DON`T START NOW
- Capitolo 1° -
Questa mini-storia è dedicata alle mie amiche, non pretendo che commentiate.
Era sera, il sole era tramontato da meno di un quarto d’ora, nell’aria risuonavano le note di “Don’t start now” di BoA :
“Don’t start now, the feeling’s come and gone,
You played me far too long”
Una ragazza chiacchierava al telefono con il suo redattore da più di mezz’ora:
“Davvero??? Non mi aspettavo che mi chiamassi così presto! Si,ok…no non c’è problema…lunedì?? Per me non c’è problema. Ok, allora ci vediamo, ciao!”
Posato il cellulare sul tavolino si abbandonò sul divano sbuffando, anche questa era fatta.
Ultimamente non riusciva a vedere le sue amiche ed era un po’ giù. Tutte trovavano un motivo per defilarsi.
Guardò per un attimo il suo riflesso nella tv di fronte a lei pensando che forse si sarebbe dovuta togliere quel tailleur e mettersi qualcosa di più comodo, ma penso un chiaro “lo farò dopo” e prese in mano la bottiglia di birra lasciata a metà e fece per berne un sorso, quando un coro di voci si udì da dietro la porta principale:
“Veronichinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”
La ragazza abbandonò la bottiglia sul tavolinetto di fronte al divano e aprì la porta: le sue amiche erano lì come se fossero in parata.
C’era addirittura Silvia che abitava a Roma e Federica che si era trasferita in Toscana.
Subito sentì assalirla un moto di commozione e saltò addosso al gruppo di amiche.
Le invitò ad entrare, a parlare un po’.
Suonò nuovamente il cellulare e rispose:
“pronto? A ciao! Si gli è piaciuto il manoscritto, senti mi accompagni lunedì? Abbiamo un incontro per discutere sulle clausole del contratto. Ok, grazie, un bacio, ciao Jamie (James)”
Quando attaccò il telefono le sue amiche la guardarono alzando un sopracciglio:
“JAMIE??? CHI è JAMIE???” domandarono in coro.
“Il mio avvocato”rispose lei.
“Si e io sono Koda Kumi” ribattè sprezzante Marta.
“Pensatela come vi pare”
Fece per incamminarsi quando la voce di Federica la fermò:
“Ehy Veronichina…” la ragazza la guardò “…me lo offri un bicchiere d’acqua?”
“…Come è che si chiede???”
“per favooooore Veronichina” disse recitò Federica.
“Ok, ok” e si incamminò verso la cucina mentre lo sguardo le si posava su Silvia che guardava la foto della festa dei suoi quindici anni con rinnovato interesse.
La ragazza sorrise e si apprestò ad accontentare le richieste delle sue amiche.
Rimanete così ragazze.
Non cambiate mai.
Non rinunciate hai vostri sogni.
Alle vostre ambizioni.
Non è mai la lontananza che uccide un amicizia, ma la rassegnazione di colore che la vivono.
Vi voglio un casino di bene.
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