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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ranma 1/2
Titolo Fanfic: UNA LUCE NELL`OSCURITÀ - R
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sheria galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/07/2006 20:49:49

e` stata molto combattuta la decisione di rivedere le mie due prime ff. non condivido, tuttavia questa ff è legata alla mia vita
 
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UNA GIORNATA COME LE ALTRE .... MA
- Capitolo 1° -

Capitolo 1 Una giornata come le altre... ma


"Ranma Ranma…dai muoviti! Il solito! Mi spieghi perché ci alleniamo fino a tardi se poi non riesci ad alzarti la mattina? eh…pigrone! ma stasera ti metto a letto alle 9.00 sia chiaro!!!"

Il brillante tono di voce di Akane faceva da sveglia alla sua stanza.
Irrompeva nel silenzio creato dal sonno e spezzava l'equilibrio faticosamente raggiunto nella notte eppure, nonostante la sensazione piacevole di torpore e calore provata, quella sua intromissione mattutina non era un trauma… non una rottura….
Quella sua timbrica dolce e al contempo fiera era, a suo avviso, armonicamente inserita nella dinamica della sua giornata.
La dolcezza della sua fidanzata, infatti, trapelava inconsciamente da ogni sospiro di lei.
Ogni sua movenza era imprescindibilmente legata alla sua natura sincera, al suo essere disinteressato, ad una bontà e gioia di vivere che in quella casa era ormai contagiosa.
Si era spesso ritrovato a paragonare il suo personale trillo mattutino al suono delle stille d'acqua che picchiettavano calde sulla canula di legno.
Un ricordo di un afoso pomeriggio di estate in cui libero da fughe dalle innamorate, dai combattimenti con i propri rivali, dai bisticci con la sua amata, era riuscito a ritagliarsi un po' di spazio per se stesso.
Sedutosi sul bordo della fontana posta nell'antistante giardino del dojo, era rimasto a rimirare i luccichii delle piccole onde create sul pelo dell'acqua dalla brezza e godeva incredibilmente di quel momento di silenzio apprezzandone l'estensione e la profondità…
silenzio a lui insolito e negato…
silenzio così spesso poco compreso….
Il fascio, sempre all'erta, dei suoi muscoli tese a rilassarsi, quasi ad appiattirsi per godere ancor più intimamente di quella calma magica… quando un suono ripetitivo lo distrasse!
Cercò nervosamente di capire la fonte di quel suono colpevole di averlo ridestato dalla sua pace fino a quando finalmente canalizzò la sua attenzione sulle gocce di acqua che lente piombavano sulla fontana di legno rimanendone stranamente affascinato.
La sua rabbia passò velocemente perdendosi nel seguire le stille passare ingegnosamente da una canula all'altra, in un meccanismo perfetto di bilanciamenti e forze che permettevano all'acqua di seguire il suo percorso guidato che conduceva la sorgente al delta… la fonte al suo epilogo…
E ne fu certo, quel rumore era un tutt'uno con il silenzio!
Talmente preciso ed in equilibrio che, probabilmente, era il silenzio stesso ad essere stato creato per permettere a quel suono di trovare maggiore enfasi… di divenire una musica.

Così era quel…. Ranma… Ranma… Ranma… la voce di lei perfettamente dentro il silenzio di lui….

"Akane ti prego voglio dormire! un altro pochino un pochino… dai dai un pochino solo" raggomitolandosi nel letto sparendo sotto le coperte.
"Non fare quella vocina .." lo punzecchiò lei.
Akane era divertita dall'atteggiamento di Ranma.
Gradualmente lui le aveva permesso di infrangere quei muri che sottilmente aveva innalzato fra di loro…
l'eccessiva timidezza…
quella fastidiosa esigenza di rompere qualsiasi loro avvicinamento con una frase ironica, una presa in giro, un commento poco felice…
il silenzio che spesso lo allontanava dal resto del mondo.
Quel ritaglio alle sette di mattina era qualcosa che apparteneva solo a loro… un momento di intimità legato a null'altro che a loro due.
Si perdeva in quei pensieri di intimità mentre lo spintonava piano affinché riemergesse da sotto le coperte dove si era nascosto capriccioso.
Sembrava così dolce quando faceva così, un bambino smanioso di coccole da soddisfare, pieno di esigenze che lei sola poteva in qualche modo appagare.

Da un po' di tempo le cose fra loro erano davvero migliorate, nonostante litigassero sempre. quasi che questa fosse una costante tacita e ben accetta da entrambi.
Passavano molto tempo insieme e questo li aveva legati ancora più univocamente.
Ogni espediente era adatto per potersi ritagliare del tempo da soli.

