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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: HARRY POTTER: LA GENESI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: bestlady-kacchan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/08/2006 18:14:12 (ultimo inserimento: 21/08/06)

i protagonisti della fic non sono né harry, né ronron, né hermy, ma sono james potter, lily evans e company
 
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-CAPITOLO 1: SULL`ESPRESSO PER HOGWARTS-
- Capitolo 1° -

Kacchan: smettila di ridere mongoloide e scriviamo questa introduzione!!!!
TheBestLady: non riesco a scrivere per quanto sto ridendo… Muahahahaha!!!!!!!!!
Kacchan: ma se l’hai appena fatto!!!!!! Imbecille!! Comunque… allora… che dire… speriamo tanto che qualcuno legga la nostra storia!!
TheBestLady: Sì… ahahah… leggetela….ahahahah… è davvero bella… ahahah… No, vabbeh, a parte gli scherzi, questa è una storia su Harry Potter (e voi: ma dai!), però, i protagonisti non saranno né Harry, né Ronron, né Hermy, né le altre personcine…
Kacchan: penso che l’abbiano capito, eh! Non c’è bisogno che li elenchi tutti! E comunque smettila di fare l’idiota o qui scappano tutti a gambe levate (non l’ho mai capita, vuol dire che si staccano le gambe e corrono??). Bando alle ciance, i protagonisti sono James Potter, Lily Evans e company!!! Sììììììììììì muahahahahahahahahahahahahah!!!!!!!!!
TheBestLady: e poi dici a me di non ridere? Comunque smettila di rompere, altrimenti ti arriva una legnata sulle gengive e ti posso assicurare che non è piacevole! Beh, che altro dire?
Kacchan: emh… io e TheBestLady abbiamo deciso che coopereremo in amore e pace e non ci scanneremo mai tra di noi e ci impegneremo solennemente di concludere al meglio la storia che spero seguirete fino alla fine (in buona salute e vivi possibilmente, non risarciamo i danni che la nostra ff potrebbe causare!)
TheBestLady&Kacchan: vi auguriamo buona lettura (e se riuscite a sopravvivere e a lasciarci un commento, sarete premiati!!!)
TheBestLady: Sì, con una botta in testa!
Kacchan: zitta! Non glielo dire!

Capitolo uno: Sull’Espresso per Hogwarts

Beep! Beep! Beep!
Quanto odiava quel suono…
Beep! Beep! Beep!
Non aveva alcuna intenzione di alzarsi, c’erano le vacanze!
Beep! Beep! Beep!
Sbuffando sonoramente, alzò un braccio in cerca dell’oggetto infernale e nel tentativo di farlo smettere di suonare, si ripromise che se era di nuovo colpa di Petunia, la sua "adorabile" sorella che non sopportava le anomalie, stavolta l’avrebbe pagata cara. Non era molto incline alle ripicche o agli scherzi troppo pesanti, ma quando ci voleva, ci voleva!
Alzandosi dal letto e mettendo a punto una strategia che avrebbe fatto rizzare i capelli in testa alla cara Petunia, come metterle uno gnomo nel letto o farla trovare faccia a faccia con uno Schiopodo Sparacoda, Lily Evans guardò distrattamente il calendario: il 1° settembre.
D’un tratto i suoi diabolici piani di vendetta vennero completamente cancellati dalla consapevolezza che quello stesso giorno lei sarebbe dovuta ritornare ad Hogwarts, la scuola per maghi che ormai frequentava da ben sei anni.
Come risvegliatasi da un sogno, corse a razzo verso il bagno dove impiegò poco più di cinque minuti per lavarsi e rendersi presentabile. Poi, ancor più velocemente, si fiondò in camera sua e si vestì con un paio di comodi jeans e una maglietta bianca che metteva in risalto le straordinarie iridi verdi e i capelli rosso fuoco che legò in un’alta coda.
Scese e trangugiò a tempo record due uova sode e una fetta di pane tostato, per poi trovare tutta la famiglia sulla porta di casa ad aspettare proprio lei.
-Allora tesoro, sei pronta per il tuo ultimo anno alla scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts?- le chiese la madre eccitata ed orgogliosa.
-Sì- rispose Lily un po’ risentita dal comportamento della sorella che continuava freneticamente a guardarsi intorno nella speranza che nessuno sentisse le cose "anormali" di cui stavano parlando la sorella e la madre. La ragazza abbassò lo sguardo smeraldo mordendosi il labbro inferiore: non sapeva perché, ma Petunia aveva lo straordinario potere di farla sentire inferiore e il fatto di non essere accettata da lei le procurava un gran dolore.
-C’è qualcosa che non va?- le chiese il padre, preoccupato dall’atteggiamento remissivo e taciturno della figlia maggiore.
Lily, riscossa dai tristi pensieri, alzò lo sguardo e sorrise smagliante al padre: dopotutto non poteva costringere la sorella ad amarla… neanche con la magia.
Arrivarono poco dopo alla stazione dove gli abbracci, le raccomandazioni e i litigi si sprecarono.
-Allora ci vediamo- li salutò con un peso non indifferente nel cuore: doverli lasciare la rattristava un po’, anche se Hogwarts per lei era un posto meraviglioso.
Si girò ed andò incontro alla barriera che separava i binari nove e dieci. Spinse il carrello con il baule e la gabbia del gufo grigio con il quale si teneva costantemente in contatto con la sua famiglia proprio contro il muro, trovandosi subito dopo davanti ad un enorme treno rosso che portava la scritta a caratteri d’orati “Espresso per Hogwarts” sulla facciata.
Sospirando sonoramente, con un rammarico ben superiore di quanto si fosse immaginata, pensò che quello sarebbe stato davvero il suo anno in quella che era per lei e per molti altri una casa magnifica con degli insegnanti fantastici e dei compagni insuperabili. Proprio mentre pensava alle sue migliori amiche che condividevano la stanza con lei, delle ragazze le si avvicinarono di soppiatto e una di loro le chiuse le mani sugli occhi.
-Indovina un po’ chi siamo?- chiese giocosamente questa.
-Mah… non saprei proprio… spero per me non quelle pazze di Kate e Kim, altrimenti sarei spacciata!-
-Bella risposta, Lily! Almeno ora sappiamo che non sei un’altra che ha preso le tue sembianze con la Pozione Polisucco!- ribatté allegra la ragazza mentre le toglieva le mani dagli occhi.
Lily si girò incontrando lo sguardo azzurro e limpido di Katrine Myst, ovviamente una delle sue amiche più fidate. Le sorrise notando quanto fossero cresciuti i mossi capelli castano chiari e quanti riflessi biondi avesse in più.
-CIAOOOOO LILYYYY!!!!!!!- urlò una ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi verdi saltandole addosso e attirando gli sguardi di molte persone lì attorno. Kimberley Carter.
-Bene ragazze! Pronte per un nuovo, frenetico, massacrante, catastrofico ed esuberante anno di scuola?!- chiese Kate con gli occhi che le brillavano per l’eccitazione.
-.Sì, come no?- le rispose Kim prendendola sotto braccio e trasportandola verso il treno.
Lily rimase qualche secondo ad osservare il treno, pensierosa e un po’ triste… l’ultimo anno…
-Lily! Che diavolo fai?! Datti una mossa, lumacona! FORZA!- la richiamò Kate dal finestrino di un vagone sbracciandosi a più non posso.

Erano quasi le nove al binario nove e tre quarti. L’Espresso di Hogwarts aveva già cominciato a sbuffare vapore. Presto si sarebbe messo in moto.
Una miriade di adolescenti si affollava attorno ad esso.
Qualcuno scorgeva tra la folla una vecchia conoscenza allora correva a salutarlo.
-Ciao! Come va?-
-Pronto per il nuovo anno?-
Altri avevano il loro bel da fare con il proprio animale in fuga o con bagagli troppo pesanti che non riuscivano a caricare sul vagone.
I più piccoli si stringevano intimoriti ai genitori. Era tutto nuovo per loro e anche tutto magnifico. Qualcuno di loro osservava affascinato la scritta d’oro sulla locomotiva: HOGWARTS. La loro scuola. Per la precisione scuola di Stregoneria e Magia.
Era tutto così emozionante.
Un ragazzo alto e di bell’aspetto si fece largo tra la folla. Non doveva avere più di diciassette anni e aveva capelli scuri e ribelli. Gli occhi castani che avevano ammaliato non poche ragazze nel corso di quegli anni. Si guardò attorno, alla ricerca di qualcuno.
-Eccomi!- esclamò una voce alle sue spalle e allora si voltò.
Il ragazzo più affascinante di Hogwarts si stava dirigendo verso di lui con passo deciso e spavaldo. I capelli neri gli ricadevano a ciocche sul volto e doveva continuamente cacciarle per evitare che gli finissero negli azzurri occhi.
-Ma dov’eri finito?!- sbottò l’altro.
-Suvvia, James… non ti arrabbierai mica!-
-Be’, Sirius, eri dietro di me quando abbiamo passato la barriera e l’attimo dopo mi volto e sei sparito. Nemmeno ti fossi Smaterializzato!-
-Oh, James…- fece Sirius fingendo di commuoversi -… ti preoccupi per me. È così… così…-
-Finiscila- tagliò corto James e sul volto di Sirius si aprì un ghigno.
-E va bene- disse –Mi ero fermato a fare due chiacchiere con Shelley Albert- e indicò una graziosa ragazza bionda.
-Quella è Shelley Albert??- esclamò James e ripulì le lenti degli occhiali per assicurarsi di vedere bene.
-Già. Proprio lei. Da non credere, eh?-
-Ma non sembra lei!-
-Be’, sua zia è un’estetista. Con la bacchetta fa miracoli!-
I due scoppiarono a ridere.
-Cosa c’è di così divertente?- chiese una voce alle loro spalle facendoli sobbalzare entrambi. Sirius si soffocò quasi con la gomma da masticare che sputò poi con veemenza tra i binari.
Si voltò con gli occhi lacrimanti e il fiato mozzo.
Un ragazzo con la faccia da topo li guardava dal basso. L’altezza non era mai stata il forte di Peter Minus.
-Peter! Vecchio malandrino, come stai???- esclamò Sirius, che si era ripreso, cingendogli il collo con un braccio.
-Sto bene, e voi ragazzi?-
-Bene- rispose Sirius –Ho passato l’estate da James-
-Allora, alla fine, sei davvero scappato di casa-
I tre si voltarono. Un ragazzo, dal bel viso, ma sciupato, sorrideva loro.
-Remus!- esclamò James.
-Ciao, ragazzi- disse Remus.
I quattro si diressero verso il treno. Remus trascinò faticosamente il suo baule.
-Lascia, faccio io- disse Sirius afferrando il manico e togliendolo dalle mani del ragazzo.
-Grazie- disse Remus riconoscente –Allora, la tua fuga?-
-Lo sai… era programmata fin dall’anno scorso- disse Sirius guardando da un’altra parte come se si aspettasse che Remus gli facesse la paternale.
Già l’anno precedente aveva provato a dissuaderlo. Ma Remus era fatto così. Lui era il “bravo Malandrino”. Partecipava alle bravate, ma fino ad un certo punto. Era quello con la testa sulle spalle.
-I tuoi genitori che hanno detto?- chiese Remus a James.
-Che dovevano dire? Hanno accolto Sirius come un figlio. Anzi lo trattavano meglio di me!- esclamò James. Sirius lo guardò con un ghigno soddisfatto.
-Spero che le vostre vacanze siano andate meglio delle mie- disse James a Peter e Remus.
Quest’ultimo scosse la testa, rassegnato –I miei genitori hanno voluto farmi cambiare aria per un po’, mi hanno portato in Francia, sperando che mi facesse stare meglio…- e mentre diceva questo sembrava più stanco che mai.
Dopo aver sistemato i bagagli salirono per cercare un vagone vuoto.
-Io devo fare il giro del treno- annunciò Remus.
-D’accordo, ci vediamo dopo, prefetto!- esclamò James. Lui e Sirius scoppiarono a ridere, poi raggiunsero Peter che aveva già trovato un vagone.
Quest’ultimo sistemò con cura la gabbia con il suo barbagianni. Sirius invece tirò fuori da una sacca una gabbia rettangolare tutta arrugginita.
-Emh… Sirius… cos’è quella roba?- chiese Peter timoroso.
-Un’iguana. L’ho comprato quest’estate- rispose Sirius –Ciao, Bruto- disse guardando la bestia negli occhi. Quello in tutta risposta tirò fuori la lingua e l’arricciò.
-L’hai chiamato Bruto?- fece Peter
-Si, gli da un’aria più da… duro- affermò Sirius e aprì la gabbia per lasciare l’iguana libero.
James lo fissò con gli occhi che gli brillavano –Mi è venuta un’idea- disse con un ghigno. E anche Sirius parve capire cosa l’amico aveva in mente, perché un sorriso furbetto comparve sul suo volto.
Peter invece li fissò confuso.
-Cosa?- chiese.
-Lo vedrai, Peter. Sarà uno spasso- disse Sirius.

-Piano… così ci vedono…- sussurrò James.
-Sì… d’accordo, ma ti faccio notare che il mantello non è abbastanza grande per tutti e tre- sibilò Sirius tenendo stretto a se Bruto, l’iguana.
Peter inciampò e quasi cadde. James lo sostenne.
-Quanto vorrei che Remus fosse qui, invece di fare quello stupido giro del treno- disse.
-Già, magari lo aiuterebbe a riprendersi- convenne Sirius –Ci siamo- disse poi.
Avevano raggiunto un vagone la cui porta era spalancata. Dentro c’era un gruppo di ragazze che chiacchieravano allegramente, ignare del pericolo incombente, giacché i tre malandrini erano nascosti dal mantello dell’invisibilità.
-Dai, libera Bruto- disse James.
Sirius lanciò letteralmente l’iguana nel vagone scatenando il panico.
Non appena videro Bruto le ragazze cominciarono a gridare e saltarono sulle poltrone. L’iguana le fissò con i suoi occhietti tranquilli facendo saettare la lingua e fece un passo verso di loro. Le urla si fecero più acute e tutte si appiattirono contro le pareti.
Cercando di soffocare le risate i tre si allontanarono con le urla che ancora echeggiavano nel treno.
Non appena raggiunto il loro vagone si liberarono del mantello e si fecero una bella risata.
-Hai visto che faccia ha fatto McKenzie Donald???- esclamò James con le lacrime agli occhi, una mano sull’addome e rotolandosi sulla poltrona.
-Sono… sono riuscito a vedere… le mutandine di Rose Pickwork…- disse Sirius tra una risata e l’altra –Sono blu… con gli orsetti!!!-
Altre risate. Peter cadde dalla poltrona. Non riuscivano a smettere di ridere. Tutte quelle ragazze che starnazzavano come oche! Che spasso!
D’improvviso la porta si spalancò, mentre i tre ancora ridevano. Con la vista appannata cercarono di mettere a fuoco la figurina che sostava sulla soglia. James fu il primo a ricomporsi. Si sistemò gli occhiali e si mise seduto di scatto.
-Ciao, Evans!- esclamò –Passate belle vacanze?-
La ragazza dai lunghi capelli rosso scuro e gli stupefacenti occhi verdi non rispose, ma li guardò arrabbiata.
-Per caso… questo è di uno di voi?- chiese mostrando loro l’iguana che teneva stretto tra le braccia.
In quel momento James desiderò essere Bruto, solo per stare tra le braccia di Lily Evans.
-Ma certo!- esclamò Sirius cercando di non sorridere –E’ mio. È Bruto. Dove stava? Non riuscivo più a trovarlo-
Lily fece una smorfia –Black, sei il peggior bugiardo che possa esistere- sbottò mettendogli tra le braccia Bruto.
Il desiderio di James di essere l’iguana sparì all’istante.
-Direi che quando arriviamo ad Hogwarts ci vuole una punizione per te e Potter!- disse la ragazza.
James scattò in piedi –Cosa?? E perché?- sbottò.
-Per il panico che avete causato nello scompartimento 5B-spiegò Lily.
-E come puoi dimostrare che siamo stati noi?- replicò James.
Lily sorrise e si mise una mano sul fianco e con l’altra mostrando una bacchetta –Qualcuno l’ha persa. Scommetto che è tua, Potter- disse.
James le strappò la bacchetta di mano, arrabbiato per l’espressione di vittoria sul volto di Lily Evans.
-Fate buon viaggio- disse lei andandosene.
Non appena la porta fu richiusa Sirius ricominciò a ridere –Abbiamo battuto ogni record, James! Nemmeno siamo arrivati a scuola e già siamo in punizione!-
James si risedette, ancora furioso –Quella stupida…- borbottò.
-E’ stupida perché ci ha messo in punizione o perché non vuole uscire con te?- lo stuzzicò Sirius
-Sta’ zitto!- ribatté James offeso.
Il treno era partito da un po’ quando Remus li raggiunse.
-Come va?- chiese Peter.
-Oh. Il solito… incantesimi che volano a destra e manca… Fatture Orcovolanti… e anche di peggio- disse stancamente Remus e si lasciò cadere sul sedile, ma balzò di nuovo in piedi sorpreso. Si era seduto, senza accorgersene, su Bruto che, offeso, aveva lanciato uno strillo acuto.
-Ma cosa…- fece Remus.
-Ti presento Bruto- disse Sirius prendendo in braccio l’animale e sorridendo affabile.
Remus scosse la testa e si risedette –E’ davvero brutto- disse sinceramente guardando l’iguana.
-Sempre meglio del tuo vecchio gufo spelacchiato- lo rimbeccò Sirius, poi accarezzò Bruto sotto il collo –Piaci solo a me, amico mio- gli disse.
-A proposito…- disse Remus –Cos’avete combinato voi tre?-
I tre scoppiarono a ridere e non ci fu verso di farli calmare per almeno dieci minuti! Poi, però, riuscirono a raccontare tutto a Remus che con un sorriso disse che erano davvero degli idioti a spaventare così le ragazze.
-Remus, dovevi sentire come strillavano!- esclamò James.
-Vi siete fatti mettere già in punizione- sospirò Remus
-E’ stata colpa di quella stupida di Evans- borbottò James.
-Senti, James, se vuoi che Lily esca con te, devi cambiare atteggiamento nei suoi confronti-
-Io non voglio che Evans esca con me-
-Certo, James- disse Sirius lanciando l’iguana contro Peter che rabbrividì sentendo la pelle viscida della bestia
-Non prendermi in giro-
-No, ma io ti credo e poi ti vedi con Peggy Thunder del sesto anno, no?-
-Emh… veramente no…- ammise James –L’ho lasciata quest’estate-
-E quando vi siete visti?- chiese Sirius.
-Non ci siamo visti…-
-L’hai lasciata via gufo!?- (immagino che equivalga al nostro lasciarsi via sms. NdK & TBL)
-Sì…-
-Oh no, amico mio. Spera di non incontrarla. Le donne sono terribili quando si arrabbiano-

-E poi quello scemo di Potter mi fa “E come puoi dimostrare che siamo stati noi?”. A quel punto tiro fuori la sua bacchetta- raccontò Lily.
Lei e le altre ragazze scoppiarono a ridere.
-Peccato che eravamo fuori, altrimenti lo sistemavo io lo stupido iguana di Black- disse Kate.
-Ma per favore, Kate!!- esclamò Kim –tu avresti urlato più di tutte!-
-Sta zitta, Kim!!- ribatté indispettita Kate.
Kim sorrise affabile.
-Perché i ragazzi sono così stupidi?- sospirò Kate.
-Non lo so. Hanno il cervello come la groviera… pieno di buchi!- esclamò Lily.
In quel momento si sentirono delle grida per il treno.
-Oh no…- borbottò il prefetto. Si alzò rassegnata e spalancò la porta scorrevole. Un enorme drago di fuoco le passò davanti, attraversando il corridoio a tutta velocità.
La ragazza strabuzzò gli occhi. Poi sentì delle risate.
-Wow!! Che figata!!!-
Riconobbe quell’odiosa voce e si voltò di scatto, furibonda –Potter!!- sbottò.
-Oh accidenti, è Evans!! Filiamocela!!- esclamò Sirius spingendo via Peter.
James si apprestò a seguirli, ma…
-Pietrificus Totalus!- gridò Lily puntando la bacchetta verso di lui. Lo beccò in pieno.
La ragazza si avvicinò soddisfatta a James Potter. Steso a terra con un espressione furibonda.
Lily sorrise – Colto sul fatto…- sussurrò chinandosi verso di lui.
-… ma…etta…- disse James tra i denti, mentre Sirius e Peter alle sue spalle si scompisciavano dalle risate.
-Ne ho anche per voi, Black e Minus!!!- sbottò Lily alzandosi in piedi –Scatenare un drago di fuoco in uno spazio così stretto! Ma che vi è saltato in mente??-
-Non lo so- disse Sirius e guardò Peter –A te che ti è saltato in mente? Forse la rana di Frank Paciock!-
I due scoppiarono a ridere prima di fuggire via e evitare per un cavillo una fattura di Lily.
Remus uscì dallo scompartimento.
-Remus!- esclamò Lily –Mi meraviglio di te! Sei un prefetto, avresti dovuto fermarli!-
Remus non rispose. Si sentì in imbarazzo perché anche lui aveva pensato che fosse stato divertente, in fondo James non aveva fatto niente di pericoloso. Se fosse stato così allora Remus lo avrebbe fermato.
-Potter, non te lo ripeto più. Falla finita mi hai stancato- disse Lily calma –La prossima volta non mi limiterò a pietrificarti, ma ti farò spuntare delle pustole… tu nemmeno immagini dove! Non potrai sederti per un mese-
I tre amici di James non poterono fare a meno di scoppiare a ridere, mentre Lily liberava James dall’incantesimo. Il ragazzo si alzò arrabbiato e le lanciò un’occhiataccia.
Lei si voltò e si diresse al proprio scompartimento. James le puntò la bacchetta contro e sussurrò
-Mutatio Capilli-
Lily rientrò nel vagone e chiuse la porta alle proprie spalle. Improvvisamente si accorse che qualcosa non andava. Le sue amiche la fissavano sconcertate
-C-che c’è?- balbettò.
-Lily… che hai fatto ai capelli?- chiese Kim.
-Eh?-
Lily fece apparire uno specchio e fissò inorridita la propria immagine riflessa. I suoi capelli erano divenuti di un rosa acceso.
-POTTER!!!!!-
Il grido riecheggiò per tutto il treno.

Lily Evans non era mai stata una persona particolarmente violenta, ma in quel momento desiderava solo mettere le mani sul collo di James Potter e di strangolarlo con tutte le sue forze, tuttavia riuscì a placare la sua furia omicida, trattenuta da Kate e Kim che cercarono di farla ragionare.
-Lily, non vale la pena di sporcarsi le mani per un tale cretino- disse Kate puntando la bacchetta contro i capelli dell’amica e facendoli tornare del loro colore d’origine.
-Già, Lily. Non preoccuparti, penseremo io e Kate a vendicarti. Abbiamo in mente uno scherzetto coi fiocchi per quei quattro. Lascia fare a noi! “Le K sisters” in azione!!!- esclamò Kim tutta contenta della prospettiva di farla pagare ai quattro malandrini.
Lily sospirò. “Le K sisters” quello era lo stupido soprannome che si erano date il primo anno le sue migliori amiche, che, benché non fossero sorelle o imparentate in alcun modo, amavano farsi chiamare così. Ne combinavano di tutte e lei proprio non capiva come facessero dato che stava sempre loro col fiato sul collo e le controllava.
-Ragazze, lasciate stare. Altrimenti sarò costretta a mettere in punizione anche voi-
-Oh ti prego, Lily!- la supplicò Kate.
-Uno scherzetto piccolo, piccolo- disse Kim.
-Già, non faremo del male a nessuno. È solo per fargliela pagare- aggiunse Kate.
-Esatto. E sono sicura che Andromeda potrà aiutarci- fece Kim guardando la bella ragazza del quarto anno di Grifondoro dai lunghi capelli neri e gli occhi azzurri, gli stessi del cugino: Sirius Black.
Andromeda Black era la ragazza più simpatica e carina del quarto anno. Voleva molto bene a Sirius e, anche se spesso era sua complice, non perdeva comunque l’occasione di fare un bello scherzo al cugino preferito.
Andromeda era sempre sorridente, ma una parte di lei era triste e ferita anche se non lo dava a vedere. Le sue sorelle, Bellatrix e Narcissa erano di Serpeverde e non perdevano mai l’occasione di farsi beffe di lei e di offenderla solo perché era finita a Grifondoro. Ma lei non era come loro. Bellatrix frequentava il secondo anno e Narcissa il sesto.
-Oh certo!- esclamò Andromeda –Cosa devo fare?- e sorrise.
-Dovresti prestarci Artemis- disse Kim con un sorriso furbetto.

Kim e Kate sbirciarono nello scompartimento dei quattro ragazzi. Dormivano tutti come ghiri.
-Ah, fantastico, lo scherzo sarà ancora più bello- sussurrò Kate sorridendo.
-Puoi ben dirlo sorella… quando si sveglieranno…-
E tutte e due sghignazzarono. Poi Kate liberò lo Snaso di Andromeda.
In pochi minuti Artemis mise a soqquadro lo scompartimento alla ricerca di cose preziose.
Quando i quattro si svegliarono trovarono le loro cose distrutte e sparse per tutta la stanza. In mezzo a quella confusione stava Artemis, guardandoli con il suo adorabile musetto da cercatore infallibile.
Indispettiti rimisero tutto a posto, ma non poterono pensare ad una buona vendetta perché ormai erano arrivati a destinazione.
Scesero dal treno quando ormai era buio e Sirius raggiunse Andromeda. Le porse Artemis –Questo è tuo- borbottò.
-Oh si! L’ho prestato alle “K sisters” !- esclamò lei tutta contenta –Ci vediamo in giro cuginetto!- e gli diede un bacio sulla guancia prima di raggiungere le sue amiche.
-"Ci vediamo in giro, cuginetto!"- le fece il verso una voce antipatica –Puah! Rivoltante! Com’è patetica!-
Sirius si voltò e il suo sguardo si incrociò con quello di Regulus Black, suo fratello più piccolo di un anno che stava a Serpeverde.
Sirius si irrigidì e gli scappò una smorfia. Non aveva più visto, né sentito, suo fratello da quando era scappato e non ci teneva proprio a rivederlo. Purtroppo frequentavano la stessa scuola e sarebbe stato difficile evitarlo, inoltre Regulus non perdeva l’occasione di punzecchiarlo. Era invidioso del successo di Sirius. Regulus non era altrettanto affascinante come il fratello.
-Allora come hai passato le vacanze da Potter??- disse.
Sirius fece finta di non sentirlo e si apprestò a raggiungere i tre malandrini. Afferrò il proprio bagaglio e si allontanò stizzito.
-Come sei caduto in basso, Sirius…- sibilò maligno Regulus -… andare a passare le vacanze da quei maghi strampalati, traditori del proprio stesso sangue. Puah!- e sputò per terra.
Sirius si voltò di scatto e sfoderò la bacchetta –Non ti permetto di…- fece rabbioso, ma una voce lo interruppe.
-Andiamo, Sirius-
Una voce decisa, ma pacata. Era Remus.
Sirius abbassò la bacchetta, poi raggiunse i suoi amici.
-Devi ignorarlo quell’idiota- disse James.
-Già, è solo invidioso- aggiunse Peter.
-Sì, avete ragione. Io sono molto più bello e intelligente di lui, è ovvio che sia invidioso- disse Sirius e il buonumore gli tornò all’improvviso –A proposito, ho scoperto chi ha messo lo Snaso nel nostro scompartimento… Katrine Myst e Kimberley Carter- disse.
-Buono a sapersi- disse James con un ghigno. Conosceva abbastanza bene Kim perché giocava come Cacciatrice nella squadra di Grifondoro.
Lui e gli altri salutarono Hagrid che stava richiamando gli alunni del primo anno e salirono sulle carrozze che li avrebbero condotti a Hogwarts.
Il tragitto per arrivare alla scuola fu particolarmente breve e tranquillo.
Dopo aver sistemato le loro cose nella stanza i quattro decisero di andare a cena, ma Remus sembrava impegnato in tutt’altre faccende. Stava mescolando qualcosa in un calderone che aleggiava magicamente su un fuoco blu.
-Che stai facendo?- chiese Peter incuriosito.
-Qualcosa per farla pagare a quelle due- rispose Remus sorridendo. Anche lui meditava vendetta, in fondo quello Snaso aveva quasi distrutto tutti i compiti che aveva fatto durante le vacanze.
...CONTINUA
 
Continua nel capitolo:


 
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