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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: A SCUOLA DI DANZA
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: reci galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/07/2006 17:31:55

una nuova materia viene inserita nel programma scolastico...4 nuovi arrivi sconvolgenti...una professoressa inquietante...una nuova avventura
 
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1
- Capitolo 1° -

La stanza era illuminata da un ampio lampadario di cristallo colmo di candele bianche; la luce che emanava, andava a riflettere sulla vetrina dei mobili creando un gioco di luci ed ombre che contrastava con le tende nere e verde scuro che coprivano le ampie finestre, impedendo ai raggi del sole d’infiltrarsi.
Apparentemente poteva sembrare un’abitazione lugubre, ma la ricca mobilia smentiva il primo impatto; ogni armadio, cassettiera, divano ecc. era di fattura pregiata, legno intagliato nei particolari con rifiniture d’argento sugli spigoli e gli angoli, mentre i divani, le poltrone e le sedie che attorniavano il tavolo avevano l’imbottitura rivestita di un morbido velluto verde scuro, colore medesimo anche per i tappeti.
Ella sedeva su di una poltrona accanto al camino, rigorosamente intarsiato di argento, con al centro della mensola in mattoni un’effige raffigurante un serpente; il volto della donna era serio ed inespressivo, era molto brava a trattenere le proprie sensazioni senza estraniarle con diverse smorfie, tanto che assomigliava al viso di una bambola di porcellana. Le azzurre e glaciali iridi si voltavano a destra ed a sinistra impaziente, attendeva qualcuno… Il ticchettio dell’orologio a pendolo le metteva più tensione più di quanta già nonne avesse. Il piede destro seguiva il ritmo della lancetta dei secondi, battendo rigorosamente a terra; per un istante socchiuse gli occhi, sospirò, e con la mancina si sfiorò una ciocca di capelli dorati che le cadde sulla fronte, per poi tornare a guardarsi intorno.
Lo sbattere a terra del piede della donna s’interruppe improvvisamente all’udir dei passi familiari che, alle sue spalle, attraversavano il soggiorno.
Sporse il capo da un lato della poltrona, e voltandosi, vide l’uomo che da parecchi minuti ormai attendeva, le sue pupille si immobilizzarono un istante.
Egli camminava a passo svelto e deciso con lo sguardo posto dritto davanti a se, indossava un mantello nero, lungo sino alle caviglie, illuminato dai lunghi e lisci capelli platino che gli ricadevano sciolti sulla schiena; nella mano destra teneva un bastone nero, con l’impugnatura argentata a forma di testa di serpente.
-“Lucius…” Un tono dolce e pacato uscì dalle labbra della donna che ancora sedeva comodamente.
Egli arrestò il passo e voltandosi verso la fonte del suono notò il capo della moglie dietro la poltrona, le si avvicinò portandosi dinanzi a lei, rimanendo in postura eretta; le rispose in tono deciso ma non aggressivo, anche se molto più imponente e sonoro rispetto al di lei :“Dimmi cara”.
La sua voce fredda e distaccata penetrò in lei come la fredda lama di un pugnale pronto a trafiggerle il cuore.
Ella tenendo alto lo sguardo su di lui lo osservò per un istante, poi socchiudendo le rossee labbra in tono preoccupato e suadente:“Siediti intanto…”. Egli senza farselo ripetere due volte obbedì, andandosi ad accomodare sul divano esattamente di fronte alla poltrona sulla quale la donna sedeva:” Sbrigati Narcissa, ho molta fretta! Sono stato convocato al ministero sembra che ci siano stati dei problemi, non posso trattenermi a lungo!” le rispose bruscamente, tanto che ella abbassò lo sguardo, posò entrambele mani sui rispettivi braccioli, e nell’accavallar le gambe proseguì il discorso:” Caro, sono ben consapevole che più volte abbiamo affrontato questo discorso…” La voce si fece tremante, ma continuò or fissandolo dritto negli occhi:” …ma Draco non è solo tuo figlio, è nostro figlio se la memoria non m’inganna, ed è mio diritto quanto tuo di prender parte alle decisioni che riguardano la sua vita!”
Una pausa di qualche secondo creò un imbarazzante silenzio, spezzato dal continuo ticchettio dell’orologio a pendolo che durante la discussione sembrava inesistente.
All’udir quelle parole Lucius balzò in piedi, dai sui occhi di ghiaccio per un istante sembrava scorger fuoco e fiamme…Volle beneficiar il silenzio ancora per pochi secondi, nella speranza di riuscire a calmarsi, prima di perdere il controllo.
“Narcissa…non credi che delle inutili paranoie non giovino affatto alla tua salute mentale? Hai detto bene, ne abbiamo già parlato più volte, dunque trovo inutile rivangare il discorso, ma visto che ti ostini a non capire te lo ripeto un’ultima volta”. Il tono, da calmo e semi comprensivo si mutò improvvisamente in isterico e furibondo:”Tutti, e dico TUTTI i miei antenati percorsero il destino che attende nostro figlio. Lo sai benissimo anche tu! La tua opinione come madre è irrilevante cara, entrambi ci siamo passati, ed entrambi sappiamo che la tradizione deve continuare ora che è possibile! Lui fa parte di questa famiglia e come tale ne rispetterà le tradizioni, onorando il nome di Malfoy! Ne è degno quanto te, forse anche più di te di far parte di questa famiglia! Se porti questo nome lo devi solamente a me, altrimenti ora saresti sposata come un gabbano come tua sorella Andromeda! O magari saresti pazza e isterica come quell’arpia di Bellatrix1 ancora peggio, avresti disonorato la tua famiglia, più di quanto già non lo sia s’intende, come quel traditore di Sirius Black! Ed ora se non ti dispiace il lavoro mi attende, non posso far aspettare Cornelius Caramell a causa delle tue paranoie di madre premurosa!”
Narcissa iniziò a tremare all’udire le parole del marito, davvero pensava quello che ha detto su di lei? Non riusciva nemmeno a muoversi a causa della terribile ferita infertale dal marito. Le proprie iridi azzurre iniziarono a luccicare, i suoi occhi si riempirono di lacrime. Con lo sguardo, per quanto appannato dal pianto che stava per sopraffare il suo viso tanto elegante e distinto, seguiva i passi del marito, che in un istante scomparve all’interno del camino avvolto da un’enorme fiammata verde. Non vedendolo più nella stanza scoppiò in un pianto che sembrava non aver fine; si portò al viso entrambe le mani per coprirsi quelle guance diafane che piano si arrossivano, solcate da lacrime continue.
Perché, perché Lucius?! Dopo anni ed anni di matrimoniomi rinfacci che non son degna di portare il tuo nome?! Non sono più una ragazzina, ma nonostante tutto tu riesci ancora a farmi piangere come tale. Cosa c’è di sbagliato in me? Forse che ti amo?anche io voglio prendere parte alla tua vita e a quella di nostro figlio! Sono stufa di essere esibita solamente come un bel soprammobile che non ha voce in capitolo per quanto riguarda le decisioni della nostra famiglia!
Ma tu…Ma tu non pensi mai a me, sei sempre in missione per il Signore Oscuro, sono anche arrivata a sospettare che l’amassi più di quanto ami me; non sia quanto ho sperato che i miei sospetti non si tramutassero mai in certezze. Hai voluto decidere per Draco, ma arriverà il giorno in cui dovrai scegliere tra lui e il nostro signore e avrai bisogno del mio aiuto, ma non so se sarò lì disposta a dartelo…Io ti amo, ma l’amore non è eterno…



CONTINUA....
 
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