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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ufo Baby (Daa! Daa! Daa!)
Titolo Fanfic: TENERAMENTE INSIEME
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: atrebor85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/12/2002 19:38:41 (ultimo inserimento: 20/01/03)

una lite...la porta che sbatte... e poi una nuova vita. ma se il passato ripiombasse sulle loro vite, cosa accadrebbe?
 
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[...]
- Capitolo 1° -

New York.
All’aeroporto, una donna saluta la madre, perché in procinto di partire. Un bambino si aggrappa ai suoi pantaloni…
- So che forse mi considererai ripetitiva, ma sei sicura di voler tornare in Giappone?- lo sguardo della donna era preoccupato.
- Sta tranquilla mamma, sono decisa. E poi non posso perdermi questa occasione. Potrò condurre una conferenza all’estero, e questo potrebbe farmi salire un gradino per la mia carriera. E poi… sarà solo per pochi impegnatissimi giorni… non penso proprio che lo incontrerò…- 
- Hai ragione… non avrai il tempo di visitare la città e…-
- Ma che scherzi? Mio figlio vede per la prima volta la mia città natale, e non vuoi che la conosca!?! Volevo dire che sarò impegnata anche a far visitare la città a Lou, perciò non penso di incontrarlo così facilmente!-
- Allora meglio così!!! Lou… sono passati tanti anni, eppure non mi hai ancora detto il motivo per cui hai dato questo nome a tuo figlio…-
- E’ una storia complicata, mamma, e adesso non ho il tempo di raccontartela, devo imbarcarmi!!!-
- E’ sempre la solita storia, ogni volta che io e tuo padre tocchiamo questo argomento, svii sempre il discorso!!!- la donna sospirò, poi si chinò verso il nipotino.- Vieni un po’ qui, e saluta la nonna!!! E’ incredibile, nonna così giovane!!!-
- E di che ti lamenti!!! Almeno così ti potrai godere la crescita di tuo nipote, no?- la madre, lasciò che il bambino salutasse la donna, e poi lo prese in braccio.
- Dobbiamo andare, ci stanno chiamando…- l’altoparlante, infatti, annunciava proprio in quel momento la partenza dell’aereo dei due. Questi si avvicinarono alle scale mobili che li avrebbero portati sulla pista. Mentre scendevano, la donna li salutava quasi urlando.
- Buon viaggio Miyu, e mi raccomando!!!- L’altra donna sorrise, mentre spariva alla vista della madre…
Erano passate molte ore da quando erano partiti, ma il viaggio sembrava dovesse durare ancora per molto. Miyu, coprì con la coperta il piccolo Lou, e voltò lo sguardo fuori dal finestrino. Era notte, e non si vedeva nulla, eppure lei continuava a fissare quel vuoto. Intorno a lei tutti dormivano, e forse era l’unica che non era ancora riuscita a prendere sonno. La sua memoria, inconsciamente, ritornò al passato, quasi sei anni prima.

Il soggiorno di Lou e di Baumiau sul pianeta Terra, era durato più del previsto, perciò, invece di un anno solo, per la gioia di Miyu, erano rimasti per ben due anni. Ma questi, per lei, erano passati in soffio, e così, un giorno, si ritrovò a dire addio, al piccolo alieno ed al suo alien-sitter.
Successe tutto in un attimo. I pianti disperati di Baumiau, i genitori che riabbracciavano il figlio, lei che tentava di ricacciare le lacrime, Kanata che assisteva al tutto sconvolto, probabilmente anche lui in procinto di mettersi a piangere, e poi i pianti e gli strilli di Lou, che non voleva più partire… tutto trapassò le loro vite nel modo più veloce possibile, e lasciò una ferita altrettanto profonda. Poi, quando la nave spaziale, sparì alla loro vista, per la prima volta, Miyu e Kanata si sentirono solo due normali ragazzi. Il dolore per la partenza di Lou era soffocante, e in quel momento si scoprirono bisognosi l’uno dell’altra. Non appena i loro sguardi si incrociarono, si unirono in un abbraccio tenero e commovente. Miyu, tra i singhiozzi, ripeteva:- Non mi lasciare… non mi lasciare…-, e Kanata la stringeva forte a sé, come se sentisse che prima o poi avrebbe perso anche lei. 

Qualche lacrima, cadde dai suoi occhi, al ricordo di quell’abbraccio, e della sera che ne seguì…

Dopo una cena silenziosa, Kanata accompagnò Miyu verso la sua stanza, e quando si fermarono all’entrata, sembrava che nessuno dei due volesse muoversi. Quando Miyu alzò lo sguardo, e incrociò gli occhi del ragazzo, non poté fare a meno di rispondere al bacio che lui si chinò a darle. Senza rendersene conto, furono trasportati dalla passione… e quella notte d’amore, rimase per sempre impressa nei loro cuori…

Miyu fu svegliata di colpo dall’annuncio dell’hostess. Alla fine si era addormentata, e immersa così nei mille pensieri, non se ne era nemmeno accorta.
- Buongiorno, vi avvisiamo che tra meno di mezz’ora, l’aereo atterrerà all’aeroporto di Tokyo. Vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza. Vi ringraziamo per aver scelto la nostra compagnia, e speriamo che abbiate fatto un buon viaggio.-
- Mommy… siamo arrivati?- Lou si era svegliato, e dopo essersi stropicciati gli occhi, si alzò in piedi sul sedile, cercando di attirare l’attenzione della madre, che era intenta ad ascoltare l’hostess. Miyu non perse tempo a farlo sedere di nuovo, e a calmare la sua eccitazione.
- Non ancora piccolo, ma manca poco. Ora però devi sederti, perché l’aereo deve atterrare, e tu rischi di cadere se non ti allacci le cinture!-
- Uffa, ma mi sono stancato di stare seduto!!! I wont to get off!!!-
- Lo so che vuoi scendere, ma abbi un po’ di pazienza, avanti! E poi ricorda che qui siamo in Giappone, perciò parla il giapponese, e non l’americano, d’accordo? Altrimenti poi, non ti capiscono…- 
- Ok… però io voglio scendere!!!- la voce di Miyu si era fatta disperata.
- Ho capito!!! Ma se l’aereo è in volo, tu non puoi scendere di punto in bianco!!!avanti, fai il bravo!!!- dopo mille suppliche, finalmente il bambino si acquietò un poco.
Mezz’ora dopo, finalmente, l’aereo atterrò. Miyu dovette faticare parecchio, per trovare un carrello, metterci sopra le valigie, e nel contempo a stare attenta a suo figlio. Fu un’impresa, ma alla fine ci riuscì. Preso un taxi, si avviò verso l’albergo che era stato messo a disposizione dalla NASA. 
La stanza era molto confortevole. Più che una camera, sembrava un mini-appartamento, con tanto di cucina e di frigorifero.
- Potremmo stare qui un mese, se solo potessimo…-
- Mommy mommy, guarda!!! Qui si vedono tutte le case! E poi ci sono le torri come a casa nostra!!!-
- Quelle non sono torri Lou, sono grattacieli, e sì, sono alti come in America! Vedrai questa città ti piacerà un sacco! Più tardi la visiteremo, ora però voglio che riposi. Abbiamo viaggiato per molto tempo, e sarai sicuramente stanco.-
- Non è vero, io non sono sta…aaaah…nco…-
- Ah no? E allora cos’era quello sbadiglio! Dai vieni un po’ qui con me, e accucciati vicino alla tua mamma!- Miyu si distese sul letto, e accolse il bambino che, con una corsa, si tuffò sul giaciglio. Poi abbracciò sua madre, e in un attimo si addormentò.
Miyu fissava il suo bambino mentre dormiva. Lei non aveva sonno; forse era stanca, ma non aveva bisogno di dormire. Alzò lo sguardo, e osservò il panorama che si stagliava dalla finestra della sua camera. Si vedeva gran parte della città. I ricordi, un'altra volta riaffiorarono alla sua mente… 

Continua…
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 13
demu - Voto:
20/04/09 17:58
stupenda!!!!!!!!!!!!!
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