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- Capitolo 1° -
Dalle finestre della capanna della saggia Kaede, dove stavano dormendo tutti, filtravano i primi, tiepidi raggi dell'alba e un'esile figura femminile se ne stava affacciata su di un davanzale. La figura apparteneva alla giovane Kagome che, non riuscendo a dormire, stava ripensando ai momenti trascorsi nell'era Sengoku; certo, non erano stati sempre momenti belli anzi, parecchie volte si era scoraggiata, aveva pensato di non farcela, aveva pianto per il dolore o per la rabbia ma per la prima volta nella sua vita si era sentita veramente utile. Prima c'era stato l'incontro con Inuyasha, poi aveva scoperto di essere la reincarnazione della sacerdotessa Kikio, la resurrezione di quest'ultima, la sconfitta di Naraku, l'indissolubile amicizia che la legava al piccolo Shippo, a Miroku, a Sango ed infine i sentimenti che aveva scoperto di provare per Inuyasha. Già, inuyasha: le pareva quasi strano che quel mezzo demone che all'inizio considerava rozzo e maleducato e che l'aveva fatta soffrire con il suo comportamento distaccato, fosse proprio la persona che amava più di qualunque altra; ormai la loro missione era finita e kagome sapeva perfettamente che sarebbe dovuto tornarsene a casa però c'era qualcosa che dentro di lei che le faceva intuire che la lontananza dal mezzo demone l'avrebbe fatta soffrire. I suoi pensieri furono interrotti dalla voce d'Inuyasha che dal buio la chiamò: - Kagome, è ancora molto presto, vieni a dormire. Kagome acconsentì e si andò a sdraiare accanto a lui, ma subito dopo Inuyasha disse: - senti Kagome, dato che non hai sonno, avresti voglia di fare una passeggiata? Naturalmente solo se ne hai voglia. - si affrettò ad aggiungere, anche se in cuor suo era convinto di ricevere un secco no, ma Kagome rispose - ma sì, perché no? Così i due si avviarono in silenzio sul sentiero che conduceva nella foresta. Ad un tratto incontrarono un meraviglioso lago, Inuyasha allora si mise a sedere sull'erba appoggiato ad un albero e Kagome fece lo stesso; per qualche minuto i due contemplarono il meraviglioso spettacolo in silenzio finché il mezzo demone si avvicinò alla ragazza e l'abbracciò dicendole con la voce velata da una nota di malinconia quasi impercettibile: - dato che la sfera dei quattro spiriti è stata finalmente riunita, tu te ne tornerai a casa, vero? Kagome, che tanto aveva sognato il momento in cui finalmente lui l'avrebbe abbracciata, rispose, quasi piangendo all'idea che quel momento fosse arrivato proprio ora che si sarebbe dovuta separare da lui per sempre,: - sì. Dicendo questo si alzò di scatto e diede le spalle ad Inuyasha per non fargli vedere le lacrime che, in quel momento le iniziarono a scendere giù dai suoi meravigliosi occhi color nocciola.
Inuyasha, che aveva intuito lo stato d'animo della sua amata Kagome, si avvicinò e cingendole la vita con le braccia, pose la sua testa sulla sua spalla e le sussurrò all'orecchio. - scusa Kagome, scusa, sono stato capace di farti solo soffrire con il mio carattere chiuso e scontroso. Non sono mai stato in grado di capirti, neanche quando Kikio è resuscitata ho capito quanto stavi male e quanto soffrivi. Ti prego di perdonarmi, se puoi. - Kagome allora si girò verso il ragazzo e, sempre piangendo, si strinse a lui e a sua volta gli rispose - Non è per niente colpa tua! La colpa è solo mia, sono stata una stupida a pensare di poter stare con te per sempre; io ti ho sempre amato e mi sarei accontentata anche solo di poter vedere il tuo viso ogni giorno, mi sarebbe bastato anche solo parlare con te. Allora Inuyasha, vedendo che la ragazza ricambiava i sentimenti che entrambi avevano represso fin troppo, prese il dolce viso bagnato di lacrime della ragazza ed attirandola a sé la baciò mettendo in quel bacio tutto quello che in quei mesi passati insieme non era riuscito a dirle; la ragazza per un attimo rimase interdetta, ma poi diede ascolto al suo cuore che le diceva di ricambiare quel bacio. In un attimo tutti i suoi sogni divennero pura realtà ed ebbe la certezza che anche se fosse tornata nella sua epoca, il suo amore per Inuyasha non sarebbe mai cambiato.
By Vega90
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