UNA SETTIMANA AL MESE
- Capitolo 1° -
"Evviva, sono entrata nel mio periodo rosso!" E chiunque abbia un utero sicuramente non avrà mai pronunciato questa
frase. E, strano ma vero, esistono piccole tribù maschili che conoscono (non esattamente al massimo ma all’incirca) il
termine mestruazione. Al plurale , fa mestruazioni. Non dirò che deriva dal greco mestruos, né da latino mestruazionibus,
ma dirò questo: è la piaga dell’universo femminile. Alla florida età di cinque anni, ogni bambina pensa che i bambini
nascano dall’amore del proprio papà e della consorte. Le orfane, hanno un’idea tutta loro della cicogna. Quando poi
scoprono la verità, (educazione sessuale a scuola, genitori desiderosi di levarsi il peso dalle spalle, o semplicemente
amici/che dalla lingua lunga) la reazione è una; disgusto, o in casi estremi, morbosa curiosità. Quando poi le ragazzine
vengono informate dalle -da me ribattezzate- “gioie della vita”, pensano a chissà quale magia. La verità, signore e signori, è
che sono una scomoda e triste realtà. Esistono ragazze iper-mega-super-fortunate, che hanno il loro ciclo brevissimo e
indolore, anche se lo commentano come “una seccatura terribile!” , e il resto del mondo femminile che si sveglia nel cuore
della notte col ventre squarciato dai dolori, nausea a livelli inauditi, stomaci vuoti nonostante la cena abbondante, crampi
panciali e lenzuola macchiate di sangue, manco avessero accoltellato la persona più sanguinosa del mondo.
La mattina dopo è tutta da ridere. In senso sarcastico, ovviamente. Se è una giornata lavorativa, uscite di casa con gli
occhi semi chiusi dalla spossatezza e dal sonno, incrociate vicini che salutano il mondo con un ebete sorriso felice, i cui
cani tentano di mordervi la caviglia manco fosse un osso di manzo, e infine arrivate alla fermata del bus. Lì vi sfrittellate
sulla panchina in attesa del mezzo, pregando in cirillico che non arrivi quello che vi piace e vi veda quindi con le occhiaie
stile zombie di resident evil e i capelli stile Re leone per colpa del vento. Il pullman arriva, salite, e chi incontrate se n on il
vostro migliore amico che vi chiede –Dormito bene sta notte?-. Povero, povero incosciente. A seconda dell’umore potete
rispondere in due modi: ringhiare un –No, avevo le mie cose.- oppure far cadere per terra il dizionario, sganciarsi lo zaino
dalle spalle e appiccicarlo alla parete del mezzo urlando –Ti pare che abbia dormito??? Io???? Avevo le MIE cazzo di cose,
CHIARO? Stavo troppo male anche solo per alzarmi e gettarmi di sotto dal BALCONE!!!!-
Entrambe le modalità vanno bene, anche se personalmente giudico la seconda estremamente confortante.
A scuola. Prima ora; greco… -Oh…oh cazzo…la versione! Qualcuno ha fatto la versione??-
Seconda ora; storia…basta scribacchiare qualcosa sul blocco fingendo di prendere appunti e tutto va bene…
Terza ora; religione…esonerata in quanto atea! In giro a scorribandare un po’
Quarta ora; matematica… ok, tirate fuori gli aeroplanini di carta. Chi la colpisce in fronte sono cento punti
Quinta ora; arte…panico panico panico…quella donna è mostruosa, interroga su argomenti che non ha mai spiegato, tira a
sorte sulla sufficienza da dare, e se si, a chi, e ipnotizza le vittime con gli occhi color magenta e le lascia morire lì nel
terrore cieco...
E finalmente, di nuovo a cassa, dove si consiglia di prendere almeno un antidolorifico, (o sei pacchetti di sigarette uno
dopo l altro,se si vuole esser sicure dell'effetto) unito alle canzoni che vi fanno sorridere o perdere nel mondo dei sogni.
Personalmente alterno "Sappy" dei Nirvana, a "Peaches in regalia" di Frank Zappa. E ovviamente, scrivo articoli come
questo, da pubblicare su blog o siti dove c'è gente come me che ha abbastanza umorismo da comprendere ogni singola
battuta celata dietro un velo di idiozia avanzata.
Ah, una cosa, vi sconsiglio film, canzoni e libri che abbiano come titolo Red dragon, 99 red baloons, e nodo di sangue.
Alla prossima...se vivrò!
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