PROLOGO
- Capitolo 1° -
Il sole era sorto già da un paio d'ore sulla città dell'Ovest.
La popolazione era come al solito impegnata a raggiungere i vari uffici, mentre i più giovani attendevano nel parco il trillare della campanella della scuola.
L'Orange Star High School, a Satan City, era sempre più popolare.
Pan e Bra, approfittando il netto anticipo con cui erano arrivate, si stavano giusto scambiando i compiti.
"Scusami, Pan. Cosa c'è scritto qui?"
"...Vedo che sei tonta come tuo fratello... c'è scritto 'parallelepipedo'!"
"...come sei nervosa stamattina..."
"Colpa di mia madre: le avevo chiesto di uscire con Popel stasera. Sai cosa mi ha risposto? Che devo badare a MIO FRATELLO! Da quando è nato quel moccioso sono segregata in casa..."
"Su dai, non prendertela. Dopotutto non è neanche capriccioso... se vuoi posso darti una mano!"
Pan schizzò dalla panchina.
"DAVVERO?!?!?! Ok allora ci vediamo alle 9 a casa mia: io esco e tu guardi Goku!"
"Cosa?! Oh no, Pan... io..."
"Bra... sei mia amica vero?"
Bra ci pensò un secondo.
"...mmm...ok... però tu mi fai i compiti di algebra e di latino!"
"Affare fatto"
Quando la campanella cominciò a trillare, le due ragazze si affrettarono a riordinare appunti e libri e corsero in classe.
"Signor Briefs c'è una telefonata sulla linea 3"
"Signor Briefs, il signor Piper l'aspetta in sala d'attesa"
"Signor Briefs può firmarmi una decina di documenti?"
Mentre il citofono da tavolo continuava a strombazzare, il giovane se ne stava con la testa appoggiata alla scrivania.
Cosa c'era di meglio, in ufficio, di una rilassante e sana dormita?
"Signor Briefs, sua madre sta salendo da lei"
Trunks schizzò sulla sedia. "Kami..." mormorò riordinandosi i capelli e la giacca e sparpagliando documenti vari sul piano.
"Trunks, si può sapere perche hai quel telefono spento?"
La donna entrò come una furia nell'ufficio.
"Ehmmm... scusa mamma ma ho la batteria scarica..."
"Anche il telefono fisso è scarico vero?!"
"Ehmmm... ero in bagno..."
Bulma lo guardò storto.
"Non ti ho affidato quest'incarico per farti dormire, tesoro..."
Il ragazzo si alzò, dirigendosi alla finestra per prendere una boccata d'aria.
"Mamma non sopporto più di lavorare qui. Sono sei anni e mi sembra di avere i capelli bianchi!"
"Trunks hai solo 31 anni... e sai bene che sei l'unica persona in famiglia a cui potevo affidare questo incarico! Cosa vuoi che ci metta tuo padre a questa scrivania?! Vuoi farci fallire tutti?!"
Trunks pensò un attimo a suo padre con abiti eleganti seduto a una scrivania: IMPOSSIBILE...
"Hai ragione mamma... ma perchè sei venuta?"
"Visto che a quel telefono non rispondi mai sono venuta a dirti che oggi sarò fuori fino a tardi. Non aspettatemi per cena, vado alla città dell'Est per una riunione importante. Vi faccio sapere se dormo lì..."
"Ok... hai già..."
"E' già tutto pronto in casa, basta che riscaldiate quelle pentole... ora vado, ci vediamo tesoro..."
"ciao ciao mamma..."
Appena la madre fù uscita, Trunks accese il cellulare e scrisse un sms: 'Goten sono in ufficio. Vieni qui e porta i video games. Stasera non prendere impegni che andiamo a rimorchio'
Ore 13. Capsule Corporation.
Vegeta, Bra e Trunks si godevano quel pranzetto riscaldato.
La tv era accesa col volume leggermente basso.
"Papà, stasera io non mangerò a casa. Ho da fare con Goten"
"Fà un pò quello che ti pare..."
"Ehmmm nemmeno io sarò a casa, vado da Pan a darle una mano con Goku..."
"Fa quello che vuoi anche tu..."
Trunks e Bra si guardarono: Vegeta era piuttosto nervoso.
"E' successo qualcosa, papà?"
Trunks fece quella domanda quasi sotto voce.
"Non sono affari tuoi, e ora sparite"
I due giovani si dileguarono: uno di nuovo in ufficio, l'altra in camera sua per finire i compiti.
Vegeta, sicuro di essere rimasto solo, alzò la cornetta del telefono.
"Senti, quando hai intenzione di tornare?"
Dall'altro capo, Bulma era in una lussuosa camera d'albergo a scegliere un abito adatto per la riunione.
"Non credo di tornare entro stasera. La riunione si prolungherà molto e sono già abbastanza stanca..."
"Non è possibile che tu, ogni settimana, te la svigni per due giorni interi e mi molli con quei due teppisti!"
"Vegeta è il mio lavoro... dì un pò, non sarai geloso?" Ridacchiò, mentre Vegeta diventava più rosso di un pomodoro.
"G-Geloso io? Figurati. E' che non ho voglia di restare da solo qui fino a domani... quei due stasera se la svignano"
Bulma rimase muta circa tre secondi.
"Beh..." cominciò quasi maliziosa "potresti raggiungermi qui..."
Vegeta ridacchiò. "Mi stai provocando?"
"Assolutamente no..."
"Ok... ci vediamo più tardi..."
Abbassò la cornetta.
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