CAPITOLO 1°
- Capitolo 1° -
Au (la metto così poichè gli eventi sono quelli del gioco, ma con svariate variazioni) sul fantasmagorico DMC3!
LadyxVergil.
Ovviamente, i personaggi di questa fic sono tutti maggiorenni, non esistenti... Blaaaa bla blaaaaaaa amen!! +.+
Yuppidoo, enjoy the fun!! *w* (come dice Saddler di RE4 -.- .... ndtutti) (Silenzio!! *w* Il grande genio è all'opera!! ndFy) (Davvero?? Dove?? ndtutti) (-____-°° ndFy)
Non.. Non potevo crederci. Tutto ciò che avevo tentato di raggiungere..
Tutto scomparso.
Mio padre era arrivato alla spada. Era giunto ad i poteri di Sparda, del leggendario Dark Knight Sparda.. Era finita.
Tutto era perduto... A meno che..
No! Non avrei mai potuto farlo!! Chiedere aiuto a quell'essere così avido di potere, assetato di magnificenza, in cerca di gloria e immunità eterne, come principe (o magari Re incontrastato...?) dei demoni.
Cristo Santo, se fossi stato suo padre avrei anche rifatto tutto l'inferno al rovescio, o dovunque esso si trovi ora, per andargli a tirare il collo!
Anni di sacrifici, spesi per far si che la Terra vivesse in "cheto vivere", buttati al vento per un ragazzino divorato dal voler ottenere potere, sempre di più, sempre di più...
La Temen-Ni-Gru iniziò a tremare... Dovevo fermare mio padre!!
Ma come?? Di certo non inginocchiandomi in terra e scoppiando a piangere, oppure abbassarmi ad andargli a chiedere aiuto!!
Mai e poi mai! Il mio orgoglio, in un primo momento me lo impedì.
Alcuni frammenti della mia memoria si rifecero vivi, quando giocavo all'asilo con mamma e "papà", assieme a tanti altri bambini.
Pensai che se non fossi intervenuta e violentata psicologicamente per chiedere un soccorso di qualunque genere, sarei stata ricompensata dal mio fottutissimo orgoglio unicamente con morte e distruzione.
Guardandomi ancora intorno con i miei occhi bicolore, mi resi conto che la torre stava crollando in pezzi, ed io ero ferma lì impalata come una scema a fissare vaghi ricordi che passavano dinnanzi a me come fulmini, chiari nell'attimo della visione, ma sfocati quando si tenta di focalizzarne il preciso contenuto.
Un lampadario dall'aspetto gotico ed antico si staccò dal soffitto e si schiantò dinnanzi i miei piedi, a si e no tre metri più dinnanzi, risvegliandomi.
Dovevo fare qualcosa. Ma cosa??
Invocare l'aiuto di quell'... Quell'.....??
Perchè Dante non c'era mai, nel momento del bisogno??
Per cazzeggiare e provare ad abbindolare una povera fanciulla c'era sempre, però!!
Dovevo trovare la porta. O meglio, il portale che mi avrebbe condotto nel luogo dove mio padre stava godendosi i suoi nuovi poteri.
"Forza Mary. Muoviti. Che stai aspettando?? Che sia lui a venirti a prendere?? Muoviti. Alza il culo e vai a romperlo a tuo padre, che tutto è men che quello. Forza. Coraggio. Puoi farcela.."
Continuavo a ripetermelo, ma i piedi non si schiodavano da terra.
Avevo forse paura di restare uccisa? Avevo forse una terrificante paura di perdere la mia vita, così terrificante da non permettermi nemmeno il semplice movimento del camminare, o del correre...?
Proprio così.
Infondo.. Sono un'umana, no..?
Mi dissi che, anche se avessi perso la mia di vita in quella battaglia, ne avrei salvate tantissime altre, sicuramente più innocenti della mia, con le mani meno bagnate di sangue delle mie.
Che importava se era sangue demoniaco.
Lo prendevo per omicidio comunque. Per me è uccidere un essere vivente, la colpa grave. Che sia umano o meno.
Forse è proprio questo che i demoni non capiscono, o fanno finta di non comprendere.
Sospirai profondamente.
Allora la mia paura era quella di finire all'inferno..?
Magari sotto il dominio di quel pazzo dai capelli "ho messo le dita nella corrente" ??
No! Ciò bastò per farmi scattare in avanti, più agguerrita che mai.
Non avrei perso.
Non avrei fallito.
E dopo mio padre, sarebbe toccato a quell... Quell....!!!
Si, non avrei permesso che tante vite fossero stroncate così bruscamente e con così tanta crudeltà.
Mentre ancora riflettevo, la cinghia del Kalina Ann stretta nella mano destra, correvo facendo tintinnare il mio armamentario.
Che era rimasto l'indispensabile, a dire il vero.
Credo che non fui mai più agguerrita di quel momento.
Non avrei chiesto l'aiuto di nessuno. Non mi sarei fatta sconfiggere.
Il padre sarebbe morto per mano della figlia.
Avrei avuto il mio attimo di gloria, nel quale anche la vendetta avrebbe avuto il suo bel posticino in prima fila.
Togliendo di mezzo la torre ed i demoni, in primis mio padre aveva ucciso mia madre, per inizializzarsi alle pratiche demoniache.
Maledetto bastardo, la mamma non gli aveva mai fatto nulla.
La sua sete di potere invece lo portò all'eccesso.
Lo volevo morto soprattutto per quello.
Scansai un paio di armature che crollarono dalle pareti, lanciandomi in una galleria in penombra.
Strano che non ci fosse più nessuno.
Ma a me interessava un solo obbiettivo. E l'avrei raggiunto.
A qualsiasi costo.
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Ed eccoci qui con il primo capitolo!! Yee, questa ficcy è interamente dedicata a Giodan, poichè lui propone ed io sviluppo >w< A proposito biddu spero ti piaccia! Un po' riflessivo l'inizio, ergo un breve riepilogo delle intenzioni di Mary (o Lady che si voglia ^^) e della missione che è decisa a portare a termine. Mi raccomando, fatemi sapere e commentate in tanti!! un bacio, Fiammetta. ^**^
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