UNA NUOVA VITA
- Capitolo 1° -
"Non mi sento bene...la mia vita cambierà radicalmente da adesso...come me la caverò?Sto male..." questi sono i pensieri di Watanabe Matsura,seduto su un sedile di un treno che viaggia per chissà dove,guardando fuori dal finestrino,tutto avvilito.Watanabe aveva appena compiuto quindici anni quando la sua famiglia ha deciso di trasferirsi,per motivi di lavoro,da Kyoto a Rikaoga,una città dello Shigoku poco nota fino al suo rifacimento,nel 2010.Il ragazzo non ha fratelli nè sorelle e neppure un padre;vive da sempre con la madre Umi ed i nonni Yoshino ed Iwata.Ormai sono ore che fissa il finestrino,mai stanco,senza neppure voltarsi per vedere se la sua famiglia è ancora lì,accanto a lui.Finalmente,dopo cinque ore di viaggio,il treno si ferma alla stazione della sua nuova città.Scende assieme alla parentela e si guarda attorno,cupo:la stazione è molto ben curata,neppure un ramoscello è in disordine nelle verdeggianti siepi che la percorrono.Mezz'ora dopo,ecco che ha davanti la sua nuova casa:un'edificio a due piani,con tetto un po' a spiovento ed un bel giardinetto all'esterno."Sai,è la casa della madre di nonna" intima sorridendo Umi al figlio,sempre più cupo.Tra pacchi e pacchetti da portare in casa,scende la notte.Il ragazzo incomincia a cercare una stanza da letto per lui(ce ne sono quattro in tutta la casa)e dopo una lunga ricerca,si sistema in una stanza all'ultimo piano,che da sulla strada.Dopo averla ispezionata tutta,Watanabe scende giù nella camera da pranzo per cenare,in compagnia dei suoi familiari.La madre del ragazzo è una chiacchierona incallita,trova sempre una scusa per incominciare un discorso e quando lo inizia...passano secoli prima che taccia!Sta proprio parlando fittamente dei nuovi robots casalinghi,quando chiede a Watanabe cosa ne pensa della casa."E' un po'...vecchia" risponde lui,con un filo di voce."Certo che lo è!Quì ci abitavano i miei nonni!L'hanno ristrutturata già una volta,quando tutta la città è stata rinnovata...anche se ha conservato il suo fascino antico..." dice la donna,guardando il soffitto un po' impolverato."Nonni...avete già visto il vostro negozio?" chiede il ragazzo ai due anziani,riferito al magazino che i suoi bisnonni hanno lasciato loro in eredità."No.Anche lì ci sarà da pulire,credo!" risponde la nonna,squadrando tutta la stanza.Dopo cena,Watanabe risale per le scale zitto e si stende sul suo letto incominciando a leggere un libro.Anche se leggere è uno dei suoi passatempi preferiti,oggi c'è qualcosa che gli impedisce di seguire attentamente le parole del libro:forse perchè l'indomani deve andare a scuola,in una nuova scuola e conoscere nuovi compagni.E' sempre stato timido e non ha mai stretto grande amicizia con nessuno,nemmeno con i suoi passati compagni.Qualcosa gli scoppietta dentro,qualcosa lo fa sentire inquieto,ma cosa?Paura?Ansia?Nervosismo?Cosa?Lui cerca di reprimere il suo stato d'animo attuale,poichè non vuole problemi in questa nuova vita,ma non ci riesce.E' più forte di lui!Questa è l'occasione per diventare un ragazzo come altri,che scherza e ride con gli altri,senza vergogna.Riuscirà a diventarlo?Le luci della casa si incominciano a spegnere,ma lui è ancora lì,con il suo libro ancora in mano.Vuole che questa sera non passi mai,anche se sa che non è possibile.Guarda la sveglia che ha sul comodino:sono le 24 spaccate.Decide di andare a dormire.Chiude il libro,si mette sotto le coperte,spegne la lampada blu posta sul suo comodino e chiude gli occhi,di colpo.Durante la notte fa un sogno spaventoso:è ancora buio totale,e il ragazzo,svegliatosi per la sete,si reca in cucina,per bere.Entra nella grande stanza e si ferma di botto,poichè presso il frigorifero vede una figura argentea trasparente.La creatura,accortasi della sua presenza,si volta e fissa il ragazzo con occhi blu glaciali.Sembra una donna,sembra umana...ma come può un uomo essere trasparente?La sua faccia incomincia a contorcersi;grandi venature nere le si formano in faccia.Apre la bocca ed emette un grido paragonabile a mille fischi di vento.Watanabe si sveglia di soprassalto.Adesso sono le 7.Era tutto un sogno.
|
|
