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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: FAR AWAY
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: zaitu galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/09/2006 16:22:46

non è mai facile dire addio, soprattutto quando quello che ci si lascia alle spalle è un amore destinato a non finire mai.
 
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CAP. UNICO
- Capitolo 1° -

Questa fic è un vero e proprio reperto archeologico. L'ho riesumata ieri dopo una bella pulizia alla libreria e puff, ecco la mia primissima fanfiction scritta quando frequentavo ancora la terza media ( se penso che ora sono al quarto anno di liceo classico, mi sembra passata un'eternità!). Quando l'ho scritta pensavo che fosse un capolavoro, ma ora a quattro anni di distanza vedo una cosuccia quasi da niente. Visto la datazione prendetela per quello che è. Un piccolo sogno di una ragazzina di 13-14 anni, romantica e un po' disillusa. Malgrado le imperfezioni e gli errori non l'ho voluta modificare ( a parte l'aggiunta della canzone), perché rappresenta un piccolo frammento immutabile della mia infanzia ( io a 13 anni giocavo ancora con le Barbie!). Fatemi sapere che ne pensate, ma non siate troppo cattivi!

FAR AWAY


Sdraiata sul suo futon nella capanna di Kaede, Kagome Higurashi pensava al suo futuro.
Tutto le era sembrato cosi facile quando lei e i suoi compagni erano ancora alla ricerca dei frammenti della sfera; ma ora la sfera era ormai completa e Kaede stava cercando di trovare un modo per ridare l'anima a Kikyo.
Naraku era stato sconfitto e ,privato del suo potere, si era ridotto al riflesso di un demone, un'ombra di ciò che era stato. Lei sarebbe tornata nella sua epoca e avrebbe dimenticato quell'avventura e sotterrato i suoi sentimenti per Inuyasha nel luogo più profondo del suo animo.
In quasi due anni che avevano passato insieme lui non si era mai interessato a lei se non come amica e compagna di viaggio . Kagome era vissuta così, celando i suoi sentimenti e accontentandosi di stare vicino ad Inuyasha e ,perse ormai le speranze, considerava l'idea di ritornare nella sua epoca come una liberazione.
"d'altronde è inutile pretendere qualcosa da chi non è disposto a dare..."
Kagome si portò una mano al volto come a scacciare via quei pensieri molesti e si accorse che era rigato di lacrime
Che stupida si era messa a piangere senza neanche accorgersene! Si asciugò rabbiosamente con una manica della maglia e sbatté i pugni sul pavimento. Come odiava quell'epoca!
Voleva andarsene e dimenticare le volte in cui aveva avuto paura di morire per mano di un demone, le volte in cui aveva visto di nascosto Inuyasha disperarsi per Kikyo e assicurarle che l'amava come sempre e che 'non l'aveva mai dimenticata, anche Sango, Shippo e Miroku... voleva dimenticarli tutti, tutti coloro che vivevano in quella maledettissima era Sengoku!
Le lacrime ricominciarono a scorrere sulle sue guance umide e appiccicose e ognuna aveva il sapore amaro di tante e mozioni mai esternate e di tanti dolori repressi
Sprofondò il viso tra le coperte vergognandosi di se stessa.
Tutta quella rabbia, tutto quell'odio non le piacevano.
La stuoia che fungeva da porta della capanna, fu improvvisamente spostata da qualcuno e un raggio di luna penetrò all'interno finendo dritto sugli occhi di Kagome
"Oddio, fa che non sia Inuyasha... ti prego" pensò Kagome stringendo forte i pugni sotto le coperte.
Chiunque fosse comunque, aveva lasciato la stuoia e la capanna era tornata nel buio più completo. Kagome cercò di regolare il suo respiro fingendo di dormire. Non voleva vederlo ne sentirlo dirle addio o magari ascoltarlo parlare di Kikyo.
Ma Inuyasha ritto sulla porta aveva scorto brillare le lacrime sul volto di Kagome nell' istante in cui un raggio di luna l'aveva illuminata.
Si avvicinò lentamente per non spaventarla, si sedette vicino al suo futon e cercò la sua mano sotto le coperte. La strinse forte ma lei non ricambiò.
-è inutile che fai finta di dormire... sciocca- pronunciò quella parola con più astio di quanto avrebbe voluto. Voleva essere gentile con lei ma in qualche modo riusciva sempre a farla infuriare. Era certo che ora lo avrebbe picchiato, ma lei era stanca ormai e non aveva più voglia di litigare per un gesto, una parola gentile che non avrebbe mai ottenuto. ..tanto presto tutto sarebbe finito. Così Kagome rispose involontariamente alla stretta d'Inuyasha, forte, come se fosse stato l'unico appiglio rimastole per non precipitare nell'oblio che rischiava di soffocarla. Inuyasha rimase sorpreso di quel gesto, quasi imbarazzato, ma non lasciò la stretta. Sentiva che se l'avesse fatto l'avrebbe persa per sempre...
Forse l'aveva gia persa da tanto tempo, lo sapeva.

"This time, this place
Misused, mistakes
Too long, too late
Who was I to make you wait?...

Era entrata a far parte della sua vita per caso e, come un' uragano, aveva sconvolto tutto quello in cui aveva creduto fino a quel momento. Ma non riusciva a capire cosa provasse per lei. ...amava Kikyo con tutto se stesso con tutto l'amore che riusciva a provare nel suo cuore impuro, spaccato a metà.. sì ,perché ora non c'era solo Kikyo rinchiusa nei suoi pensieri, nei suoi sogni ma anche un'altra figura simile a lei ma completamente diversa, che pian piano riusciva a confonderlo sempre di più. Voleva proteggerla come se fosse stato un bocciolo delicato in balia di una tempesta, rimanendo però distante e freddo... per paura. Sapeva benissimo che un giorno Kagome se ne sarebbe andata e non l'avrebbe più rivista, e standole lontano con il suo solito atteggiamento scontroso, non avrebbe sofferto nel lasciarla e avrebbe continuato la sua vita con Kikyo come sarebbe dovuto succedere 50 anni prima ;ma ora, dopo così tanto tempo in cui la sua presenza era stata sempre salda e rassicurante, non era più tanto sicuro di volere questo... e non poteva permetterselo.
Non voleva più soffrire anche se ciò poteva renderlo egoista ai suoi occhi...e poi sarebbe stato più facile anche per lei.
Al solo pensare quelle parole gli venne una fitta al cuore, come poteva lui decidere per lei? Con quale diritto, dopo averla fatta piangere un'infinità di volte, e averla illusa così tanto? Si era auto convinto di non amarla, ma il solo pensiero di vederla scomparire per sempre lo faceva impazzire...

....I keep dreaming you'll be with me
And you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore...


-Inuyasha ?...--
Si risvegliò dai suoi pensieri, più confuso di prima. Intanto Kagome si era messa seduta di fronte a lui, un' ombra indefinita nell' oscurità dove solo gli occhi brillavano come due polle d'acqua. Si tenevano ancora per mano e non sembravano volersi lasciare.
-Ti prego, abbracciami- disse Kagome in un unico sospiro.
"Cosa??? Mi ha chiesto di abbracciarla? Non voglio farlo, non posso farlo altrimenti..." le sue braccia si mossero automaticamente, l'afferrò per una spalla e per la vita e la strinse a se come mai si sarebbe sognato di fare... sapeva che non era giusto, che stava andando contro tutti i buoni propositi che si era prefissato, ma se non glielo avesse chiesto lei probabilmente lo avrebbe fatto comunque... ..
Lei fece scivolare un braccio intorno al suo collo e,con l'altra mano, gli strinse il kariginu all'altezza del cuore, poggiando la testa sull'incavo della sua spalla.
Quel gesto d'affetto dopo tanto tempo. ..stava per mettersi a piangere, ma no, non lo avrebbe fatto almeno per una volta sarebbe stata forte, e non si sarebbe fatta prendere per stupida da Inuyasha per l ' ennesima volta.
Lo strinse maggiormente a se.
Lui si aspettava di sentirla piangere da un momento all'altro mentre le scorreva piano la mano sulla schiena, ma nessun singhiozzo la scosse e neanche un gemito usci dalla sua bocca.
Era sorpreso, ma d'altronde la sciocca bambina che era stata se n'era andata da tempo, lasciandola diversa, più matura. ..più la Kagome che amava.
Lei si aspettava che Inuyasha l'avrebbe allontanata da un momento all'altro vergognandosi di averla abbracciata e riprendendo ad insultarla per la sua richiesta assurda.. .ma non lo fece, anzi affondò il volto tra i suoi capelli porgendole un piccolo e inaspettato bacio sulla fronte, dolce e carico di tenerezza.
"vorrei rimanere cosi per sempre, dimenticandomi di tutto... "pensarono contemporaneamente.
Restarono cosi abbracciati per diverso tempo, ognuno perso nei propri pensieri e nei ricordi sfuocati di tante avventure vissute insieme e di tanti dolori mai condivisi, in silenzio, incapaci di dirsi quello che avrebbero voluto... Kagome sedeva sulle gambe incrociate d'Inuyasha che la cullava come se fosse una bambina e che continuava a stringerla forte, la sentiva calda fra le sue braccia, il respiro regolare ed i muscoli non più in tensione.
Si chinò per sussurrarle qualcosa all'orecchio.. .ma nel buio più totale le sue labbra si posarono su quelle di lei, che quasi dormiente non reagì all'istante... .
Il momento in cui entrambi si sarebbero potuti spostare l'uno dall'altra ,evitando cosi spiacevolI conseguenze, passò indifferente.

...Just one chance
Just one breath
Just in case there's just one left?
'cause you know, you know, you know...
Con un unico movimento Inuyasha spinse Kagome sotto di se, serrandole, con una mano, i polsi a terra per evitare i suoi possibili pugni, e chiudendole la bocca, con l'altra, per non farla urlare.
Non sapeva cosa stesse facendo, ne quale delle voci che gli giravano nella testa stesse ascoltando.
Ma lei non si mosse e non fiatò...
Perché lui la fissava con quegli occhi timorosi? Non sapeva forse che lo desiderava più d'ogni altra cosa?
Kagome liberò una mano dalla sua stretta, fattasi ormai debole e la usò per togliergli la mano dalla sua bocca, ed in silenzio gliela passò sulla guancia fino al collo, lentamente quasi timorosa della sua reazione, e lo attrasse verso di lei.
Lui non fece resistenza, ma anzi liberò il suo polso, e usò il braccio per puntellarsi sul pavimento e non caderle sopra.
Le loro labbra si sfiorarono appena, bramose le une delle altre, quando Kagome, frappose un braccio fra di loro.
-Non è giusto... non possiamo... e Kikyo.. cosa le dirai? ...io..- farneticò dandosi subito della stupida per le sue stesse parole.
-Al diavolo!- Inuyasha le scostò violentemente il braccio e fece cessare le sue proteste con un bacio che le tolse il fiato.
I loro corpi si rifiutavano di ascoltarli agendo secondo un istinto 'più forte di loro... che d'altronde non avevano alcun' intenzione di reprimere.
Le loro bocche si cercavano, le loro lingue danzavano in un rito arcaico più antico del mondo, e le mani erano sempre più ansiose di cose proibite ,se non ai loro desideri.
Ogni bacio li allontanava sempre di più da quel briciolo di lucidità che gli era rimasta.
Ormai seminudi, nell'oscurità sapevano entrambi cosa sarebbe successo, e con l'ultimo lume di ragione rimasta si guardarono negli occhi in una tacita richiesta, che non ammetteva rifiuti.
Inuyasha le passo la mano tremante sul morbido seno, ormai libero da qualsiasi indumento, ed un brivido di piacere le corse lungo la schiena fino alla nuca, facendole inarcare dolcemente il bacino.
Kagome si puntellò sui gomiti e cominciò a depositare piccoli baci sul collo d'Inuyasha, seguiti ognuno da un fremito dei suoi muscoli e da un piccolo gemito, mentre lui la accarezzava la schiena con movimenti circolari.
Continuarono con quella dolce tortura per diverso tempo, fin quando le barriere di entrambi caddero, incapaci di trattenere quei fiumi in piena.


Fecero l'amore, più per il forte bisogno di sentirsi vicini che per puro amore, quasi disperatamente, nutrendosi di qualcosa di cui erano affamati da tempo.
Entrambi sconvolti da quel mondo che avevano appena scoperto insieme, dalle gioie che avevano condiviso, e dal desiderio che pian piano li aveva sopraffatti, non badarono al mondo che li circondava, all'umile capanna dove si trovavano, e al duro pavimento sotto di loro, perché per loro il paradiso non era mai stato cosi vicino .

...you know, That I love you
I have loved you all along...

,
La luna aveva quasi completato il suo corso quando Kagome si gettò sfinita e appagata fra le braccia di lnuyasha, posandogli il capo sul petto.
Lo sentiva abbassarsi e alzarsi sotto di se, il respiro irregolare ed il cuore in tumulto.
Un paio di forti braccia la circondarono premendo i due corpi quasi a volerli far diventare una cosa sola.
Kagome sentiva ciascuno dei suoi muscoli scolpiti sotto di se, e seguì il contorno dei suoi bicipiti con i polpastrelli.
Inalò una boccata d'aria per schiarirsi le idee.
Alzò il volto verso Inuyasha e, solo allora, si accorse che il suo respiro si era fatto stabile e che non la stringeva più con forza. ..si era addormentato.
Abbozzò un sorriso, ma benché fosse felice per ciò che era successo, cominciava a sentirsi terribilmente in colpa ma soprattutto terribilmente triste... fra qualche ora se ne sarebbe andata sempre conservando memoria di quella notte come un gioiello prezioso, continuando la sua vita senza di lui se non con il suo ricordo.
E Inuyasha, cosa avrebbe fatto? Che senso aveva chiederselo, infondo aveva anelato cosi tanto il ritorno di Kikyo, che ora sarebbe stato entusiasta di vivere con lei, forse maledicendo questo suo unico attimo di debolezza...
Perché era stata così stupida da cedere, come un'insulsa ragazzina vogliosa? Si odiava -mmm...Kikyo sussurrò ad un tratto Inuyasha nel sonno
"Cosa...?! " Kagome non riuscì ne a muoversi ne a pensare.
Voleva andarsene subito ma cercando di sollevarsi si ritrovò bloccata dalle braccia d'Inuyasha, ancora beatamente addormentato.
Cominciò ha tempestargli il petto di piccoli pugni "ti sei divertito, vero?! Hai fatto l'amore con,me solo perché Kikyo non era disponibile, tanto me ne sarei andata e non avresti avuto più alcun rimorso! Ti odio!!!"
Questo e tanto altro urlava dentro di se Kagome, presa da una rabbia incontrollabile, mentre diceva a se stessa di non essersi mai sentita cosi umiliata in vita sua.
Un divertimento, un oggetto, ecco cosa era stata.
Calde lacrime le salirono agli occhi e stavolta non fece nulla per reprimerle. Liberatasi dall'abbraccio di Inuyasha, e dopo essersi rivestita Kagome uscì silenziosamente dalla capanna portando con se la sfera dei quattro spiriti. Non era ancora sorto il sole e tutto sembrava ricoperto dal soffice velo dell'immobilità, dove ogni ombra celava un suo segreto.
In quel momento non provava né rabbia né dolore, ma pura indifferenza. Si rigirò la piccola e fredda sfera tra le mani come se fosse un giocattolino di poca importanza... dopotutto che senso aveva per lei?
Fu presa dal forte bisogno di gettarla via, cosi come avrebbe voluto fare con tutti i suoi ricordi e con tutta la sua vita.
Ma ne valeva davvero la pena? Kagome non si pose questa domanda.
Continuava a chiedersi come sarebbe stata la sua vita se quella maledetta sfera non si fosse per caso nascosta nel suo corpo, se la stramaledetta anima di Kikyo non si fosse reincarnata in lei e, se quel dannato pozzo mangia ossa non fosse mai esistito.
Si sentiva come la pedina di un gioco che tutti potevano muovere a loro piacimento, come l'indispensabile radar cerca frammenti della sfera dei quattro spiriti, e come un comodo alloggio per un' anima che non sentiva più sua... si sentiva tutto tranne che una persona.
Dopotutto se la sua era l'anima di Kikyo, voleva dire che lei non esisteva, se non come copia di qualcun altro.
"Chissà, probabilmente se mi tagliassi non uscirebbe neanche una goccia di sangue e magari non sentirei neanche dolore" pensò ironicamente.
Non credeva davvero questo. Solo lei poteva dimostrare di non essere un oggetto e mentre correva via, il sordo dolore che provava ne era la dimostrazione.
Gettò a terra la sfera dei quattro spiriti, che un' ombra staccatasi dalle altre fu pronta a raccogliere.


Kikyo , con la sfera tra le mani, guardava quella stupida ragazzina correre fra gli alberi. Sapeva cos' era successo, fra lei ed Inuyasha... ma non le importava nulla. Quella ragazzina se ne sarebbe andata dalla sua vita, e da quella di Inuyasha e avrebbero potuto vivere insieme come sarebbe dovuto accadere 50 anni prima, e forse se lei non si fosse intromessa sarebbe già potuto succedere da tempo.
Fredda ed austera nella sua espressione che non mostrava nulla di ciò che pensava,Kikyo pregustava già il suo possibile futuro con lnuyasha
Forse quell'episodio però, avrebbe complicato le cose
Era a conoscenza dei dubbi di Inuyasha ma non riusciva a capire cosa provasse veramente per quella ragazzina del futuro, ed un episodio del genere avrebbe potuto fare pendere l'ago della bilancia dalla parte sbagliata... ma lei sapeva come fare per fargliela dimenticare, non avrebbe rinunciato ad Inuyasha cosi facilmente.


Kagome guardava fissa il pozzo mangia ossa, e se i suoi occhi avessero potuto parlare, con le sue parole avrebbe ferito molte persone.
Si strinse le braccia intorno al corpo, come per donarsi da sola l'amore che Inuyasha non poteva darle. Odiava Kikyo.
Lei le aveva strappato via Inuyasha, lei avrebbe vissuto con lui, lei avrebbe gioito del suo amore fino al resto dei suoi giorni. La invidiava per quello che a lei era stato proibito di avere.
Dopo un po', più che vederlo, sentì arrivare Miroku.
Il tintinnio dei sonagli appesi al suo bastone si diffuse nell'aria, portando con se una nota d'allegria che però Kagome non percepì.
La stava osservando da qualche tempo e solo ora uscì allo scoperto.
Non gli piaceva la sua espressione, né tanto meno quel velo opaco sui suoi occhi sempre ridenti.
- va tutto bene?- le chiese il giovane monaco.
Kagome si girò lentamente a guardarlo, e lui la accolse con un caldo sorriso che non nascose la sua preoccupazione.
-si non preoccuparti -
Erano ormai diventati molto amici un punto di riferimento l'uno per l'altra, le sarebbe dispiaciuto lasciarlo e, nonostante la sua perversione, le sarebbe mancato tantissimo.
-non dire stupidaggini si vede lontano un miglio che c'è qualcosa che non vaI- insistette il monaco.
Kagome alzò il volto, cercando di sorridergli per rassicurarlo, ma una lacrima solitaria brillò su una guancia,mentre lei cercava di asciugarsela con una manica.
Troppo tardi.
Miroku la prese per le spalle e cominciò a scuoterla.
-insomma Kagome vuoi dirmi che diavolo è successo?! Se è ancora colpa di quel maledetto di Inuyasha, giuro che stavolta lo ammazzo!- non si accorse di aver urlato l'ultima parte della frase ma era seriamente preoccupato,aveva visto Kagome piangere svariate volte a causa del suo amico, ed ogni volta si era trattenuto dal prenderlo a pugni... ma ora sentiva che era successo qualcosa di veramente grave, e stavolta non si sarebbe trattenuto!
La afferrò per la mano, la trascinò di peso fino al pozzo e la costrinse a sedersi.
Lui si accoccolò vicino a lei prendendole una mano nelle sue con gesto fraterno, -adesso mi racconterai tutto-
Era più calmo, ora, ma il tono non ammetteva repliche.
Pur non capendone il perché Kagome sentì che sfogarsi le avrebbe fatto bene, ricacciò indietro le lacrime, lo fissò negli occhi e cominciò a raccontare.

Kikyo entrò silenziosamente nella capanna portando con se un infuso bollente, che odorava di fiori e erbe. Il vapore che scaturiva dalla tazza di terracotta, l'awolgeva rendendola ancora più spettrale di quanto non lo fosse di solito.
Gli occhi le brillavano di una luce maligna ed aveva stampato sul volto un sorriso tutto altro che benevolo.
Si avvicinò piano ad Inuyasha, profondamente addormentato, gli sollevò piano la testa e gli accosto la tazza alle labbra. Inuyasha si mosse con un piccolo gemito, aprendo gli occhi di scatto come svegliato da un presentimento.
-kag... kikyo!-si riprese appena in tempo.
Intanto in un gesto fulmineo Kikyo gli aveva tolto la tazza dalle labbra.
Quella non era Kagome ma Kikyo, e perché lo guardava con quell'espressione delusa? Ancora insonnolito, non ricordò subito gli avvenimenti di quella notte, e si chiese come mai avesse scambiato Kikyo per Kagome.
Aveva la gola secca, e notò che la sacerdotessa aveva una tazza fumante in mano che emanava un ottimo odore. Proprio quello che ci voleva.
-per caso- disse indicando la tazza -è per me?-
Un guizzo attraversò gli occhi di Kikyo, forse non era tutto perduto...
Gli porse la tazza, sfiorandogli la mano. A quel contatto fu scossa da un brivido.
Inuyasha non vi badò e scolò il liquido tutto d'un fiato.
Vide Kikyo guardarlo con gli occhi spalancati, le guance rosse per l'emozione
-si può sapere che succede?Sei strana ..- ma Inuyasha non senti la risposta ...
La capanna cominciò a vorticargli intorno, come scossa dalla mano di un gigante, la vista divenne sfuocata e respirare cominciò a sembrargli difficile, ansimava e le immagini, gli odori e le sensazioni di quella notte appena passata riaffiorarono vivide nella sua mente e lo colpirono in tutta la lo passione come un pugno allo stomaco, tutte concentrate in un singolo istante, prima di essere soffocate dal buio.
- AHHH, AHHH!-la risata inumana di Kikyo si diffuse nell'aria, limpida ed agghiacciante, e gli uccelli, 'appollaiati sugli alberi vicini spiccarono il volo,spaventati, in un turbinio d'ali e di foglie.


Miroku fissava Kagome con un'espressione indecifrabile.
Possibile che dopo tanto tempo fosse accaduto davvero?
In tutta sincerità stentava a crederci.
Inuyasha gli aveva negato più di una volta il suo amore per Kagome, spingendolo a credere che l'unica che gli interessasse fosse Kikyo.
Ma ora, dopo quello che era successo...
Non pensava che Inuyasha e Kagome si sarebbero spinti così in là, non in quel momento almeno, 'proprio la notte prima della partenza di Kagome.
Che senso aveva? Avevano aspettato così tanto per paura di chissà che cosa, che avrebbero potuto anche evitare; sia perché non si sarebbero più incontrati sia perché ora la sofferenza del distacco sarebbe stata maggiore.
"Che strano", pensò. "Parlo io che sono un pervertito e non perdo occasione per provarci coni ogni ragazza che incontro..."
Ma la situazione era diversa; Inuyasha e Kagome erano diversi... come lui e Sango d'altronde.
Valeva la pena di rovinare il rapporto che si era formato in quei due anni, per qualcosa che forse esisteva solo nella sua mente, e che sarebbe potuto svanire come l'arcobaleno dopo un temporale?
Si era accorto di amare Sango già da qualche tempo, ma si rifiutava di ammetterlo anche con se stesso.
Certo una palpatina ogni tanto ^_^.... ma nulla di più.
"Ed ora scopro che Inuyasha e Kagome hanno fatto l'amore" gli sembrava sbagliato, terribilmente sbagliato.
Ogni idea che si era fatta su di loro come gruppo di semplici amici inseparabili, si distrusse all'istante. Era inutile mentire ancora. Era da sempre follemente innamorato di Sango come Kagome lo era da sempre di Inuyasha.
Ma entrambi, chi per paura e chi per rassegnazione, erano sempre rimasti in silenzio.
Ora capiva cosa provasse Kagome. Tutta la forza che aveva usato per estraniarsi dal suo sentimento l'aveva travolta quella notte, senza poterlo evitare, forse animata dalla sua stessa speranza, distruttasi dopo essere stata chiamata 'Kikyo' da Inuyasha. ,
Un' ondata di nausea gli salì dallo stomaco.
"Quel farabutto l'ha combinata troppo grossa stavolta! Come ha potuto trattarla così?!" non si accorse di aver pensato ad alta voce. Kagome lo fissò con l'aria di un cucciolo appena abbandonato, la testa piagata di lato e gli occhi lucidi.
Gli venne da piangere guardandola.
"da quando sono diventato così sentimentalista?" si disse.
Si girò di spalle per darsi un contegno.
-ora vado a conciarlo per bene!- Miroku strinse i pugni e si arrotolò le maniche, pronto alla battaglia.
La scena, malgrado tutto, aveva un non so che di comico.
La vide alzarsi furente e bloccarlo con una brusca tirata.
"Bene" pensò "almeno ha la forza di reagire"
-Dove credi di andare?! Credi che riempiendolo di botte cambierà qualcosa? NO, lui ama kikyo e quello che è successo stanotte l'ho voluto anche io! Mi sento un verme, non avrei dovuto farlo ma non mi ha di certo violentata!-
Era rossa in viso per la frustrazione.
- Come sempre, hai ragine tu...-
Kagome si senti stringere forte, Miroku la stava abbracciando.
Dimenticò le parole che avrebbe voluto continuare ad urlare e rispose alla sua stretta.
-grazie Miroku... -sussurrò mentre le lacrime ricominciavano a scendere lente e copiose. portando via con loro parte del suo dolore.
Miroku evitò di rispondere, altrimenti avrebbe capito dal tremito della sua voce cha anche lui stava piangendo.


Fissavano tutti il pozzo incapaci di guardare Kagome.
Shippo stringeva i suoi piccoli pugni.
Come poteva finire tutto cosi?E le loro avventure?
Non avrebbe più visto Inuyasha impugnare tessaiga per difendere tutti loro ma soprattutto Kagome,non avrebbe più visto Miroku sfoderare il suo vortice o usare la mano per fini tutto altro che decenti, non li avrebbe più sentiti litigare per poi vederli fare subito pace. Non avrebbe più rivisto Kagome., colei che inconsapevolmente aveva
considerato come una madre.
Gli sarebbero mancate le sue coccole suo consigli e perfino i suoi rimproveri.
Perché lo lasciava? non poteva rimanere li con lui?
Non sapeva ancora cosa fosse l'odio ma in quel momento la odiava.
Con le piccole zanne in fuori le si precipitò addosso, cominciando a ricoprirle il petto di piccoli pugni
-perché?? Perché Kagome? Non te ne andare!!!... vuoi lasciarmi anche tu?? Sigh.. sigh..perché vuoi abbandonare Inuyasha,me, Sango e Miroku, non ci vuoi più bene?? Si è cosi!Ti odio kagome anzi... sigh...voglio che te ne vada e,che non torni mai più!!!- grossi lacrimosi gli scivolavano sulle piccole guance...
-Shippo, io...
-sta zitta! Tornatene nel tuo mondo e restaci!-
Tre paia di occhi fissavano quella scena un po' sconcertati, ed Inuyasha dall'alto dell'albero sacro accennò a scendere.
Sango con gli occhi umidi si avvicinò e lo staccò violentemente dalle braccia di Kagome che non riusciva a proferire parola.
-che diavolo dici sciocco kitsune?! Kagome ci vuole bene è solo che deve tornare dalla sua famiglia-.
Neanche lei sembrava molto convinta di ciò che diceva.
Il piccolo demone volpe continuava ad agitarsi lanciando i pugni nell'aria, ed infine si svincolò dalla presa di Sango e fuggì tra gli alberi.
Kagome tentò di seguirlo ma Sango la trattenne per u n 'braccio -lascialo andare -
-Lo raggiungo io!- urlò Inuyasha dal ramo del gonshiboku prima di sfrecciare anche lui tra gli alberi
-mi dispiace- sussurrò Kagome.
Le due amiche si guardarono negli occhi, che mostravano tutto di ciò che provavano.
Quante confidenze sussurrate alla luce tremolante di un fuoco,e quanti segreti bisbigliati nell'oscurità le avevano rese cosi amiche.
Sango scoppiò a piangere e le si buttò fra le braccia. Lei che, fiera nella sua tuta da sterminatrice e con l 'hiraikotsu ben legato sulle spalle sembrava invincibile, ora piangeva per lei.
Quante persone sto facendo soffrire?... -pensò Kagome
La staccò delicatamente da se -non piangere ti prego!- le intimò con voce tremante.
-non preoccuparti..mi mancherai Kagome.. .e ricorda che in qualsiasi momento della tua .vita, quando non avrai più la forza di andare avanti, che tu sei speciale perché la tua vera forza..- le posò una mano sul cuore -..è qui-
-Perché mi dici queste cose?- non riusciva comprendere.
-un giorno capirai-.
Kagome si guardò intorno smarrita, Miroku teneva lo sguardo basso fissando il terreno come Se fosse la cosafpiÙ1splendida del mondo, e di Inuyasha che era corso alla ricerca di Shippo, non vi era traccia. Meglio cosi.
Sentiva che non sarebbe riuscita a reggere il confronto e di certo Inuyasha non si sarebbe incavolato se lei non lo avesse salutato.
Si girò di scatto e cominciò a correre verso il pozzo lasciando Sango e Miroku, un po' sbalorditi. Le lacrime sui suoi occhi brillavano ai raggi del sole come gocce di rugiada all'alba, ma nessuno poté vederle.
Con la vista appannata e le gambe tremanti mentre cercava di correre arrivò a pochi centimetri dal pozzo, e afferrò il bordo di legno con entrambe le 'mani. Sentiva il legno ruvido sotto le palme e il cuore martellarle intesta come se stesse per esploderle.
-Addio!!!- urlò prima di gettarsi nel pozzo ed essere inghiottita dall'oscurità.
L'ultimo ricordo che avrebbe avuto dell'epoca Sengoku, sarebbe stato l'eco del suo nome urlato disperatamente da qualcuno, mentre veniva inghiottita per l'ultima volta dal pozzo mangia ossa.


Inuyasha sfrecciava da un ramo all'altro, un'ombra che si confondeva con le tante altre. In alcuni istanti un raggio di sole gli colpiva i capelli argentei, facendolo sembrare un'apparizione spettrale.
La ricerca di Shippo era stata solo un pretesto per allontanarsi da li... da lei.
"Non perché m'importi qualcosa di quella frignona di Kagome,è solo che non sopporto gli addii.." tentava di auto convincersi che fosse così.
Gli tornò alla mente il ricordo del loro primo incontro.
La prima cosa che aveva fatto era stata insultarla e poi minacciarla di ucciderla se non gli avesse consegnato la sfera.
Sentì un nodo allo stomaco.
"perché devo pensare sempre a lei? Non è nient'altro che una stupida umana, viziata e maldestra, mi è stata utile solo per la ricerca dei frammenti della sfera.Non me ne importa nulla se lei se ne va, non sono come Shippo io..niente affatto"
Quelle parole apparivano estranee anche a lui.

...I wanted
I wanted you to stay
'cause I needed
I need to hear you say
That I love you
I have loved you all along
And I forgive you
For being away for far too long....

-Bha!- fece una smorfia strafottente.
Si fermò su un ramo ed estrasse tessaiga che subito s'illuminò come una torcia accesa. Se la portò fin sopra la testa, pronto a colpire il nulla.
-Non me ne frega niente!- urlò prima di sbloccare il potere della spada.
Calò tessaiga come se dovesse colpire un nemico immaginario. Il ramo sotto i suoi piedi tremò e l'aria intorno a lui sfrigolò di energia.
Tutto il bosco sembrò prendere fuoco, prima che gli alberi intorno a lui si riducessero a piccoli cumuli di cenere. L'onda d'urto gli fece perdere l'equilibrio e cadde a terra senza neanche un gemito e senza accennare a reggersi da qualche parte.
La caduta gli tolse il respiro per qualche istante, e davanti ai suoi occhi cominciarono a danzare piccoli punti luminosi. Tessaiga accanto a lui era tornata ad essere una banale spada un po' arrugginita.
Rimase disteso per terra.
"Che diavole mi è preso?"
Ansimava debolmente e piccole gocce di sudore gli brillavano sulla fronte.
Si coprì gli occhi con una mano cercando di scacciare quelle orribili sensazioni.
Si era sentito come quando si era trasformato in demone, assetato di sangue e di distruzione... la cosa gli era piaciuta, ma ora si sentiva piuttosto stupido e patetico.
Fin da quella mattina aveva avuto la strana sensazione di dover ricordare qualcosa di molto importante, ma non riusciva a capire cosa. ..sapeva solo che in qualche modo Kagome n'era coinvolta.
"però devo almeno salutarla... "si giustificò tra se.
Si alzò ancora un po' dolorante e ripose Tessaiga nel fodero.
"Dannazione! Mi fa male tutto, da quando sono diventato una femminuccia?"
Cominciò a correre, prima piano poi sempre più rapido.
"e se, se ne fosse gIà andata?"
Raggiunse in un batter d'occhio il limite del bosco e si fermò un attimo per darsi una calmata, non voleva di certo farsi vedere così preoccupato.
Sbirciò tra le foglie di un cespuglio.
Kagome abbracciava una Sango in lacrime.
-Tzè! Le donne!-
Distolse lo sguardo simulando una smorfia di disgusto, ma quando lo riportò sulla scena spalancò gli occhi.
Kagome correva a rotta di collo verso il pozzo.
-Che diavolo vuole fare, non mi ha neanche salutato!-
Da quella posizione vide delle lacrime brillarle sugli occhi.
Si mise a correre verso di lei, ma in quel momento gli sembrò che le sue gambe fossero diventate di pietra.
Vide tutta la scena a rallentatore.
Kagome stava quasi per raggiungere il pozzo, lui correva, aveva ormai afferrato il bordo del pozzo, lui correva forte, all'ultimo secondo Kagome si girò di scatto e gridò il suo ultimo addio ai suoi amici, senza vedere Inuyasha che cercava di fermarla.
-bene, posso farcela-
Corse come non aveva mai fatto, ma Kagome spinta da un bisogno più grande, stavolta senza esitare, si gettò. Inuyasha si buttò a capo fitto sul pozzo tendendo la mano nel vuoto cercando invano di afferrarla, mentre i capelli di Kagome scomparivano oltre il bordo.
-Kagomeee!!!-
L'unica risposta che ottenne fu l'eco del suo grido nel pozzo.

...So keep breathing
'cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go...



Errori, sbagli. Ne avevano commessi tanti loro due.
Ma il tempo dei giochi era finito. Si tornava a vivere ora, ognuno nel posto in cui era destinato a stare.
Kagome non se ne sarebbe mai andata, in realtà. Entrambi avrebbero continuato a vivere l'uno nei pensieri dell'altra, come un'eterna ed inguaribile ossessione.
Non importava che sarebbero stati divisi per sempre da 500 anni di storia, che a separarli ci sarebbe stato ben più che un semplice pozzo sigillato, né tanto meno il fatto che entrambi si sarebbero illusi di avere una vita nuova e apparentemente completa, perché per quanto lontani, qualcosa al di là del tempo e dello spazio avrebbe fatto in modo che nessuno dei due potesse mai fare a meno dell'altro.

....Hold on to me and, never let me go..."


FINE

Che dire di più? In realtà questo sarebbe dovuto essere soltanto il prologo si una long-fic, che avevo scritto fino al quinto capitolo. Ma la sfiga mi perseguita sin dai tempi più remoti ( vadano in malora tutti i virus!) e dopo aver formattato il pc ho salvato solo questo...sigh, sob.
Così ho avuto un vero e proprio blocco creativo ( Ah,ah) che è durato fino a quest'estate con la stesura di Povero Diavolo e La maschera d'argento ( W Harry Potter!).
Diciamo che ho passato un bel medioevo personale...
Ma che ne dite di tirarmi su il morale?
Commentate!
ZAITU (^_^)


 
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