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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: DUE MONDI CHE SI INCONTRANO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: reader galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/09/2006 10:02:44 (ultimo inserimento: 16/11/06)

una fic nata da una mescolanza tra il ``principe e il povero`` e ``aladdin``. leggete se volete. kxt rxm
 
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UNA FUGA E UN INCONTRO
- Capitolo 1° -

Una fuga e un incontro

Ciao! ^__^ altra fic come avevo detto alla fine dell’altra. Premetto che questa è un miscuglio assurdo fra “Il Principe e il Povero” e “Aladdin”. Non so neanche come ho fatto a crearla, ma una sera mi è venuta fuori ed eccomi qui a scrivere il primo capitolo. Bene, non avendo nient’altro da dire parto subito, ma vi dico che è ovviamente yaoi e che la coppia è ovviamente KxT e RxM. Ma ora partiamo!

Solito annuncio del fatto dei personaggi. Vale anche per il resto della fic.

Tra << e >> i dialoghi dei personaggi e tra < e > i pensieri

<<Basta! Voglio uscire da questo palazzo!>> urlò il giovane principe di diciassette anni, che per tutta la vita era vissuto nel palazzo reale, bloccato dalla madre Hilary (Poverino! Lo compiango con tutto il mio cuore! Ndme) che voleva evitare di farli avere qualsiasi contatto con la “plebe” come la chiamava lei, per evitare che si potesse innamorare di una di loro. Fatto paradossale anche che la stessa Hilary non era una principessa di nascita, ma voleva a tutti i costi preservare la purezza aristocratica del figlio. Sta di fatto che il povero principe aveva come amici solo i suoi due consiglieri, Max e Rei, che si amavano e stavano insieme ormai da sempre. <<Suvvia principe, non fare così!>> <<E allora come devo fare Max? Non posso uscire e non ho mai visto la città per come è veramente. Me l’hanno descritta in un modo molto bello, ma da quello che ho vista quando uscivo in carrozza per andare a un qualsiasi ballo, peraltro molto noioso, ho visto poveri e malati ai lati delle strade e nessun che si fermava ad aiutarli!>> (non siamo nella nostra epoca, ma in un epoca non molto definita e in un luogo non molto definito. Comunque non c’è l’elettricità ndme) <<Si, ma quelli che ha visto erano ladri e mendicanti, tutta gente indegna di essere aiutata!>> disse Rei, nonostante non pensasse veramente quello che aveva detto, ma lo doveva fare per ordine della regina. Gli avevano impartito fin da piccolo che lui era superiore a tutti e doveva non considerare la plebe, ma solo i loro pari. Invece che accogliere questi insegnamenti lui li aveva rifiutati e aveva sviluppato la mentalità contraria. Ma la regina faceva quello che gli pareva, perché il re era morto molto tempo fa. <<Rei, mi sembrava di averti detto di non rivolgerti alle persone in quel modo>> sibilò tagliente il principe. <<Ma vostra madre…>> <<Non mi interessa!>> sbottò! <<Io voglio uscire di qui e noi mi aiuterete. Inoltre non direte nulla a mia madre!>> <<Ma…>> cercò di intervenire Max <<Niente Ma! Lo farete o no?>> <<Va bene principe Kei!>> risposero in coro i due fidanzati, intimoriti dall’espressione del principe che lanciava lampi dagli occhi. E così il piano ebbe inizio. Dopo che coprirono i suoi abiti con una lunga mantella scura con cappuccio, aiutati dalla fedele tigre di corte, unico animale del principe, fecero scavalcare il muro di cinta che impediva a chiunque di entrare o uscire senza passare dal portone. Poi un salto e il principe si ritrovò nella città che aveva bramato di conoscere per molto tempo. Si incamminò per la città, osservando incuriosito tutto quello che c’era, ascoltando il rumore dei piedi sulla strada di pietra, le voci dei venditori e quelle dei semplici amici che parlavano, le risate dei bambini. Poi vide un ragazzino di sei-sette anni, non di più, cercare di afferrare una mela da una bancarella. Lui, spinto dalla generosità, la prese e gliela porse, ma in quel momento il mercante si girò e vide quello che stava facendo. <<Ehi tu!>> urlò. <<Si?>> chiese Kei, incuriosito e anche un po’ intimorito da quella persona. <<Spero tu abbia i soldi per pagare la mela che hai dato a quel bambino!>> <<Soldi? Ah, si! Questi bastano?>> e tirò fuori alcune monete d’oro. <<Fammi vedere!>> e prese una moneta, osservandola da vicino. Ad un tratto impallidì e gliela rese. <<Quelle sono monete riservate alla famiglia reale! Devi sicuramente averle rubate! LADRO!>> <<Ma no, io…>> <<Silenzio! La punizione per i ladri è quella del taglio della mano!>> e così dicendo afferrò la mano di Kei e nello stesso tempo una scimitarra, pronto a tagliarli la mano. Kei non sapeva che fare e in quel momento si pentì di aver lasciato il castello per uno sciocco desiderio di curiosità. Si era già preparato all’inevitabile quando una mano picchiettò sulla spalla del commerciante. Lui si voltò verso la persona che lo aveva chiamato. <<Che vuoi!?>> <<Che tu lasci quella persona>> <<E perché dovrei farlo? Perchè me lo dici te? AHAHAHAH>> e il commerciante scoppiò a ridere. Ma il ragazzo che Kei non era ancora riuscito a vedere, perché coperto dal mercante. <<Esatto!>> e il commerciante si piegò su se stesso, per via del colpo datogli dal quel ragazzo magro, ma che racchiudeva una grande forza. Poi altri colpi, sempre in successione, sul busto, sul viso e l’ultimo sulla mano che bloccava Kei, liberandogli il braccio. Braccio che venne afferrato da questo ragazzo e che poi venne trascinato via dalla piazza del mercato, verso una stradina secondaria. Dopo una corse veloce fra stradine e viottoli non frequentati finalmente si fermarono davanti a una piazza piena di tende fatte alla meno peggio. Quando si furono finalmente fermati davanti a una tenda blu scuro dove dentro c’erano dei bambini che corsero fuori all’arrivo del ragazzo misterioso, raggruppandosi intorno a lui e dicendo tutti in coro <<Cosa ci hai portato fratellone?>>. Kei fissò sconvolto quella mandria di bambini. Erano cinque tutti fratelli di quello lì? Impossibile! E poi erano tutti diversi tra loro. Dopo questo rapido esame vide che il ragazzo portava una cesta sulla schiena, pesantissima. Infatti quando la posò a terra vide la polvere sollevarsi dalle fenditure del pavimento. Portava una cesta così pesante e correva più veloce di lui! Doveva essere davvero forte! <<Calmi, calmi! Allora, per Yuri…>> e un ragazzino dalle iridi ghiaccio e dai capelli fuoco si avvicinò a lui, tendendo le manine. Erano tutti sui nove-dieci anni, se non più piccoli. <<..Ho portato una bella mela rossa, delle caramelle e questo!>> disse, tirando fuori un foulard nero. <<Bellooooooo!!!>> Esclamò con stupore, per poi gettarsi al collo del ragazzo e schioccarli un bacio su entrambe le guance. <<Poi, per Boris..>> e un ragazzo con capelli violetti e occhi di giada si avvicinò, ansioso di sapere se era riuscito a portare quello che gli aveva chiesto. <<…Ecco l’arancia e il marzapane. Poi anche questo!>> e gli mostrò un anello viola scuro. Era un semplice cerchietto, è vero però a lui sembrò un regalo bellissimo che non lo avrebbe cambiato nemmeno con la corona. <<Grazieeee!!> e altri baci sulle guance. <<Adesso è il turno di Brooklin!>>. Un ragazzino di nove anni con occhi freddi come il diamante, ma i capelli come il sole al tramonto si rifugiò nell’abbraccio del ragazzo più grande, per poi staccarsi e aspettare che gli desse quello che aveva chiesto. <<Per te ecco il pane e la frutta. Poi ti ho preso anche questo>> e tirò fuori dalla sacca un uccellino chiuso in una gabbia, che cinguettava felice di essere stato tirato fuori dalla sacca. Gli occhi del bambino si allargarono di colpo e poi corse ad abbracciare il “fratellone”, non avendo parole per descrivere la sua felicità. <<Ora tocca a Garland!>> e un ragazzo con dei lunghi capelli argentati si avvicinò timidamente. <<Per te ti ho preso una fascia per capelli colorata, un po’ di stoffa e un pezzo di carne arrosto!>> disse, tirando fuori quello che aveva detto. Kei comprese il perché della stoffa: il bambino indossava solamente degli stracci, quindi aveva bisogno di abiti. <<Mystel!>> e un bambino con una treccia di capelli biondi e gli occhi scuri si gettò felicemente tra le braccia di quello strano ragazzo. <<Ecco, per te delle nespole e delle susine, un po’ di torta e un laccio per capelli!>>. Il biondo sorrise felice e lo abbracciò di nuovo, entusiasta. Il suo salvatore si rialzò e poi si girò verso Kei. Finalmente Kei riuscì a osservarlo per bene: aveva dei lunghi capelli neri-blu legati in un coda. Una camicia mezza strappata in fondo copriva il torace muscoloso. Dei pantaloni larghi di stoffa blu gli cingevano le gambe, stracciati verso la fine anche quelli. Lasciavano intravedere i muscoli delle gambe ben formati. Il principe notò anche che la sacca era ormai vuota e che aveva dato tutto ai bambini. Lo sconosciuto gli tese la mano e si presentò. <<Piacere! Mi chiamo Takao!>> (e finalmente entra in scena il mio personaggio preferito con gli altri ndme). Il principe stupito non potè che rispondere. <<K.. Kei!>> <<Kei? Bel nome! Mi piace! ^__^>> disse con un sorriso. <<Ma fatti vedere per bene!>> e dicendo questo tolse la mantellina ad uno scioccato Kei che stava giusto pensando <Cavoli però! Questo ragazzo è davvero carino!>. poi quando si accorse che la mantellina gli si era tolta dalla testa e dai vestiti si voltò subito a guardare Takao. Quest’ultimo aveva uno sguardo lievemente sorpreso, ma si riprese per poi esclamare <<Ma tu sei il principe!>> richiamando l’attenzione dei bambini che gli si affollarono intorno per vederlo meglio. <<Vabbè, non importa! Tu fossi anche un assassino ti avrei aiutato lo stesso. Ora entra che è ora di pranzo!>> e lo condusse dentro la tenda, facendo attenzione alle coperte che fungevano da letto per i bambini. Lo portò fino ad una zona dove erano raggruppate delle sedie un po’ malandate, ma che comunque svolgevano il loro dovere. Lo fece accomodare su una delle sedie meno rovinate e poi prese di mano i vestiti a Garland, che era ancora un po’ diffidente. Aprì un cofanetto e tirò fuori ago e filo, per poi mettersi a cucire mentre i bambini mangiavano. Kei notò che lasciavano sempre qualcosa e non finivano mai tutto, ma una parte lo raggruppavano sul tavolo. Poi si girò di nuovo verso Takao e lo guardò un po’ lavorare. Poi questo si girò verso di lui e gli chiese, pur continuando a lavorare, <<Cosa ci fai qui tra i ladri Kei?>>. Il principe notò il tono incuriosito, ma notò anche che lui non lo chiamava altezza o principe come facevano tutti, ma semplicemente Kei. <<Ecco…. Non ce la facevo più a stare rinchiuso dentro il castello, dove tutti mi dicono cosa devo fare o cosa non devo fare! Non sopporto più l’ipocrisia di mia madre e il fatto che mi comanda a bacchetta. Quindi sono scappato e poi.. be, il resto lo sai!>> <<Si, lo so! Comunque dimmi perché non te ne sei andato quando ti ho scoperto? Sai che in questo momento potrei ucciderti o prenderti in ostaggio? E sai anche che ognuno di questi bambini sa combattere perfettamente?>>. A quella domanda il principe rimase bloccato e poi notò che Takao aveva ragione. Infatti Yuri aveva un pugnale nascosto nella cintura, Boris uno spadino infilato sempre nella cintura, Brooklin una frusta arrotolata in vita a mo’ di cintura, Garland aveva dei fili estremamente sottili, ma taglienti come rasoi e Mystel delle sfere che tornavano sempre indietro, di pesantissimo piombo. Poi la stessa abilità di Takao era letale, ne aveva avuto una dimostrazione prima. All’inizio il primo pensiero di Kei fu quello di scappare, ma poi disse <<Se mi volevate prendermi in ostaggio lo avreste fatto subito, quando mi hai scoperto e di sicuro non mi avresti detto tutto questo>>. <<E bravo il principino! È anche intelligente! Garland, ho finito!>> e Takao diede a Garland il suo nuovo abito. Tutti i bambini avevano finito di mangiare e sul tavolo erano rimaste dei pezzi di cibo. Takao si chinò e ne prese qualcuno, che poi mangiò. Ne prese un pezzo di tutto, lasciando comunque sul tavolo la metà della roba che i bambini avevano lasciato. <<Bè? Che aspetti?>> chiese il ragazzo rivolto a Kei. Il principe rimase stupefatto, per poi chiedere <<Quel… quel cibo è per…. Per me?>> chiese leggermente stupito. Era un principe che poteva mangiare abbondantemente tutti i giorni e quel ragazzo che doveva procurare cibo per cinque bambini e per se stesso li stava offrendo quello che non avevano mangiato. <<Certo! Per chi dovrebbe essere?>> chiese Takao, lievemente stupito. <<Se non te ne sei accorto è già mezzogiorno passato e te sei a stomaco vuoto da stamattina, ovvero da quando hai fatto colazione. Se ti stai preoccupando per noi ti dico subito di non farlo. Non ne vale davvero la pena preoccuparsi per così poco>> terminò Takao. Convinto da quelle parole Kei prese un pezzo di carne e se lo portò alla bocca. Come lo assaggiò sgranò gli occhi. <<È buonissimo! Ma che cos’è?>> semplice carne arrosto! Non dirmi che non ne avevi mai mangiato!>> chiese con una lieve nota di stupore. <<A dire il vero no>> <<Incredibile!>> e scoppiò a ridere. Kei mangiò tutto avidamente, mentre ogni boccone gli sembrava più buono del precedente. Finì tutto rapidamente e poi si stiracchiò, accorgendosi dell’ora. <<Cavoli è tardissimo! Devo tornare al castello!>> <<Ma no! Rimani ancora un po’ qui con noi! Ti riaccompagnerò io poi!>> <<Si! Si! Dai rimani! Giochiamo un po’ insieme!>> fu il coro dei bambini. Lui non se la sentì di dire di no e rimase la a giocare con loro. Giocarono a palla, a nascondino e tanti altri giochi che il principe non aveva fatto da piccolo. Ad un certo punto Takao se ne andò, ma tornò poco dopo con la cena per tutti, compreso il principe. Cenarono tutti insieme, allegramente e dividendo tutto, perché nonostante di roba non ce ne fosse poi molta, ma dividendola da buoni amici riuscì a bastare per tutti. Dopo la cena giocarono a “obbligo o verità”.
La bottiglia girò e indicò prima Yuri, che doveva fare una domanda, poi a Brooklin. <<Allora Brooklin…>> iniziò il rosso <<….. Cosa ti è successo prima di venire qui?>> <<I miei genitori sono stati uccisi dai ladri che sono entrati in casa nostra quando io ero molto piccolo. Poi Takao mi ha trovato e sono arrivato qui>>. Poi la bottiglia girò di nuovo e indicò Mystel e poi Garland. <<Scelgo obbligo>> disse Garland, prima che chiunque facesse una qualsiasi domanda. <<Allora ti obbligo a…… dare un bacio sulla guancia a chi ti piace di più!>>. Garland si alzò e si avvicinò a Takao e a Brooklin, seduto li vicino. Poi si diresse verso Brooklin e gli schioccò un bacio sulla guancia, per poi tornare al suo posto.
La bottiglia girò di nuovo e indicò Brooklin e poi Kei. Kei aveva sentito dire da Takao che tutti i bambini erano piuttosto precoci, ma Brooklin era quello che li superava per astuzia, nonostante fosse sempre onesto. <<Scegli: obbligo o verità?>> <<Scelgo verità!>> <<Allora…… cosa pensi di Takao. E rispondi sinceramente!>> <<Bè, penso che…. Che è molto carino!>> disse d’un fiato e tutto rosso. Nessuno si scompose, perché tutti lo avevano capito e lo sapevano da quel pomeriggio. La bottiglia girò di nuovo e indicò Boris e Takao. <<Obbligo o verità?>> <<Obbligo>> <<Ti obbligo a dire cosa pensi di Kei e a comportarti di conseguenza>>. Takao si alzò e disse <<penso che sia molto bello!>> e incollò le labbra alle sue, in un bacio molto sensuale. Nessuno si scompose e quando si furono staccati la bottiglia girò per l’ultima volta. Indicò Takao e però l’ultima persona furono tutti i bambini perché la bottiglia si ruppe indicando tutti gli altri. <<Scegliete: obbligo o verità?>> <<Obbligo!>> risposero tutti in coro. <<Allora io vi obbligo…>> e mentre pensava gli venne in mente che aveva detto a Kei che i bambini erano precoci, ma non aveva specificato quanto precoci. <<… vi obbligo a dire, a coppie, quello che pensate di fare questa notte. E lo dovete dire a Kei!>>. Le coppie formate erano: Boris e Yuri, Brooklin e Garland, Mystel e un ragazzo che veniva solo di sera a portarli qualcosa a tutti perché ancora non si fidava completamente di Takao, ma dormiva sempre lì. Anche in quel momento arrivò e si diresse insieme a Mystel. Mystel e Oliver. Si avvicinarono tutti, ma la risposta fu una sola: Faremo l’amore.
Kei arrossì, capendo quanto erano precoci i bambini. Poi andarono tutti a letto, ma siccome c’erano lo stretto indispensabile a Kei toccò dormire insieme a Takao. Si addormentò molto più tranquillo di quanto non faceva da molto tempo e dormì infischiandosene di quello che sarebbe successo il giorno dopo.

E il primo capitolo è finito. Spero che l’inizio vi sia piaciuto. Comunque commentate se vi va.
Reader

 
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