torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: LA MIA ISPIRAZIONE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sunlight galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/09/2006 17:52:21 (ultimo inserimento: 16/09/06)

goku è un musicista e...
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Ciauz! ^__^
Mi sono appena registrata su manga.it e subito mi è venuta voglia di scrivere una fanfic! (oddio... nd tutti)
Uno dei miei manga stra preferiti è Saiyuki e quindi...TA-DAN! Ecco pronta una ficcy tutta per voi! Sapete,in genere io scrivo senza avere in testa idee precise...Quindi non so bene la trama! Vorrei fare una Sanzo x Goku che sia un po' particolare! Mah...Sinceramente non so cosa potrebbe saltare fuori! Ci penserò scrivendo! Ohohohoho! E adesso...Immergetevi in "La mia ispirazione"!

°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°**°°

E' difficile. Tremendamente difficile. Ci sono momenti,per un compositore,in cui la musica gli nasce da dentro e,quasi per magia,prende forma sullo spartito e tra gli strumenti. Leggera,come una brezza primaverile oppure impetuosa come un mare burrascoso. Non importa. La musica è musica. La senti scorrere,parte dalla testa,si diffonde nelle vene e arriva dritta al cuore. Importa questo.
Ci sono,poi,altri momenti...Dove tutto è complicato. Ti senti svuotato,un cuscino senza piume,un corpo senz'anima. Sei vivo oppure esisti? Non cogli neanche questa differenza. E allora tutto non va,tutto non parte. Ogni cosa perde il suo fascino e tu ti senti privo della tue essenza,della tua vita,comporre musica.
Non è semplice "mancanza d'ispirazione"...E' qualcosa di più profondo,che ti prende la mente come una malattia e non la molla più.
Così si sentiva Goku,un giovane compositore che voleva fare della musica il suo lavoro. Ne era sempre rimasto affascinato,fin da bambino. Sarebbe rimasto per ore in chiesa solo per sentire l'organo suonare. Crescendo,ha imparato a strimpellare alla meno peggio il violino e abilmente il pianoforte. Suo padre era sempre stato contrario ai suoi sogni. Era un borghese,un uomo importante nella città. Possedeva una piccola fabbrica di stoffa,ma,come tutti i borghesi,si sentiva in diritto di avere comando assoluto su ogni cosa che lo circondava,persone comprese: la servitù,i dipendenti,la moglie ed,infine,il figlio. Goku cercava di accontentarlo con tutte le sue forze,per il piacere del padre sarebbe anche stato disposto ad abbandonare il suo piccolo sogno,forse irrealizzabile. Da parte sua,il padre gli diceva che era solo un bambino e che,sicuramente,da grande avrebbe preferito avere sicurezza economica piuttosto che "una scatola di legno che suona" tra le mani. Bene,ora "era grande".
Era seduto su una modesta sedia di legno,i gomiti appoggiati al tavolo e la testa tra le mani. Di fianco a lui,in un angolo illuminato dlla debole luce della lampada ad olio,si trovava "la scatola di legno che suona",il suo pianoforte. Era un rapporto complicato,quello con il suo pianoforte. Lo amava o lo odiava,a seconda di come si sentiva. Ora si sentiva da schifo e odiava tutto,anche lui,che lo aveva sorretto nei momenti peggiori solo con la melodia prodotta dai suoi tasti bianchi e leggermente impolverati.
Era confuso. Non si spiegava come mai gli fossero tornati alla mente quei ricordi. Però sapeva perchè adesso era lì,in un minuscolo appartamento alla periferia della città con unica compagnia il suo pianoforte,invece che in una lussuosa casa arredata con mobili contemporanei a maneggiare contratti e fogli incomprensibili,con accanto una bella donna cortese come moglie.
Se lo ricordava benissimo.

------------------ FLASHBACK --------------------

Era successo alcuni anni prima,lui era ancora un moccioso,avrà avuto si e no dieci anni. Aveva parlato con il padre dei suoi sogni sulla musica,di quanto fosse dolce e delicato il suono del vento tra le fronde e di quanto fosse invece elettrizzante il canticchiare allegro delle cicale. Lui prima aveva pensato fosse tutto uno scherzo,poi,capendo che il figlio parlava seriamente,si era infuriato e lo aveva cacciato fuori casa.
Goku era disperato,si sentiva come se dentro di lui qualcosa si fosse spezzato. Il suo sogno più grande,quello che gli riempiva il cuore,era stato distrutto con poche dure parole da suo padre. Ma la cosa che lo faceva stare peggio era non essere capito dall'uomo che lo aveva educato. Diceva che lo faceva per il suo bene,perchè da adulto avrebbe avuto ben altri desideri,quindi meglio che la smettesse subito con la musica e i fischietti e le canzoncine,che erano solo roba da femmine. Ma lui lo sapeva,che non era solo un futile desiderio da moccioso,come quando si fanno i capricci per un giocattolo nuovo. Disperato,si era accucciato a piangere in un vicolo poco frequentato. Si sentivano vagamente le grida allegre dei bambini come lui,che giocavano felici insieme nel parco della città. Anche quella era musica,per lui. Dopo un po' di tempo passato ad autocommiserarsi per essere così stupido,si stava finalmente convincendo che suo padre aveva ragione,che da grande non avrebbe pensato minimamente alla musica,ma ad essere un borghese che si rispetti e,come tale,fare soldi. Anche se il pensiero di quella vita monotona lo riempiva immensamente di delusione e tristezza. Ad un tratto,sentì dei passi avvicinarsi. Alzò un poco la testa,e vide lui.
Era un ragazzo sui 15 anni,di corporatura esile. Pelle diafana. Profondi e intensi occhi ametista.Capelli fini,limpidi e lisci,color luce solare. Si chiamava Sanzo.
Goku ne aveva sentito parlare da suo padre,e male. Sosteneva che era un trovatello e che un suo collega aveva avuto la bella faccia tosta di tenerselo e allevarlo come un figlio. Si sa che i trovatelli sono cattiva gente,non importa chi li educa,lo sono e basta. Gli aveva sempre raccomandato di non avere contatti con lui ne con nessun altro tipo di ragazzo abbandonato.
Ma,in quel momento,era lui a sentirsi abbandonato,quindi non gli importava. Voleva qualcuno che lo ascoltasse e quegli occhi ametista sembravano freddi,ma comprensivi. Sanzo,intanto,lo aveva superato e si era già allontanato,nonostante lo avesse visto disperato. Goku rimase un po' stupito,lui non avrebbe esitato ad aiutare chiunque incontrasse che vedeva solo un po' triste. Magari suo padre aveva ragione anche stavolta,i trovatelli saranno davvero poco affidabili? Ma,in fondo,a lui cosa importava? Voleva sfogarsi,e Sanzo era a pochi metri da lui. Allora,con voce esitante lo chiamò:
-Ehi! ...Ehi,dico a voi!- *
Sanzo si fermò e si girò appena. Goku,interpretandolo come un segno positivo,continuò a parlare.
-Senta...lo so che è un po' scortese da parte mia,in fondo nemmeno ci conosciamo,però...Potrebbe ascoltarmi? Ho bisogno di parlare con qualcuno di quello che sento...-
Allora Sanzo,con un sorrisetto ironico,rispose
-E perchè proprio con me? Non hai la mamma e il papà per piangere di cose futili,bambino?-
Goku rimase allibito da quelle parole,così scortesi! E dire che era anche stato gentile! Comunque,la sua gentilezza era innata,e quindi,calmo,ribattè
- E' proprio per mio padre che sono triste. E poi...Le posso assicurare che non sono cose futili,non sono capricci da bambino! ...Vuole sapere perchè proprio lei? ...I suoi occhi. Li ho guardati e mi hanno ispirato fiducia e comprensione. Ho visto tanti sguardi,ma il suo è diverso. Altrimenti non l'avrei chiamata. La prego,mi stia ad ascoltare!-
Sanzo fu colpito dalla risposta del bambino. I suoi occhi ispiravano...fiducia? Nessuno l'aveva mai detto. Era sempre stato tenuto alla larga e guardato con disprezzo da tutti,borghesi e non e adesso questo bambino gli viene a dire con voce sincera che i suoi occhi ispirano fiducia? Incredibile. Per questo,decise di ascoltarlo. Si avvicinò lentamente a lui e gli si sedette accanto.
-Allora? Parla,ti sto a sentire.-
-Davvero? La ringrazio! La ringrazio infinitamente,signor Sanzo!-
Goku lo ripagò con un sorriso unico,che solo la felicità e la purezza di un bambino potevano rendere così luminoso. Dopo di che iniziò a spiegare i suoi desideri,di quando quel pomeriggio a pranzo li aveva detti a suo padre col cuore traboccante di gioia e lui si era infuriato,di come si sentisse oppresso a diventare adulto e ad ereditare la fabbrica di stoffa per vivere normalmente.
Sanzo ascoltò tutto attentamete,rimanendo in silenzio,non interrompendolo mai. Non pensava veramente che un bambino avesse una simile ambizione e tante preoccupazioni a modo suo così serie. L'unica cosa che gli venne da rispondergli fu
-Ricordati una cosa e non dimenticarla mai: il padrone della tua vita sei tu. Non importano i pareri o le decisioni che le altre persone prendono per te. Se hai un sogno inseguilo fino in fondo e non preoccuaparti di come vivrai,se avrai una casa piccola o grande o se sarà arredata secondo lo stile. Perchè quando raggiungi un sogno poi tutti i sacrifici vengono ripagati.-
Detto questo si alzò e,senza neanche salutarlo,si allontanò.
E goku,dopo queste parole,una decisione l'aveva già presa...


------------- FINE FLASHBACK -----------------

Già...Come dimenticarsi quelle parole? Così semplici,eppure così efficaci...
Da quel momento iniziò a uscire di casa di nascosto,ingannando i suoi genitori con scuse assurde,per seguire lezioni di musica,che pagava lavorando in una drogheria. (Spero che a inizio 800 ci fossero! ^^ )
Il suo maestro sosteneva che era portato non tanto per suonare,anche se se la cavava piuttosto bene,quanto,invece,per comporre.
E così,a distanza di anni,eccolo qui il nostro Goku,le mani incastrate nei capelli castani e i fantastici occhi dorati socchiusi,fissando il nulla. Era felice di fare ciò che più gli piaceva,anche se gli era costato molti sacrifici.
Con suo padre aveva chiuso da qualche anno,la mentalità di ostinato borghese e quella aperta a tutto non erano fatte per andare d'accordo.
E adesso,il suo problema più grande era che da mesi non componeva più nessuna sonata,niente. Neanche una nota.
Aveva cercato stimoli in tutto: nella tranquillità di un ruscello,nel rumore della città...Ma non era servito a nulla.
Comunque doveva assolutamente mettersi all'opera,il signor Montreschi aspettava solo una sua composizione e poi l'avrebbe pagato.
E per farsi forza,ancora adesso,il suo pensiero correva verso quel ragazzo dai capelli di luce,che gli aveva mostrato la via giusta.


* Goku dà del voi a Sanzo per rispetto. E' inizio 800!

Questa è la fine del primo capitolo di "La mia ispirazione". Vi è piaciuto? Non vi è piaciuto? Fatemi sapere al fermoposta!

SUNLIGHT
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: