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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: BLOOD AND MILK
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC, What if? (E se...), Shoujo Ai
Autore: calcifer85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/07/2006 18:17:41

Ebbene si! Ho cambiato tema! E` una Gojyo-Sanzo, spero vi piaccia!
 
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- Capitolo 1° -

I nostri eroi (eroi? Dove? Dove?NdLaura Ti ammazzo!NdSanzo Dai, Sanzo, calmati…NdHakkai), dopo tre giorni di viaggio erano finalmente riusciti a raggiungere un villaggio.
“Sanzo… ho fame!” cantilenò Goku per la centesima volta in mezz’ora.
“Non è colpa nostra se hai lo stomaco al posto del cervello” disse Gojyo per fare arrabbiare l’amico.
“Come ti permetti Pervertito di un Kappa che non sa nemmeno nuotare!” rispose Goku.
“Meglio pervertito che…” ma un colpo di arisen sul capo di entrambi riportò momentaneamente la calma.
“Come ti permetti, bonzo corrotto!” gridò uno. “Sanzo!!! Mi hai fatto male!” fu la protesta dell’altro.
“Zitti, se non volete che vi spari!” terrorizzati dalla prospettiva, i due si calmarono, giusto in tempo per vedere Hakkai tornare dalla locanda dove era entrato per chiedere informazioni.
“Ci sono una doppia e due singole” affermò il demone gentile (con una paralisi, volevo dire, ma povero Hakkai, non è colpa sua!NdLaura Sigh…NdHakkai).
Stoppando sul nascere i vari borbottii dei suoi compagni di viaggio, Sanzo sentenziò “Ne parliamo a cena!” e così dicendo entrò.
Durante la cena, dovettero obbligatoriamente affrontare il discorso camere.
“Io mi prendo una singola, voi fate come mi pare, per me potete anche dormire in macchina” ovviamente era stato Sanzo a parlare.
Gojyo, nonostante fosse abituato al comportamento del bonzo, si scaldò subito e cominciò a urlare tutti gli insulti che conosceva (E sono molti!) contro l’oggetto della sua rabbia, quando…

Pov di Gojyo
“Idiota.” È bastata una parola e il mio cuore si è fermato. Perché devi sempre ferirmi in questo modo?
“Si può sapere perché devi sempre trattarmi come il peggiore degli uomini?” dico in tono irritato.
“Perché sei un idiota e un inutile kappa, ecco perché” risponde Sanzo, atono.
“Come osi!” Ora mi sto davvero infervorando. Il mio viso è livido di rabbia e stringo le mani finché le nocche non sbiancano. “Sei un bastardo!” grido, e mi avvento su di lui, cercando di tirargli un gancio in pieno viso. Ma la rabbia è tanta da annebbiarmi il cervello, quindi il mio colpo risulta facile da schivare, per lui che, tranquillo e impassibile come al solito, se lo aspettava.
“Dai, non te la prendere! Lo sai che è fatto così” mi dice Hakkai, per cercare di calmarmi.
“Fanculo!” Dico, alzandomi di scatto e facendo cadere la sedia su cui giacevo fino a quel momento. Mi volto ed esco dalla sala.
Esco dall’albergo ed entro nel primo bar che trovo. Ordino un whisky al barista che, intimorito dalla luce assassina che mi illumina gli occhi, decide di lasciarmi l’intera bottiglia. Non capisco… perché ho reagito così? Hakkai ha ragione, Sanzo ci tratta sempre come stracci, ed io non ho mai dato di matto come oggi. Ma non sono state le parole, a quelle sono abituato. È che sono stanco… sono stanco del suo sguardo ironico e impassibile, sono stanco del suo modo di guardarci dall’alto in basso, di guardarmi dall’alto in basso, con freddezza, come se di me non gli importasse nulla, come se non provasse nulla per me. E perché dovrebbe? In fondo nemmeno io provo nulla per lui! O forse mi sto solo ingannando, forse non è vero che non sento nulla per lui, forse… forse io lo a… Ma cosa sto dicendo? Sono diventato improvvisamente matto? Io non amo quell’insensibile, irritante, affascinante e bellissimo uomo. Affascinante? Bellissimo? Già, proprio così. Bellissimo, con quei profondi occhi viola, la pelle diafana, i fini capelli d’oro. Quante volte mi sono ritrovato a fissarlo? Quante volte nel viso di una delle tante donne di turno, ho cercato qualche particolare che mi ricordasse lui?
Solo ora che sono consapevole dei miei sentimenti, mi accorgo di quant’è profonda la sete di lui… anelo la sua pelle, le sue labbra. Desidero vedergli il viso contorto dalla passione nel momento dell’orgasmo. Desidero che mi ami quanto io lo amo.
Pago il conto ed esco dal locale. Sono ubriaco fradicio, per questo il mio corpo agisce in base ai miei desideri, anche se la mia testa urla no.
Salgo le scale e, a fatica, busso alla sua porta. Una voce infastidita e assonnata mi invita ad andarmene ma io, con il coraggio datomi dall’alcol, disubbidisco al suo ordine ed entro nella stanza.
“Gojyo!” per una volta sono riuscito a stupirlo, ma probabilmente non sarà l’ultima questa notte.
“S- sanzo” biascico io, la voce impastata dall’alcol. Mi avvicino a Sanzo e lui mi guarda per l’ennesima volta con indifferenza.
“Sei ubriaco!” afferma, anche se non c’era bisogno di dirlo.
“S-si, sono ubbriacco, e alloraaa? Non sciono nemmeno libero di ubriacarmi in pasce? Tanto per farti schifo, ti fascio schifo anche da sobrio, no? Per te sciono solo un rifiuto!” Per la seconda volta da quando sono entrato mi guarda sorpreso, anche se rimane in silenzio. “Mentre io… io bramo ogni tuo sguardo, bramo la tua voce sprezzante e vellutata, bramo ogni centimetro della tua pelle, e tu… Tu provi solo ribrezzo per me!” La sbornia mi è passata di botto e mi accorgo di stare gridando.
“T-tu… tu cosa?” Ormai ha perso ogni traccia di indifferenza. In questo momento il mio amore sta aumentando a dismisura. Il mio cuore sta scoppiando da quanto batte forte. Tra di noi non ci sono che pochi passi. Velocemente, colmo la distanza che ci separa e lego le mie labbra alle sue. Lo stupore per questa mossa improvvisa mi permette di infilare la lingua tra le sue labbra per approfondire il bacio. All’improvviso, sembra rendersi conto di cosa sto facendo, perché mi allontana da lui, per guardarmi con disprezzo. “Cosa credi di fare?” mi chiede, incazzato nero.
“Secondo te? È normale cercare di baciare la persona che si ama, no?”
“Tu… tu mi ami?”
“Ma va? Secondo te sono così scemo da baciarti giusto per il gusto di farlo?” affermo, ironico. Per l’ennesima volta, mi guardi con quell’espressione così inusuale sul tuo viso… sono talmente abituato a vederti composto e controllato che il tuo volto arrossato dalla rabbia… o forse è qualcos’altro? Questa volta sono io a rimanere di sasso. Ti sei avvicinato a me e… è forse un bacio quello che timidamente mi stai donando? Sospiro e tu ti stacchi da me.
“Perché?” chiedo semplicemente.
“Perché?!” ribatti tu, sorpreso.
“Perché mi tratti sempre come una merda?” riformulo la domanda. A volte è proprio uno zuccone!
“Io…” per la prima volta da quando ci conosciamo, è lui quello in difficoltà. “Non avere legami, non essere schiavo di nessuno, vivi semplicemente per la tua vita.” Quante volte l’ho sentita, questa frase? Ormai sono nauseato.
“È solo una scusa, un modo per tenere lontano tutto e tutti. La tua è semplicemente paura. Paura di perdere la persona che ami, i tuoi amici, così come hai perso il tuo maestro! Ma non sei il solo, sai? Non sei l’unico ad aver perso qualcuno che amava! Almeno il tuo maestro ti amava a sua volta… L’unica cosa che mia madre sentiva per me era ribrezzo… avrebbe voluto vedermi morto, e il bello è che io ero disposto a morire per vederla finalmente sorridere!” Taccio, il dolore si è impadronito del mio corpo, come ogni volta che ripenso alla mia infanzia. Tu mi guardi con quegli occhi così tristi ed io mi sento morire. Non volevo renderti triste, amore mio.
“Scusa…” Sei stato veramente tu a parlare? Sembra di si, perché ti avvicini nuovamente a me, questa volta per stringermi in un caldo e dolce abbraccio. Prima di te, solo mio fratello mi aveva tenuto stretto a sé in questo modo. Non so perché, ma calde lacrime cominciano a scendere dai miei occhi. Tu le asciughi con le tue labbra, poi ti avvicini alle mie per baciarmi. In questo momento quasi non ti riconosco… sembri un’altra persona! Approfondisci il bacio, la tua lingua danza con la mia, dapprima dolcemente, senza fretta, poi man mano con più passione, come se da esso dipendesse la nostra intera vita. Solo la necessità di riprendere fiato ci costringe ad allontanarci. Appoggi la tua fronte alla mia, mi guardi con dolcezza e, dopo avermi preso per mano, mi conduci verso il letto… Sarà una notte bellissima!

Pov Sanzo
Mi sveglio con una strana sensazione di benessere in tutto il corpo. Non mi sento così bene da quando… beh, da molto tempo, quando ancora il mio maestro era vivo. All’improvviso i ricordi della notte passata mi assalgono e io, involontariamente, arrossisco ripensando al modo in cui mi sono donato a lui. Per una volta, mi sento pienamente felice. Lui mi ama… è strano averglielo sentito dire, di solito l’unico modo che abbiamo per comunicare è insultarci. Non che sia lui ad iniziare, ma io non so esprimermi in altro modo, soprattutto con le persone che amo. Amore… per quanto tempo ho cercato di reprimere i miei sentimenti! Tristezza verso il mio maestro che mi ha lasciato, rabbia perché non ho saputo proteggerlo, affetto per quella stupida scimmia che mi ha ridato la gioia di vivere e per Hakkai, che mi fa da mamma. E poi, poi c’è lui. Lui, che non ho mai capito, ma che mi faceva saltare i nervi. Quando se ne arrivava bello tronfio per aver passato la notte con la gallinella di turno, beh, avrei voluto ammazzarlo e non capivo nemmeno io perché. Eppure era così lampante! C’è voluto Hakkai per farmi capire cosa provavo per lui… ‘Non è che lo ami?’ quella frasi inizialmente mi ha lasciato di sasso, poi, punto sul vivo, gli ho dato contro. ‘Se ti scaldi tanto vuol dire che è vero!’ affermò il demone gentile quella volta. Mi ricordo ancora che lasciai la camera incazzato nero e che travolsi Goku, nella fretta di allontanarmi da Hakkai e dalle sue parole. Però quelle mi seguirono e non mi lasciarono finché non ammisi con me stesso che ciò che provavo per quel Kappa rosso era amore. Da allora, il mio comportamento è peggiorato… lo trattavo peggio di una pezza perché volevo dimenticare i miei sentimenti, seppellirli in fondo al mio cuore. Volevo che mi odiasse… ma ieri, quando è scappato via, ho capito che in realtà ciò che volevo era il suo amore. Quando è entrato in camera credevo mi volesse uccidere, e invece… sorrido e in questo preciso istante lui apre gli occhi. Vedendo la mia espressione, mi sorride a sua volta, poi si avvicina e mi bacia dolcemente la fronte. “Buongiorno principessa” scherza lui e io gli tiro un pugno amichevole, che lui blocca. Mi attira a sé e mi bacia. Dio, cos’ho fatto per meritarmi tutto questo? Lui approfondisce il bacio, cominciando a spogliarmi. Sta per togliermi i pantaloni quando qualcuno bussa alla porta.
“Sanzo, sei sveglio? Ti volevo avvertire che io e Goku scendiamo a fare colazione. Gojyo invece non è nella sua stanza… sai per caso che fine può aver fatto?” la voce di Hakkai è tra il preoccupato e il divertito.
“E come faccio a saperlo? Mica sono una medium!” affermo io, e vedo il volto del mio amore farsi scuro. Cosa voleva che gli dicessi, che abbiamo passato una meravigliosa notte assieme?
“D’accordo, se lo vedi digli che l’ho cercato” dice il mio amico, dopodichè sento i suo passi allontanarsi.
“Perché non gli hai detto che ero qui?” mi chiede Gojyo appena mi volto verso di lui.
“Perché avrei dovuto?” ribatto io. Vedo la sua espressione intristirsi e in questo momento mi sento il re dei bastardi. “Scusa, ma non mi sembrava il momento, ok?”
Lui mi sorride, un sorriso triste e tirato. “Capisco” mormora. “Beh, forse è meglio che torni in camera mia a cambiarmi, se non scendiamo a breve verranno a cercarci di nuovo” e mi lascia qui, solo, senza un bacio o una carezza. L’ho fatta grossa, e non so come recuperare. Ma dovrebbe saperlo che sono troppo orgoglioso per andare a gridare ai quattro venti il mio amore per lui, anche se i quattro venti sono Hakkai e Goku!
D'accordo, ho fatto una cazzata enorme! Come fare a perdonarmi? Scendo le scale, sospirando. Tutti e tre sono già al tavolo ma, quando annuncio la mia presenza con un colpo di tosse, solo Goku e Hakkai alzano gli occhi e mi salutano. Lui, nulla. Nessuna reazione, che sia un insulto o uno sguardo. Ok, sono un bastardo, ma cosa ci posso fare io? Sono fatto così, avevo lo stesso carattere di merda, quando si è innamorato di me! Mi siedo, arrabbiato. Il mio umore peggiora quando Hakkai chiede a Gojyo:
"Dove hai passato la notte?" faccio finta di leggere il giornale, ma aspetto la sua risposta.
"Da una biondina, ma non era nulla di che," risponde. Ora lo ammazzo! Nulla di che? Ma se l'ha voluto fare tre volte! Alzo un sopracciglio, irritato.
"Sul serio? Non è che invece ti ha mandato in bianco e hai passato tutta la notte in giro?" lo provoca Goku. Ma, al contrario delle aspettative della scimmietta, Gojyo sospira.
"Forse avrei fatto meglio a ubriacarmi e andare in giro come dici tu!" Lo uccido sul serio! Come sarebbe a dire? Si è già pentito? Incrocio il suo sguardo per un momento, e capisco che è tutto a causa del mio comportamento. Cazzo, io non mi sono pentito! Anche i kappa rossi hanno dei dubbi? Credevo fosse troppo stupido per averne!
"Gojyo..." dico io. Mi guarda stupito, in attesa. Anche gli altri due mi fissano, curiosi di sapere cosa gli devo dire. Fortunatamente il locale è deserto, quindi...
"Non ti azzardare mai più a pensare una cosa simile! Se lo fai ti ammazzo!" dico, prima di attirarlo a me e baciarlo. La cameriera per poco non sviene, ma non me ne frega nulla. Il mio rosso risponde al bacio, ma un colpo di tosse ci riporta alla realtà. Goku ha gli occhi fuori dalle orbite, Hakkai sorride come al solito.
"E così vi siete messi insieme, eh?" ci stuzzica il demone gentile. Io annuisco e il mio stupido arrossisce. Come se Hakkai non ci fosse già arrivato da solo!
"M-ma..." inizia Goku, sembra arrabbiato. "Perché non ce l'avete detto prima?" quasi urla. Al contrario delle aspettative, il mio arisen rimane nella manica del mio abito.
"Perché è successo questa notte, stupido!"
"Oh!" Sta per aggiungere qualcosa, ma Hakkai gli mette una mano sul braccio.
"Goku, ora basta! Perché non andiamo a farci una passeggiata?" gli propone. Goku annuisce, sorridendo. Lo sguardo pieno di gioia per la proposta dell'uomo. Ho il vago sospetto che i primi a nasconderci qualcosa siano loro due, sospetto confermato non appena i miei occhi si posano su quelli della scimmia. Arrossisce come un bambino colto con le mani nella marmellata, e balbetta qualcosa come 'noi andiamo, ci vediamo dopo'. Hakkai gli sorride e, sapendo di essere visto, prende per mano la scimmia e gli da un dolce bacio a fior di labbra.
"E così non siamo gli unici ad aver nascosto qualcosa!" fa Gojyo.
"Già..." rispondo, mentre mi rimetto a leggere. Per un po' il silenzio ci avvolge, poi lui se ne viene fuori con un: "che ne dici di un secondo round?" Tiro fuori l'arisen e glielo tiro in testa.
"Idiota!" dico, tentando di trattenere il riso alla vista della faccia di questo idiota. Non si aspettava di essere colpito!
"Uffi! D'accordo, niente secondo round!" sbuffa, fingendosi arrabbiato. "Vorrà dire che mi cercherò una dolce donzella da sedurre, visto che sua maestà è troppo stanco!" so che sta scherzando, ma un moto di gelosia si impadronisce di me!
"Stupido," dico, prendendolo per un braccio e trascinandolo in camera. Certe cose non cambiano mai!


Fine! Spero vi sia piaciuta! io mi sono divertita un casino a scriverla! All'inizio avevo in mente un'altra cosa, ma mi piace anche così! So che il finale è inconcludente, ma fa nulla! Aspetto commenti!!!! Besitos!

 
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