- Capitolo 1° -
*Cosa sono? Non lo so, ho subito così tante trasformazioni che ormai non lo ricordo più…sono stata umana, vampiro, demone, angelo ed ora…non lo so proprio……ho vissuto per tanto tempo senza sapere la mia natura ed ora……sono stanca……il buio mi circonda ma a me non interessa…sono stanca, voglio solo dormire……solo riposare………in pace…………*
<<Mel! Mel, dove sei finita?>> guardai mio fratello minore correre fin sotto l’albero su cui ero arrampicata e risi in cuor mio: era troppo bello prenderlo in giro. Si fermò proprio sotto di me.
<<Melania! Vuoi farti vedere?>>
Saltai dall’albero con un balzo e atterrai proprio sopra di lui. Gli chiusi intorno le braccia in modo da bloccarlo.
<<Mel! Mel, mollami!>> cercò di divincolarsi dalla mia presa ma non ci riuscì: ero sempre stata più brava di lui a lottare, fin da quando ero una bambina e ora che avevo sedici anni ero più brava che mai. Kye si divincolò ancora per un po’, infine si abbandonò addosso a me ormai stanco.
<<Ti arrendi?>> gli chiesi all’orecchio. Lui sospirò.
<<Non ho mai detto di voler combattere>> mi fece notare.
<<Ma ti sei divincolato>> ribattei io <<Quindi vuol dire che avevi accettato la sfida!>>
Sorrise divertito <<E va bene, come vuoi tu: hai vinto>>
Lo lasciai libero e scoppiammo a ridere. Mi piaceva combattere con lui perché non se la prendeva mai anche se vincevo sempre io. Io e Kye ci volevamo veramente bene, anche se lui aveva poche settimane in meno di me avevamo un’intesa perfettamente uguale, se non maggiore, a quella di due gemelli. Inoltre sembravamo praticamente l’uno complementare dell’altro: lui biondo con bellissimi occhi color zaffiro, io bruna e dagli occhi nero avorio; lui magrolino e poco adatto alla fatica fisica, io sempre allegra e piena di energie…nonostante questo andavamo d’accordissimo: le nostre opinioni erano sempre le stesse e non litigavamo mai. Io gli volevo un mondo di bene; per me era come un angelo personale, uno di quelli che sono sempre con te e che non ti giudicano mai, che ti consigliano e basta……
<<Ehi, Kye, noi staremo sempre insieme vero?>>
Lui mi sorrise <<Certo! Che domande!>>
Lo abbracciai.
*Allora lui credette che fosse come un gioco, che stavo parlando senza pensare realmente a quello che dicevo…ma io…l’avevo preso come un giuramento…un giuramento che non si poteva infrangere……*
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