torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Peter Pan
Titolo Fanfic: PETER PAN...SOFFIO DI VITA!
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: blayn galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/09/2006 16:20:56 (ultimo inserimento: 02/10/06)

questa è la storia di peter pan riscritta da me, spero di non rovinare la bellissima storia…naturalmente inizia al solito modo…un giovane ragazzo che
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
COSÌ EBBE INIZIO...
- Capitolo 1° -

-CAPITOLO 1°-
HOLA MI AMIGO….SPERO DI NON ROVINARE LA STORIA DI PETER PAN….E’ SOLO CHE MI E’ PIACIUTA L’IDEA…PERDONATEMI GLI ERRORI….W BARDACK….SEMPRE!!!!!! BACI!

<< Era una fredda e silenziosa notte, qualcosa di oscuro e losco scivolava nell’ombra, un balugino sferzò il buio della notte, un rumore freddo e agghiacciante…Un pugnale. Un disco argenteo illuminava il vascello che ondeggiava sul mare calmo, creando sul pelo d’acqua tetri riflessi, come se il mare avesse gli occhi e fissasse incessantemente la ciurma, bramoso d’inghiottirla nelle profondità delle sue acque…un fruscio; lentamente l’ombra si stava avvicinando…Arrivò davanti alla porta dalla quale filtrava una flebile luce, intravide una sagoma appena sfocata, attraverso il vetro opaco, sfiorò il pomello dorato e un cigolio lo sorprese, un fruscio e svanì…Nascosto dietro una vela i suoi occhi brillarono allegri ai flebili raggi lunari, un sorriso malvagio eppure enigmatico, un gesto del braccio e mille ombra si levarono sopra la Jollyroger, oscurandola. La ciurma alzò gli occhi e subito urla di terrore si sprigionarono dalle loro labbra.
:- E’ lui...!
Gridavano in preda al delirio, fuggendo alle mille mani che li afferravano per le caviglie, divorandoli nell’oscurità. Un uomo adulto, alto e autorevole, uscì con foga dalla cabina, guardando terrorizzato la scena che gli si stendeva davanti, uomini a terra, gli occhi sbarrati e la bocca aperta nell’ultimo grido d’orrore.
:- Dove sei…Peter?
Sibilò tra i denti lugubre, spostando i piccoli occhi neri da una parte all’altra della nave, improvvisamente le urla cessarono, un pesante silenzio gravò sul ponte, in quell’attimo lo vide scendere arrogante davanti a lui, ad un pelo da terra, puntandogli contro il piccolo pugnale che risplendeva come una lingua tagliente.
:- Sono qui vecchio…Pronto a tagliarti la gola!
L’uomo deglutì con un sorriso malvagio, sfilando dal fodero la sciabola con uno strofinio, alzò la lama e fendette l’aria, lo guardò…>>
:- E’ l’ora, sciocco ragazzino…L’ora di morire!
Una ragazza dai lunghi boccoli biondi, interruppe il suo racconto.
:- E ora a letto!
Sorrise. Davanti a sé due ragazzi, il primo era alto ed autorevole, portava degli strani occhiali tondi appoggiati sulla punta del naso, i capelli corti e bruni, la guardò scocciato
:- Ma non puoi fare sempre così!
La ragazza sorrise
:- Già…Devi raccontarci il duello fra Peter e Capitano Uncino….
Un bambino biondo, con il viso fanciullesco, si alzò, fingendo di fendere l’aria con una spada immaginaria.
:- Michael…E’ tardi….Và a letto, su dai…Continuerò domani!
La ragazza lo prese in braccio e lo poggiò s’un grande letto morbido, non appena il bimbo poggiò la testa sul soffice cuscino, si addormentò, nascondendo i grandi occhi azzurri. La ragazza scostò i dolci occhi nocciola sull’altro ragazzo, Jhonny.
:- Te lo prometto...Domani la finisco!
Disse poggiandosi una mano sul petto e guardandolo seria, alla fine Jhonny cedette.
:- E va bene, ma hai promesso!
Finalmente anche lui chiuse gli occhi e la ragazza si avvicinò alla finestra. I boccoli risplendettero ai raggi lunari, scivolando morbidi sulle sue spalle e sfiorandole la schiena; appoggiò i gomiti sul davanzale e posò il mento sulle mani, guardando sognante il cielo oscuro, tese un dito, provando a sfiorare una stella…
Quanto vorrei che tu fossi reale….Peter…Desidererei volare con te, verso quella stella, la più luminosa…Svanire in un alone per poi ritrovarmi nel tuo mondo fantastico, dove nulla è come deve essere, ma dove tutto è magnifico…Ogni cosa è magnifica, ogni cosa risplende, quando ci sei tu! I miei occhi ti cercano, le mie labbra parlano di te…Dove sei? Esisti?
…La ragazza sorrise, le guance si tinsero di un rosso chiaro, mentre si passava una mano tra i capelli. Si allontanò dalla finestra, lasciando solo uno spiraglio che cercava di catturare l’immensità di quel cielo dove Wendy segregava i suoi segreti….Chiuse gli occhi, appoggiando il viso sul morbido cuscino di pizzo. Qualcosa in quel momento parve muoversi fuori, una mano inesistente spalancò la finestra e qualcosa entrò…Un’ombra si alzò sul pavimento, ma non un piede lo sfiorò. L’ombra si fece più vicina a lei e quando la vide il suo cuore cominciò a battere forte. Accostò il viso al suo e riuscì a sentire il suo respiro sfiorargli una guancia, un ricciolo dorato le toccò appena le labbra…Già le labbra, così rosee eppure così delicate…Ebbe la tentazione di sfiorarle, di farle sue in quel momento, ma qualcosa in lui lo fermò, impedendogli di toccare quella dolce e pura creatura…Il candore della sua pelle lo lasciava senza respiro…
Come puoi essere così bella?
…Si chiese, mentre con un dito le sfiorò le labbra. Ad un tratto si allontanò bruscamente, sparendo fuori della finestra; Wendy si svegliò, guardandosi intorno confusa…
Che sia stato solo un sogno?
…Scese dal letto e i nudi piedi toccarono il pavimento gelido…
La finestra!
…Si girò e corse verso la finestra spalancata, si affacciò, ma l’unica cosa che vide furono le offuscate luci di Londra, nient’altro…
Mi era sembrato, di sentirlo…Su di me…
…Chiuse gli occhi e scosse la testa, i riccioli si mossero appena, catturando i riflessi della luna. Sorrise…
Che sciocca che sono…Lui non esiste…
…Ma qualcosa in lei si rifiutava di crederci…Lei lo sapeva…Peter Pan esisteva...Lì, in qualche parte del mondo…Non poteva vederlo, ma c’era…Tornò a letto, coprendosi con la morbida coperta e chiuse gli occhi
:- Esiste…
Sussurrò, poi si lasciò catturare da quel sogno che aveva interrotto. L’ombra tornò ad affacciarsi nella camera
:- Esisto!
Poi ci fu una scia luminosa che si chiuse in una stella, donandole un bagliore intenso
:- …Esisto!
Una flebile voce echeggiò nella notte, una voce inesistente eppure così reale…
La mattina arrivò fredda, il sole illuminava appena le affollate strade di Londra, offuscato da tetre nuvole bige. Wendy tornò alla finestra e guardò il cielo roseo appena sfumato di un azzurro chiaro.
:- Wendy…Che stai facendo?
La richiamò Jhonny. Lei si girò e gli sorrise.
:- Nulla…Andiamo, altrimenti faremo tardi!
Jhonny la guardò confuso, ma non ebbe il tempo di aggiungere altro…Era già sparita.
:- Mah!
Prese il cappotto marrone e se lo infilò, uscì lentamente. Wendy camminava sul marciapiede, coperta da un grande cappotto rosso, sul collo una morbida pelliccia bianca e dei bottoni neri lucidi. Camminava allegra, guardando il cielo spensierata, l’unica cosa a cui pensava era lui…Pater…Alle sue avventure, alle fate, ai corsari e all’isola…Quanto avrebbe voluto volare via e raggiungerlo nel suo mondo fantastico…
Smettila wendy…E cresci…Lui non esiste!
Era come se la sua mente e il cuore fossero in lotta…La logica era innegabile, ma la forza del cuore anche….Cosa fare dunque?
La giornata passò in fretta e quando finalmente tornò a casa Wendy corse in camera, richiudendo la porta con un tonfo, la guardò e sorrise….Era così silenziosa….Prese la rincorsa e si buttò sul letto, ridendo come una bambina. Ma quando riaprì gli occhi il sorriso le morì sulle labbra…Qualcosa di oscuro e buio la guardava dall’alto, con due tagli luminosi per occhi, piccoli e malvagi. Ad un tratto la cosa sembrò sorridere e Wendy sentì il sangue raggelarsi nelle venerdì
:- Peter…
Fu questa l’unica cosa che riuscì a dire, non seppe perché…Un balugino e Wendy aprì la bocca per urlare, ma la voce le morì in gola, facendo fuoriuscire solo un gemito strozzato. La “cosa” le saltò addosso, lei chiuse gli occhi; quando li riaprì era sparita, come se le fosse passata attraverso, si toccò il petto, ma nulla, nulla di ciò che era stato…
Che stia diventando matta? Che l’abbia solo…IMMAGINATO?
…Si mise una mano sulla fronte
Sto impazzendo...
…Chiuse gli occhi e cercò di calmarsi…Non era successo nulla, solo un sogno…Si, probabilmente si era addormentata…e allora, perché aveva ancora i brividi? Perché il sangue aveva cessato di scorrere, bloccato da quel terrore senza nome? Più ci pensava e più aveva paura, ma a chi poteva dirlo? A nessuno!

TO BE CONTINUED…

ALLORA, COM’ERA? SE VOLETE SAPERE IL SEGUITO MANDATEMI TANTI COMMENTI!
BACI ^-^

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
dubhe93 - Voto: 22/08/08 22:57
ti pregoooooooooooooo!!!!!!!!!! è troppo bella!!!!!!!!!!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

dubhe93 22/08/08 22:56
niente spero! tu continui cara miaoh se continui!!!!!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: