LA FINE...
- Capitolo 1° -
E così, tutto si era concluso.
Avevano portato a termine la loro missione e il viaggio verso ovest era finito.
Avevano vinto…ma si poteva chiamare vittoria quella?
Per compiere il loro dovere, avevano dovuto pagare un prezzo altissimo.
Goku era morto.
In una buia stanza di una locanda, Genjo Sanzo guardava incessantemente il cielo stellato fuori dalla finestra della sua camere senza in realtà vederlo.
Seduto sul suo letto rifletteva sui tanti avvenimenti che erano accaduti in quegli ultimi giorni: il Sutra del Cielo Demoniaco era stato rubato, Gyumao si era risvegliato e Goku era morto per sconfiggerlo.
Aveva sacrificato la sua vita per salvare la loro e quelle dell’intero mondo.
Eppure gliel’aveva ripetuto centinaia di volte: devi pensare solo a te stesso e a nessun altro.
E gliel’aveva urlato, poco prima che se ne andasse.
Gliel’aveva detto mentre, alla fine della battaglia, lo teneva fra le braccia e Hakkai cercava di guarirlo, ma senza ottenere risultati.
E lui, la sua stupida scimmia, con le poche energie che gli rimanevano, gli aveva risposto.
“Ma l’ho fatto, Sanzo. Tutto quello che ho compiuto finora, l’ho fatto solo per me. Se tu, Hakkai o Gojyo foste morti, io non sarei mai riuscito a vivere…”.
Poi gli aveva sorriso, gli aveva stretto una parte della sua tunica con una mano e, guardandolo con quegli occhi grandi e dorati che lo facevano sempre sentire a casa, gli aveva cercato di dirgli qualcosa.
“Sanzo…ascolta…io…io ti…ti…ah…”
Ma quella frase non era stata conclusa.
Goku era spirato fra le sue braccia in quel preciso istante, lasciando un vuoto immenso nei cuori dei suoi tre compagni.
E ora, ripensando a quel momento, Sanzo continuava a chiedersi: “Io ti…cosa? Ti odio? Ti voglio bene?…Ti amo?”
Probabilmente non l’avrebbe mai saputo…e questa cosa lo faceva stare male.
Per Goku lui era sempre stato il sole, la luce che l’aveva liberato dall’oscurità in cui era stato rinchiuso.
Ma la realtà era un’altra.
La verità era che ogni volta che quella stupida scimmia gli sorrideva, o lo guardava, o gli parlava, persino quando lo faceva arrabbiare, lui si sentiva bene, sentiva che non avrebbe voluto essere in nessun altro luogo, si sentiva vivo.
Vivo come non le era stato mai dalla morte di Komyo Sanzo…
La verità era che anche durante le giornate di pioggia, che tanto odiava, tutti i ricordi del suo maestro si mescolavano con la voce di Goku che, nella sua testa, lo chiamava e sembrava volerlo portare via da quel mondo freddo e desolato che si era costruito attorno.
La verità era che, anche senza volerlo, quello stupido era riuscito ad entrare nella sua vita e si era adagiato nella stanza più remota del suo cuore.
La verità era che Goku era il sole per lui, non il contrario. Era un piccolo raggio di speranza in un mare di uniformità.
E se solo l’avesse capito prima, ora non l’avrebbe perso così.
Sanzo si mise sotto le coperte con il cuore colmo di dolore e si addormentò.
Solo una lacrima uscì dai suoi occhi chiusi.
Una lacrima che però racchiudeva tutto il suo amore per un piccolo angelo, di nome Son Goku.
NOTA DELL’AUTRICE:
Lo so, è orribile, ma stanotte mi sono sognata questa scena e ho dovuto metterla per iscritto.
Siate clementi è solo la seconda fic che scrivo e la prima su Saiyuki.
Però non è finita…cioè volendo potrei finirla qui, ma dato che io sono per un finale a lieto fine ci sarà anche un secondo capitolo...
Solo una richiesta: commentate! Sia in negativo che in positivo, per favore!
Grazie e un bacione a tutti,
Falce.
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