CAPITOLO UNICO - Capitolo 1° -
Senza dire una parola, attraversa la Sala dei Trofei. Le finestre sono spalancate, entra l’aria gelida della notte, si sente ovunque, nelle orecchie, tutto intorno, nella sala, nei corridoi, nel parco, il suono vibrante della Foresta Proibita schiaffeggiata dal forte vento. E’ una notte completamente tinta d’inchiostro, odore di resina e umidità, di pioggia.
Percorre quei passi, senza dire una parola. Non c’è niente di interessante da dire. Solo quel suono ovattato di passi, il fruscio del vento, l’ululato lontano di un lupo affamato. L’istinto bestiale fin su nelle arterie, nella testa, sulla guance bagnate di pioggia, le pozzanghere nel parco a riflettere quel buio senza fine. Una goccia fredda lungo il collo, oltre la divisa, oltre gli stemmi e le giornate a combattere per un posto nel mondo, oltre i nome a designare i destini che si scontrano. Le mura, la pietra, il silenzio del castello immerso nella notte.
Lo sta aspettando, davanti a quei baratri di nero pece che sono le finestre. Non si erano dati appuntamento, non avevano avuto bisogno di guardarsi per capirsi. Di notte, fa tutto più paura.
Il freddo, la notte, il domani incerto e delle dita che si stringono intorno alla manica della divisa. Strette strette, come in una morsa, s’intravedono i nervi tesi e vibranti nello sforzo di non cadere, nella mano intorno alle dita, sorreggersi l’un l’altro per non cadere sotto un peso terribile.
La notte quel peso e si acuisce la paura.
Si stringono due mani nel buio, un capo pieno di troppi pensieri di scontra contro il petto dell’altro, per sentire battere un cuore, per sentire un po’ di calore in quelle tenebre senza fine. Come se il domani non dovesse mai arrivare. Come se non ci fosse più speranza.
Senza una parola, si stacca, si volta e se ne va.
Ricade tutto nel buio in attesa dell’alba.
Hellionor
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