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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Tokyo Mew Mew
Titolo Fanfic: ONCE AGAIN...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: crystal03 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/08/2006 20:59:05

il male e tornato , tutte le ragazze si danno da fare e si aggiungera una nuova mewgirl. tante colpi di scena e un sacco di suspance...
 
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- Capitolo 1° -

ONCE AGAIN...



CAPITOLO 1 – ANCORA UNA VOLTA

Era passato 1 anno da quando Profondo Blu era stato sconfitto e per le ragazze Mew Mew la vita aveva ripreso a scorrere normalmente. Almeno fino ad oggi. Infatti oggi qualcosa stava per cambiare....
Era un giorno limpido e sereno, ma d’un tratto il cielo si annuvolò e presto si mise a piovere. Lampi e fulmini illuminavano il cielo....
Erano le 18.00 e Strawberry era ancora a scuola, poiché in quel giorno c’era il rientro di due ore. La materia in questione era trigonometria, ma Strawberry non prestava alcuna attenzione all’insegnante. Era troppo immersa nei suoi pensieri. Guardava la pioggia. Anche se lei era in parte un gatto, la pioggia le piaceva. La giudicava calma e tranquilla. E per questo che la fissava estasiata. Passarono in fretta due ore ed era suonata la fine del rientro. Strawberry mise svogliatamente i quaderni e i libri nella cartella, poi si alzo e se ne andò, salutando la professoressa. Scendeva lentamente le scale e percorreva pigramente il corridoio che portava verso l’uscita di quella che lei definiva una prigione. Era li: di fronte al cortile vuoto e deserto. Cosi estrasse l’ombrello dalla cartella, lo aprì e inizio ad incamminarsi. Aveva appena svoltato l’angolo dell’incrocio principale e si apprestava ad attraversare le strisce pedonali. Mentre camminava si guardava attorno, ma ben presto si rese conto che non c’era niente da guardare. O forse no. Infatti scorse fra la pioggia una sagoma che tentennava e che si dirigeva verso di lei. Strawberry, incuriosita decise di andarle incontro. Arrivata vicino alla persona si fermò. Non riusciva a credere ai suoi occhi. Aveva di fronte a se una ragazza alta, con i capelli color arancione e gli occhi del medesimo colore, persi nel vuoto. La ragazza arrivò a pochi centimetri da Strawberry e poi si fermò, cercando di restare in equilibrio, sulle gambe ferite e bagnate dalla piogge. A dire il vero non erano solo le gambe: infatti aveva tutto corpo cosparso di tagli e ferite, alcune piuttosto profonde.
A..aiutami....ti...ti...pre...go!!- furono queste le uniche parole che riuscì a dire. Strawberry guardo attonita la ragazza: a giudicare dal vestito e dallo strano oggetto che aveva in mano, capì con certezza che quella che aveva di fronte a se, non era altro che una Mew Mew. La cosa che più la spaventò furono le condizioni fisiche della ragazza: era veramente ridotta male e questo poteva significare solo una cosa: il male era tornato, ancora una volta.

CAPITOLO 2 – LA TRISTE E AMARA VERITA’

-Mhhh...ma...dove sono?- disse la ragazza trovata da Strawberry un po’ confusa.
Poi si guardo intorno e improvvisamente vide un ragazzo di fianco a lei. Ciò la fece sussultare, nel letto oramai caldo.
-Finalmente ti sei svegliata. Ascoltami bene: non mi importa sapere cosa ti è successo e neanche chi sei. Mi importa solo sapere chi ti ha fatto diventare una Mew Mew!- disse Ryan, quasi aggredendola.
La ragazza fissava con finta indifferenza quello sguardo. Un meraviglioso sguardo. Fissò per alcuni secondi quegli occhi azzurri, gelidi e impenetrabili.
-Mhhh...chi mi ha fatto diventare una Mew Mew? Gia! Bella domanda!! Chi...mhhh...ops, non me lo ricordo!!- disse la ragazza, mentre si alzava dal letto, con tono di sfida e prendendolo quasi in giro.
-Senti, io non ho tempo da perdere: o mi dici chi ti ha dato i poteri oppure...- e Ryan si bloccò, sollecitato dalla ragazza, che stava quasi per soffocare. Infatti Ryan in un momento d’ira afferrò la ragazza per il collo e la sbatté contro il muro.
-E va bene, ok, te lo dico...- disse la ragazza portandosi la mano al collo.
- A dire il vero, è stato mio padre...ha fuso il mio DNA con quello di una volpe dei vulcani o volpe di fuoco. Questo è tutto...- disse la ragazza, mentre fissava il pavimento, con sguardo triste e pensieroso.
-James... tu sei la figlia di James Mandrake! E’ questa l’unica spiegazione possibile, quindi è cos...- Ryan si bloccò ancora una volta perché vide che la ragazza stava piangendo.
-E tu devi essere Ryan...lui ti ammirava molto...diceva che eri brillante e geniale proprio come tuo padre...Eh! Ero anche un po’ gelosa...lui parlava così bene di te... ti voleva bene come ad un figlio...- ma la ragazza non poté dire altro poiché le lacrime e il singhiozzio le impedivano di andare avanti. Ryan decise di smetterla e di accontentarsi delle poche informazioni che gli erano state date. Gli dispiaceva vederla piangere. Eppure non la conosceva nemmeno, sapeva solo che era la figlia di quello che era il migliore amico di suo padre. Eppure gli dispiaceva, avrebbe voluto far qualcosa, ma cosa? Cosa avrebbe potuto dire un tipo cosi chiuso e freddo come lui per far cessare quel suono straziante? Più ci pensava , più non gli veniva in mente niente, se non di sedersi accanto a quella ragazza e tentare di consolarla. Passarono alcune ore e la ragazza si era finalmente calmata. Intanto tutte le altre erano andate via. Erano soli al caffè, poiché Kyle era uscito per un giro di perlustrazione. Erano tutti e due molto imbarazzati, ma tutti e due non lo davano a vedere. Chissà, magari i loro caratteri erano più somiglianti di quanto credessero...
-Te la senti di raccontarmi quello che ti è successo?- disse Ryan con un tono insolitamente dolce.
-Stavo venendo da te, mio padre, prima di morire, mi disse che qui era il posto più sicuro per me. Camminavo, in cerca di qualcuno che mi indicasse la strada, quando all’improvviso qualcuno mi ha scaraventata per terra. Mi sono girata e ho visto che era un chimero. Mi sono trasformata, ma lui era troppo potente per me. Mi attaccava ripetutamente, finché alla fine non sono crollata a terra, senza forze. Il mostro si stava preparando all’attacco finale, ma qualcuno all’improvviso lo ha fermato. Non ho visto chi era, ma so solo che mi ha salvato la vita, portando con se quel chimero. Poi mi sono incamminata, nella speranza di trovare qualcuno. Vagavo da ore ormai, avevo perso ogni speranza, ma all’improvviso ho visto qualcuno fra la pioggia. Sono andata incontro a questa persona, però poi ho perso i sensi. E il resto lo sai.- disse la ragazza, mentre fissava la pioggia che imperterrita continuava a scendere.
- Su una cosa hai ragione: io sono Ryan, piacere!- disse con un sorriso, quasi per sdrammatizzare.
La ragazza fissava Ryan: lo aveva tenuto di fianco per tanto tempo e solo ora si rendeva conto di quanto fosse carino.
- Io mi chiamo Elyon, e il piacere è tutto mio!- disse arrossendo e lasciandosi scappare un sorriso.
Mentre i due iniziavano a conoscersi meglio, Ryan pensava a quello che era accaduto e alla triste verità: il male era tornato e le ragazze sarebbero di nuovo state costantemente in pericolo. Ma ora non voleva pensare a queste cose. Aveva altro a cui pensare...

CAPITOLO 3 – QUANDO IL CUORE BATTE FORTE

Erano trascorsi 7 mesi da quella notte, nella quale Ryan e Elyon erano rimasti a parlare per tutto il tempo. I dubbi di Ryan furono presto fondati, infatti le tenebre erano tornate a minacciare e per le ragazze Mew Mew sarebbe stato un duro anno. Ma questo a loro non pesava molto, poiché sapevano che d’ora in poi potevano contare sull’aiuto di Elyon. Infatti la ragazza era molto forte, e ciò era forse dovuto ai suoi poteri, in particolare quello del fuoco. Lei era bravissima a maneggiarlo e per questo le compagne le avevano affibbiato il soprannome di “ Dea del fuoco”. Elyon era, infondo, una ragazza socievole e presto riuscì ad inserirsi nel gruppo. Era amica di tutte, ma in particolare aveva legato maggiormente con Strawberry. Chissà, forse perché caratterialmente si somigliavano, forse perché le aveva salvato la vita...Chissà...Ma c’era anche un’altra persona con la quale Elyon aveva socializzato molto. Si trattava di Ryan, un insolito Ryan.
I due andavano molto d’accordo. E pare che fra loro ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia. Infatti le ragazze si sbizzarrivano con le idee più disparate: chi sosteneva che i due si erano già baciati, chi diceva che i due stavano assieme, o chi, addirittura, diceva che i due fossero già andati a letto. Insomma tutte quante erano curiose di sapere che ci fosse tra Ryan e Elyon, ma purtroppo sia lei che lui, davano le solite risposte; lei diceva “ Ma no, avete preso un granchio: fra me e Ryan non c’è niente, siamo solo buoni amici” mentre lui “ Non c’è niente e poi non sono affari che vi riguardano”. In breve, i due si sbarazzavano parlando cosi alle ragazze con le solite risposte, ma prima o poi non avrebbero potuto più evitarsi, non avrebbero più potuto ricorrere ai soliti sotterfugi, del tipo “ Ora devo proprio scappare” o “Scusa le altre mi aspettano”. No, non avrebbero più potuto. Di fatto arrivò il tanto atteso ma inaspettato giorno, da parte da tutti e due, di mettere in chiaro le cose.
E la cosa più bella è che l’episodio fu del tutto casuale.
- Ah, Kyle, saresti cosi gentile da mandarmi Elyon?Grazie...- disse Ryan mente dava un’occhiata veloce ai vari documenti che vi erano sulla sua scrivania.
-Ok. Ciao, a dopo!- rispose Kyle, gentile e affabile come suo solito.
Pochi minuti dopo ecco bussare alla porta del laboratorio. Era Elyon. Ormai erano passati parecchi minuti e Ryan non apriva.
- Forse, Kyle si è confuso...anziché dirmi di andare in camera sua, mi ha detto di venire qui. Sarà sicuramente cosi!- disse fra se e se la ragazza. Perciò, viste le circostanza, si avviò verso la stanza di Ryan. Era arrivata ed era stranamente agitata. Le sudavano le mani e le tremavano le gambe.
“ Ma che mi succede? Perché sto tremando?Mhh, devo sentirmi poco bene, è l’unica spiegazione!”
Così bussò alla porta. Si sentì indistintamente un “Arrivo!” da dentro la stanza. Nell’attesa, la paura e l’ansia si facevano sempre più grandi,in una spaventata e nervosa Elyon.
Dopo poco la porta si aprì.
- Ah, sei tu, vieni entra. Devo parlarti- disse Ryan
-Ok, come vuoi-disse imbarazzata la ragazza.
Così Elyon chiuse la porta alle sue spalle. Pensava che ormai niente avrebbe potuto salvarla. Ormai il momento era arrivato.
- Beh, a dire il vero, volevo parlarti delle ragazze. Ogni volta che mi vedono mi chiedono cosa c’è fra me e te. Ecco io, mi domandavo, perché. Perché continuano a faci questa domanda. Tu lo sai? Vedi, dopo un po’ la cosa inizia ad essere snervante. Allora?- le domando Ryan fissandola.
Elyon guardava per terra, nell’attesa di farsi venire una risposta esauriente, ma non le veniva in mente niente. Non aveva la più pallida idea di cosa dire. Perciò alzo gli occhi e guardò Ryan. Accidenti! Non ci aveva mai fatto caso, ma , i suoi occhi erano davvero bellissimi. Erano azzurri come il cielo. Gli fissava estasiata, ma ecco che all’improvviso le venne in mente qualcosa.
-Ehm...conosci le ragazze, insomma, sai come sono... Appena ci vedono insieme pensano subito che...- Elyon si fermò. Era imbarazzatissima e non poteva continuare a causa della voce, che le era diventata un debole tremolio. Intanto le mani iniziavano a sudarle freddo, e, le gambe tremavano a più non posso.
- Si, certo ho capito...Ah, ecco. Il tuo amuleto. Ora è riparato e potenziato- disse Ryan mentre le porgeva un amuleto giallo e molto luccicante, con un cuore inciso sopra.
- Ah, grazie!- disse mentre allungava il braccio per prendere l’oggetto.
Ecco che lo aveva finalmente preso. Penso fra se e se che l’incubo era finalmente finito e che ora se ne sarebbe potuta andare. Invece no, perché Ryan le prese la mano, piuttosto preoccupato.
- Ehi, le tue mani sono gelate. Sei sicura di sentirti bene??- domando con sguardo serio, mentre fissava i cristallini occhi verdi di lei.
- Si, si. Certo, sto benissimo!!- disse con voce tremolante.
-Io non direi. Perché non ti riposi un po’? Infondo ultimamente hai lavorato davvero tanto. Se vuoi puoi restare qui. Il mio letto non è il massimo della comodità, però...- disse, lasciandosi scappare un sorriso.
-Ma no, non c’è ne bisogn...- avrebbe voluto continuare, ma, qualcosa glielo impedì. Non sapeva bene cosa. Nella stanza calò il silenzio più profondo. L’unica cosa udibile era il suo cuore. Batteva forte, quasi volesse esplodere. Ryan la guardò meravigliato. Poi, le prese il polso e rimase stupito. Il suo battito era spaventoso. Il cuore sembrava impazzito.
-Sai...sono sempre più convinto che tu non stia bene!- disse Ryan, con tono scherzoso ma allo stesso tempo serio.
Elyon rimase esterrefatta. Come era possibile che Ryan non aveva capito quello che veramente aveva? Non poteva crederci. Voleva andare via da quella stanza.
- Sei solo uno stupido!!- urlò mentre scappava via piangendo.
-Elyon, fermati. Ma che ti ho fatto?- disse Ryan, mentre la rincorreva. Ma il ragazzo non fece in tempo dirle niente poiché lei si era gia chiusa in bagno.
-Niente...e che...non mi sento molto bene.- disse lei con la voce quasi soffocata dal pianto.
-Sei sicura??- chiese lui piuttosto preoccupato
-Si... adesso passa...- ma in cuor suo sapeva che non sarebbe mai passato, almeno finche i sentimenti che provava per Ryan, cosi semplici eppure tanto difficili da accettare, non sarebbero svaniti. Intanto stava li, con la schiena contro la porta e con lo sguardo fisso nel vuoto a pensare a quello che era successo pochi minuti prima. Pensava che se Ryan non aveva capito niente era solo perché lui non ricambiava. Forse. Questi atroci dubbi la perseguivano e nonostante ci provasse non trovava una via di fuga. Era in trappola. Niente e nessuno avrebbe potuto aiutarla. Immersa nei suoi pensieri ,Elyon, perse la nozione del tempo e solo dopo un po’ si rese conto che era passata mezz’ora. Così si affrettò a girare la chiave, a aprire la porta e...lui era li.
Ryan le era di fronte, appoggiato al muro opposto con le braccia conserte. Quando vide la giovane uscire dalla stanza i suoi occhi si illuminarono. Ma non lo dette a vedere, infondo era un po’ quella la sua specialità. La ragazza fissava il pavimento. Non sapeva che dire, ne che fare. Sapeva solo che lui gli era d’avanti e che voleva senza dubbio delle spiegazioni. Elyon, alzava piano gli occhi finche il suo sguardo non incrociò il suo. Rimase immobile a fissare quegli occhi cosi azzurri e cosi profondi. Nessuno accennava a fare la prima mossa, finche Ryan non si “alzò” dal muro e si diresse più vicino a lei. Ormai era ad un palmo di naso da Elyon. La ragazza sapeva bene cosa stava succedendo e infondo al suo cuore era certa che lui avesse capito tutto. Ma poi pensò che stava accadendo tutto troppo in fretta. Ormai Ryan aveva appoggiato le braccia sul muro al quale lei era poggiata. Di conseguenza di creò una barriera che non la lasciava passare.
Doveva fare qualcosa, altrimenti avrebbe perso il controllo. Cercò di fuggire dalla quella prigione, ma non le fu concesso alcun movimento, poiché le braccia di lui si spostarono sulle spalle di lei. Tentò di divincolarsi da quella stretta ma un bacio glielo impedì. E già, quel ragazzo tanto chiuso e freddo aveva tirato fuori il coraggio e aveva osato compiere il gesto tanto temuto da tutti e due.
Lei rimase letteralmente allibita, i suoi occhi guardavano fissi quelli di lui che però erano chiusi.
Aveva paura, non aveva mai baciato qualcuno, non sapeva cosa fare ma improvvisamente iniziò a piacerle, iniziava a rispondere ai suoi baci e infine presa più che mai gettò le braccia al collo del ragazzo. Era felice, felice di quello che stava accadendo e finalmente aveva saputo cosa significava veramente “quando il cuore batte forte”.

CAPITOLO 4 – L’INIZIO DI UNA NUOVA BATTAGLIA

Il sole passava attraverso le tende e riscaldava il volto di due ragazzi, l’uno abbracciato all’altro, avvolti da coperte bianche e piuttosto stropicciate. Ryan aprì svogliatamente gli occhi e allungò il braccio finché non arrivò a prendere l’orologio che stava sul comodino, il quale segnava le 7.00 in punto. Sapeva che fra 1 ora le altre sarebbero arrivate e quindi il locale avrebbe dovuto sfoggiare il cartello “Open”. Ryan si gettò ancora sui cuscini. Stava guardando la ragazza. Era cosi carina, specialmente quando dormiva. E mentre la guardava pensava all’incantevole notte che avevano trascorso... E tutto gli pareva strano:insomma, chi l’avrebbe mai detto che la sua prima volta sarebbe stata con una nuova paladina e non con...Strawberry. Eh già, la ragazza di cui era segretamente innamorato aveva scelto un altro e lui era rimasto lì, a guardarla felice con il ragazzo che amava e che purtroppo non era lui. Eppure aveva cercato di farglielo capire, proteggendola, salvandola, sorridendole...l’aveva persino baciata...ma era ovvio che Strawberry era forse troppo presa da Mark, da non rendersi conto dei sentimenti che Ryan provava per lei.
Ma ormai era passato più di un anno e per Ryan quello era solo un bel ricordo. Ormai aveva qualcun altro a cui pensare...
Intanto la ragazza stava aprendo gli occhi, che si illuminarono quando incrociarono i suoi. Si tirò su col busto, tenendosi le coperte rigorosamente strette al seno, e lo baciò. Ryan rispose più che volentieri a quel gesto. I baci si facevano sempre più ardui e profondi, finche i due non caddero ancora una volta sulle coperte. Ryan era sopra di lei, e stava lentamente scendendo, sempre più in basso. Il tutto era accompagnato da piccoli e piacevoli baci. La seconda volta, si preannunciava per tutti e due, di gran lunga migliore della prima. Tutto andava come doveva andare, finche qualcuno non bussò alla porta.
-Ryan? Sono Kyle, posso entrare? Devo dirti una cosa ed è piuttosto urgente. Allora? Posso entrare?- disse Kyle mentre stava per girare il pomello della porta.
-No, no...Kyle, non entr...- gridarono i ragazzi all’unisono...
Troppo tardi! Kyle era entrato e quando vide la scena, diventò rosso come un semaforo.
-Ehm...eee..mhh..sc..sc..scusate..i..io..v..va..vado..a..do..dopo!!- disse Kyle balbettando mentre se ne andava, chiudendo la porta alle sue spalle.
I due si guardarono e dopo un po’ scoppiarono in una fragorosa risata.
Dopo che si scambiarono l’ennesimo bacio, i due si vestirono. Ryan aveva il suo solito completo, con pantaloni e maglietta nera, lei invece indossava la divisa del caffè, rossa e arancione. Poi si posò d’avanti allo specchio e inizio a pettinare i lunghi capelli castano – rosso. Erano piuttosto lunghi e per comodità gli raccoglieva in due simpatiche trecce, che le davano un’aria da bambina.
A Ryan questa sua particolarità piaceva da matti. Poi Elyon guardò più attentamente i suoi occhi riflessi nello specchio: erano particolarmente verde chiaro e avevano strane sfumature azzurre, che gli rendevano quasi verde acqua. Poi si girò di scatto verso la finestra e sorrise: era sorprendente il fatto che i suoi occhi cambiassero a causa delle condizioni climatiche. Intanto Ryan la guardava sempre più stupito.
-Io vado a parlare con Kyle, poverino, si sarà preso un colpo...infondo non lo biasimo:tu, il bel tenebroso Ryan, che non fa altro che pensare alla sua missione,con una ragazza. Insomma, è quasi inverosimile. Senza offesa e in senso positivo, ovviamente!!!!- disse sorridendo la ragazza.
Dopo si avviò giù per le scale, alla ricerca di Kyle.
Ryan era rimasto quasi colpito da quelle parole, ma d’altro canto, era proprio cosi: lui, che era tanto deciso a vendicare la morte dei suoi genitori e a badare al progetto Mew, si ritrovava ora a stare con una ragazza.
-E già...chi l’avrebbe mai detto!!- penso fra se e se, accompagnato da un sorrisino incredulo.
-Kyle...Ah, eccoti ti ho trovato. Io vorrei parlarti di quello che è successo prima. Credimi non era nostra intenzione, mia e di Ryan, fartelo sapere così. Va tutto bene? Insomma, è tutto come prima vero??- domando la ragazza un po’ preoccupata.
-Si certo. E poi cosa credi, sono stato anch’io con una ragazza, e mi sono ritrovato più volte nella stessa identica situazione. E tutto a posto, non preoccuparti. Perdonami, ma ora devo proprio andare. Devo preparare di là. Ciao.- fece per andarsene, ma si bloccò improvvisamente, come se si fosse ricordato qualcosa. Poi si voltò ancora una volta verso di lei.
-Sono contento che le cose si siano messe così. Sai dopo l’ultima volta, Ryan non ha più trovato qualcuno da amare e si è chiuso ancora di più in se stesso. Io ti ringrazio. E’ una gioia vederlo così. I suoi genitori sarebbero stati contenti. Ma ora vado, si è fatto davvero tardi. Ciao-
-Aspetta, un attimo. Quale “ultima volta” e perché “i suoi genitori sarebbero stati”??- fece lei guardandolo fisso negli occhi.
- Be’ Ryan l’anno scorso, era innamorato di Strawberry, ma lei lo ha rifiutato, nonostante lui si fosse dichiarato, scegliendo Mark. Per quanto riguarda i suoi ho detto “sarebbero stati” perché sono scomparsi moti anni fa. Se è tutto io andrei. Ciao- così dicendo apri la porta, la richiuse e se ne andò.
Intanto la ragazza rimase letteralmente allibita, in seguito alle informazioni di cui era venuta in possesso.
Le sembrava quasi incredibile che Ryan fosse stato innamorato di Strawberry e che i suoi genitori fossero scomparsi molti anni prima.
La cosa che le dava quasi fastidio era che Ryan l’avesse tenuta all’oscuro di tutto.
Decise di tralasciare la questione, per ora. Infatti aveva intenzione di chiarirsi con le altre e specialmente con Strawberry. Poi, se lo avesse ritenuto opportuno, avrebbe parlato anche con Ryan.
Passarono poche ore e tutte le 6 ragazze erano al lavoro, impegnate al massimo, poiché il locale era pieno zeppo. Dopo poco, quasi magicamente tutta la gente andò via e le ragazze potettero finalmente fare una pausa. Tutte stavano allegramente discutendo del più e del meno mentre gustavano la squisita torta preparata da Kyle, appositamente per loro.
Stranamente però Elyon se e stava sola in un angolino, a pensare a quello che le era accaduto poche ore prima. Più ci pensava, più sentiva che Ryan non si fidava totalmente di lei. E questo la faceva stare male. Altrimenti quale era il motivo per cui Ryan non le aveva detto niente? Più volte era uscito fuori il discorso di famiglia, genitori, cugini, parenti...e lui cosa le aveva detto? Che i suoi genitori erano molto lontani e che era da tempo che non li vedeva. Eppure, anche se non stavano ancora insieme, erano pur sempre amici. Ma allora perché? Per non parlare poi del fatto di Strawberry; più volte lei gli aveva chiesto se in passato era stato innamorato di qualcuno, e le sue risposte erano sempre tutt’altro che positive. Questi dubbi atroci occupavano mano mano tutta la sua mente, non dandole la possibilità di pensare ad altro.
Ma questa catena di pensieri si spezzò improvvisamente, quando ci fu una terribile scossa di terremoto. Tutti che scappavano; chi si riparava sotto i tavolini, chi sotto l’architrave della porta.
Elyon era l’unica che non si era spostata; guardava fuori dalla finestra e l’unica cosa che scorse fra tutto il fumo nero e grigio fu un chimero, simile ad un drago. Era intenta a trovare il suo amuleto per trasformarsi...ma...accidenti, dov’era?? Era sempre stato lì, in tasca. Poi fece mente locale e realizzò di averlo lasciato in camera di Ryan. Era presa dal trovare una soluzione e non si accorse che il lampadario stava per cadere.
- Elyon, spostati di lì- urlò Mina nella speranza che lei si spostasse.
Ma il rumore era così forte che Elyon non aveva sentito niente.
-Cosa hai detto??- urlò lei per farsi sentire.
Intanto tutte indicavano il lampadario. All’inizio non capiva quei loro gesti, ma dopo quando alzò lo sguardo tutto le fu chiaro. Il lampadario ormai si era sganciato dal gancio che lo teneva unito al soffitto. Mancavano pochi centimetri perché arrivasse sopra di lei. Ma la ragazza spiccò un balzo felino che la salvo, appena in tempo. Ma la giovane non ebbe il tempo di riposarsi, poiché quel chimero aveva sgretolato il muro frontale del locale. Elyon e il mostro alato erano quindi, ora, faccia a faccia. Il chimero si preparava all’attacco, mentre la ragazza, non avendo altre armi, si preparava a spiccare un balzo, simile a quello di prima. Ecco che il chimero stava per sferrare il colpo, quando qualcuno lo bloccò, ghiacciandolo. Elyon rimase stupita. A bloccarlo era stato sicuramente un alieno, ma perché?? Era questo che Elyon si domandava.
-Sei brava...peccato che siamo rivali...questa è gia la seconda volta che ti salvo...ma non fraintendere, lo faccio solo per studiarti e vedere le tue potenzialità. Ora devo proprio andare. Ah, il mio nome è Jax. Arrivederci, Elyon...- dopo sparì nel nulla, portando con se il chimero ibernato.
Intanto le ragazze circondarono Elyon chiedendole di come stesse. Rispose positivamente, ma il suo sguardo era cupo e preoccupato. Pensava che d’ora in poi avrebbero dovuto combattere e stare continuamente all’erta. Sapeva che Jax aveva dato inizio ad una nuova sfida e quindi ad una nuova battaglia.

CAPITOLO 5 – ULTIMI ATTACCHI

Giorno dopo giorno, gli scontri con i chimeri si facevano sempre più duri e pericolosi. Erano ormai passati circa 3 mesi dalla prima volta nella quale le ragazze Mew Mew erano state attaccate. Il locale era chiuso, con la banale scusa della ristrutturazione. Tutti i ragazzi erano ora nello studio di Ryan.
-Ragazze, dobbiamo darci da fare. Come avrete notato i chimeri vengono potenziati ogni volta di più. Se non ci diamo una mossa, presto non saremo più in grado di tener a bada a quei mostri. Quindi d’ora in poi voglio impegno totale da parte di tutte, chiaro?- disse Ryan con tono deciso ma preoccupato.
-Ryan, se e tutto noi andremo!- disse Strawberry
-Va bene. Ma fate attenzione!- disse lui
-Ok!!!- risposero all’unisono.
Dopo le ragazze uscirono dalla porta e si allontanarono velocemente.
Ma Elyon era rimasta li, sola con Ryan.
-Devo parlarti- disse lei con tono aggressivo
-Ora non posso, mi dirai tutto dopo va bene?-
Fece per alzarsi dalla sedia ma Elyon lo prese per una spalla e lo rigettò sulla sedia.
-No, non va bene. Devo parlarti e subito- rispose Elyon molto più aggressiva di prima.
-Va bene. Dimmi, cosa c’è?- fece lui abbastanza scocciato
-Sai, io mi fido di te. Ma forse tu non fai altrettanto.- disse lei sedendosi sulla scrivania, in modo da essere di fronte a lui
-Non capisco che vuoi dire?-
-Perché non mi hai mai detto dei tuoi genitori e di Strawberry??- disse lei alzando la voce
-Perché non era una cosa importante. E comunque ora lo sai no?-
-Ma che razza di risposta è? Io credevo che tu ti fid....- la ragazza fu bloccata da un bacio da parte di Ryan
Lui portò le sue braccia intorno alla vita della ragazza.
Elyon all’inizio non ci stava, poi però dopo si rese conto di quanto sciocco e banale fosse stato quel discorso e convinta di ciò, anche lei prese a baciare Ryan.
Erano soli in quella stanza, tuttavia in giro c’era Kyle, e questo ora come ora sarebbe era una grande scocciatura per i due ragazzi.
-Aspetta un attimo...- le disse Ryan mentre un po’ affannato si avviava verso la porta. Una volta li la chiuse a chiave.
Poi torno dalla ragazza e i due furono nella stessa posizione di prima. I baci si facevano sempre più ardui e intensi.
Ryan stava lentamente scendendo, si era soffermato a baciare il collo della ragazza e nel frattempo era intento a slacciarle il gilet della divisa scolastica. Lei invece levava la maglietta a lui. Poi dopo molto poco tutti gli abiti furono per terra. Ora erano tutti e due nudi, sulla scrivania. Beh, si sa come andò a finire....
I due si erano addormentati, l’uno fra le braccia dell’altro. Erano passate circa tre ore e i due non davano segno di volersi svegliare. Ma il loro sonno fu interrotto da una fortissima scossa di terremoto. I due caddero per terra.
-Ma che succede???- si domandò la ragazza, un po’ stordita.
- Non so ma dobbiamo andare via- disse lui mentre si rivestiva
-Ok- disse lei mentre si infilava le scarpe
Il locale stava per crollare, quella stanza stava per crollare. Il solaio stava per schiantarsi a terra, travolgendo cosi Elyon.
La ragazza era intenta ad allacciarsi le scarpe e il tetto si era oramai staccato
-Attenta Elyon- Ryan spiccò un balzo felino, prese in braccio la ragazza e dopo iniziò a scappare
-E ora dove andiamo? Questi pazzi stanno distruggendo tutto!- disse Elyon che nel frattempo correva accanto a Ryan
-Non so , ma l’importante è allontanarci- disse lui correndo, col fiato ansimante, e guardandosi più volte dietro
-Ma le altre dove sono?- chiese Elyon fermandosi di colpo
-Non lo so... Saranno scappate- disse lui tornando indietro, afferrando elyon per un polso e trascinandola via
-Ma come non lo sai? Noi dobbiamo trovarle!-
-Noi dobbiamo solo correre!- disse lui accelerando e trascinando la ragazza
-R..Ryan... Guarda dietro- un esercito di mostri infatti li stava seguendo
- Accidenti.. no..- disse lui fermandosi gradualmente.
Dunque per i ragazzi sembrava finita. Tutto intorno a loro si sgretolava... E ben presto anche il punto in cui si trovavano loro avrebbe avuto la stessa sorte.
I chimeri avanzavano ad un ritmo spaventoso, e Elyon, come meglio poteva, aveva provato a tenerli testa. Non era trasformata e spendeva molte più energie e come previsto presto dovette fermarsi per riprendere fiato.
-Io non c’è la faccio Ryan, fra un po sarò costretta a cedere. Scappa, mettiti in salvo!- urlava Elyon mentre era su di un blocco di cemento, staccatosi da chissà quale costruzione.
-No, senza di te mai!- le rispose Ryan mentre spiccava numerosi balzi per evitare gli attacchi dei chimeri. Tuttavia uno gli fu fatale: lo colpi forte alla spalla destra, perforandola. Ryan cadde a terra, emettendo dei gemiti di forte dolore.
-Oh no Ryan!!- aveva gridato la ragazza
Il ragazzo giaceva a terra, con la mano sinistra che cercava invano di bloccare l’emorragia alla spalla.
-Di questo passo, morirà dissanguato...- pensava Elyon preoccupata
Doveva pensare a qualcosa e alla svelta. Si guardava intorno e tra le macerie notò un luccichio. Schivando gli attacchi nemici con agili salti, si diresse verso il luccichio; non aveva dubbi, era il suo amuleto. Presto fu in grado di trasformarsi.
Ora si che poteva tener testa ai chimeri. Ma erano tanti e le forze iniziavano a mancare.
Elyon dopo l’ennesimo salto si accascio per terra. Ma non c’era tempo per riposare, Ryan aveva bisogno di lei. Si diresse in volo verso il ragazzo, che giaceva senza forze sul terreno. Lo prese per un braccio e spiccò il volo. Scappava veloce e presto trovo una piccola grotta nella quale riparasi.
Vi poso delicatamente Ryan,e mentre lo guardava che dormiva tranquillo, dopo che gli aveva arrestato l’emorragia, si accascio per terra, con la spalla contro le pareti di quella umida grotta. Mentre lo guardava, sorrise soddisfatta, dopodiché si lascio andare, poggiando la testa sulla parete, perdendo conoscenza.
Il tempo passava, lento, ma passava. I ragazzi continuavano a dormire e intanto la temperatura scendeva sempre più.
Intanto, Elyon stava pian piano aprendo gli occhi. La vista era pesantemente annebbiata e riusciva a vedere ben poco. Con uno sforzo immenso si porto una mano agli occhi, sfregandoli. Ora riusciva a vedere qualcosa. Mosse la testa in varie direzioni. Inizialmente non capiva dove si trovava, ma poi tornò con la mente a poche ore prima e tutto le divenne chiaro. Di fronte a lei, poco più distante, vi era Ryan ancora per terra e con la spalla che fortunatamente aveva smesso di sanguinare. La ragazza cerco di muoversi verso di lui, ma quando realizzo che non le era possibile torno ad accasciarsi al muro, con una smorfia di rabbia e dolore.
Nel frattempo le altre si erano rifugiate nel bunker poco distante dal Caffè.
-E ora? Cosa facciamo?- domandò Strawberry avvolta in una coperta e sorseggiando un the caldo, mentre Mark l’abbracciava.
-Non lo so. Inoltre Ryan e Elyon sono spariti. Bisogna trovarli per la strategia che ho in mente per voi.- disse Kyle mentre si affaccendava con il pc, che non voleva saperne di funzionare.
Kyle si lasciò cadere per terra, ormai rassegnato.
-Niente, il pc non funziona e di conseguenza non possiamo rintracciare quei due.- disse Kyle pensando a qualche rimedio.
-Andiamo a cercarli allora!- disse d’impulso Paddy. Ma li sguardi seri dei suoi amici le smorzarono subito il sorriso innocente che aveva dipinto sul volto. Infondo era ancora una bambina e certe cose non le poteva capire, nonostante in quel periodo fosse maturata molto.

CAPITOLO 6 – E’ TUTTO FINITO

-No, non può finire cosi, non deve finire cosi. Io devo salvare le migliaia di persone che ci sono li fuori. Forza Elyon, in piedi. Svegliati e combatti. Su, puoi farcela...- Elyon si agitava nel sonno e all’improvviso spalancò gli occhi. Era un sogno, che però le aveva detto la cosa più giusta da fare. Provo ad alzarsi e si domandò se e per quanto quelle gambe, ormai lacerate in profondità, avrebbero potuto sorreggerla.
Si alzò, emettendo dei gemiti di dolore.
Poi fu in piedi. Da quello che sentiva dentro, poteva constatare che probabilmente una vertebra gli si era conficcata da qualche parte, nella carne o peggio, in qualche muscolo. Ma non ci volle pensare e si avviò verso l’uscita. Ma di scatto si voltò. Per un attimo si era completamente dimenticata di Ryan. Doveva portarlo via. Ma non ora. Ci avrebbe pensato dopo, infondo li era al sicuro. Perciò si rimise sui suoi passi e usci dalla grotta. Una volta fuori, la ragazza chiuse subito gli occhi: la luce del sole era diventata molto forte. Gli aprì molto piano, in modo da abituarli alla luce.
Quando la vista si stabilizzò, si guardò intorno e non credeva a quello che vedeva: la città era stata ridotta in frantumi, macerie su macerie costruivano quel tetro paesaggio.
Camminò molto faticosamente a causa del dolore provocatole da quella maledetta vertebra. Girò un po a vuoto nei dintorni nella speranza di trovare qualcuno... vivo. Ma niente, erano tutti morti. I corpi di decine e decine di persone innocenti giacevano al suolo, immerse nel loro stesso sangue, che ormai aveva macchiato buona parte delle strade.
Elyon guardava con tristezza quei corpi. Infondo se lei avesse resistito.. no, non era il momento di farsi prendere dai rimorsi. Spostava le macerie nella speranza di trovare qualcuno ancora vivo. Udii un gemito provenire da sotto alcune macerie. Con uno sforzo incredibile, ne sposto buona parte, tanto da liberare la persona che vi era rimasta sepolta.
Quando la vide, Elyon rimase allibita. Era un bambino, che al massimo poteva avere 8 anni.
-Ehi piccolo, sei ancora vivo?- chiese lei, spostando altre rovine
-Si... Aiutami, per favore... ho male alla gamba...- disse il bambino con una vocina flebile mischiata al pianto.
-Tranquillo, ti tiro fuori subito!- rispose lei con un sorriso che fece sorridere il ragazzino
Elyon lo aveva preso per un braccio, e nonostante le urla laceranti del piccoletto, Elyon continuava a tirarlo, e se non l’avesse fatto sarebbe sicuramente morto. L’ultimo strattone fu il più doloroso, ma finalmente ridiede la libertà al bambino.
-Grazie... AH!! Mi fa male!!- urlava lui per il dolore.
Elyon, con le poche forze che le rimanevano, lo prese in braccio, premendo sulla costola rotta. Il dolore era inimmaginabile, avrebbe voluto urlare ma non poteva: doveva dimostrarsi forte, doveva farlo per quel piccolo superstite.
Il piccolo intanto si era calmato. Elyon lo stava portando nella grotta dove riposava Ryan.
-Ehi piccoletto, mi dici come ti chiami?- fece lei sorridendo
-Shinichi.- rispose lui, guardando la ragazza negli occhi quasi ipnotizzato.
-Ma tu... cosa sei?- domandò ingenuo il piccolo
-Io? Beh... diciamo una specie di eroe...- disse lei guardando il bimbo dolcemente.
-Wow... Grazie... Senti visto che sei un eroe, posso chiederti un favore?- disse lui
-Certamente! Dimmi?- rispose lei gentile
-Vendica la mia mamma e il mio papà... Quei brutti cattivi gli hanno uccisi... Mi prometti che lo farai?- disse il piccolo Shinichi mentre una lacrima rigava il suo bel visino.
-Certo, te lo prometto! Li sconfiggerò per te, fidati!- gli bisbigliò lei, avvicinandosi al suo orecchio.
Ma non ebbe risposta, se non un piccolo sorrisino. Il piccolo si era addormentato. E fortunatamente Elyon era arrivata alla grotta. Ryan si era svegliato, ma era ancora incapace di muoversi.
-Elyon! Ma dov’eri?Ma... chi e quel bimbo?- disse lui fissando il piccolo, confuso
-Bada a lui. Credo si sia rotto una gamba.- disse mentre lo poggiava piano nelle braccia di Ryan
-Ha perso i genitori e non ha nessuno... Come te... Bada a lui, fino a quando...- Elyon si fermò, divenendo triste.
-Fino a quando?- domando Ryan
-Niente. Pensa a lui, ha bisogno di qualcuno. Io vado. Il momento è arrivato.- disse lei guardando serio il compagno.
-Cosa? Vuoi andare ad affrontarli?- domando lui incredulo
-Se non lo faccio io, nessun altro lo farà. Spero solo che questo possa aiutare le ragazze.- disse lei distogliendo lo sguardo da lui.
-Vuoi...vuoi farti ammazzare?- domando confuso
-Spero che ciò aiuti le ragazze. Ti amo, Ryan- disse, chinandosi con fatica a dargli un bacio sulle labbra.
-Addio- disse, mentre li occhi divenivano sempre più lucidi. Ma doveva trattenersi: per Ryan e per il piccolo Shi-chan.
Poi, in un baleno, spiccando di balzi agilissimi, si allontano velocemente da li, e Ryan presto non fu più in grado di vederla.
-Addio... piccola mia...- disse Ryan, con lo sguardo basso, coperto dai capelli, mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi color del cielo...
Intanto Kyle e le altre si erano avviati nel luogo nel quale precedentemente Jax aveva dato loro appuntamento.
C’erano tutte e presto arrivo anche Elyon in condizioni pietose.
-Elyon..- Strawberry e gli altri volevano sapere come stava e dov’era Ryan, ma non era il momento.
Erano tutte trasformate e Jax, dopo un altro dei suoi discorsi snervanti, aveva ordinato l’attacco del chimero più forte mai creato e dato inizio all’ultimo scontro.
Iniziò cosi l’ultima sfida, quella che avrebbe deciso le sorti del pianeta.
Il chimero attaccava veloce e purtroppo Mina , Lory e la piccola Paddy, furono colpite gravemente, tanto da abbandonare la lotta.
Ora le tre più forti dovevano risolvere la questione.
Elyon disse alle compagne che sarebbe andata lei per prima, visto le sue condizioni, in modo da indebolire il chimero e permettere alle altre di sconfiggerlo. Si diresse verso il chimero. Aveva iniziato una lotta brutale, senza tregua e fino all’ultimo sangue. Piu volte era stata colpita, ma era una dalla pelle dura e ogni volta, anche se con meno forze, si rimetteva in gioco. Ma purtroppo, il chimero ormai stanco di quel giochetto, decise di attaccare definitivamente la ragazza.
La colpì con la coda, la prese tra i suoi artigli e iniziò a stritolarla. Urla strazianti provenivano dalla ragazza e ormai maggior parte del corpo era fuori uso. La ragazza infine svenne e il chimero la gettò violentemente per terra, facendole fare un volo di circa 50 metri. La ragazza sgretolo per breve tratto il terreno sotto di se, perdendo i sensi e forse la vita.
Strawberry urlò, urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Poi Pam si lanciò all’attacco ma presto il chimero mise K.O. anche lei.
Strawberry perciò intervenne, ma era in netto svantaggio. Il chimero la colpiva ripetutamente sezna che nessuno potesse difenderla.
Elyon aveva recuperato una piccola parte delle sue forze. Guardava Strawberry, mentre lentamente soccombeva. Doveva aiutarla. Ma come? D’improvviso un lampo squarciò la sua mente. Avrebbe dato a Strawberry la sua arma. Quindi con tutto il fiato rimastole in corpo urlò di prenderlo. Le altre presero esempio. Improvvisamente Strawberry, al tocco delle armi, fu avvolta da una luce intensa di colore bianco, e presto ne venne fuori una Strawberry, completamente rigenerata e con una nuova arma in mano: il potente fiocco Mew.
Raccolse tutte le forze che aveva in corpo e lancio l’attacco.
-Fiocco di luce Mew!!!- aveva urlato, scagliando una grande sfera dai colori dell’arcobaleno che distrusse il chimero e buona parte della zona circostante.
La luce dopo pochi ed interminabili attimi si spense. Il chimero non c’era più. E Jax aveva battuto in ritirata ormai sconfitto. Infatti quello che sarebbe dovuto essere il sostituto del trio alieno dell’anno prima aveva fallito, come i suoi compagni.
Le ragazza si riunirono in un abbraccio, anche se durò poco per via delle ferite di ciascuna. Attimi dopo sopraggiunsero Ryan e il piccolo Shinichi. Ryan posò Shinichi per terra e andò incontro a Elyon, ormai tornata normale, prendendola in braccio
-Ma cosa fai? La tua spalla non e messa bene!- disse lei con un filo di voce
-Tranquilla. Il mio amore per te e piu forte di qualunque ferita...- fece lui, imbarazzato e arrossito leggermente.
-Oh Ryan..- sussurrò lei, poggiando la testa sulla spalla di lui.
Tutti tornarono al Caffe, dove la macchina rigenerante mise tutti in perfetta forma.
Finalmente l’incubo era finito. Il male era stato sconfitto e finalmente le ragazze potevano riprendere ad occuparsi della loro vita, del caffè e del piccolo Shinichi, che fu calorosamente accolto nel gruppo.
Elyon guardava il tramonto e le macerie che illuminava con la sua luce rosea.
-La città e distrutta e i morti sono tanti, ma se non altro, e tutto finito...- sorrise compiaciuta, osservando il tramonto e lasciandosi cullare dalla leggera brezza che spirava...


Note, chiarimenti e cose varie... XD!

Allora innanzitutto ringrazio quelle sante e pazientose (nel vero senso delle parole) persone che hanno letto questa ff. Era la prima che scrivevo e che ho terminato solo ora, dopo averla iniziata il 18 febbraio... VA beh, a parte questo, GRAZIE ancora.

Volevo anche scusarmi con gli amanti della coppia Ichigo-Kisshu ma in questa ficci volevo aggiungere qualcun altro e perciò, dopo essermi appassionata al personaggio di Elyon, ho deciso di far nascere la coppia Elyon-Ryou. Scusate ancora, vorrà dire che la prossima volta mi dedichero alla coppia Ichigo-Kisshu contenti?!? XDDD

Dunque... si credo di avervi detto tutto.. ah no ecco! Volevo ringraziare la mia amica Leoncina92 per la preziosa collaborazione che mi ha dato (anche se lei non se ne è resa conto) Grazie ancora e commentate, mi raccomando.
Ciauzz! XDDD


 
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