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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: CHANGE MY LIFE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: animevanescenti galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/07/2006 23:39:49 (ultimo inserimento: 09/11/06)

viaggiando tra dimensioni parallele, sogni e desideri i quattro saiyuki boys esaudiranno un desierio speciale che in realtà...(è anche comica e vm.18)
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

Camminava a piedi nudi per non farsi sentire, in mano aveva un paio di all stars nere con i teschi che si sarebbe messa appena uscita dalla magione. come la chiamavano loro. era abile nel camminare di soppiatto e spesso riusciva a cogliere in flagrante le persone, avrebbe fatto carriera se si fosse iscritta alla scuola di polizia ma una come lei si sarebbe ammazzata piuttosto che farlo.
i braccialetti tintinnavano andando a sbattere l'un l'altro, le unghie erano anch'esse nere come i sandali. di solito preferiva portare gonne ma quel giorno così importante doveva essere comoda e indossava solo un paio di pantaloni neri a scacchi rosa e una maglietta nera a righe bianche. come al solito non potevano mancare le borchie, braccialetti, cintura e addirittura girocollo, spesso le avevano detto che sembrava una tipa sadomasochista, tutta sesso e morte ma lei aveva sempre risposto con un "grazie" sorridendo cordialmente senza paura di mostrare il suo apparecchio che tanto odiava.
scappava da quel posto ma non si era portata dietro tanta roba, aveva solo uno zainetto che si portava a tracolla ma che rimaneva sulla schiena. dentro c'erano le cose a lei indispensabili. macchina fotografica, cellulare, soldi, mp3, un paio di sandali con tacco a spillo di cinque centimetri, trucchi, un cambio di vestiti che consisteva in unicamente in quell'unico vestito lungo da sera da cui non si sarebbe mai separata.
si muoveva camminando lesta verso la camera dell'amica.
era tutto pronto mancavano solo loro due e... quei quattro...

<<ehi, sei pronta sorella?>>

chiese aprendo la porta senza nemmeno bussare, come era suo solito. appoggiandosi allo stipite della porta ad osservare l'amica che si stava ancora vestendo.

<< ma non sei ancora pronta? dai che oggi è il grande giorno!! o dovrei dire che è la grande notte??>>

disse la riccia sistemandosi una ciocca dei lunghi capelli corvini che le era scivolata sulla faccia.
Nella penombra della stanza c’era solo la luce della Luna che illuminava ciò che c’era all’interno di essa e, sul letto, seduta, c’era la sua sorellona che si stava finendo di preparare. Una volta chiusa la zip della stivale si alzò e si diresse verso la scrivania dove vi era la sua sacca e, dentro, incominciò a mettervi della roba che, per lei, era indispensabile: pc portatile, videocamera piccola, cellulare, la chiavetta elettronica, un paio di jeans a pinocchietto, un paio di scarpe da ginnastica e una fascia da mettere come maglia. Chiuse la sacca e si girò verso la riccia che l’aspettava all’uscio della porta. I suoi lisci e lunghi capelli rossi danzavano e la sua pelle chiara rifletteva quella della luna, indossava: una mini gonna di pelle viola con stivali a tacchi a spillo di 5 centimetri lunghi fino al ginocchio, una maglia bianca ad una manica e i suoi bracciali tentennavano, al collo aveva, altre alle altre collane, un sole grande alla quale teneva molto. Sul naso, appoggiati, vi erano i suoi occhiali da vista, rettangolari e fini, alla quale dietro si nascondevano occhi smeraldo col taglio all’ingiù.

<< Come ti è saltato in mente di metterti i tacchi? Come farai a muoverti nella boscaglia? >>

<< C’è chi può e chi non può, io puo`!!! >>

E scostò da davanti agli occhi una ciocca dei suoi capelli rossi, andandola a depositare dietro un orecchio piano di orecchini di qualunque fattura. Era solita uscirsene con queste battute che facevano venire un nervoso tale che l’avresti sbattuta al muro. Non sapeva molto di auto difese fisiche, visto la parlantina che si ritrovava: era perfetta come strizza-cervelli! Con quegli occhi verdi che ti scrutavano come se ti leggesse nella mente e nell’animo. Facevano paura. Anche se, l’espressione che era più consueta vedere nel suo volto era un sorriso ebete, dovuto a chissà quali delle sue fantasie più sfrenate. Con la testa fra le nuvole, era più per terra che in piedi: inciampava sempre. Eppure, si rialzava sempre. Mi piego, ma non mi spezzo. Curava molto le sue unghie lunghe, vi metteva sopra i peggio colori. Quella notte, vi era il rosso.
Messa la sacca sulle spalle, raggiunse la sorella alla porta e, con uno scatto deciso, la chiuse.

<< Ma sei matta? e se si svegliano? >>

<< Ma se tutti qui russano come dei vecchi treni a vapore rotti!!! >>

<<vecchi bacucchi!! sei fortunata tu ad avere la camera vicino alle stanze dei professori più vecchi!! quelli non si svegliano neanche con le secchiate d'acqua!!>>

<<e tu come lo sai?>>

<<una volta ci ho provato!!>>

<< e non ti hanno sgridata?>>

<<certo che no! ho dato tutta la colpa a Seiry!!>>*

finalmente poterono sgattaiolare fuori di casa. in realtà non era la loro casa ma semplicemente l'orfanotrofio in cui si erano conosciute, era notte e nessuno avrebbe dovuto sapere della loro fuga, almeno non fino a quando non sarebbero state abbastanza lontane da lì.
uscirono senza farsi sentire e scavalcati i cancelli si diressero verso la strada principale. arrivati ad un bivio però si fermarono.

<<aspetta, se continuiamo ad andare a piedi domattina ci troveranno subito! usiamo... queste!>>

disse portando l'amica dietro a una folta rete di edera dove tempo prima aveva fatto portare due 125. delle bellissime moto nere, con tanto di tribali disegnati e casco abbinato.

<< ma io non ho il patentino!>>

<< non serve mica il patentino per saper usare il motore>>

<< ah ci credo! anche se tu l'hai preso quando ci sei salita sopra sei partita in quarta contro il garage!!>>

<< non rompere!!>>

e così dopo qualche bisticcio partirono.
qualche giorno dopo erano arrivate a destinazione, in un poto isolato che nessuno conosceva erano disegnate su delle rocce alcune rune. il paesaggio era piuttosto lugubre ma le due ragazze si erano ambientate abbastanza bene. dormivano all'aperto sull'erba fresca senza rischiare di prendersi il raffreddore per via della canicola estiva che regnava anche di notte.
lì le due amiche erano ormai pronte per il loro rituale. dovevano esaudire il loro desiderio e non si sarebbero arrese tanto facilmente.
a mezzanotte esatta si posizionarono in mezzo ad una stella a cinque punte e mentre una nube liberava la luna dalla sua coperta opaca e un lupo ululava contro il cielo le due ragazze iniziarono il loro rituale.
Si misero l’una di fronte all’altra, allungando le mani come per toccarsi, lasciandole distese. Lasciando dello spazio di circa 5 centimetri tra mani e mani. Aprirono contemporaneamente le labbra

<< Otmisius Magnus Galacticus >>

fatto. ora tutto aveva inizio...
nulla però sembrava cambiato...improvvisamente una raffica di vento le fece impaurire. di abbracciarono mentre la raffica diventava un ciclone che le rinchiuse al suo interno. in pochi attimi il tornado sparì e con lui anche le due ragazze.
un orologio cadde sul suolo, le sue lancette segnavano le 00.01 del 26 luglio.

**********

il gruppo di sanzo viaggiava come sempre verso ovest quando un ciclone li colpì improvvisamente senza nemmeno dargli il tempo di capire cosa fosse successo...






continua....

note:
* si cara sharuccia!! come potevamo dimenticarti?? eheh X°°°D

ecco qui una ff fatta a due mani da Animor e Eley-chan!
la ff è sia comica, che sentimentale romantica che vietata ai minori quindi ci sarà un bel casotto!! in questo prologo i saiyuki boys vengono solo citati, ma vedrete cosa gli succederà a quei poveri ragazzuoli!!! buahahahahah**
il nostro sogno è anche quello di mooolte persone, quindi credo che alla fine vi piacerà!!
ricordatevi di commentare!!
kissonikissini&baxbax
 
Continua nel capitolo:


 
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