un cencio un boccale vuoto e guardando verso la finestra. I quattro ragazzi seguirono il suo sguardo: gli alberi, i tetti delle case e le strade erano di un candore immacolato, i vetri delle finestre leggermente appannati. Erano arrivati al villaggio qualche ora prima, dopo aver viaggiato nel nulla più assoluto per tre giorni, braccati dai demoni e dalla stanchezza.
Quand' erano giunti in quel paese, non avevano faticato a trovare una locanda; giusto il tempo di entrare, e all' esterno avevano cominciato a cadere i primi fiocchi; i camerieri avevano acceso in fretta i due camini e i numerosi bracieri che in quel momento scaldavano l'immensa sala da pranzo.
-Comincio a chiedermi che stia succedendo al nostro povero clima... E dire che fra poco sarà estate!- proseguì l' uomo, scuotendo appena il capo; aveva raggiunto quei quattro stranieri per chiedere le ordinazioni, e poi perchè di quei tempi era raro incontrare dei forestieri, con tutte le storie che circolavano sui demoni che assaltavano carovane e viaggiatori di vario tipo.
-Qui...- Hakkai spostò lo sguardo dal panorama all'oste -... non nevica spesso?-
-Rarissime volte in inverno, ma si tratta di casi eccezionali. Erano anni che non vedevo una nevicata così- ammise l'interpellato; -ma... voi venite da tanto lontano?- chiese poi, cedendo alla curiosità; il demone dagli occhi verdi sorrise un pò imbarazzato -ehm, bè, ecco, sì... diciamo che il nostro è un "viaggio d'affari"...- Goku e Gojyo lo guardarono un pò incuriositi, mentre Sanzo si limitò ad accendersi una sigaretta e a guardare l'uomo in piedi di fronte a loro; al locandiere sembrò bastare quella risposta e si allontanò scuotendo il capo e borbottando -andando avanti così, i raccolti andranno a farsi benedire...-
-"Viaggio d'affari"?- chiese poco dopo il rosso, ridacchiando appena -amico, la prossima volta ricordami che tocca a me, dare le spiegazioni!!-
-Sul momento non sapevo cosa dire!- si giustificò Hakkai -e poi non dobbiamo dare troppo nell'occhio, ricordatelo-
-Non dare nell'occhio? Una battaglia persa in partenza, con un kappa e una scimmia....-
-Coooosa?!-
-Razza di bonzo stempiato, ma come osi?!-
-Hai intenzione di morire?!-
-Vi prego, calmatevi!- il demone dagli occhi verdi riuscì a frenare l'ennesima lite -ricordatevi l'obiettivo "non dare nell'occhio" sopra citato...- e sorrise conciliante ai clienti al tavolo vicino -state tranquilli, signori, i miei amici stanno solo scherzando...!!- e nel frattempo con una mano bloccava quella di Sanzo che già calava sulla Shoreiju.
I tre si risedettero, e dopo qualche minuto ritornò la calma.
-Passando ai discorsi seri....- fece dopo un pò Gojyo, senza distogliere lo sguardo dal paesaggio all'esterno.-questa nevicata.... E' un altro effetto dell'anomalia?-
-Probabile- rispose Sanzo, portandosi la sigaretta alle labbra -così come i deserti sono avanzati a Est, allo stesso modo in queste regioni centrali nevica sempre più spesso. L'anomalia sta facendo impazzire il mondo... Però...-
-Però noi non ci possiamo fermare, dico bene?- lo interruppe tranquillo il mezzodemone. -Esatto- rispose il monaco -dobbiamo raggiungere l'Ovest, anche ignorando ciò che può distruggere queste regioni...- nessuno rispose, e calò il silenzio.
Allora Goku, che non aveva seguito minimamente il discorso, allontanò l'ennesimo piatto svuotato e si voltò verso gli amici come se li vedesse per la prima volta -ehi, ma di che stavate parlando? Perchè quei musi lunghi?-
Hakkai ridacchiò appena, mentre Sanzo cercava di trattenersi dal sfoderare l'harisen e Gojyo commentava: -sei proprio un idiota sai?-
