- Capitolo 1° -
Euphoria
Perché mi guardi con quegli occhi?
Occhi così grandi da contenere il cielo, da contenere la vita.
E perché occhi così sono pieni la lacrime?
Non sorridermi con quelle labbra, non ora.
Non ora che il cuore urla e si dispera perché perde una parte di sé, alla notizia di una nuova partenza. Ma lo sedo questo dolore, per amor tuo.
Il tuo cuore invece, oh, tu lo ami il tuo cuore, ami la sua sete di conquista, di libertà.
Guardami, cuor mio.
Ti guardo, anima mia.
Ed ora rispondimi, un re può forse amare sino alla venerazione?
Solo una volta, nell’eternità.
Io ti ho amato sempre, è questo il vero tormento.
Ed allora baciami, Alessandro dai biondi capelli, baciami, Alessandro fiero macedone, baciami, Alessandro il grande.
Baciami, Mio umano Alessandro.
Umano, amor mio? Non divino?
….
Guardami, poiché se lo fai dalle mie labbra non proromperà altro che eterna poesia…
Un re è forse capace di poesia?
Poter dunque dire di poter baciare la tua bocca, che sa di vino speziato e passare una mano tra i tuoi capelli, color della terra bruna, baciando le tue spalle, calde del sole persiano e smarrirmi nel sogno dei tuoi occhi neri, pozzi nella calde notti orientali non è or dunque poesia?
In verità ti dico che non v’è poesia migliore.
So che rimarrai sempre al mio fianco. Zeus, magnanimo padre, lo stabilì nell’istante in cui tu nascesti dal grembo della tua madre benedetta. Ma non è egoista, mio piccolo Efestione, che io pensi questo?
No, mio Alessandro. Sono nato per te, per assicurare agli dei la protezione della tua anima. Per ricordarti…
Perché indugi? Per ricordarmi il mio esser uomo?
Gli uomini amano, mio Alessandro…gli Dei, oh,non so…non mi è dato saperlo se essi amino quanto i mortali…Ma essi, seppur per poco, rimangono su questa terra. Gli Dei, amor mio, dimorano laddove io non posso giungere.
E’ questo che devo fare? Lasciarti andare? Lasciarti a questo mondo che desideri così fortemente?
Oh, mia spuma di stelle, mia euforia, i tuoi occhi ed i tuoi capelli sono come il riverbero delle onde, giocosa onda voluttuosa! Tu non mi perderai mai poiché io non ti ho amato per noia, per solitudine o per capriccio.
Per cosa mi hai amato?
Ti ho amato perché l’anelare per la tua anima era più forte del desiderio stesso.
Ora so bene di non poterti fermare, lo vedo che i tuoi occhi sono su di me, ma indugiano, guardando l’orizzonte.
E non mi resta altro da fare che volgere lo sguardo laddove lo volgi tu.
Ed ora?
Ora…il cielo mi pare un po’ più immenso, Alessandro.
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