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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: TUTTO GRAZIE AD UNA RISSA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: falcedellamorte galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/07/2006 21:55:49 (ultimo inserimento: 24/08/06)

è una harry/draco, è la prima fanfic che scrivo perciò non so come sarà.e` sentimentale ma anche un pò avventura.
 
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LA RISSA
- Capitolo 1° -

-TUTTO GRAZIE AD UNA RISSA-

CAPITOLO UNO: LA RISSA


Un nuovo giorno era iniziato per i ragazzi della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts: un giorno dove succederanno nuovi eventi, dove si impareranno nuovi incantesimi e lezioni, dove qualcuno si caccerà nei guai, dove nasceranno nuovi amori...
"Questa volta me la paghi per davvero Malfoy, non te la farò passare liscia!"
"Sai che paura che ho, Potter"
Sfortunatamente, certe cose non cambiano davvero mai...
Come sempre era scoppiata una rissa verbale fra Harry Potter e Draco Malfoy, nemici fin dal primo giorno in cui si erano incontrati.
Niente di nuovo, insomma, ma questa volta le cose sembravano serie...
Un capanello di curiosi che diventava sempre più grande attorniava i due ragazzi, Hermione Granger-migliore amica di Harry Potter-Gregory Goyle, Vincent Tiger e Pansy Parkinson, dalla parte di Malfoy. I ragazzi accorrevano eccitati sentendo fonti attendibili che dicevano di un ennesimo battibecco fra Potter e Malfoy che questa volta sembrava dovesse davvero sfociare in una vera e proprio rissa. Gli ultimi arrivati chiedevano a quelli più informati cosa era successo e i ragazzi si sbizzarrivano nell'inventare racconti assurdi: alcuni dicevano che Malfoy si fosse portato a letto Ginny Weasley, la fidanzata di Harry, e che quest'ultimo li aveva scoperti e ora cercava vendetta, altri dicevano che Malfoy aveva messo in imbarazzo Harry davanti ad alcune ragazze tirandogli giù i pantaloni e mostrando delle mutande rosa con i cuoricini, e non vado avanti a raccontarvi cosa si dicevano o Harry potrebbe uccidermi per motivi di onore.
La verità, comunque era che Harry e Ron Weasley, migliore amico del primo e suo compagno inseparabile, avevano incontrato Malfoy nel corridoio e ovviamente Malfoy si era messo ad insultare Ron, che aveva cercato di non ascoltarlo, ma ad un ennesimo insulto molto pesante di Draco, Ron aveva reagito cercando di saltargli addosso per prenderlo a pugni. Malfoy però era stato più veloce: aveva tirato fuori la bacchetta e aveva pronunciato un incantesimo contro di Ron. L'incantesimo era stato così potente che Ron non solo venne respinto ma era andato anche a cozzare contro il muro sbattendo la testa violentemento. Harry l'aveva portato di corsa in infermeria. Madama Chips aveva detto che naturalmente sarebbe guarito ma che aveva preso davvero un brutto colpo e che sarebbe stato fuori gioco per un po’ di tempo.
Da qui la notevole incazzatura di Harry che, dopo aver sopportato con pazienza per molto tempo cercando di mantenere la calma, era decisamente scoppiato come un vulcano attivo ed era andato a cercare Malfoy per tutta la scuola con la mezza idea di prendergli la testa e tagliargliela dal collo non appena l’avesse trovato. Dopo aver girato per chissà quanto tempo per la scuola non trovandone traccia cominciava a credere che sarebbe dovuto andarlo a prendere con la forza dalla sala comune di Serpeverde, quando ad un tratto l’aveva visto salire dalle scale dei sotterranei e si era precipitato verso di lui, con Hermione dietro che cercava di stargli al passo e di farlo ragionare, cose che non gli riuscivano per niente bene in quel momento.
