AUTUNNO. - Capitolo 1° -
*_§_* AUTUMNAL DREAM *_§_*
Osservo ancora una volta quel triste paesaggio, adiacente al quale passeggio silenzioso. Nel silenzio contemplo la bellezza particolare di quell’immensa immagine autunnale, che mi riempie di incredibile malinconia ma che al tempo stesso, riesce quasi magicamente a far spuntare un istintivo sorriso sul mio volto pensieroso. Dio…che meraviglia. C'è il sole tra le foglie secche e i ragni tendono fra i rami le loro strade di seta. La terra si veste del giallo delle foglie in autunno. Il vento raccoglie i sussurri dei trepidi uccelli e gioca coi rami avvizziti che additano il cielo. I miei occhi verdi si socchiudono appena rivolti all’asfalto che lento veniva coperto dalle spente foglie che stanche si accasciavano in un lungo ed eterno sonno. Alzai il viso al cielo, come a voler sentire il fresco vento sulla pelle… Lo percepisco…intrepido ma dolce. Così…com’erano le dolci carezze del mio amore. Metto le mani nelle tasche e chino il viso continuando il mio lento cammino, anche se sento le gambe muoversi sole, come fossero loro le padrone del mio corpo. E, in effetti, lentamente hanno preso il posto del mio cuore. Codesto, si è fermato giorni fa, quando l’estate finì titubante. Quando il mare intrepido smise di sbattere sugli scogli della spiaggia californiana…la spiaggia nella quale viveva il mio Garland. Sapevo che finita l’estate avrei dovuto dirgli un provvisorio “addio”, ma ero anche consapevole che, probabilmente, era un saluto definitivo. Con lui, ho passato i momenti più belli della mia vita… Un amaro sorriso mi circonda il viso con la propria angoscia. L’estate è passata fin troppo in fretta. Non mi ha fatto godere dei suoi magici istanti colmi di estasiante calore e bruciante ardore. Non mi ha permesso di realizzare i miei progetti tanto studiati e coltivati nel tempo…è volata. Si. E’ volata come in questo momento volano le foglie aprendo le porte all’intrepido e bramoso autunno. Ti rivoglio con me, mio compagno di vita. Rivoglio i tuoi sorrisi che si aprivano come si apriva il mio cuore guardandoti. Rivoglio i tuoi occhi, ai quali in confronto gli zaffiri sono pietre senza valore. Rivoglio il tuo inebriante profumo. Lo stesso che mi invadeva quando mi baciavi sotto i mille occhi di un cielo notturno. Rivoglio te, Garland…
Autunno di rami spezzati,
staccati da scuri taglienti,
rimasti a guardare in silenzio
l'immagine della natura.
Autunno di stelle mancate,
di lune rubate alle notti,
soffuse da grandi silenzi,
che abbracciano tutta la terra.
Autunno di rocce sospese,
spazzate da spruzzi di onde,
alzate a sorprendere il cielo,
confuso da un limite infranto.
Autunno di scrosci di pioggia,
caduti da nuvole scure,
corrose da scoppi di lampi,
che piombano sopra la spiaggia.
Autunno di gocce di luce,
velate attraverso la nebbia,
filtrate da spicchi di cielo,
che aspettano l'arcobaleno.
Autunno di campi distesi
sui fianchi ondulati di colli,
orlati da tralci maturi
e ulivi vestiti d'argento.
Autunno di foglie cadute,
volate da alberi stanchi,
di tronchi sospesi nell'aria,
di fiori dispersi nel vento.
Autunno di passi affrettati
su piazze affollate di gente,
di nastri di macchine ansiose
di correre senza una sosta.
Autunno di luci soffuse,
accese dai primi lampioni,
di fumo di strade nascoste,
che sale dagli angoli bui.
Autunno di raggi rapiti
al sole che ha perso l'estate
dal freddo che inventa l'inverno
e spegne i colori sul mondo.
Autunno di suoni e rumori,
di fuochi, di luci e di amori
vissuti anche senza ragione,
perduti alle spalle nel tempo.
Autunno di malinconie,
di foto ingiallite nei sogni,
di scelte sfuggite alla mente,
lasciate soltanto ai ricordi.
Continua…
p.s. Per la poesia mi sono ispirata ad una poesia letta nel mio libro di testo di antologia e narrativa di Daniela Buzio^^.
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