Ranma si ritrovava presente ogni qualvolta Akane doveva essere accompagnata nelle commissioni giornaliere affidatele da Kasumi.
Akane diligentemente si proponeva di aiutarlo a studiare per evitargli la bocciatura.
Ed infine avevano preso l'abitudine di allenarsi ogni sera.

Poco tempo prima Ranma le aveva chiesto di allenarsi con lui, con grande stupore della stessa, convinta come era, che lui la sottovalutasse, non la ritenesse all'altezza non tanto di se stesso, consapevole che nessuno a Nerima e, forse in Giappone, potesse essere all'altezza di Ranma, ma anche delle sue numerose compagne e rivali con i quali lui amava confrontarsi.

Eppure nonostante le sue titubanze iniziarono duri allenamenti in cui Ranma si era rivelato molto più che il suo imposto fidanzato.
Lui l'aiutava, la rincuorava, la ricopriva di mille silenziose attenzioni.
Impegnandosi seriamente Ranma le si avvicinava cercando di trovare con lei nuovi schemi preparatori, cercando il suo aiuto per potersi ancora e ancora migliorare.
Tutto ciò non solo la lusingava molto ma le rendeva evidente la forza estrema del loro legame che già dal primo sguardo li aveva uniti.

Akane percepiva chiaro che ciò che erano diventati aveva posto un sigillo, una inevitabile condizione al loro futuro.

Essi non erano completi l'uno senza l'altro.

Dunque ogni sera quel desiderato rito si reiterava tacito. Si alzavano frettolosamente da tavola e, senza proferire parole o fastidiosi bisticci che avrebbero potuto impedire quell'incontro, si avviavano alla palestra conversando del più e del meno, consapevoli che nessuno di loro due avrebbe dovuto fare nulla per rovinare, ritardare o semplicemente alterare quell'appuntamento serale.

Si incontravano, lottavano, sudavano, si abbracciavano agguantati in qualche mossa fino a quando la stanchezza era davvero insopportabile ed erano costretti a separarsi.

Akane sebbene avesse avvertito immediatamente questo cambiamento fra loro, era ancora incerta sui sentimenti di Ranma verso di lei.
Lui, dotato di grande abilità e scaltro nel combattimento, noto a tutti per la sua forza, strenuamente proteso ad ogni sfida che lo avrebbe posto in gioco con se stesso e con gli altri, diveniva impacciato e insicuro nelle relazioni personali.
Questo a volte la turbava molto lasciando le sue domande senza risposta.
Lei stessa si sentiva ancora insicura della sua femminilità, aveva paura di non essere all'altezza della persona che aveva scoperto di amare sopra ogni altra.
Ed in fondo come ogni giovane donna temeva di non essere sufficientemente bella da far innamorare il suo amato, sufficientemente in gamba da renderlo orgoglioso di lei.
Ormai dentro di lei erano divampate irruente emozioni nuove, desideri che fino a poco tempo prima le erano sconosciuti e che ora da giovane donna provava..
…desideri che rispecchiavano i moti del corpo oltre che dell'anima.

Seppure era vero che da quando era arrivato nella sua casa, molte vicende le avevano permesso di scoprire l'animo nobile e generoso del suo Ranma, ma nonostante questo, non sapeva se le attenzioni e le premure che lui le dedicava fossero frutto di questa nobiltà d'animo o se vi si nascondeva un sentimento d'amore.
Forse proprio la loro reciproca insicurezza dei sentimenti dell'altro era ancora l'unico e l'ultimo muro eretto fra loro.

Akane si inginocchiò lo fece voltare e lo guardò negli occhi ancora assonnati sebbene attenti al coloro bianco della sua pelle di luna e al profumo dolce dei suoi capelli.

"Se non ti muovi staremo in punizione anche oggi…mi ascolti? Ranma…" sussurrò quasi
- Ranma quanto sei bello questa mattina…vorrei ora abbracciarti… baciar… - strinse gli occhi per non perdere quel pensiero e non lasciare che fosse troppo rumoroso.

"Quanto è bella …!" pensò Ranma fugacemente
- E' possibile che non si sia resa conto di quanto riesca a farmi impazzire, quando mi viene così vicino e mi guarda con quei occhi sinceri e profondi.
Non smetterei mai di guardarli.
Tutto il mondo per guardarla ancora così.
Akane io.. io.. ti... Akane...- ignorò!

A quanto pare lei non era la sola a lasciarsi andare a pensieri così insoliti e sino ad allora repressi… sebbene a fatica!

"Ranma svegliati…" lo strattonò "…ci faranno saltare il pranzo anche oggi!!!"
"Meglio così… anche oggi sopravvivrò alle tue schifezze" disse ironico.
"RANMAAA! Stupido di uno stupido…" e gli diede uno violento spintone facendolo rotolare fuori dalle coperte fino a farlo sbattere contro il muro.
"Akane… sei il solito maschiaccio..!!"
"Stupido!"
"Racchia!"
Uscì sbattendo la porta.
"Imbecille deve sempre rovinare tutto…" si fermò sorridendo a se stessa per quell'ennesimo scambio collerico dovendo ammettere che non era poi così male litigare… era un loro segreto linguaggio…

"Akane Akane dai aspettami.."
Ranma rincorse frenetico una Akane appositamente arrabbiata per le vie di Nerima, raggiungendola ancora con il fiato corto e la voce in affanno.
Certe volte Akane era davvero veloce si ripeteva innervosito.
Nervosismo che sparì quasi immediatamente quando, facendola girar,e lei gli concesse uno sguardo carico di sentimento sebbene ancora volutamente imbronciato

-Quanto sei bella … io vorrei ..ora.. prenderti e …-
"ma sei STUPIDA … perché non mi hai aspettato!!" la sua lingua distorse leggermente i suoi pensieri che erano di tutt'altra natura.
"Ranma… !!! Non chiamarmi così!"
"Come? Stupida… stupida… stupida…" e le fece una linguaccia.
"Brutto…" le vennero le lacrime agli occhi.
Non voleva certo perdere il controllo per un semplice "stupida"… solo che i pensieri così speciali di quella mattina l'avevano confusa.
Si ritrovava sempre più spesso ad aspettarsi da Ranma qualcosa di diverso, a desiderare con tutta se stessa che lui desse una svolta decisamente più romantica alla loro storia.
Quest'ansia la confondeva e le aveva fatto perdere di vista la realtà tanto da ingigantire oltre misura i loro battibecchi.
Come negli epiloghi dei migliori romanzi rosa si sarebbe aspettata da lui che nel momento esatto in cui lei si fosse girata l'avrebbe presa fra le braccia e l'avrebbe baciata con trasporto cercando in fondo alla sua bocca l'aria per respirare, tuttavia la realtà ora le appariva stridente e una innocua battuta le aveva fatto perdere il controllo.
Fece per voltarsi velocemente, cercando di scappare per impedirgli di leggerle sul viso questo turbamento e scioccamente si protese verso la strada limitrofa dove sopraggiungeva una macchina ad alta velocità.
All'improvviso un rumore di una frenata e poi un frastuono… urla e frazioni di secondo che sembravano essersi dilatati all'infinito.

Battiti accelerati e tremori… il tempo tanto ampio quanto immobile.

"Akane… Akane… apri gli occhi" implorò Ranma.
"stai bene?.. rispondi!"
Il cuore riacquistò il suo ritmo mentre lei lentamente apriva gli occhi, ancora confusa e tremante.
Era fra le sue braccia come un attimo prima aveva sperato e si rese conto che quella era la realtà… non il romanzo rosa a cui si era appassionata..
La realtà era decisamente più meravigliosa…
..Essere sicura fra le sue forti braccia ogni qualvolta un pericolo la coglieva inaspettata.
Ancora una volta Lui prontamente l'aveva salvata.
"Oh Ranma" si strinse al suo petto "grazie!!" disse sussurrando ancora scossa dall'accaduto.
-Grazie perché nonostante io sia una stupida tu ci sei… mi proteggi sempre…-

Lui fremette a quel tocco.
Sentire le sue mani che accarezzano calde il suo petto era inebriante ed eccitante insieme.
Come avrebbe voluto in quel momento che il tempo si fermasse e gli permettesse di rimanere così con lei per l'eternità.
Ed era quella la clamorosa evidenza di cui entrambi ignoravano la portata…
…sia Akane che Ranma stavano crescendo a pari passo con i loro sentimenti...
…sia Akane che Ranma stavano scoprendo il valore unico dell'amore…
…il perdersi in emozioni che prima non si concepivano nemmeno come possibili

Anche Ranma stava cambiando, stava diventando uomo e quelle emozioni che fino a quel momento erano rimaste embrionali, stavano diventando sentimenti maturi, desideri non più inconsapevoli ma forti e voluti.
Lui non aveva più paura di ammettere a se stesso che l'amava… dove solo riuscire a non essere così… così… così…

"Dai stai tranquilla" lo disse con un tono molto dolce
"Cosa credevi che avrei permesso a qualcuno di farti del male?" una frase detta fissandola negli occhi e con voce abbassata e profonda quasi fosse partita da luoghi remoti della sua anima.. luoghi da cui era giunta per baciare le sue guance.

Fra di loro cadde un imbarazzante e emozionato silenzio mentre continuavano l'una stretta all'altro a guardarsi.

Ad un tratto iniziò a saltare veloce sui tetti con lei in braccio deciso a protrarre sino a quando era possibile quel contatto.

"Ma Ranma che fai?" balbettò sorpresa.

Ma lui preferì non rispondere a qualcosa che non avrebbe saputo spiegare.

Si era eccessivamente spaventato quando aveva percepito l'eventualità che le potesse succedere qualcosa e il suo cuore non aveva ancora smesso di battere aritmico.
Stranamente continuava a sentire un dolore sordo e persistente fra il costato, una pressione che gli toglieva il respiro.

Da quando aveva cominciato ad impaurirsi così tanto per sciocchezze simili?

Dove era finito il Ranma Saotome d'un tempo senza paura e timori di sorta?

Non riusciva a spiegarsi quell'ansia che gli cresceva dentro ogni qualvolta lei si trovasse in pericolo.. lo stordiva, lo confondeva gli faceva perdere l'equilibrio….

Ora… in quel preciso istante… sentiva come una esigenza primaria il desiderio di continuare ad abbracciarla.

Non vi erano risposte da dare e lei non ne pretese.

La giornata di Ranma continuò tranquillamente secondo un ritmo a lui noto…
con le solite lotte con Kuno per difendere Akane…
le fughe da Shampoo, Kodachi e Ukyo…
le inevitabili violente reazioni di Akane alle avance delle sue pretendenti…
Ryoga che a sua volta si scagliava nella difesa di Akane…

"Ranma? Tu sei Ranma Saotome" si sentì chiamare da un giovane della sua stessa scuola, notando la divisa, ma che doveva essere di una sezione diversa.. il viso gli sembrava sconosciuto.

Era un bel ragazzo muscoloso, di corporatura robusta e alto, i suoi capelli erano chiari ei tratti però decisamente virili. Tuttavia la sua esamina terminò immediatamente quando constatò che i suoi abiti erano logori e il viso pesto e tumefatto a seguito di una lotta.

"Sei tu Ranma Saotome vero?" continuò nervoso
"Sono io! parla! ma che ti è successo?" gli rispose caustico
"Ciao Ranma sono Rui Higeshi sono della 5 C ho bisogno di parlarti. E' davvero importante!" fremeva.
"Parla, non ti preoccupare loro sono miei amici.!"

A quel richiamo la bagarre che era iniziata da poco si arrestò improvvisa e tutti erano pronti ad ascoltare un racconto che certamente li avrebbe spinti in una nuova avventura.

"D'accordo… io sono venuto qui in rappresentanza della mia classe per chiederti un favore.. il tuo aiuto!" cercò di ritrovare un po' di contegno
"Ranma. La scorsa settimana sono arrivati in questa città tre fratelli. Loro sono dei teppisti senza scrupoli. Hanno iniziato a devastare tutto in classe, malmenano i professori che ne sono terrorizzati. Le ragazze da giorni non vengono più a scuola per paura di doverli affrontare. Noi siamo rimasti in pochi ad aver quel briciolo di dignità per non farci sopraffare dalla loro violenza e subiamo però ogni sorta di umiliazione. Sono molto forti e soprattutto meschini… senza un minimo di decenza." Si schiarì la voce quasi che volesse bloccare un fiume di rabbiose emozioni
"Non avremmo voluto chiederti questo favore… ma non sappiamo a chi altri rivolgerci. Tutti conosciamo la tua fama di artista marziale. La tua forza e solo tu puoi aiutarci…." tremante si inginocchiò davanti a lui in un gesto estremo di prostrazione…
Ranma si sorprese nel vedere sui tratti di un ragazzo che gli sembrava molto forte il senso di prostrazione.. di inutilità…
Certamente quei tre ragazzi dovevano aver letteralmente terrorizzato lui e i suoi amici per indurlo a supplicare il suo aiuto.
"ti prego Ranma aiutaci!" continuava a capo chino ad intercedere.
"Che problema c'è? Non mi piacciono gli spacconi!!" spezzò quel clima di concitato tremore allungandogli la mano e facendolo sollevare di fronte a lui.
In un gesto di estrema forza e sensibilità fece intendere lui che non vi era bisogno d'altro per spingerlo ad affrontare quei tre balordi.

Nell'istante preciso in cui aveva visto Ranma buttarsi in una nuova sfida qualcosa le era venuto meno.
Uun brivido agghiacciante le aveva trapassato la pelle e indebolito il corpo….

Si sentì d'improvviso svuotata e le ginocchia cederle…

"Akane..!" Ranma l'aveva sollevata da terra e fatta sedere sulla panchina.
"Akane… che ti prende?"
"Ranma non scuoterla così… Akane che ti prende?" proseguì Ukyo per lui..
Lentamente riaprì le palpebre ancora tremanti… le mancava il fiato.. come se un pugno di incredibile forza le avesse colpito lo stomaco e smorzato il respiro.

"Akane…!?"

"Scusatemi…"
"Che ti è successo?"
"Non so! All'improvviso ho visto tutto buio e ho sentito le forze venir meno… forse perché ieri non ho mangiato … Non vi preoccupate ragazzi sto bene" cercò liberandosi dall'abbraccio di Ranma per riacquistare un contegno e non palesare quella paura.

"Non guardatemi così sto bene!"
"Sei sicura?"
"Si… Ryoga non preoccuparti! E' suonata la campanella torniamo in classe!"

Sulla via del ritorno Ranma camminava silenzioso vicino ad Akane mentre la sua mente si affollava di troppo pensieri preferiva allontanarli tutti e rintanarsi nei suoi silenzi, al contrario lei non poteva fare a meno di rimuginare sulla brutta sensazione provata pochi minuti prima.
Sentiva che qualcosa non andava in quel che Rui aveva detto. Non ne era certa, ma persino il suo corpo le diceva di stare attenta... di non lasciarlo andare.

Arrivati a casa, prima di varcare l'uscio della porta, Ranma trattenne per mano Akane facendola voltare.
Qualche conclusione quel flusso insensato di pensieri l'aveva avuta.

Akane doveva assolutamente riposare.
Forse i suoi allenamenti erano eccessivamente pesanti per lei... doveva rallentare un po' il ritmo.

Stimava il suo valore atletico ed era convinto che Akane potesse facilmente affrontare con lui quell'allenamento. Semplicemente aveva avuto solo un calo di pressione e aveva bisogno di riposare un paio d'ore.
"Ora bevi un po' di the e mangia qualcosa e vai su a riposarti. Stasera non ci alleneremo…"
"ma io.. "
"Niente ma!! Akane" disse affabilmente e avvicinandosi al suo viso.
"Domani riprenderemo i nostri allenamenti ma oggi vorrei che riposassi" e le scostò un ciuffo di capelli che le era caduto sugli occhi.
Si decise per una volta a non obiettare agli ordini del suo fidanzato pregando che avesse ragione e che quella fastidiosa sensazione fosse frutto solo di una giornata eccessivamente movimentata e della mancanza di un buon riposo.
"Forse Ranma ha ragione! Ho bisogno di dormire… ora che ho mangiato mi sento meglio… mi metterò a letto e domani sarò come nuova!!"
Assaporò piano la fresca sensazione delle lenzuola sulla pelle prima di rilassarsi e dormire… sensazione amplificata dal caldo eccessivo di quella giornata e dal sua corta sottoveste che le permise di godere appieno di quel contatto.

-Ranma dove sei?
ma dove sono una finita? -
Una nube nera tentava di inghiottirla…
- ma che succede? Dove mi trovo?
Ranma Ranma dove sei?….
"Akane aiutami ti prego! Akane aiutami!"
dove sei Ranma?
"dove sei Akane? ti prego non abbandonarmi non lasciarmi solo Akane!!!!"
Ranma dio mio non ti vedo dove sei?
Questa nube… il buio non vedo nulla…Ranma -
tre voci… tre volti
-chi siete? Dov'è Ranma? Che gli avete fatto? -
… questi visi… scheletri e poi di nuovo il buio
" Akane aiuto!!"
-Ranma Ranma-

Si svegliò di soprassalto senza fiato e madida di sudore.
Scese dal letto veloce incurante dell'ora tarda e dei piedi nudi che bonfocchiavano sulle travi in legno.
Con sempre più angoscia percorse quel buio corridoio sino alla sua stanza, ma anch'essa era vuota e muta come il suo incubo.
Ranma dove sei finito?
Corse giù per le scale saettando direttamente verso la palestra era sicura di trovarlo lì.

"Ranma…"
"Akane che ti prende?" lui corse da lei vedendola così terrorizzata e tremante.
Lei gli corse incontro ed irruppe su di lui con un abbraccio esigente.
"Ranma Ranma ti prego stai bene? Dimmi che stai bene?"
"Akane ma …?" balbettò indeciso e stupito da quell'abbraccio così inaspettato.
Lo ricambiò preoccupato stringendola sempre più saldamente a se.
"Cos'hai Akane? dimmelo!" non era da lei buttarsi fra le sue braccia impaurita e senza difese.
La sua Akane era forte e grintosa .
Lei affrontava tutto con molto coraggio e sicurezza, se era ridotta così doveva certamente esserci un motivo più che serio.
E qualsiasi cosa l'avesse ridotta così, lui l'avrebbe sconfitta.. per lei!

"Ranma un brutto sogno…" appoggiò la testa sul suo petto e lui si sentì d'improvviso più leggero.

Solo questo…Akane.. certe volte sembri una bambina… saresti capace di affrontare demoni maligni e ora ti rifugi da me spaventata da un sogno…

La strinse maggiormente facendole percepire ogni piega del suo amore.

"Tu. Io… io non vedevo più nulla, era tutto buio. Tu mi chiamavi e mi chiedevi aiuto, ma io non riuscivo a vederti, ad aiutarti… tu continuavi a chiamarmi… poi tre ragazzi, tre volti che ridevano, mi schernivano e tu stavi sparendo… io.. io"

"shh…" iniziò ad accarezzarle i capelli

"Non ti preoccupare era solo un brutto sogno."

"No Ranma non è così.. ho paura! Anche oggi pomeriggio ho avuto la stessa sensazione, prima di svenire.. ti prego Ranma! fallo per me! non andare domani…"

-E' questo! Ti preoccupi per domani?-

Si avvicinarono al muro, dove la fece sedere e si sedette vicino come spesso avevano fatto al termine dei loro allenamenti

"Ranma io..."

"Akane ascolta non mi succederà nulla… sei stata solo impressionata da quello che ti ha detto quel ragazzo. In questi giorni ci stiamo allenando duramente e siamo molto stanchi… Sei solo un po' più sensibile… in fondo io sono Ranma Saotome!" battendosi con la mano il petto

"Si così mi piaci… quando ridi…" glielo disse con impeto e passione prendendole la mano.

"Ranma" lei pronunciò il suono nome in modo così sensuale che Ranma arrossì…

"Mio dio" iniziò a pensare Ranma
"ma solo … ora… mi sono accorto che Akane indossa una sottoveste che sembra una canottiera!?"

Iniziò, senza riuscire a controllarsi, a guardare il suo corpo perfetto… altro che poco carina!! Si disse arrossendo.
Shampoo e Ukyo per quanto belle e, a loro modo, estremamente affascinanti non erano lontanamente paragonabili a lei.
Aveva una pelle candida e i suo seni, così visibili in quel momento, erano un invito per le mani.
La pelle liscia.. calda e morbida.

-Akane... sei bellissima.-

Ranma continuò a fissarla emozionato mentre il suo corpo la sua virilità lo richiamava... non voleva che lei se ne accorgesse, ma era davvero difficile frenare la sua eccitazione.

-Ranma perché mi guardi così? è desiderio quello che leggo nei tuoi occhi? Come vorrei che la mano che stringe la mia… mi accarezzasse.. come vorrei sentirti dire che mi ami quanto ti amo io…-

Rimasero così a fissarsi per ore godendo di quel silenzio tanto caro a Ranma…

Nel silenzio in cui Akane, stilla più trasparente e profumata di tutte, picchiettava con il suo scorrere…

Era tutto chiaro ora… Akane era la goccia di rugiada più bella
colei che portava Ranma a Ranma…

Lei dava un senso al suo andare…

Il trascorrere delle ore non impediva a Ranma di contemplare Akane ormai addormentata fra le sue braccia.

Era quasi l'alba eppure la notte non aveva lasciato spazio al buio…

Sarebbe rimasto così con lei per assaporare il fresco dell'aria ed il caldo del suo corpo…

"Ti amo Akane più della mia vita... Ti amo Ranma più di ogni altra cosa al mondo"
pensarono e sognarono all'unisono i due ragazzi.

Quella era stata una giornata come tante … ma


 
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