E così siamo arrivati allo scambio di battute descritto sopra…
"E invece dovresti averne molta perché questa volta ti concio davvero per le feste!”
“TU, Potter?! Ma se hai una gran paura di avere uno scontro faccia a faccia con me!”
“IO aver paura di uno scontro con TE?! Ma per favore, potrei batterti anche ad occhi chiusi e con una mano dietro la schiena!"
"Allora perchè non ci provi Potter? Oppure hai paura di ricevere una punizione?"
"Ti faccio vedere io, chi ha paura!"
E così dicendo Harry fece per avventarsi su Malfoy, ma Hermione lo trattenne per un braccio fermandolo appena in tempo.
"No, Harry, non farlo, non ne vale la pena" disse Hermione cercando di allontanarlo da Malfoy.
"Non ne vale la pena?! Come puoi dire questo dopo quello che ha fatto a Ron?!"
“Lo so che è un viscido verme che non merita pietà, ma se gli fai qualcosa rischi di beccarti una punizione e di far togliere punti preziosi a Grifondoro…Puoi sempre umiliarlo nella prossima partita di Quidditch, non credi?! Per favore, Harry!”
Harry guardò la sua amica che lo guardava quasi con le lacrime agli occhi e si calmò, respirando affannosamente.
“Sì, hai ragione tu, Mione, scusami.”
“Forza, andiamo” disse lei con un sorriso e i due cominciarono ad avviarsi cercando di farsi largo fra la folla un po’ delusa di non assistere ad una rissa.
A quanto pare, però, Malfoy o era in cerca di guai o aveva deciso di non aver combinato abbastanza guai per quel giorno. Appena Harry gli girò le spalle, infatti, fece un sorrisetto perfido e gli disse:
“Sì, bravo Potter, ascolta la tua sporca amichetta mezzosangue e vattene prima di cacciarti nei guai; non sia mai che il cocco di Silente rischi di prendersi una punizione solo per uno scontro con il sottoscritto e non, come suo solito, per salvare la scuola e farsi bello ai suoi occhi….ma, oh, dimenticavo, il tuo caro Weasley è in infermeria e ti aspetta a braccia aperte….o forse dovrei a gambe aperte?”
Malfoy aveva decisamente esagerato.
Harry si girò di scatto e, prima che Hermione avesse il tempo di fare qualsiasi cosa per trattenerlo, si era già avventato su Malfoy e i due avevano cominciato a prendersi a botte di brutto.
I ragazzi intorno ai due erano eccitati da questa nuova novità: Harry e Draco si erano sempre punzecchiati, ma non erano mai arrivati alle mani. Alcuni facevano scommesse fra loro su chi avrebbe vinto, altri erano impegnati ad incitare i due rivali. Persino alcuni personaggi dei quadri appesi al muro facevano il tifo incitando ora l’uno ora l’altro contendente.
La cosa cominciò a diventare meno divertente quando Tiger e Goyle vedendo il loro capo un po’ in difficoltà si gettarono anche loro nella rissa, cosicché Harry si ritrovò ad essere uno contro tre, di cui due erano degli energumeni grandi circa il doppio di lui.
Alcuni ragazzi di Grifondoro, Corvonero e Tassorosso protestarono indignati e qualcuno cercò anche di aiutare Harry, ma veniva respinto con pugni e calci che volavano da tutte le parti. Hermione continuava a girare intorno a loro senza sapere se andare a chiamare un insegnante o cos’altro, mentre Pansy se la rideva di gusto.
Harry mollava pugni e calci a destra e manca cercando di far male soprattutto a Malfoy, ma veniva difeso bene dai suoi scagnozzi. Stava giusto prendendo qualche brutto colpo, quando, con una gomitata allo stomaco di Tiger e un calcio alle parti basse di Goyle, riuscì a liberarsi dai due e stava giusto avventandosi su Malfoy quando un incantesimo lo colpì in pieno petto e lo fece rotolare all’indietro.
Harry si alzò a sedere pronto a rigettarsi contro Malfoy ma si ritrovò di fronte Severus Piton, insegnante di Pozioni che Harry detestava e che favoriva sempre i Serpeverde essendo capo di quella casa.
Tutti si erano zittiti e guardavano con un certo timore Piton che sovrastava Harry e lo fissava negli occhi. Perfino i quadri avevano smesso di schiamazzare.
Harry fissò per un attimo negli occhi Piton accorgendosi di avere una lente degli occhiali rotta, ma gli importava ben poco. Abbassò lo sguardo su Malfoy, Tiger e Goyle: Tiger era in piedi con una ferita sulla testa, Goyle era ancora in ginocchio boccheggiante per il calcio ricevuto in un punto decisamente delicato, mentre Malfoy era ancora a terra; era mezzo sdraiato e si teneva su con i gomiti per vedersi la scena, con le gambe aperte in una posizione, volontariamente o involontariamente, sexy, i capelli tutti spettinati e il labbro rotto. Lo stava guardando con uno scintillio di vittoria negli occhi: sapeva che Piton non avrebbe mai punito lui e i suoi <e probabilmente- pensò Harry- sono conciato anche piuttosto male>.
Ma Harry non sentiva il dolore, sentiva solo una grande rabbia che sarebbe potuta esplodere di nuovo, da un momento all’altro.
Lentamente riportò lo sguardo su Piton.
“Dunque” disse l’insegnante di Pozioni fissandolo negli occhi con un sorrisetto malefico sul volto. “50 punti in meno a Grifondoro e una bella punizione. Presentati nel mio ufficio domani sera alle 9:00, Potter.”
Harry balzò in piedi, ma si pentì immediatamente di quel gesto: aveva una o più costole rotte.
I Grifondoro partirono in invettive contro Piton urlandogli contro che era stato Malfoy a cominciare, ma l’insegnante con una calma innaturale e il solito ghigno disse: “E chiunque abbia da replicare potrà far compagnia a Potter domani sera in punizione nel mio ufficio.”
I ragazzi si zittirono immediatamente, ma alcuni a bassa voce nominavano Piton con alcuni epiteti che è meglio non riportare.
Harry con una mano sulla/e costola/e rotte, guardò Piton con odio e aprì la bocca per dire qualcosa, ma Hermione fu più veloce: lo prese per il braccio libero e lo portò via, trascinandolo tra la folla che gli aveva aperto un varco per lasciarli passare. Prima di sparire dietro un angolo, Harry si girò a guardare Malfoy: era ancora nella stessa posizione a gambe aperte e lo guardava. Quando notò che Harry ricambiava lo sguardo si passò leggermente la lingua sul labbro rotto e lo guardò con aria di sfida.
E mentre Hermione lo trascinava verso l’infermeria, Harry pensò: <Non finisce qui Malfoy, non ci saranno sempre quei due idioti e Piton a farti da guardie del corpo>, non potendo sapere che nello stesso istante Malfoy pensava: <Alla prossima, Potter> con una certa soddisfazione.

Hermione lo portò di peso in infermeria dove scoprì di avere rotto, oltre gli occhiali, anche il naso, il labbro e due costole, oltre ad avere un taglio vicino sulla spalla, vicino al collo e la maglietta rotta in qualche punto. Maledicendo fra sé e sé Malfoy, si fece curare da una Madama Chips piuttosto arrabbiata che sbraitava contro i giovani che vanno in giro a combinare cose pericolose tanto per farsi notare. Harry avrebbe voluto risponderle a tono, la rabbia che aveva in corpo era davvero immensa, ma un’occhiataccia di Hermione lo fece desistere.
Dopo averlo guarito, Madama Chips gli disse che sarebbe stato meglio che passasse la notte in infermeria, ma l’ultima cosa che voleva era dare un motivo in più a Malfoy per prenderlo in giro.
Hermione e Harry percorsero in completo silenzio il tragitto dall’infermeria alla torre di Grifondoro. Hermione a volte lo guardava in tralice e sospirava; Harry avrebbe voluto tanto dirle di piantarla o comunque dirle qualsiasi altra cosa, ma aveva paura di poter sfogare su di lei la rabbia che aveva in corpo.
Finalmente arrivarono al ritratto della Signora Grassa che, dopo aver pronunciato la parola d’ordine (“Luci fatate”), si aprì e un centinaio di mani trascinarono Harry nella sala comune di Grifondoro. Hermione, sospirando lo seguì e si richiuse il ritratto alle spalle. Nella sala comune tutti i ragazzi si erano stretti intorno ad Harry e gli facevano i complimenti, o gli tiravano pacche sulle spalle così forti che il ragazzo temette di rompersi qualcos’altro, o lanciavano invettive contro Piton.
Hermione dopo vari ardui tentativi, riuscì a sgusciare fra i vari ragazzi che attorniavano Harry, ad afferrarlo per un braccio e sottrarlo da quel bordello, portandolo nel dormitorio maschile.
Appena Hermione chiuse la porta, Harry fece un sospiro e si buttò sul letto, ma gli uscì un gemito dalla bocca: le costole gli facevano ancora un po’ male.
“Non avresti dovuto farlo” disse Hermione guardandolo con aria truce in piedi vicino al suo letto.
“Se l’è meritato” gli rispose lui evitando di guardarla negli occhi.
“Lo so che Malfoy si merita questo e altro, ma non avresti dovuto farlo. In tutta questa storia, quello che ne è uscito svantaggiato sei solo tu: ti hanno conciato per le feste…”
“Solo perché quei due deficienti di Tiger e Goyle si sono messi di mezzo!” la interruppe lui brusco.
“…hai fatto perdere punti a Grifondoro e ti sei beccato una punizione!” proseguì lei facendo finta di non averlo sentito.
“Solo perché Piton è un emerito imbecille che non capisce un ca…”
“Harry!!!” urlò Hermione sconvolta prima che potesse terminare la frase.
“Bè, è la verità! Piton è un idiota, Malfoy se l’è meritato, i punti persi li recupererò nella partita a Quidditch e della punizione non me ne frega un cazzo!” sbottò Harry arrabbiato tirandosi a sedere.
Questa volta Hermione non fu abbastanza veloce e non riuscì a fermarlo. Fece un respiro profondo per mantenersi calma, poi disse: “Perché l’hai fatto?”.
Harry la guardò con gli occhi stralunati, chiedendosi se la sua migliore amica fosse impazzita tutta d’un tratto.
D’accordo che era stata sempre calma e ragionevole, ma così gli sembrava davvero troppo. Oltretutto avrebbe voluto ricordarle che era stata LEI la terzo anno a dare uno schiaffone a Malfoy, per cui non aveva il diritto di fargli la predica.
Cercando di rimanere calmo però le rispose: “Perché ha insultato te, me, Ron e gli ha fatto del male!”, e così dicendo si ridistese e si girò su un fianco, dandole le spalle.
Hermione sospirò di nuovo e si avviò verso la porta. La aprì, ma si fermò sulla soglia. Dalla sala comune proveniva ancora il chiacchiericcio dei loro compagni che commentavano l’accaduto.
“Lo so che l’hai fatto con buone intenzioni, Harry” disse calma. “Ma così facendo fai solo il gioco di Malfoy, lui sapeva benissimo che Piton sentendo tutto quel baccano sarebbe venuto a vedere e sapeva che ti avrebbe punito. Devi imparare a rimanere calmo, Harry, lo so che è difficile, ma devi provarci. Piuttosto, rispondigli a tono e basta. Penso che a Malfoy brucerebbe di più una sconfitta sul piano verbale che su quello fisico. Buona notte, e cerca di riposare”.
Hermione se ne andò, chiudendo la porta, lasciando Harry solo, al buio e al silenzio a riflettere.
Sapeva benissimo che Hermione lo faceva per il suo bene, ma era più forte di lui: poteva rispondere alle provocazioni verbali solo fino ad un certo punto, ma poi scoppiava. Per quanto dicessero gli altri, lui non era una santo, era un essere umano con tutte le sue debolezze, e non poteva farci niente, NIENTE! Malfoy questa volta aveva superato il limite della sua pazienza, che era già molto poca, e avrebbe voluto fargli più male di un misero labbro spaccato! Aveva insultato pesantemente Hermione dandole della mezzosangue, aveva fatto del male a Ron, aveva chiamato Harry ‘cocco di Silente’ che era una cosa che non sopportava e aveva palesemente lasciato intendere che fra lui, Harry, e Ron ci fosse una relazione, quando fra loro c’era solo una forte amicizia….
<Sì, è per tutti questi motivi che gli sta bene che l’abbia preso a pugni!> e pensando questo Harry si addormentò, stanco e un po’ dolorante. Solo più tardi, durante la notte, gli balenò per la testa la possibilità che non fosse solo per quei motivi che se l’era preso con lui……






NOTE DELL’AUTRICE:
Questa è la prima fanfiction che scrivo per cui siate clementi, per favore. Ovviamente, i commenti sono ben accetti sia buoni che cattivi, perciò commentate, pleeeeeeeeeeeeeease!
Non so quanto sarà lunga, però spero di aggiornare abbastanza velocemente e soprattutto che questa fic piaccia a qualcuno!!! Ciauz, a tutti,
Falce.

….continua….


 
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