-Ma come ti permetti, razza di....!!!- ma il rosso gli tappò la bocca con una mano senza troppa gentilezza e si allungò dalla sua sedia, verso un tavolo poco lontano: la sua attenzione era stata attirata da un giovane camerirere che un pò in imbarazzo stava facendo una predica a una cliente, con tutta probabilità abituale.
-Miss Serina, non pensate di stare esagerando con tutto quel sakè?-
Il mezzodemone continuò a fissare incuriosito, cercando di scorgere almeno in parte il viso della ragazza, mentre qualcuno borbottava:
-A quest'ora una donna così bella tutta sola a bere sakè...-
-Ormai non ci sono più le signore di una volta... ai miei tempi...-
-Nonno, finiscila...-
-E' miss Serina- fece una cameriera non troppo lontana dai ragazzi -viene qui tutte le sere, ormai dai qualche anno. E' sempre molto gentile, una donna riservata. I figli dell'oste l'adorano...-
Qualcuno obiettò seccato, ma tutto i brusii, che avevano suscitato l'attenzione dei quattro, e che man mano erano cresciuti, vennero interrotti da una voce femminile che tratteneva appena una risata -so badare a me stessa,Yuei! Mi hai mai vista forse ubriaca?-
-Ehm, bè, no... però...- il cameriere si scostò leggermente, ancora più a disagio di prima, forse imbarazzato dal bel sorriso della donna, e Gojyo esultò -oh oh, quella sì che è un vero splendore!!- riuscendo finalmente a vedere la sconosciuta; doveva essere una sua coetanea, i lineamenti fini ed eleganti. Il viso era ovale, di un colore caldo e rosato; i capelli si fermavano alla linea delle guance, lucidi e castani e coprivano l'occhio destro, mentre il sinistro era di un castano intenso quasi nero, il colore del caffè. Vestiva quello che sembrava un corpetto di morbida stoffa rosata lavorato con cuoio; una corta giacca che copriva appena le scapole si allargava nelle maniche, come quelle di un kimono, sino a coprire le mani, ed era di un nero che nelle maniche sfumava al rosso.
Tutto il ventre restava scoperto, mentre dalla vita ingiù scendeva una gonna dello stesso colore del corpetto, con in fondo dei decori floreali, che copriva le gambe lunghe e tornite. Alla vita era appuntato un grosso e strano fiore arancione con i pistilli neri(1)*. La donna calzava un paio di sandali tipicamente giapponesi, e nell'insieme irradiava un'aura sicura di sè ed elegante(2)*.
Alla fine il cameriere aveva lasciato perdere e se n'era andato, lasciando la giovane donna con la sua ennesima bottiglia di alcolico; anche il brusio era andato pian piano sciamando.
-Sei il solito pervertito di un kappa- commentò cinereo Goku, guardandolo male, avendo notato il modo in cui l'uomo guardava la sconosciuta.
-Di fronte a una bellezza simile, anche tu dovresti rimanerne sconvolto!- ribattè Gojyo -per questo mi preoccupi un pò. Non sarebbe ora che cominciassero a interessarti la bambine, piccola scimmia?-
-Non trattarmi come un moccioso!!- esclamò il ragazzo, balzando in piedi -solo perchè non sono un kappa arrapato come te, che alla prima ragazza carina che vede va in fibrillazione, questo non significa che...!!-
-Se evitaste di urlare...- fece impassibile Sanzo.
-... Ve ne saremmo davvero grati!- concluse sorridendo Hakkai -anche perchè non siamo troppo lontani dall' "oggetto" della vostra conversazione, e in questa stanza c'è molto rimbombo...-
Bloccati come statue di sale, Goku e Gojyo guardarono verso l'altro tavolo: la donna che doveva chiamarsi Serina li stava guardando un pò incuriosita. Inclinò appena il capo, abbozzando un sorriso, verso i ragazzi , che si affrettarono a risedersi e darle le spalle.
-Che figura...- borbottò Goku.
-Siete una coppia di imbecilli- commentò senza mezzi termini il bonzo, mentre Hakkai sorrideva imperturbabile.



***



- " Il volto squadrato e scuro dell' uomo si addolcì in un sorriso, mentre rivolgeva lo sguardo verso la finestra -ah, guarda Kohai! Finalmente ha smesso di nevicare!!-
La bambina alzò lo sguardo dalla sua pergamena; erano rari i momenti in cui poteva stare sola col Maestro, ed era sua intenzione dimostrargli che era bravissima a studiare e ripetere la lezione. Ma l'uomo in quel momento era molto più interessato a ciò che accadeva là fuori: raggiunse la finestra e le fece cenno di raggiungerlo. -avanti Kohai, vieni a vedere!-
La bambina scese dalla sedia e reggiunse il Maestro.
Ciò che c'era fuori la stupì: tutto era bianco.
Bianchi i tetti, bianchi gli alberi, tutto ciò che vedeva lo trovava bianco, immacolato.
Incredibile.
-Che... che bello...- mormorò Kohai, sincera. Il Maestro le sorrise -farà freddo, quando usciamo nel cortile vedi di coprirti-
Uscire?
Kohai si voltò verso l'uomo -usciamo nel cortile?!-
Da quant'era che non stava un pò all'aria aperta?
Non le facevano mai lascirare le stanze del Tempio...
Ogni giorno vedeva tutti i bambini all'esterno che giocavano, studiavano, o pulivano il cortile dalle foglie...
Lei mai...
Il maestro annuì e le accarezzò i capelli -hai bisogno di respirare un pò d'aria fresca... Sei pallida come uno spettro, bambina!- aggiunse ridendo.
Lei arrossì appena, e di colpo il Maestro le parve un uomo qualunque, non ciò che rappresentava per i monaci; un semplice uomo appena trentenne che aveva intenzione di portare nel cortile innevato a divertirsi la piccola trovatella di sei anni e mezzo... " -

*

Serina versò ancora del sakè nel suo bicchiere, mentre si voltava verso la finestra.
"La neve..."
Sospirò appena, appoggiando il mento sulla mano sinistra. La luce della candela sul tavolo tremolava leggermente, riempiva di ombre il piccolo fiore nel bicchiere di fronte (1)*. La porta della locanda sbattè, e la donna rivolse la sua attenzione al ristorante: era ormai quasi deserto, ma d'altra parte era mezzanotte passata; c'erano più pochi uomini al bancone, un gruppetto a un tavolo, prima chiassoso, ora più tranquillo, e infine quei quattro uomini.
.... Già, quei quattro: il monaco, il ragazzo moro, il mezzodemone e il ragazzino dagli occhi dorati.
Un demone prima umano... un uomo... un mezzodemone... E un demone eretico...
Che strano gruppetto, pensò un pò divertita, osservandoli meglio. Avvertì un leggero fischio alle orecchie, e la sua vista sembrò appannarsi per un attimo...
... Erano vicini.
Si massaggiò la fronte con le mani, se andava avanti così le sarebbe venuta una terribile emicrania...


"Voglia... di cibo...
Voglia... di sangue... carne...
Vittime... umane... Esseri umani, teneri da sgozzare... facili e divertenti da uccidere... da plagiare... da torturare...
In capo a qualche ora..."


Serina scrollò con forza la testa, quasi volesse espellere qualcosa al suo interno. No, no, non doveva lasciar entrare quelle sensazioni... Non doveva lasciarsi sconfiggere...
I demoni... solo i demoni fuori dal villaggio provavano una cosa simile...
Solo loro...
Lei no...
No...

"NO!!!!"

La donna sospirò, bevve un altro sorso di sakè, tentò di calmarsi, e decise di concentrare la sua attenzione su quei quattro, che tanto la incuriosivano. Che strano, non riusciva neanche a sfiorare le loro menti; se avesse voluto, avrebbe potuto sondare l'anima di ogni singolo cliente in quel locale.... Ma invece, quei quattro... Resistevano alla sua magia...
Li guardò con più attenzione.
Stavano giocando a carte, e il tavolo era ingombro di bottiglie e lattine vuote; doveva essere successo qualcosa, perchè il rosso e il ragazino se le stavano dando di santa ragione, e il bonzo era riuscito a fermarli solo tirando due colpi con la pistola che teneva con sè.
Lo sguardo di Serina cadde sul sutra posato sulle spalle del monaco.
Un sutra...
Un monaco... Sanzo...
Un Sanzo...


"-Promettimi che lo farai... mia piccola Kohai-

-Sì, Maestro!-"



****



-Allora, che ne dite se andassimo a domire?- chiese Hakkai, raccogliendo le carte sparse sul tavolo e riordinandole.
-Cosa?! E' appena mezzanotte!!- protestò Gojyo -mica siamo dei vecchietti o dei poppanti!!!- l'amico gli fece semplicemente cenno col capo e il rosso si voltò: Goku russava beato sul tavolo, mentre la testa di Sanzo, seduto dritto, ciondolava. Il mezzodemone sospirò -ma chi me l'ha fatta fare di viaggiare con 'sti qui? Va bè, voi andate pure a dormire, ma io...- il suo sguardo cominciò a vagare nella stanza semi deserta, soffermandosi infine sulla figura della donna chiamata Serina che si versava l'ennesimo bicchiere di sakè -... mi cercherò un pò di compagnia per stanotte. Anzi, l'ho già trovata! Non si può lasciare una bella donna sola a bere sakè, giusto? Non aspettatemi alzati!-
Hakkai si limitò a sorridere e scuotere il capo, per poi andare a svegliare Goku e Sanzo, mentre il rosso si alzava e si avvicinava al tavolo di Serina.
-Scusa...- la voce bassa e calda di Gojyo attirò l'attenzione della ragazza, che alzò gli occhi dal suo bicchiere e guardò l'uomo. Così da vicino, il ragazzo rimase per un attimo affascinato dall'unico occhio che vedeva (l'altro coperto quasi dai capelli) dello stesso colore del caffè. Il viso, di un colorito sano per natura, era perfezionato da un leggero trucco naturale, le labbra piccole e piene e appena colorate di rosa. -sì?- fece piano la ragazza; la voce era vibrante e calda, resa così forse dall'alcol.
-Ti ho vista tutta sola a quest'ora, così...- Gojyo era intenzionato ad usare anche tutte le sue tecniche, pur di portarsi a letto una bellezza simile -... così ho pensato di tenerti un pò di compagnia...- indicò la sedie di fronte a lei -... posso?-
Serina lo guardò per pochi istanti, poi sorrise. La curva della bocca era dolce, ma la donna sorrideva senza esagerare. Tutto in quel corpo sapeva di autocontrollo, e aveva un che di "cauto", ragionò il mezzodemone; troppo gentile, o troppo intimidita, per mandarlo a quel paese, eppure non così "leggera" o frivola per lasciarlo accomodare lasciando intendere altro, senza smettere di sorridere s'allungò appena verso il ragazzo e rispose: -direi che per stasera dovrai rinunciare, sai? E poi...- gli fece cenno con la testa, e Gojyo si voltò verso i suoi amici: Hakkai s'era caricato sulle spalle Goku, che dormiva beato, ma riusciva a stento a reggerlo, mentre Sanzo minacciava di crollare e addormentarsi sulle scale.
-.... E poi credo che il tuo amico abbia bisogno del tuo aiuto...!- concluse la donna con una mezza risata; Gojyo sospirò -non è la mia giornata fortunata, direi. Bè...- si voltò e le fece l'occhiolino -... vorrà dire che ci rivedremo presto...-
Serina sorrise -direi di sì. Allora...- alzò la mano destra e agitò le dita come saluto -... ci vediamo-
Il rosso sorrise e fece un cenno col capo -ci vediamo- girò sui tacchi e s'incamminò.
"E anche per stasera dovrò accontentarmi di dividere la stanza con tre uomini...."
-Riposati più che puoi, stanotte!- da dietro gli giunse chiara e limpida la voce della donna...
-... Perchè non avrai un risveglio piacevole- aggiunse una voce più bassa.
Il mezzodemone si fermò e guardò verso la ragazza.
"Ma che...?"
Eppure, quando si voltò, vide Serina intenta e bere l'ennesimo bicchiere di sakè, e quando ingoiò si voltò nuovamente verso Gojyo e ripetè il saluto di prima, stavolta con un sorriso più cordiale.
Il ragazzo scosse il capo e reggiunse gli amici.
"Devo essermi sbagliato"


***


- " -Così, alla fine... seri riuscita a leggere il mio passato....-
-Perdonatemi... perdonatemi, Maestro...- la ragazzina singhiozzava inconsolabile sul corpo stanco e stravolto dal dolore dell'uomo, che con le ultime forze posò una mano sui suoi lunghi capelli castani, e abbozzò un sorriso -non... non piangere... mia piccola Kohai...-
-Maestro!-
-Lo so, lo so, hai ragione, non ti piace essere chiamata "piccola"... ma ai miei occhi, appari ancora così giovane e inesperta del mondo...-
La ragazzina alzò gli occhi scuri verso l'uomo coricato davanti a lei; la penombra della stanza gli conferiva un'aria ancora più malata, scavava ancora di più nei solchi sul suo volto stravolto e magro; d'improvviso il Maestro si tirò a sedere e cominciò a tossire; dalla mano colò un rivolo di sangue, e Kohai fu pronta a porgergli un fazzoletto e dell'acqua -Maestro mio!- gemette; in parte il dolore dell'uomo l'aveva colpita, ma soprattutto era il suo dolore, strettamente personale, di doverlo perdere, che la distruggeva.
Ma l'uomo rifutò entrambi con la mano libera -non c'è più... tempo... Kohai...- " -


****


La neve infine si era tramutata in una lieve pioggerellina; Goku e Gojyo russavano pacifici, mentre Sanzo s'era acceso una sigaretta e guardava fuori dalla finestra, imitato da Hakkai.
-La pioggia...- fece piano quest'ultimo -... sta sciogliendo tutta la neve; senti che silenzio?-
Il bonzo non rispose, e prese un'altra bocconata di fumo -c'è qualcosa di strano- fece poco dopo.
Hakkai lo guardò -strano?- Sanzo annuì, e il demone passò lo sguardo dal biondo alla finestra -l'ho sentito anch'io. Ma non è un'aura di demone...-
-Se è per questo neanche umana- lo riprese il monaco -ed è qui vicina...-
-Un qualche dio?- chiese Hakkai, e sorrise -visto i precedenti non mi stupirei...-
Ma il biondo non rispose, e la conversazione venne interrotta dall'improvvisa comparsa di presenze che ben consocevano...
-Sanzo...?-
... Più di una decina.
-I soliti demoni?-
... Un branco, come sempre.
-Andiamo?-
... Tanto il loro obiettivo era sempre uno.
-Vediamo di sbrigarcela in fretta-
Il gruppo uscì in fretta dalla locanda, cercando di non fare rumore: finchè si poteva, era meglio non coinvolgere la popolazione.
La pioggia aveva quasi dissolto la neve; era lieve ma persistente, e abbatteva tutti i fiori e le piante; il paese era strutturato in una serie di vicoletti e vicoli ciechi in cui era facile perdere le tracce dei nemici; ma almeno una trentina di demoni alla fine si trovano; di certo, non passano inosservati.
In una strada che costeggiava le case più ricche, celate da una serie di muri in legno e bambù, l'aria era pregna dell'aura e dell'odore di demone; un branco intero attendeva i quattro ragazzi ad armi sguainate.
Non ci fu bisogno di parole: sotto la pioggia che lentamente aumentava di intensità, i due gruppi iniziarono a combattere; il rumore svegliò il paese, e con la coda dell'occhio i quattro videro le luci delle case accendersi, qualcuno addirittura che dal balcone guardava verso il campo di battaglia, le madri che costringevano i bambini a tornare in casa, qualche ragazzo che voleva uscire e dare un mano...
... Ma tutti ebbero il buonsenso di non avvicinarsi troppo.
-Comunque è strano!- obiettò Hakkai, mentre col ki abbatteva quattro nemici -anche se tutta la poplazione si rendesse conto del pericolo... in ogni caso qualcuno farebbe qualcosa!! E' come se...-

Il suono di una campana...

.... Il braccio teso nel buio...

" -Vi concederò... il privilegio della vera paura...- "


-... Se qualcuno li bloccasse!!-
-Uno di questi demoni?- chiese Goku -magari il capo!!-
-Un demone così forte da fare una cosa tipo alzare una barriera?- fece notare Gojyo; la catena della Shakujyo roteava in aria e falciava demone su demone -e come abbiamo fatto a non accorgercene subito?!-
-State sbagliando in pieno!- esclamò Sanzo; la sua voce s'alzò sopra gli spari della Shoreiju -c'è qualcun altro dietro!!-
I ragazzi avrebbero voluto chiedere chi fosse, ma dovettero concentrarsi sugli avversari.
Goku abbattè un demone dopo l'altro, ma quando colpì con lo Nyoibo l'ultimo, ebbe come una scossa elettrica, un brvido che corse lungo tutta la schiena; i suoi sensi parvero affinarsi; la pioggia aveva un suono che rimbombava e riecheggiava nel suo cervello... Le foglie, i fiori, i muri... i loro colori erano più nitidi, più forti.... Avvertì come in lontananza il suono di un campanello, e per un attimo vide buio....

L' ultimo rintocco...

" -E' finita...- "

E' sotto la pioggia...

" -Hai avvertito... la fame dei demoni?- "

I passi si avvicinano...


... Quando finalmente tutto tornò come prima, i demoni erano stati sconfitti, e la via era piena di cadaveri che lentamente svanivano; il sangue però rimaneva, e la pioggia faticava a lavarlo via; il rosso aveva chiazzato fiori, alberi, muri...
Anche loro avevano delle macchie sugli abiti. Lo spettacolo era desolante, e la notte e la pioggia in qualche modo accentuavano quella sensazione.
Il demone alzò lo sguardo dai cadaveri alla strada davanti a loro, e di colpo s'irrigidì: di fronte ai quattro, di fronte al campo di battaglia, rimaneva perfettamente immobile quella donna che avevano incontrato, Serina; nella mano destra reggeva un ombrello di fine carta cinese rosso e nero, in tinta con la giacca...
... Ma l'ombrello, gli abiti, la mano... erano chiazzati di sangue demoniaco.
Una solitaria e grossa chiazza vermiglia aveva macchiato la guancia sinistra, e il sangue colava lungo il mento, come una lacrima rossa.
Nessuno mosse un muscolo, mentre un leggero soffio di vento agitava gli abiti e i capelli, lasciando intravedere l'occhio destro, di Serina, che semplicemente sussurrò, con una voce appena udibile: -Una... una pioggia... Una pioggia di sangue...-(3)*
E Goku fece giusto in tempo a correre e prenderla fra le braccia, prima che la donna finisse fra i cadaveri, priva di sensi.


Fine Capitolo 1






*** Note di Fine Capitolo ***


(1)* : Si tratta di un "TIGER LILY", conosciuto in Corea, Cina e Giappone col nome di ONI-YURI. Nel linguaggio dei fiori significa "abbondanza\ricchezza" e "orgoglio". E' lo stesso fiore sul tavolo di Serina, e lo stesso che questa ha appuntato, in formato gigante, sulla gonna, al fianco destro.


(2)* : Descrizione presa pari pari del personaggio di SERINA del videogioco MAGNA CARTA. Per quanto non la sopporti con tutte le mie forze come carattere, trovo comunque che sia bellissima.


(3)* : Scena estremamente simile al finale di una puntata di "Kenshin - Memorie del passato"; questa è una delle due uniche scene che mi siano piaciute delle "Memorie"...'





 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
naraku87 - Voto: 29/06/09 16:17
mi è piaciuto molto il nono capitolo!**brava!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: