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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: TUTTO INIZIÒ QUEL GIORNO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ari91 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/08/2006 12:47:20 (ultimo inserimento: 30/05/07)

il genere è anke avventura e comico è una spece di harry potter anke se lui nn centra niente bn sx ke vi piaccia e ke commentate...^___^
 
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-CAPITOLO 1°-
- Capitolo 1° -

ciao a tutti!!!!!!nn prendeti a bastonate vi pregoooooooooooooo!!!lo so ho ancora in ballo due ficcy ma vedete questa storia mi è venuta in mente all'improvviso e se nn la metto giù poi perdo l'ispirazione mi capite vero?!?!?!cmq il genere è fantasy-avventura-sentimentale-comico in poke parole è un'insieme di tutto....bn sx ke vi piaccia e sx naturalmente di ricevere tanti commenti....se vedete qualcosa simile a harry potter bhè nn sorprendetevi l'ispirazione l'ho presa da lui.......



30-luglio 2006

Era una bellissima giornata d'estate e i caldi raggi di luglio penetravano nelle belle case di summer street,un quartiere ben tenuto e curato di Londra,tutto era tranquillo si sentivano solo le risate felici e allegre dei bambini del quartiere,che giocavano nel parco.

In una casa abbastanza grande tipica da quartiere con un giardino ben tenuto,nella sua camera dalle pareti rosa pallido tappezzata di poster di cantanti e attori vari,sdraiata nel suo comodo letto stava una ragazza sui quindici anni,snella,vestita con una maglietta lunga nera dei pantaloncini dello stesso colore.

Aveva gli occhi chiusi,un viso dalla pelle morbida non era pallida ma neanche scura,la bocca rosea e morbida e un nasino perfetto,i capelli di un marroncino chiaro con le punte bionde,i capelli le arrivavano qualche centimetro sotto le spalle lisci e morbidi.
Aprì le palpebre i suoi occhi erano di un colore marrone con delle sfumature ke variavano dal verde al giallo,occhi da felino,occhi ke potevano scrutarti l'anima,occhi che mettevano un certo timore,occhi furbi e vispi,si mise a sedere sospirando.
In casa non c'era nessuno cosa che succedeva spesso ultimamente,i suoi genitori Jane Holffot e Richard Sammers erano i classici genitori che prima di tutto il lavoro e poi se c'era tempo la famiglia,ma in quel periodo i due non andavano molto daccordo e se una volta li vedeva almeno a pranzo e a cena adesso neanche quello.

Scese in cucina e dal mobiletto prese la sua tazza personale con scritto il suo nome "Hope",speranza,chissà come mai i suoi le avevano dato quel nome se l'era chiesto tante volte,senza trovare risposta,mise la testa nel frigorifero e prese il latte e poi i suoi cereali pereferiti al cioccolato,si sedette sul divano e accese la tele,non facevano niente di interessante,si gustò la sua merenda e guardo l'orologio attaccato al muro 16:30,riandò in cucina e mise la tazza nel lavandino,fuori era una bella giornata tanto valeva fare una bella passeggiata,mise le sue fidate all stars nere e uscì di casa,si stiracchiò e ispirò l'aria profumata d'estate,dio quanto amava l'estate la sua stagione preferita,scavalcò con un salto agile il cancellino e si incamminò verso il parco,salutò qua e là dopo tutto in quel quartiere era nata e tutti la conoscevano,Hope anche se le mancava l'affetto famigliare era una ragazza solare e socevole dalla battuta facile,il lato invece che odia del suo carattere è il sarcasmo non può farne a meno è più forte di lei e poi il suo dannato orgoglio.
Arrivò al parco era pieno di bambini che giocavano felici,liberi senza problemi,quanto desiderava tornare bambina incurante di tutto il lato nero della vita,senza farsi problemi sui ragazzi,andare a scuola,già la scuola era appena uscita dalla terza media aveva diciso che la scuola superiore sarebbe stato un liceo scentifico,più che deciso lei avevano fatto tutto i suoi genitori.
Si sedette sull'altalena cominciò a fissare con sguardo vuoto,il terreno sabbioso quando ai suoi piedi arrivò una palla colorata la raccolse e davanti a lei c'era un bambino sui sei anni vestito con dei pantaloncini blu e la maglietta dello stesso colore con l'immagine di goku del cartone dragon ball,gli occhi di un verde smeraldo e i capelli nero catrame scuro tutti spettinati,la fissavano come se la stesse studiando,la scrutavano e poi parlò sempre con lo sguardo fisso su di lei.
-tu sei diversa da quello che credi di essere,non fermarti all'apparenze guarda oltre da ciò che vedi con i tuo occhi,tu ci salverai tutti,tu sei la nostra speranza-
Hope sgranò gli occhi incredula -cosa?- il bambino prese dalle sue mani la palla
-Grazie signorina- e come se niente fosse li diede le spalle e ritornò a giocare,mentre Hope era rimasta scioccata.
"La nostra speranza....diversa....cosa avrà voluto dire quel bambino?"
Lasciò il parco che era già il tramonto il cielo era dipinto di sfumature che andavano dal rosso fuoco all'arancio,arrivò al suo cancellino e li scappò l'occhio sulla cassetta della posta c'era una lettera,la tirò fuori dalla cassetta,la busta non era grande a sigillarla c'era uno stemma color blu intenso,lo stemma era di cera come si usava sigillare le buste nel passato,la girò e notò una scritta molto ordinata e fine "signorina Hope Sammers 70 summer street london".
Chi poteva mandarle una lettera?
Entrò in casa e stranamente c'erano i suoi,però stavano litigando appena lei entrò in cucina si zittirono di colpo,sua madre era vestita ancora da ufficio un abito elegante e formale nero,i capelli castanti raccolti in una coda alta era più pallida del solito,suo padre anche lui vestito da ufficio giacca e cravatta nera aveva l'aria molto tesa
-C'è qualcosa che non va?- Hope si appoggiò con la schiena alla parete bianca della cucina.
-Fila subito in camera tua-sbottò Jane.
-Attenta mamma ti farai venire una crisi di nervi e poi non te l'ha mai detto nessuno che innervosirsi così fa venire le rughe alla pelle?devi stare attenta ormai ai la tua età,dimentichi?-
Jane assottigliò gli occhi,li passò una scintilla di odio,a Hope non sfuggì ma ormai c'era abituata è così che la guardava sempre sua madre,Jane stava per ribattere ma intervenne Richard.
-Hope ti prego vai su in camera tua-a suo padre avrebbe dato il nobel di migliore attore dell'anno,era solo un falso ecco cos'era
-Tranquilli,non spereco fiato per parlare con persone che al posto del cervello non hanno altro che segatura-
L'aria si faceva densa c'era rabbia in quell'aria tanta rabbia che era palpabile,Hope uscì dalla cucina e salì le scale per andare in camera sua,aprì la porta e se la sbattè alle sue spalle accese la lampada della scrivania e si sedette sulla poltrona di pelle nera,aprì la busta e tirò fuori la lettera,non aveva mai visto una scrittura così ordinata cominciò a leggere a bassa voce "Cara Signorina Hope Sammers siamo lieti di annunciarle che lei è stata ammessa alla scuola per diventare cacciatori di demoni e per ragazzi dotati di poteri di Hunter Demon School,siamo molto felici di averla tra noi.....

P.S:verrò personalmente io a prenderla per accompagliarla a fare gli aquisti richiesti dalla scuola e l'accompagnerò alla stazione,verrò il 2 agosto alle 23:30

a presto distinti saluti

Marcus Mixell.

"Oddio è uno scherzo" ma più rileggeva quella lettera più qualcosa le diceva che non era uno scherzo,quel bambino aveva ragione lei era diversa,era una cacciatrice di demoni "che ironia" la sua vita stava per cambiare e in un certo senso era felice.
Si alzò dalla poltrona simise il suo pigiama nero con la luna sulla schiena e un lupo si mise sotto le coperte e si addormentò,anche se non sapeva spiegarsi il motivo non vedeva l'ora che arrivasse la sera del due agosto e con questi pensieri si sddormento cullata da una felicità mai provata prima.
Non l'avrebbe mai dimenticato quel giorno,perchè da li iniziò tutto.



 
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