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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA BESTIA DORMIENTE
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: kisa-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/09/2006 18:38:17 (ultimo inserimento: 22/09/06)

nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le fiere più superbe.
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

Gateway Valley
La bestia dormiente

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“…Il suo fiato incendia carboni e dalla bocca gli escono fiamme. Nel suo collo risiede la forza e innanzi a lui corre la paura. Le giogaie della sua carne sono ben compatte, sono ben salde su di lui, non cascanti. Il suo cuore è duro come pietra, duro come la pietra inferiore della macina. Quando si alza, si spaventano i forti e per il terrore restano smarriti. La spada che lo raggiunge non vi si infligge, ne lancia ne freccia ne giavellotto; stima il ferro come paglia, il bronzo come legno tarlato. Non lo mette in fuga la freccia, in pula si cambian per lui le pietre della fionda. Come stoppia stima una mazza e si fa beffe del vibrare dell’asta. (…) Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le fiere più superbe.”
(Giobbe 41, 1-20/ 24-27)
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Prologo

Vi siete mai fermati ad ascoltare il suono dei passi di una persona a voi cara che si allontanano? Mentre voi restate immobili, come paralizzati. Sapete che non potete fare nulla, anche se la voglia di urlare o rincorrere quella persona è così forte che lo stomaco si contrae e vi fa un male cane. Intanto i rumori dei passi si fanno sempre più silenziosi, lontani… e voi non potete fare nulla per fermarli, e a quel punto ci sono solo lacrime da versare. Avevo circa 15 anni quando i miei si sono separati, mia madre scoprì che il profondo rispetto che mio padre provava per il suo capo (sempre che una biondona con una quarta abbondante possa essere chiamata in quel modo, rispettosamente parlando.) non si limitava ai bigliettini per il natale o a delle amichevoli strette di mano. Mia madre, Jennifer, era una donna forte e fredda, almeno in apparenza. I freddi occhi azzurri e i lineamenti duri le conferivano un aria simile a quella di un lupo che sta per saltarti alla gola da un momento all’altro, e tu non puoi fare alto che pregare che sia l’unico esemplare vegetariano della specie..scusate, sto perdendo il filo. Lei aveva mantenuto un perfetto autocontrollo quando aveva scoperto il fattaccio, quando aveva divorziato e persino quando aveva, metaforicamente parlando, lasciato mio padre in mutande in mezzo a una strada. E quanto le era piaciuto vederlo piangere, è facile pentirsi quando si ha finito di fare cazzate, ormai tu ti sei divertito, a chi importa se hai fatto soffrire gli altri?
Io non avevo mai avuto un grande rapporto con lui. Passava molto tempo in ufficio (per motivi ormai ovvi) eppure quando se ne è andato ho sofferto moltissimo. Ero quasi caduta in depressione e la voglia di fare qualsiasi cosa era svanita nel nulla.
Sono sempre stata una persona ottimista, una di quelle che devi legare alla sedia e sedarla per tenerla tranquilla. Me la cavo in quasi tutti gli sport, le mie compagne di classe mi litigavano per avermi nella loro squadra di pallavolo. Giustamente quando potevo fuggivo a giocare a basket con i ragazzi. La mia vera passione però sono le armi da fuoco, tecnicamente per me sarebbe stato illegale (e lo sarebbe ancora, dato che ho 16 anni) maneggiare un arma ma mio padre era un generale della marina e mi aveva fatto avere una serie di permessi per imparare a sparare presto, precisamente a 10 anni. Ho sempre avuto una spiccata abilità nello sparare… mia madre mi diceva che se non avessi fatto strada nelle altre professioni sarei stata un ottimo cecchino per la mafia o per qualche cellula terrorista, cercherò di ricordarlo per il futuro. Un'altra mia fissa è sempre stata quella di Yorikku, non so se lo conoscete, è un nuovo videogioco che va molto di moda dalle mie parti. È un piccolo dinosauro protagonista di un videogioco. Abita su un isola e deve ritrovare degli esploratori che si sono persi e portarli a casa. Ogni volta che trovo qualcosa su di lui devo comprarla, sono una specie di droga per me… senza la mia razione mensile di Yo-Yo(come lo chiamano i fan) divento incazzosa, molto incazzosa. È un gioco stupido, io preferisco i giochi spara-tutto ma questo lo adoro… quasi più della “Furia degli Zombie 2”, il mio gioco preferito in assoluto.
Tornando al discorso principale.. deprimermi e perdere tutte le mie passioni.. per cosa poi? Per il ricordo di un traditore che se la passava una Barbie rifatta calpestando senza ritegno i sentimenti di mia madre? Si, per lui. Mi stupisco ogni volta per quanto sia assurda la mente umana, come restiamo attaccati a chi ci ha traditi, come continuiamo a pensare a loro nonostante i ricordi taglino più di una lama affilata. Alla fine mia madre decise di trasferirsi per allontanarsi dalla casa in cui aveva vissuto “quell’insulso scarto d’uomo che avrebbe meritato di patire le peggiori torture degli inferi”. Ci volle un po' per decidere dove andare, voleva un luogo tranquillo e lontano, ma non voleva ripartire da zero. Desiderava semplicemente lasciare la casa dove aveva vissuto con quell’essere senza perdere i contatti con il suo mondo. Sotto consiglio di una amica del club a cui aderiva (non ho mai chiesto il nome di quell’associazione, era uno di quei posti in cui si danno soldi a qualcuno e mettono il tuo nome sul giornale con tante belle parole su quanto sei stato bravo e generoso. Mia madre adorava quel posto, era sempre in competizione con una certa Lucy, facevano a gara a chi metteva più zero sugli assegni.. per ora erano in perfetta parità.. La prossima sfida sarebbe stata fatta su una gara di solidarietà per delle ragazze madri con precedenti penali, buona fortuna mam!) Credo di aver preso molto dal carattere di mia madre, fisicamente invece somiglio a papà. Capelli neri (al momento li ho tinti, li ho fatti bicolore, castani e biondi) e occhi castani.
Ad ogni modo alla fine mamma trovò una bella villina in un paese chiamato Gateway Valley, avrebbe seguitato il suo lavoro tranquillamente. Essendo giornalista inviata il trasferimento non le cambiava la vita. Quando doveva partire per un servizio partiva, come aveva sempre fatto. Durante i week end sarebbe tornata in città per riunioni o simili. Ormai ci ero abituata e la cosa non mi toccava minimamente.
Non avevo mai sentito parlare di quel posto, mi aspettavo uno di quei paesini sperduti in mezzo ai monti abitato da vecchi alpini, ma mi sbagliavo Era un paesino ed era effettivamente in mezzo ai monti, però era più grande e abitato di quanto pensassi. Dalla nuova casa si godeva una vista magnifica. La città dava su un lago dalle acque pulite, i monti imponenti e il cielo sereno conferivano un atmosfera degna di un episodio di Heidi (non sono mai stata brava con le metafore).
Il primo giorno io e mia madre facemmo un rapido giro in automobile per visitare il paese e vedere la mia nuova scuola. Ebbi così modo di verificare che il paese aveva molto di più l’aria di una città visto da vicino. Aveva tutto ciò che una persona necessitava per vivere pienamente le sue giornate, dal centro commerciale a un piccolo acquario per famigliole, passando per un bel vicolo malfamato fino al porto.
La scuola era veramente enorme, sembrava carina.. per quanto una scuola potesse essere catalogata come “carina”.
Con quel rapido giro generalmente mia madre aveva avuto un parere positivo su quel luogo, io però avevo una strana sensazione, trovavo quel luogo inquietante.. forse era dovuta semplicemente al fatto che dovevo abituarmi al nuovo ambiente e mi sentivo come un pesce fuor d’acqua… lanciato su una padella piena di olio bollente.
La mia avventura, la personale avventura di Ichy, a Gateway Valley era appena cominciata. Non immaginavo nemmeno cosa sarebbe accaduto. Vi assicuro che tutto ciò che verrà scritto è vero, anche se mi piacerebbe avere inventato tutto.

 
Continua nel capitolo:


 
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