ANNABELLE HARLISH
- Capitolo 1° -
Mi chiamo Marius, e sono un Vampiro ormai da secoli.
Nato nell’antica Roma, sono stato per un lungo periodo di tempo il custode di Coloro-che-devono-essere-conservati.
Ne ho viste di tutti i colori, e non lo dico per vantarmi ma solo per farvi capire la gravità della situazione.
Non sono mai stato in difficoltà quanto adesso.
Volete sapere perché? Va bene, adesso ve lo racconto
CAPITOLO PRIMO: ANNABELLE HARLISH.
Annabelle Harlish arrivò a Miami la notte del ventotto agosto. Ero appena rientrato dalla caccia, e mi trovai davanti una pallida diciassettenne dai lungi capelli castani e due grandi occhi azzurro neon.
Esattamente questo mi stupì: aveva gli occhi uguali ai miei. E quando dico uguali, intendo proprio uguali identici... identici come due gemelle siamesi, identici come l’immagine originale ed il suo riflesso nello specchio, come...
- Ma stai dormendo in piedi, zio?- realizzai 2 cose fondamentali. Cosa n°1: quella ragazza mi aveva appena letto nel pensiero e n°2: mi aveva chiamato ZIO!!
- Non sto dormendo in piedi.- le risposi con tutta la gentilezza che in quel momento riuscii a trovare.
- Ottimo, allora mi dici dove mettere le valigie, per favore?- intendeva traslocare qui??
- Ehi, Marius!- la voce di Armand. Grazie a Dio, pensai, sono salvo. – Vedo che hai conosciuto la nostra ospite!-
Avete presente la strana sensazione che il mondo abbia intenzione di ribellarsi contro di voi?
Ecco, io mi sentivo esattamente così.
- Armand... posso parlarti un attimo?- così dicendo agguantai mio figlio Vampiro per il colletto della camicia e lo trascinai verso un’altra stanza.
Appena fummo di là, Armand disse una frase che fece sparire dalla mia mente ogni dubbio
- Te lo giuro, ha fatto tutto Lestat.-
- E dov’è adesso quella dannatissima creatura??- esclamai
- In Messico, credo. O da qualche altra parte del mondo.- Armand sorrise innocentemente.
- Allora... chi è quella lì???-
- Mi chiamo Annabelle Harlish.- la ragazza era entrata senza che io la sentissi.
Davvero notevole.
- E...- “dovrai tirar fuori qualcosa di più che un nome ed un sorriso innocente per stupirmi”, pensai, e lei, nell’esatto momento in cui terminai il pensiero, rispose
- Infatti sono tua nipote.-
... CONTINUA.............
|
|
nanael-91 - Voto:
credo che a Marius, sia sfuggito qualcosa di più che "qualche canzoncina"... povero il nostro vecchietto... a prestissimo bacioni
tomas86 - Voto: