torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: TWILIGHT
Titolo Fanfic: STORIA D`AMORE TRA DUE VAMPIRI
Genere: Sentimentale, Romantico, Soprannaturale, Dark
Rating: Per Tutte le età
Autore: alejandralvarez galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/08/2006 23:27:04 (ultimo inserimento: 21/11/06)

loro sono le creature del diavolo, gli angeli del signore... essi sono i vampiri, figli delle tenebre. e questa è la storia di edward e claire...
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
UNA NUOVA CASA
- Capitolo 1° -

Salve a tutti/e!!! Ho finito le vacanze in Sardegna e, come promesso, comincio a pubblicare la mia fanfic su Twilight.
Dico subito che ci sono (ma questo più avanti) dei pezzi copiati pari pari dal libro, quindi chiedo scusa in anticipo e chiedo scusa anche per eventuali “orrori” ortografici.
Ci si rivede a fondo pagina!


Guardavo fuori dal finestrino, osservando il paesaggio deformarsi alla velocità (per me elevata) della Lamborghini beige guidata da mia madre. Accanto a me mio fratello Jason giocherellava con una ciocca dei suoi capelli dorati sbuffando impaziente; mia madre, Sybelle McAnion, parlava con sua madre in francese al cellulare.
Dopo qualche minuto la telefonata finì e nell’auto cadde un religioso silenzio.
“Claire?” fece mia madre dopo un po’.
“Dimmi mamma”
“Volevo solo chiederti come va. Tu e Jason siete così silenziosi da quando siamo partiti da Phoenix”
Mia madre si preoccupava sempre troppo di noi due; ora io avevo 17 anni e mio fratello 19, non credo che avessimo bisogno ancora delle sue cure…
“Tutto a posto, mamma. Non c’è nessun problema. Piuttosto… che voleva la nonna?”
“Stava tentando per l’ennesima volta di farmi tornare a casa, ma dopo tutto quello che è successo, preferirei non ritornare in Francia per un bel po’… tutto a posto Jason?”
Jason annuì con la testa, riprendendo a giocherellare con i suoi capelli, cacciando ogni tanto la testa fuori per godersi il fresco del vento.
“Quando arriviamo, madre?” chiese poi.
“Ancora una mezz’oretta. Ma vedrete, Forks vi piacerà tanto! La villetta è immersa nel verde, abbiamo un bosco a pochi passi, non c’è tanto sole e non abbiamo più vicini impiccioni che ti importunano perché hai fatto qualcosa contro le loro abitudini!”
Accennammo un mezzo sorriso. Non ci piaceva quando accennava alle nostre condizioni, non una delle migliori.
Io ero una ragazza albina di 17 anni, nata a Versailles. La mia pelle era bianca come la neve, così come i miei lunghi capelli; avevo due occhi color del ghiaccio, che caratterizzavano i componenti della mia famiglia paterna, e dita lunghe e affusolate. Ero la copia perfetta di mio padre, eccezion fatta dall’essere una donna.
Jason aveva lunghi capelli color dell’oro e due meravigliose iridi verde acquamarina; era nato a New Orleans nel 1726 e creato vampiro da Christien Saint-Jaime all’età di 19 anni, mentre rischiava di morire di peste. Vestiva sempre abiti eleganti quando poteva, gran nostalgico dei suoi tempi, ed era il Casanova del XX secolo, perché appena arrivavamo in una nuova città, lui si ritrovava dietro di sé uno stuolo di ragazze infatuate all’istante di lui.
Mia madre era il classico esempio di ragazza –sedotta e abbandonata- : all’età di 15 anni era scappata di casa con il futuro padrone delle acciaierie Leitieve e dopo un brevissimo matrimonio durato un mese esatto, lui l’aveva mollata per una donna d’affari e lei, ovviamente, ne aveva sofferto molto.
-Avrete letto benissimo che Jason era stato creato vampiro all’età di 19 anni, relegato al suo aspetto di eterno adolescente (un po’ come l’Armand di Anne Rice) per l’eternità. Volevo specificare che, oltre al fatto che Jason viveva con noi come un normale essere umano, quello stesso vampiro che l’aveva creato era mio padre.
Io ero il frutto dell’unione tra un vampiro e una donna mortale. Che ci crediate o no, io ero una mezzo-vampira, se così si può dire, ma non vado fiera dell’appellativo.-
Alzai gli occhi al cielo. Sapevo che questa mia particolare condizione era molto difficile da accettare, anche perchè sia io che Jason ci arrabbiavamo per molto poco. Bastava che qualcuno parlasse male di qualcosa a noi cara, gli saltavamo addosso e ci ritrovavamo a fuggire da quella città.
C’incazzavamo per poco, noi.

