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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Cavalieri dello Zodiaco, I (Saint Seiya)
Titolo Fanfic: DEVIL`S HEART
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Autore: mizar89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/08/2006 16:53:08 (ultimo inserimento: 24/06/08)

in passato mi sono macchiato d`infinite colpe...ma mi è stata data la possibilità di cambiare il mio destino. distruggerò il demone che è dentro di me
 
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CAPITOLO I: RENDEZ-VOUS AT MIDNIGHT
- Capitolo 1° -

Dovevo iniziare una fic su Goldrake, e invece ho cambiato programma come al solito...certo, scrivere qualcosa su saint seiya è azzardato, dato il numero di fiction esistenti, c'è sempre il timore di ripetersi, ma correrò il rischio...per questo ho scelto di utilizzare un personaggio poco utilizzato, che però, a parere mio, è stato uno dei cattivi migliori, sia nell'anime che nel manga!Poi vabbè, si è redento, ma è il peso delle colpe che porta nell'anima che lo rende così affascinante, e così...umano. E poi, ho visto che Kamus e Milo sono troppo gettonati, quindi vi beccherete lui come protagonista! Leggete il chappy e capirete di ki parlo!
(Non è Ikki!!!)muahaha...buona lettura!Mizar

Capitolo I: Rendez-vous at Midnight
Era una notte buia e tempestosa, di quelle in cui è meglio starsene rintanati al calduccio sotto le coperte e, nel caso il sonno tardi ad arrivare, fantasticare un po’ ad occhi aperti.
Questo era ciò che una persona normale avrebbe fatto ma, sfortunatamente per lui, il destino ancora una volta gli aveva giocato un brutto tire, come del resto faceva da quando aveva aperto per la prima volta gli occhi al mondo…Quante volte aveva cercato di ribellarvisi, peggiorando solo la situazione…
<<Basta!>> urlò una flebile voce nella sua mente, fioca e lontana;<<Il passato è passato, non puoi continuare a tormentarti in eterno!>> aggiunse ancora.
<<Sì, ma come posso pretendere di scordare ciò che è accaduto…ciò che io ho fatto…>>
“Ci sei o dormi?!”
Il ragazzo sobbalzò, non rovesciando per poco il tripode su cui stava seduto.
Davanti a lui, un giovane sulla ventina, dai lunghi capelli semi mossi, blu mare alla pari degli occhi, lo squadrò da capo a piedi con un ghigno.
“Ah, sei tu, Milo” rispose semplicemente il ragazzo, tornando a fissare un punto non meglio precisato del pavimento.
“Siamo loquaci, stanotte” lo punzecchiò l’altro, con una buona dose di sarcasmo.
La scena, che sarebbe apparsa bizzarra ai più, vedeva questi due ventenni intenti a conversare nel cuore della notte, in uno dei tanti corridoi di marmi e colonne, illuminato da una fila di torce, di quello che simboleggiava per eccellenza l’arte classica greca: il celeberrimo templio di Atena Parthenos, ad Atene.
Ciò che molti ignoravano, era che quei due giovani, rivestiti da splendenti armature d’oro, fossero in realtà due dei paladini al servizio di colei che, dai tempi del mito, era atta a difendere il mondo: erano cavalieri di Atena, la dea guerriera della sapienza e della giustizia; anzi, a giudicare dall’accuratezza con cui erano forgiati i due cloth, dovevano appartenere alla cerchia più alta dei prescelti, i Gold Saint.
I dodici cavalieri d’oro, sin dai tempi antichi, traevano la loro immane forza dalle dodici costellazioni maggiori dello zodiaco, tuttavia, dopo l’ultima guerra sacra, soltanto sette di essi erano ancora vivi, non perché sopravvissuti, bensì resuscitati dopo il loro sacrificio per abbattere le porte del regno di Hades. Questo era ciò che la loro dea protettrice era riuscita a patteggiare, dopo la sconfitta del sovrano dell’Oltretomba, con il padre, il sommo Zeus Olimpio: la vita di tutti i saint che non fossero già deceduti una volta, prima che il re dei Morti li riportasse in vita, per attuare uno dei suoi malvagi piani.
Erano passati solo quattro mesi da allora…
<<E c’è da dire che, al ripensare a ciò che ero prima, fatico ancora a credere che quello che sta seduto qui, rivestito da questa nobile armatura, sia proprio io…>>
“Allora , ma mi stai ascoltando o no?!”
Il ragazzo rimase assorto nei suoi pensieri ancora qualche istante, per poi ridestarsi di colpo.
Quindi, sollevò la testa, fissò il compagno d’armi, e con voce pacata chiese:”No, scusa, non ti stavo seguendo…hai detto qualcosa?”
Milo s’arrabbiò:”Prendi pure in giro?Guarda che t’ammazzo!”
Il ventenne ridacchiò, chiudendo gli occhi.
“Mi ammazzi?Carina come minaccia…In confronto, le prigioni di Sunion mi parranno una pacchia…” riaprì gli occhi, e per un istante essi dardeggiarono, fiamma scarlatte, uniche testimoni di quel ricordo doloroso.
“Insopportabile, e pure nostalgico!Guarda che se continui a rimproverarti per le tue azioni, finirai coll’autodistruggerti!In ogni caso, fa come ti pare, ma ascoltami!Prima ho parlato con Shaka, a quanto pare ci sono dei nuovi casini…insomma, credo che la pacchia sia finita!Altrimenti che senso avrebbe convocarci così, su due piedi, nel cuore della notte…”bortottò Milo quasi tra sè e sè, sfilandosi l’elmo e scostandosi i capelli dagli occhi.
L’altro cavaliere fece spallucce:”Sinceramente, è meglio così: odio stare fermo in un posto troppo a lungo, e il Santuario iniziava a stancarmi…questo Chrisos Synagein(*da Cav.dello Zodiaco G=adunata dei Gold Saint in casi di pericolo) giunge perfetto a smuovere la situazione”
<<Tsk!Parli così perché sei cavaliere d’oro da poco!>>avrebbe voluto replicargli Milo, ma fu interrotto da un rumore di passi affrettati.
“Ecco dove eravate finiti!Ma il concetto di puntualità lo avete oppure no?Se è così, compratevi un orologio!”
La voce seccata di un terzo cavaliere li investì in pieno. Un ragazzo, loro coetaneo, apparve sulla soglia del corridoio: aveva capelli castani, corti, e occhi di un indefinito verde-blu; lo sguardo, fiero e deciso, era incorniciato dall’elmo del gold cloth che indossava.
“Aiolia di Leo…è ben strano udire da te prediche sulla puntualità!” sghignazzò Milo, prima di essere messo a tacere da un’occhiataccia del nuovo venuto.
“Fa a meno del sarcasmo per una volta, Scorpio! Lady Saori ci ha convocati con urgenza non certo per udire le tue idiozie!”
“Simpatico come sempre, stupido di un gatto!”
“Fingo di non sentire, ma sta pur certo che questa la metto in conto tra i pugni che devo rifilarti al prossimo allenamento!”
“Sì, sì, come al solito…uha, che sonno…-Milo sbadigliò-Allora, si può sapere dove sono gli altri, se c’è così tanta urgenza?”
Aiolia lo guardò truce:”Cretino, mancate solo voi due! È quasi l’una, il rendez-vous era a mezzanotte!”
Prima che Scorpio potesso rispondergli, l’altro cavaliere intervenne:”Veramente a noi Milock ha detto all’una…”
“Milock sta invecchiando, non riesce a tenere a mente nulla!In ogni caso, incomprensioni sull’orario a parte, direi che è il caso che vi muoviate!Mi hanno mandato apposta a cercarvi, Atena ha bisogno di tutto l’aiuto possibile!”sbottò Aiolia.
“Ma si può sapere che diamine è successo?C’è qualche altro imbecille con la brillante idea di conquistare il mondo?Sarebbe solo il terzo o quarto sulla lista…”ribattè Milo esasperato.
“Dipende da chi includi nella lista…” gli fece eco l’altro guerriero, con tono ironico.
“Appunto, infatti…” Scorpio tacque: solo allora si rese conto di ciò che aveva appena proferito.
“Cretino…”sentenziò Aiolia, scuotendo il capo.
“Ah…scusa…”
Il ragazzo scosse la testa:”E di che ti scusi?è stato così, no?Ormai sono rassegnato a confrontarmi con la verità…” il suo tono era amaro.
Aiolia gli mise una mano sulla spalla:”Il passato è passato: Atena si fida di te, e noi pure!”
“Amico, te l’ho detto, smettila di autodeprimerti!E adesso andiamo, o finisce che davvero questo rendez-vous inizia all’alba!”.
S’incamminarono lungo il corridoio, in silenzio, giungendo dinanzi ad un alto portale, finemente intarsiato, che introduceva alla Sala del Trono.
Milo e Aiolia entrarono, mentre il terzo cavaliere indugiò un istante sulla soglia, pensando che quello era il primo Chrisos Synagein a cui partecipava, da quando era stato nominato cavaliere d’oro. Il suo riflesso lo fissò di rimando dalla doppia fila di specchi che ornava le pareti della sala. Un giovane dai capelli color del cielo al crepuscolo, due occhi profondi come laghi, che celavano un doloroso passato, fece la sua comparsa sulla superficie argentea, splendente di luce nella sua fulgente armatura dorata. Fuori, la tempesta era finita, e il cielo andava man mano rasserenandosi; in cuor suo, si disse che prima o poi, anche la sua anima avrebbe trovato la felicità, pur dovendo convivere con quel passato incancellabile.
<<Il tempo risanerà le ferite che hanno straziato il mio cuore…ho chiesto perdono per ciò che ho fatto, e sono pronto a ridomandarlo…Ora ho uno scopo nella vita, un dovere da rispettare: vedrai Saga, fratello mio, non ti sarò meno come cavaliere”
Lo specchio riflettè il sorriso d’incoraggiamento che per un attimo increspò le labbra del giovane, prima che la sua immagine scomparisse in uno scintillio dorato, mentre il ragazzo avanzava a passo sicuro verso il centro della sala, verso il gruppetto dei suoi compagni Gold Saint, già inginocchiati ai piedi di una fanciulla vestita con un abito candito, reggente lo scettro di Nike, la Vittoria: Saori Kido, incarnazione terrena di Atena.
“Perdonate il ritarno, milady. Kanon di Gemini è qui al vostro servizio” disse il cavaliere d’oro, inchinandosi alla pari degli altri paladini della dea.

Rieccomi!Solo a me poteva venire in mente di usare come main character Kanon di Gemini!che altro combinerò?Sinceramente, non lo so nemmeno io...commentate!Mizar89

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 20
xein - Voto:
14/07/08 20:00
^__^ Brava come sempre!!!
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