CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -
La collana di vetro
Una volta sono stata a venezia.
è una bella città e anche molto particolare...
quella volta, a venezia, pioveva. non avevo un umore particolarmente felice e i sorrisi dei miei compagni di classe mi sfioravano appena.
senza prendermi, perchè io quel giorno non facevo parte della classe.
quel giorno di pioggia guardavo la città...
la bella venezia spogliata della sua solare bellezza e ricoperta un velo grigio.
una volta sono stata a venezia, ero sola nella mia mente e non pensavo che alla città...
tutto mi annoiava, sia i discorsi dei miei compagni sia il parlare della guida del museo...
nulla mi interessava di tutto ciò, solo della città...
tutta buia e grigia.
la solare venezia.
in un giorno di pioggia mi sono ritrovata a venezia, sola con la pioggia.
non mi interessava quello che dicevano i passanti, facevamo troppo casino...
non mi interessava vedere, ahimè, i ghetti del nazismo. non ho ascoltato nulla quella volta, se non il ticchettio della pioggia che cadeva sull'asfalto di Venezia.
con il mio ombrellino nero camminavo sotto la pioggia che cadeva su venezia.
la bella venezia, non sentivo i vestiti bagnati che mi si appiccicavano al corpo, nè la stanchezza di portare lo zaino sule spalle. non mi lamentavo per i piedi doloranti perchè il dolore non lo sentivo.
camminavo e camminavo silenziosamente con le cuffie dell'mp3 alle orecchie per non ascoltare i miei compagni.
la pioggia mi rinfrescava e anche se dicevo di odiarla, quel giorno mi ha fatto compagnia.
la pioggia su venezia.
di quel giorno di pioggia a venezia volevo un ricordo.
per un ora intera ho girato per i negozi e solo alla fine ho scelto o forse...
è stata lei che ha scelto me...
in quel giorno piovoso comprai una collana.
la collana di vetro.
quel giorno a venezia cambiò qualcosa in me.
forse la pioggia,
o forse la collana di vetro...
chi fu il passivo?
chi scelse tra le due?
io o la collana di vetro?
forse la pioggia, ci fece incontrare e ci unì...
per sempre, tutti i giorni a guardarci e a restare incantati tutte le volte...
fu il destino che mi mandò a venezia,
fu il destino che fece piovere cosìcchè io andai in quel negozio...
fu il destino che mi fece mettere gli occhi sulla collana di vetro che da quel giorno giace dormiente sul mio collo.
da quel giorno, io cambiai.
niente portavo addosso come ornamento, solo la collana di vetro...
la stessa collana che guida le mie dita sulla tastiera e mi fa scrivere.
la stessa collana che sta con me e adagiata sul cuore,
illunina la tenebra che vi porto dentro.
non so cosa sia stato,
ma ora,
sul mio maldestro corpo
vi è posata
la collana di vetro.
Animor
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