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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: REINCARNAZIONI D`AMORE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: scherry galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/07/2006 15:29:41

dall`amore di apollòn e daphne (un pò modificato) ecco riapparire le loro reincarnazioni...si innamoreranno di nuovo???
 
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INTRODUZIONE-LA LEGGENDA-
- Capitolo 1° -

Konnichi wa!!!!
Ho voluto scrivere questa ficcy su Daphne e Apollòn, perché mi ispirava molto l’amore greco
Soprattutto cambiando la leggenda con qualcosa di molto più romantico….
Leggete e commentate!!!
p.s la storia sarà ambientata nel futuro...e molto carina!!!
By Scherry

È una giornata come tante, il sole splende già di primo mattino, tiepido saluta le foglie con dei raggi delicati e disperatamente cerca il viso della sua amata da ormai più di duemila anni.
Lei, ninfa che con la sua semplicità lo fece suo e lui, dio del sole bellissimo e sensuale la fece sua; Fu costretta a dimenticarlo e a ripudiarlo.
Fu costretto a desiderarla più di ogni altra cosa, un desiderio che lo portò a farla scappare.

Daphne, figlia di Gea e del fiume Lacone, era una giovane e deliziosa ninfa che viveva serena passando il suo tempo a deliziarsi della quiete dei boschi e del piacere della caccia.
La sua vita fu stravolta dal capriccio di due divinità:Apollòn ed Eros. Ella aveva abitato per un periodo sulla Terra, lo stesso di Apòllon, che a quel tempo era costretto a lavorare come mortale in una stalla. I due giovani si erano incontrati per caso e subito era scoccato un amore passionale, si erano quindi promessi eterno amore e avevano passato nove anni insieme sulla Terra. Finchè Apollòn era dovuto ritornare nel regno divino, lasciando Daphne con una promessa: si sarebbero riuniti per sempre. Racconta la leggenda che, Apollòn fiero di avere ucciso il mostruoso serpente Pitone, che minacciava la vita della sua amata, incontrato Eros mentre era intendo a forgiare un nuovo arco, si burlò di lui e del fatto che non avesse mai compiuto delle azioni degne di gloria. Il dio dell’amore, profondamente ferito dalle parole di Apollòn, volò in cima al monte Parnaso e lì preparò la sua vendetta: prese due frecce, una ben acuminata e dorata, destinata a far nascere un desiderio insaziabile per Daphne che scagliò con violenza nel cuore di Apollòn ed un’altra, spuntata e di piombo, destinata a ripudiare l'amore, che lanciò nel cuore di Daphne. 
Da quel giorno Apollòn iniziò a vagare disperatamente per i boschi alla ricerca della ninfa, fino a quando non riuscì a trovarla. Alla sua vista Daphne, scappò impaurita e a nulla valsero le suppliche del dio che gridava il suo amore e le sue origini divine per cercare di impressionare la giovane fanciulla. L’unione dei due che avevano tanto sperato si era infranta. Daphne, terrorizzata, scappava tra i boschi. Accortasi però che la sua corsa era vana, in quanto Apollo la stava per raggiungere, invocò la madre Gea, pregandola di mutare il suo aspetto perché il dio le stava procurando tanto dolore e paura. La madre Gea, non sapendo della relazione che aveva avuto la figlia, e di conseguenza la nipote che ella aveva in grembo, ascoltò la sua preghiera e così iniziò a rallentare la corsa della figlia fino a fermarla e contemporaneamente a trasformare il suo corpo: i suoi capelli si mutarono in fronde leggere; le sue braccia si levarono alte verso il cielo diventando flessibili rami; il suo corpo aggraziato si ricoprì di corteccia; i suoi delicati piedi si tramutarono in robuste radici ed il suo volto, rigato di lacrime, per Apollòn svanì nella cima dell’albero, purtroppo l’incantesimo di Eros era stato spezzato troppo tardi dal disperato giovane.
Daphne si era trasformata in un leggiadro e forte albero.
La trasformazione era avvenuta sotto gli occhi di Apollòn che disperato, abbracciava il tronco nella speranza di riuscire a ritrovare la dolce Daphne. Egli riuscì quindi a salvare la bambina che la sua amata aveva in grembo, ma, troppo addolorato dal ricordo di Daphne, la diede in custodia a una coppia di sposi che non erano riusciti ad avere figli e tornò sull’Olimpo.

CONTINUA…


 
Continua nel capitolo:


 
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