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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: RICHIAMO IMMORTALE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: angelmorgana galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/09/2006 10:24:23

una storia risalente ad epoche antiche ormai quasi perse tra le nebbie.per dimostrare che nessuno sfugge al suo destino...baci morgana.commentate!!!!!
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Buongiorno a tutti!!!!
Finalmente ho trovato un po’ di tempo per scrivere qualcosa…
Ho deciso di parlare di Avalon , la terra incantata al di la delle nebbie , custode della leggenda di Artù. In particolare , si tratta del ritorno di Morgana all’Isola Sacra.
Spero vi piacerà….mi raccomando , COMMENTATE!!!!!!!!
Bacione grande a tutti
Morgana




Da tempo non facevo ritorno in questo luogo.
Da troppo tempo.
Inspiro profondamente l’aria che mi circonda , carica di quelle fragranze che riconosco immediatamente , così familiari , impossibili da dimenticare. Tra poco si festeggerà il Solstizio d’Estate…l’atmosfera è densa e calda , tipica dei giorni in cui il sole governa il cielo , inondando questo mondo con il suo calore dorato.
È strano come io torni alla terra delle mie radici proprio oggi…lo stesso giorno in cui , molti anni fa , sono fuggita. Lontana da ciò che credevo sbagliato , lontana da ciò che non avevo capito…ma che adesso mi è completamente chiaro.
Era il fato che compiva le sue gesta…era la strada già tracciata davanti ai miei piedi , che rifiutavo testardamente di seguire. Credevo fosse solo un capriccio della mia Signora , un assurdo gioco di potere.
Ripensandoci ora , dopo che il ciclo dell’anno è stato compiuto innumerevoli volte , capisco quanto sono stata ingenua. Non avevo compreso che nessuno può sfuggire al proprio destino…nemmeno io. Pensavo che una Sacerdotessa di Avalon , discendente dal sangue reale dell’antica stirpe , fosse sottratta alle sue abili mani. Ero giovane e tremendamente sciocca.
Con un solo sussurro faccio fermare lo splendido stallone andaluso che mi ha portata fin qui , poco distante dalle rive del Lago. Lascio che i miei piedi entrino in contatto con questa terra benedetta , percependo con ogni fibra del mio essere l’energia che ne scaturisce.
Chiudo gli occhi , lasciando che il potere di ciò che la Dea ha creato entri in me , facendo riaffiorare tutta la conoscenza che pensavo di aver perduto. Muovo qualche passo verso le sponde , dove posso scorgere la superficie scura e cristallina , custode di arcani segreti.
Voglio assaporare pienamente questo momento…voglio sentire il lieve mormorio delle acque , che si increspano al passaggio di quella barca che sembra sorgere dall’aldilà.
So che non dovrò aspettare molto. Attendono il mio arrivo dal momento in cui ho abbandonato il falcetto delle Sacerdotesse nella mia camera , nella Casa delle Vergini.
Lenta e silenziosa , eccola che appare. La sontuosa barca parata di nero e argento è accompagnata dagli uomini del Piccolo Popolo.
Senza una sola parola , lasciano che io salga a bordo. Prendo posto a prua , come di consueto…solo una Sacerdotessa può schiudere le nebbie che separano la vera Isola Sacra dal mondo reale.
Senza che me ne accorga , l’imbarcazione ha ripreso il suo cammino , mentre il vortice dei ricordi dilaga nella mia mente e nella mia anima.
Non posso dimenticare la prima volta che ho visto Avalon…ero al fianco di mia zia Viviana , la Dama del Lago e Signora dell’Isola tra le Nebbie. Rammento come , in un primo momento , avevo creduto che la piccola barca fosse diretta ad Inis Witrin. Sorrido al ricordo dell’espressione di timore che avevo dipinta sul volto.
E poi…ad un gesto di Viviana le nebbie si erano dischiuse , lasciando intravedere una distesa d’acqua assolata e una riva verdeggiante. In cima al Tor si ergeva un cerchio di pietre erette , e la grande strada processionale saliva intorno alla collina. Lungo la riva crescevano meli dal profumo celestiale , mentre le antiche querce cariche di vischio svettavano come eterne guardiane di un inestimabile tesoro.
Non avrei mai dimenticato la visione di Avalon al tramonto…i prati ricoperti di erba rigogliosa digradavano verso i canneti , dai quali provenivano i sommessi richiami degli uccelli acquatici ; nell’aria aleggiava una musica così dolce e vellutata da sembrare quasi il canto di un angelo. La luce obliqua dei raggi morenti del sole inondava la terra di oro e di silenzio.
<<E’ bellissimo. Ma…è reale?>>
<<E’ il luogo più reale che tu abbia mai visto>> la voce sommessa e calda di mia zia risuona ancora tra i miei pensieri.
Ricordo con esattezza il giorno in cui Viviana mi aveva detto che ero stata scelta per la personificazione della Dea nelle Nozze Sacre , di come avrei dovuto sacrificare la mia verginità al Dio Consorte…e come avevo accettato incondizionatamente le sue parole.
Lei , l’unica donna che avevo sempre considerato la mia vera madre , la donna in cui avevo riposto tutta la mia fiducia di giovane Sacerdotessa iniziata agli antichi misteri. La persona a cui sono stata più legata in questo mondo , madre di Lancillotto , l’uomo che per lungo tempo ho creduto di amare.
Troppo tardi il mio cuore ha capito di appartenere ad un altro.
Al Grande Re , colui che riuscì a liberare l’Inghilterra dai Sassoni invasori.
Al mio adorato fratellino , che da piccolo ero solita chiamare Gwidion , “lo splendente”.
A colui che riuscì ad uccidere il Re Cervo , diventando il Consorte della Dea nelle Nozze Sacre…e mio amante.
Al padre di mio figlio. Lo stesso figlio che lo ha privato della scintilla della vita.
Si , proprio lui.
Artù.
Una lacrima solitaria scende lungo le mie guance , piccola sfera di luce velata di tristezza immensa. L’asciugo con un gesto veloce della mano…le mie lacrime sono finite tempo fa.
La barca si è fermata proprio al centro del Lago…i piccoli vogatori stanno aspettando che le nebbie si schiudano al mio comando.
Mi alzo , avvertendo le fredde spirali di vapore lunare avvolgermi con infinita delicatezza.
Sollevo le braccia verso il cielo , le palme rivolte verso l’alto , cercando di invocare il potere della luna sovrana del cielo. Per un attimo un brivido di terrore corre lungo la mia spina dorsale…ma scompare immediatamente , non appena la parola del Potere scaturisce dalle mie labbra come un lieve refolo di vento , mentre riabbasso le braccia con un movimento fluido e deciso.
Esattamente come la prima volta in cui mi era stato rivelato questo Mistero , concedendomi la possibilità di utilizzarlo a mio comando, le nebbie si diradano.
E l’Isola Sacra appare in tutto il suo splendore.
Eterea e bellissima , immacolata nella sua perfezione.
La barca si arena dolcemente sulla spiaggia. Senza voltarmi e in perfetto silenzio , mi dirigo verso il Tor , percorrendo la via processionale , fermandomi alla polla-specchio.
“Le Sacerdotesse di Avalon bevono solo l’acqua del pozzo sacro…” penso a queste parole , mentre il sapore metallico e fresco della fonte mi pervade la bocca.
Continuo il mio cammino fino a raggiungere la sommità della collina , dove il cerchio di pietre , eretto in epoche di cui ormai si è perso il ricordo , sorveglia questo luogo paradisiaco.
Con il passo felpato tipico delle Sacerdotesse , entro al suo interno. Percepisco le vibrazioni che questo posto denso di magia elargisce al mondo che gravita intorno a lui.
Chiudo gli occhi , mentre una voce vellutata si insinua nella trama dei miei pensieri.
<<Sei tornata>> sorpresa , alzo improvvisamente il viso. Viviana si erge di fronte a me in tutta la sua raffinata bellezza…è poco più di uno Spirito , il suo corpo ha la consistenza dell’aria della sera.
<<Se vorrai , Madre , sono tornata per sempre>> le rispondo con un sussurro , inchinandomi a Colei che , per me , incarnerà eternamente il volto mistico della Dea.
<<Bambina mia…>> due dita sfiorano , con tocco leggerissimo , la falce di luna azzurra che porto tatuata sulla fronte dal giorno in cui sono stata consacrata alla Dea. Un forte bruciore mi percorre le membra…ed ora il simbolo delle Sacerdotesse risalta fulgido e indelebile sulla mia carnagione chiara , rinnovato dal mio riconsacramento.
Nella mia stupidità avevo creduto di non appartenere più a questo mondo , da cui mi ero allontanata per orgoglio.
Incontro lo sguardo di Viviana , quegli occhi tremendamente scuri e profondi , creati con l’essenza della notte…esattamente uguali ai miei. La vedo avvicinarsi a me e posarmi un piccolo bacio sulla fronte. Infine , sorridendomi dolcemente , come faceva sempre quando ero piccola , scompare tra le nebbie di cui era stata la Signora.
Scendendo verso la dimora delle Sacerdotesse , comprendo che ora posso occupare il posto che mi era riservato fin dalla nascita…il ruolo che Viviana aveva ricoperto per tanto tempo. Giunta al fine , sono diventata ciò che ero destinata ad essere : la Dama del Lago.
Volgendo un ultimo sguardo al lago infuocato dai bagliori color cremisi del sole morente , prima di entrare nella casa ai margini del meleto dimora della Signora di Avalon , il pensiero che era comparso nella mia mente da piccola la prima volta che giunsi qui , riaffiora nitido.
Sono tornata a casa.

FINE


 
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