torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: City Hunter
Titolo Fanfic: SPEED RACES
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Avventura, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: lynn12 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/10/2006 17:33:21 (ultimo inserimento: 31/12/06)

l`idea mi è venuta guardando il film ``fast&furious: tokyo drift``, che vi consiglio di vedere se non l`avete già fatto! che altro dire...commentate!!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CAPITOLO 1: INSONNIA
- Capitolo 1° -

CAPITOLO 1: Insonnia
Quella notte di inizio estate era calda e serena, una leggera brezza portava un lieve odore di mare e le stelle facevano a gara con le luci di Tokyo per la loro luminosità. Il suo sguardo vagava dalle prime, sopra di lui, alle seconde, sotto di lui, mentre di quando in quando tirava una boccata dalla sigaretta accesa che teneva tra le dita. Quella notte non riusciva a dormire. Si era girato e rigirato tra le lenzuola, incapace di trovare pace, e alla fine aveva deciso di salire sul terrazzo per respirare un po’ d’aria fresca. Ma sapeva che il caldo non aveva niente a che fare con la sua insonnia. Erano i suoi pensieri a tenerlo sveglio, pensieri che andavano unicamente in una direzione...
Ryo tirò l’ultima boccata della sigaretta, poi la gettò oltre il parapetto, seguendone la caduta con lo sguardo. I suoi occhi rimasero a fissare il marciapiede sotto di lui. Erano quasi le due ormai...E Kaori non era ancora tornata. Quella storia si ripeteva da due settimane. Ogni sera, pensando che lui stesse dormendo, lei usciva di nascosto e non tornava che a notte fonda. La prima volta se n’era accorto solo perchè, tornato dai uno dei suoi giri per i locali di Kabuki-cho e accasciatosi sul pavimento del salone, Kaori non era arrivata a soccorrerlo e aiutarlo a raggiungere la sua camera. Subito aveva pensato al peggio, già passando mentalmente la lista dei suoi numerosi nemici per scoprire l’autore del rapimento, ma poi si era ricordato di non aver visto la sua auto in garage. Da quello e da altri piccoli indizi, aveva capito che non era stata portata via contro la sua volontà. Era tornata solo un paio d’ore dopo e Ryo aveva finto di essersi addormentato sul pavimento, per non farle capire di essersi accorto della sua assenza. La sera dopo, ritiratosi in camera sua, era rimasto sveglio, attento ad ogni minimo movimento proveniente dalla camera di Kaori. Come previsto, la sua partner era uscita, attenta a non fare il minimo rumore, e così anche le sere successive. Lo sweeper doveva ammettere che, se non si fosse trattato di lei, avrebbe avuto non poche difficoltà ad accorgersi delle sue sparizioni. La sua partner era diventata davvero brava nel muoversi furtivamente e silenziosamente. Ma lui sapeva sempre dove si trovava Kaori. Il suo cuore lo sapeva. Tranne in quel momento. Dove andava tutte le sere? Perchè usciva di nascosto? Queste e altre mille domande affollavano la mente di Ryo. Aveva anche tentato di seguire i suoi movimenti attraverso le cimici che le aveva messo nei vestiti, ma aveva scoperto che non erano più in funzione. Il che significava che doveva essersele tolte. Alla fine, un dubbio insidioso e terribile gli si era affacciato alla mente. La spiegazione più plausibile a quello strano comportamento era che Kaori stesse frequentando un altro uomo. Fino a qualche tempo prima, avrebbe detto che una cosa del genere era impossibile, ma nell’ultimo periodo i rapporti tra Ryo e Kaori erano stati molto tesi. Dal giorno del matrimonio di Miki e Umibozu quasi non si parlavano più. Ebbene sì, ancora una volta si era tirato indietro. E da qui, la svolta. Le prese in giro, le litigate, i martelloni...Tutto finito. E, strano a dirlo, ma a lui mancavano. Sì, perchè tutto ciò lo rassicurava in qualche modo sul legame che lo univa alla sua partner. Mentre ora sapeva che lei si stava allontanando...La stava perdendo. In realtà, Ryo avrebbe voluto fare qualcosa per cambiare le cose, ma alla fine le sue eterne paure ed insicurezze lo bloccavano sempre. Lui, City Hunter, l’Angelo della Morte, lo sweeper più abile del Giappone e forse del mondo intero, tiratore scelto, combattente feroce, capace di affrontare un esercito da solo e di uscirne vincitore, non era in grado di rendere felice la sola persona che avesse veramente importanza per lui. Non era in grado di dire a Kaori che l’amava.
E forse ora era troppo tardi. Magari in quel momento lei si trovava tra le braccia di un altro. Il pensiero che qualcuno che non era lui potesse baciare quelle labbra piene e rosee, accarezzare quella pelle dal profumo di cocco e assaporare quelle curve che da otto anni lo facevano impazzire gli fece stringere i pugni in preda ad una gelosia cieca e possessiva. No, tutto ciò era fuori discussione. Kaori era sua, solamente sua. Gli apparteneva dal giorno in cui l’aveva incontrata per la prima volta. Così come Ryo le apparteneva dal primo momento in cui i suoi occhi avevano incontrato quelle pozze nocciola, capaci di fargli perdere la ragione. Doveva sapere quello che stava succedendo o sarebbe impazzito.
Finalmente, mezz’ora dopo, vide l’auto di Kaori avvicinarsi al loro palazzo. Scese perciò al loro appartamento e attese il suo arrivo.
Kaori salì le scale in punta dei piedi, attenta a non farle scricchiolare. Poi, con la massima delicatezza, prese le chiavi e le infilò nella toppa. Scivolò nell’appartamento avvolto nell’oscurità senza fare il minimo rumore, sicura che il suo partner stesse ronfando beatamente nel suo letto. Attraversò il salone con passo sicuro ma sempre leggero, ansiosa di rinchiudersi nella sua camera e di concedersi un bel sonno ristoratore. Sobbalzò quando, all’improvviso, la luce si accese e alle sue spalle risuonò una voce a lei ben conosciuta:
-Bentornata, Kaori-
Ryo, con ancora la mano sull’interruttore, la guardava con espressione scura e impenetrabile.
-Ehm...Ryo...Sei tornato adesso?- chiese titubante la sua partner
-Non sono uscito. Ero sul terrazzo ad aspettare che tornassi- rispose lui con tono piatto
Kaori si irrigidì. Questo significava che l’aveva scoperta.
-Avrei dovuto immaginare che ti saresti accorto subito della mia assenza- replicò sullo stesso tono incrociando le braccia al petto –Per quanto io possa migliorare, non sarò mai al livello del grande City Hunter- aggiunse poi, non senza un pizzico di ironia
-Dove sei stata, Kaori?- le chiese Ryo imperioso
-Non sono cose che ti riguardano- replicò Kaori bellicosa
-Sei la mia partner, perciò mi riguardano, invece-
-Sbagliato. La mia vita privata è solo affar mio. Io e te siamo solo colleghi di lavoro, niente di più. Sai, ci ho messo un po’ ad arrivarci, ma alla fine l’ho capita-
Quelle parole ferirono Ryo più di quanto non avrebbe mai ammesso, ma incassò il colpo senza fare una piega.
-Ti ripeto la domanda: dove sei stata?-
-E io ti ripeto che non sono affari tuoi! E ora scusami, ma sono molto stanza, vorrei andare a dormire-
Kaori si voltò e si diresse verso le scale, ma Ryo percorse velocemente i pochi passi che li separavano e la afferrò per un braccio, facendola voltare verso di lui.
-Ascoltami bene, Kaori, perchè te lo chiederò solo una volta: stai frequentando qualcuno?-
La donna sbarrò gli occhi dalla sorpresa sentendo quella domanda. Di tutte le cose che si sarebbe aspettata di sentigli dire, quella era sicuramente l’ultima!
-Perché? Sei geloso per caso?- replicò ironica riavutasi dallo stupore
-Rispondi alla mia domanda- insistette lo sweeper
-E se anche fosse? Cosa te ne importa?-
-Ho il diritto di sapere se c’è qualcosa che potrebbe distrarti dal lavoro-
Il viso di Kaori si oscurò.
-Tu non hai diritto proprio a un bel niente!- sibilò adirata –Non hai alcun diritto su di me! E se anche l’hai mai avuto, ormai l’hai perso!-
Detto questo, si liberò dalla sua presa e salì nella sua camera, sbattendo la porta alle sue spalle. Ryo rimase lì, immobile, per quelli che gli parvero secoli, ma che furono in realtà solo pochi attimi. Non sapeva ancora il motivo per cui Kaori usciva tutte le sere, ma una cosa era sicura: la stava veramente perdendo. E se non avesse fatto qualcosa per impedirlo, se ne sarebbe pentito per il resto della sua vita. In cuor suo, pregò solamente che non fosse troppo tardi...


 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: