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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: DANIEL E JANE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: smallville galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/09/2006 13:12:36 (ultimo inserimento: 22/12/06)

care le mie lettrici, questa è la stessa ff di jane e daniel, ma ripubblicata. leggete per capire
 
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CAPITOLO 1°
- Capitolo 1° -

Dato che si sono verificati problemi con l'altra ff, ho deciso di ripubblicarla, quidni quella è stata sospesa. Questa è la stessa ed identica cosa, don't worry, solo ripubblicata e basta, dato che mi era impazzita la gestione.
Small

La musica era cambiata. Ora ne trasmettevano una più dolce.
Vicino a me c’era un anziano signore francese col parrucchino messo di traverso, e chiacchierai piacevolmente con lui, dicendogli anche di aggiustarselo. Dopodiché mi addormentai per un paio d’ore, sognando i miei fratelli gemelli Ron e Jim che volevano sfasciarmi la cameretta. Per fortuna era entrata mia madre, che lasciò la custodia della stanza a Ketty, il mio cane.
Mi mancavano già tutti.
Stavo andando a Londra con l’ALITALIA per studiare e approfondire la mia conoscenza sulle lingue. Da quando avevo quattro anni, non desideravo altro che diventare una reporter, e la conoscenza sulle lingue era fondamentale.
Scesi dall’aereo, aggiustando il cartellino sul mio giubbotto che durante il viaggio si era capovolto.
Sapevo che una ragazza di nome Emma, così avevano detto al telefono, accompagnata dalla direttrice del college dovevano venirmi a prendere.
Poi vidi arrivare una ragazza con i capelli ricci e castani, e gli occhi dello stesso colore.
Sembrava… ma forse mi sbagliavo, il viaggio era stato lungo… forse stavo ancora dormendo, sognando che davanti a me c’era Emma Watson…
<< Ciao! >> mi disse lei in perfetto inglese. Io non riuscii a spiaccicare una sola parola.
<< Ehi, puoi parlare, sai? >>
<< Tu…tu… tu…sei…. >>
<< Emma Watson. >>
<< Hermione Granger… >>dicemmo contemporaneamente.
<< Sei aggiornata… >>
<< E come non potrei… i miei fratelli guardano Harry Potter dalla mattina alla sera… >>
<< Be’, ringraziali da parte mia… oh, la direttrice! >>
Davanti a noi, una giovane donna in abito nero e con lo sguardo severo, sembrava che mi fissasse. Poi il viso le si illuminò e corse ad abbracciare un uomo alto e biondo appena dietro di me.
Emma mi guardò. << Credevi fosse quella la direttrice? >>
Annuii.
Lei scosse la testa e rise. << La direttrice non è proprio in verde età… >>
<< In che senso? >>
<< Guarda. >> Mi indicò una vecchietta bionda con gli occhiali. Portava una giacca arancione e un pantalone blu ed era… be’, diciamo che era in carne…
<< Buongiorno! Tu devi essere… >> diede un’occhiata al cartellino ma non riuscì a leggere nulla perché era troppo piccolo.
<< Jennifer Grandi. >> dissi io per lei.
<< Ah che stupida! La mia assistente in ufficio mi ha fatto una testa così del tuo nome… Ma noi vecchiette siamo fatte così, sai, non abbiamo proprio una buona memoria… >>
Oh, lo sapevo benissimo. Mia nonna, ormai 80enne, si dimenticava sempre chi ero e ogni volta che andavo da lei dovevo dirle sempre il mio nome.
<< Bene, ho notato che hai avuto degli altissimi voti in Italia… >> mi disse mentre raggiungevano l’auto che ci avrebbe portato al college.
<< Non mi lamento! >>
<< Questo college sarà una sciocchezzuola per te, vedrai. >>
Arrivammo davanti a una specie di limousine e non potei fare altro che meravigliarmi: non era un po’ troppo… galante?
<< Da questa parte… >> Emma mi indicò la porta. L’autista scese dalla macchina e ci aprì lo sportello.
<< Grazie… >> mormorai. Lui mi fece un cenno con la testa.
Entrai prima io. C’era un’altra persona in divisa accanto a me. Forse apparteneva anche lui al college. Alzai lo sguardo e vidi niente di meno che…
<< Ciao. Io sono Daniel Radcliffe… Tu devi essere Jennifer… >> disse stringendomi la mano.
<< Si. Oh mio Dio, se i miei fratelli sapessero con chi sono adesso… >>
<< Fan di Harry Potter? >> mi chiese lui.
<< Sfegatati, proprio… >>
Lui sorrise, poi la preside mi rivolse la parola.
<< Jennifer, ti dispiace se ti chiamiamo Jane? Sai, è molto più sbrigativo così… >>
<< No, no… chiamatemi pure così se vi va… >>
<< Ok. Ciao Jane, allora. >> disse Daniel.
Io sorrisi. Appoggiai la testa allo schienale.
Dio, Ron e Jim avrebbero dato tutto via la PlayStation e il computer più qualche videogioco, per essere dove stavo io.

 
Continua nel capitolo:


 
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