La nostra nuova casa era una villetta in legno, assomigliante molto a quelle a schiera della Florida, con un enorme giardino. Dietro la casa i nostri occhi si rallegrarono: avevamo un posto tutto per noi dove fare rumore quanto forte ci pareva senza destare problemi! Vidi Jason saltellare felice e contento tra gli attrezzi sportivi, mentre canticchiava il –farfallone amoroso- di Mozart. Io, invece, mi diressi verso la piscina e saggiai la temperatura dell’acqua, buttandomici subito dentro con ancora i vestiti addosso.
“Claire! Levati i vestiti di dosso prima di entrare in piscina, non dopo!!!”
Il caro fratellastro non adorava particolarmente vedermi come mamma m’aveva fatta, perchè secondo lui poteva balzarmi addosso in un qualsiasi momento e farmi fuori.
“Avevo voglia di farmi un bagno, dopo il viaggio” dissi, prendendo un asciugamano “E poi... non parliamo della tua abitudine di portare le vittime a casa quando Sybelle non c’è! Questo mi pare un comportamento più vergognoso del mio, visto che c’è sempre qualche goccia di sangue sui divani... fortuna che non se ne accorge mai”
Fu 10 a 1 per la sottoscritta! Il vampiro di New Orleans rimase muto.
“Vado a portare dentro i bagagli...” borbottò.

Mi distesi sul lettino e m’infilai gli occhiali da sole, godendomi quei pochi raggi di sole che filtravano tra le fronde degli alberi. Adoravo quella sensazione di calore lieve, anche se non potevo espormi troppo per via del mio albinismo.
Dopo un pò mi sentii stringere maledettamente forte alla gola, come se qualcuno mi stesse soffocando, ma resistetti dall’urlare. Quello era il passaggio dalla mia esistenza a metà a quella umana, e oramai non mi scaldavo più di tanto. –Diciamo che ero un pò come Inuyasha: la maggior parte del tempo avevo un corpo umano vivo con i poteri medianici dei vampiri, un giorno all’anno ero totalmente umana e se sentivo o vedevo molto sangue diventavo una vampira completa-
Ripresi a respirare normalmente, prendendo in mano un coccio di vetro e sfiorando il braccio con esso. Sentii dolore e vidi il sangue uscire. Non avrei avuto problemi l’indomani, ma rimanevo una preda per gli eventuali vampiri che potevano passare di lì.

“Tesoro! Cosa ti sei fatta al braccio?” mi chiese mia madre appena mi vide. Io le sorrisi di rimando, spiegandole che era solo la solita conferma del giorno X; lo chiamavamo così ogni volta che diventavo un’umana completa.
“Allora, vi piace questa casa?” ci chiese.
“Bella” risposimo in coro.
Sybelle ci rimase malissimo. “Solo bella? Per caso mi state dicendo che non vi piace in modo gentile?” fece con le lacrime agli occhi.
“NO! No... ecco... la casa è ok, adoriamo il retro e la piscina ma... dovresti smetterla di preoccuparti così tanto di noi due” spiegammo noi due “Oramai io ho 17 anni e Jason 261...”
Mia madre ci fissò a lungo.
Presa da un antico risentimento m’alzai in piedi e la fissai furente.
“Dovresti smetterla di non fidarti più delle persone e sperperare i tuoi averi per farci contenti! Hai 30 anni, una vita ancora da vivere! Non puoi sempre rincorrere quel ricordo di un passato ormai finito! I vampiri non ritornano dalle ceneri come la Fenice!”
Dopo quella frase cadde il gelo.
“I... io... non volevo... scusami...” mormorai.
“Hai ragione a dirmi queste cose...” cominciò mia madre “Non devo essere sempre attaccata ai ricordi... si ha una vita sola e non 7 come i gatti...”
Sorrisi. Mia madre riusciva a capirmi, anche nei momenti più difficili.
“Se avete finito con i sentimentalismi, io vado a bere” c’interruppe Jason, avviandosi verso la porta.
“Ma tesoro, c’è una coca-cola fresca in frigo!”
Lui la fulminò con lo sguardo. Lei capì all’istante e arrossì.
“Te ne dimentichi sempre, eh Sybelle?” ironizzò lui, prima di scomparire.
Jason era un campione d’ironia; non sapevo dove l’avesse trovata, là nel ‘700...

I nostri stomaci brontolarono all’unisono.
“Credo che andrò a fare la spesa, mamma” feci “I nostri stomaci chiedono cibo”

“Come mai oggi la spesa da sola?”
Inchiodai la Lamborghini all’istante; fortuna che la strada era deserta.
“JASON SHAYENNE! AVVISA PRIMA DI COMPARIRMI ALL’IMPROVVISO, STUPIDO VAMPIRO DECEREBRATO!!!” urlai così forte che quasi spaccai i vetri. Sul sedile del passeggero vi era seduto quell’idiota che stava beatamente spaparanzato sul posto, con un ghigno malefico stampato in volto.
“Ma se ti avviso non c’è più gusto a tormentarti... devi ancora pagarmela per il fatto della piscina...” fece con finta aria innocente.
“Sei un miserabile ba...”
“Ah ah ah! Questi terminacci!”
“Parla Mister Bon-Ton; tu che quando t’arrabbi imprechi in ben 12 lingue...”
“Parti o rovino l’auto”
Rimanemmo in silenzio fino a quando parcheggiammo. Gli porsi il giaccone che indossavo.
“A che mi serve? Lo sai che io non sento freddo!” si lagnò.
“Sei sporco di sangue sulla camicia... e poi chi era quella che non doveva sporcare mentre azzanna le sue vittime?”
Jason si guardò la camicia. “In effetti è sporca... non mi pare il caso di girovagare conciato così” mormorò lui, prendendo la giacca.
“Oh! Un pò di buon senso ti è ancora rimasto, dopo 200 e passa anni”
Lo sentii imprecare sottovoce.

Durante il ritorno a casa, il vampiro mise sullo stereo i Laguna Coil a tutto volume.
“In ogni modo avevo voglia di starmene un pò da sola, ecco perchè...” feci, ricordandomi della sua domanda.
“Misericordia, tra un pò mi batti...”
Io lo guardai storto.
“Cominci a sviluppare poteri anche quando sei un’umana...”
“E che sono? Un Pokèmon in fase di evoulzione?” sibilai acida, mettendo –Enjoy the silence-.
Lui rise fragorosamente. “No, ma che vai a pensare? Stavo solo notando che cominci a leggermi nel pensiero anche quando sei un’umana!”
Se gli sguardi potessero uccidere, lui sarebbe già esanime sul sedile.
“Allora, aggiungendo il fatto che mi stai puntando il polso come un assetato, non ti ho letto nel pensiero ma ho solo risposto alla tua domanda quando sei sbucato dal finestrino”
Dal tono acido e sprezzante che avevo, capì che doveva stare zitto.
Ma venne meno alla cosa.
“Vai a caccia, stanotte?”
“Jason...”
“Iiih... ti ho solo fatto una domanda!”
“Si, una domanda MOLTO STUPIDA! Come faccio a cacciare se non ho un briciolo di potere?! Me lo spieghi, Mister-voglio-essere-Lestat-a-tutti-i-costi-solo-perchè-gli-assomiglio?”

A casa mangiammo tranquillamente, mentre guardavamo –Kingdom of Heaven-. Sbavai ad ogni inquadratura che puntava Orlando Bloom (leggasi –sbavai per tutto il tempo tranne che con gli altri personaggi maschili-), e ci mancò poco che strozzai il vampiro perchè aveva osato commentare il ruolo dell’attore più bello dell’universo (-Per la prima metà del film non parla e poi urla per tutto il tempo; come fa a piacerti?- osò dire).
A fine film io salutai il fratellastro che andò a caccia.
“Ricordati di tornare presto, che domani inizi scuola anche tu...” fece mia madre, baciandolo sulla guancia.
“Ma perchè devo? Non posso rimanermene a casa o andare a girovagare da qualche parte?”
“Il tuo aspetto da eterno adolescente non ti giova affatto!!!” urlai da camera mia, quattro stanze più in là.
Non sentii gli improperi e mi buttai sul letto, pensando alla nuova scuola che avrei dovuto frequentare il giorno dopo.


Allora, che ve ne pare come inizio? Abbastanza decente? Cosa capiterà a Claire Saint-Jaime il giorno dopo?
Aspetto molti commenti; mi basta anche un semplice –bellissimo!- per rendermi felice.
COMMENTATE IN TANTI!!!!
(scrivetemi chiaramente se volete che continui la fic, ok?)
Alejandralvarez

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 15
bella4 - Voto:
15/07/08 15:37
bellissima storia spero che continurai ad aggiornarla e non farmi aspettare tanto
ciao alla prossima
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: