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Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Martin Lutero
Titolo Fanfic: L`ALBA DI UNA NUOVA ERA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kuda76 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/07/2006 11:45:55

ma che cazzo mi è venuto in mente...le ficci su martin luteroo!! cmq, è sul suo film, ma nn è su di lui...insomma, leggete e basta!!
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Ciao amici!!! Come state?!?!? Beh, beh, beh, beh…lo so, lo so, I know, Je sais, mettetela come volete!!
Lo so che ho un saaaaaaaacco di ficci arretrate, ma proprio non ho saputo resistere!!
Quando ho comunicato la mia idea a Flamia, lei mi ha detto

‘Ma devi proprio scrivere fan fiction su qualsiasi libro, film o saga che vedi?!?!?’

Forse ha anche ragione, forse ha anche ragione la mia amica Anle (bacioni bellissima!!! ^0^), che scrivo troppe ficci sentimentali romantiche (anzi, che scrivo solo quelle), però…vabbè…ora riderete come idioti, lo so, lo so…ma come mi vengono ‘ste idee…d’accordo…

Kuda prende un respiro profondo e comincia

Dunque…allora…immagino che tutti voi avranno presente chi è Martin Lutero…

Tutti: …………………………………………………………………………………

In sala rotolano le balle di sterpi

1 bischero: io lo so!! È il cantante delle destiny’s chaild!!!!
2 bischero: Ma no!!! è il più famoso pasticciere di New York!!
3 Bischero: No!! è un nazgul del signore degli anelli in incognito!!!
4 Bischero: macchè!! È il cugino di Madonna!!!
5 Bischero: neanche!! è il portiere della nazionale tedesca!!!
Kuda: =________________________= ##########
Tutti: ALLORA? ABBIAMO INDOVINATO?!? ^__________________^
Kuda: NO!! CIUCHI CHE NON SIETE ALTRO!!!!!!!!!!!!

Ok, ho capito che la storia non è il vostro forte…no, dai, scherzo…cmq, dato che a scuola ci tartassano con argomenti del genere, saprete ormai tutti chi è Lutero, la riforma protestante, tutto il casino che ne conseguì, bla bla bla…solite menate…
Beeeeeeeneeee…visto che la sottoscritta non è cattolica, anzi, da sempre in lotta contro la Chiesa cattolica…posso ben dire di essere una grandissima sostenitrice di Lutero…VAI MARTIN, SEI TUTTI NOI!!!!!!!!!! Cmq…qualche tempo fa hanno fatto un film su di lui, che si chiama proprio ‘Luther’…l’ho visto non appena ho saputo di che cosa si trattava, e qui…allora, tanto per cominciare, l’attore che fa Lutero è un FIO che non si trovano più così…peccato che, una volta sciolto dall’ordine agostiniano, si sposa…T__T che sfiga…PERÒ!!!!!!! C’è un però…eeeeeeeh, che però…allora…immagino che se conoscete Lutero (e chi non lo conosce…), conoscerete anche il noto principe Federico di Sassonia… bene, non è certo a lui che mi riferisco, essendo nel film un vecchiettino basso e grasso che neanche Bondi…però è simpa!!!!! Cmq, nel film (non so se è un personaggio storico) lui ha un segretario, un certo Spalatino…
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
MA CHE PEZZO DI FIO, RAGAZZEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!

DIO CRISTO RE IN TERRA!!!!!!!!!!!!!!!! Mannaggia, oh, io la prima volta che l’ho visto sono rimasta a bocca aperta due ore, poi alla fine del film Flamia mi ha chiuso la bocca…cmq, un moro (vabbè, castano chiaro), coi capelli lunghi fino alle spalle, occhi blu, sorriso dolce…mamma mia, non fatemi proseguire!!!!!!!!!!!!!!!!
Zitta, zitta, zitta, prendi il rosario e purificati dai tuoi peccati lussuriosi…
Ma se ho appena detto che sta Chiesa non la sopporto…ma lo vedete che sn schizofrenica…

Flamia: Io te lo dico fin dalla nascita
Kuda: ZITTA!!! SOLO IO ME LO POSSO DIRE!!!!!!!!!!!!

Dicevo…allora, vedendo sto fio, io, da brava scrittrice, ho pensato…ma perché…NON CI FACCIO UNA BELLA FICCI?!?! E qui Flamia ha preso a sbattere capocciate nel muro, ma questa è un’altra storia…bene, ho pensato di fare cm al solito la solita storia pieniiiiissima di casini per la coppia, ma credo che alla fine finirà (scusate il gioco di parole) bene…posso dire che non credo che riceverò molti commenti su questa ficci, almeno se non sotto richiesta!!!
E adesso mi lancio alla carica, con alcune raccomandazioni da tener presente!! Preannuncio che siamo nel 500, e quindi in un periodo totalmente estraneo al nostro…il linguaggio potrà risultarvi arcaico, ma dovevo adattarmi all’epoca…preannuncio poi che la nostra storia sarà impostata sul film, anche se non credo che partirò proprio dal principio di esso, credo da quando Lutero arriverà a Wittemberg per studiare teologia…e cioè, da quando nella nostra storia comparirà il mitico Spalatino!! D’accordo…che altro dire…questa è una love story per gli appassionati del pers di Lutero e per la storia e le storie d’amore…ho cercato di attenermi al film più che potevo, chi l’ha visto potrà constatare che alcuni dialoghi sono presso che identici…tutti questi sono dati storici, a parte il personaggio inserito da me…è sentimentale romantica, non credo proprio che ci saranno scene di sesso degne di questo nome, anche perché data l’epoca e il contesto e le circostanze della storia d’amore è assai poco probabile…io spero tanto che vi piaccia…mi scuso e ringrazio la mia sorellona Flamia perché in qst ultimi giorni si è dovuta sorbire fino alla nausea il film di Lutero e i miei idilli a Spalatino…naturalmente ringrazio quel bel pezzo di fio, e naturalmente il mitico Lutero per aver avuto il coraggio di esprimere le proprie opinioni in un’epoca così dura e rischiosa per la propria vita e per aver aperto gli occhi a centinaia di persone, rispecchiando esattamente quello che penso io!!!!!! Grazie Martin, sei un vero amico!!!!!!!!! ^___^
Poi ringrazio moltissimo le mie migliori amiche Kikka e Sara, che sono entrambe cattoliche, ma che mi hanno tanto incoraggiato per la nascita di questa storia…le ringrazio per la loro maturità, al contrario dei miei parenti cattoliconi che hanno detto che facevo malissimo a scrivere cose del genere, e che Lutero era un figlio di Satana…ma andate dove so io, va’!! Cm vi permettete!!!!!!! Solo perché uno ha opinioni diverse da quelle della vostra amata Chiesa e dei vostri amati preti, subito è malvagio!!! Io vi consiglierei di schiarirvi un bel po’ le idee prima di sputare sentenze e insultare in qst modo delle persone bellissime!!!!!! Cmq, questa storia la vorrei dedicare alla persona che in questo periodo mi ha fatto sentire benissimo con la sua amicizia…la mia amica Marta, o Anle, che ho conosciuto proprio su questo sito, e che non ha mai mancato di farmi sentire il suo affetto e il suo appoggio, anche con così tanti chilometri di distanza…credo di doverle molto, perché con tutti i suoi messaggi e il suo affetto mi ha fatto uscire da un periodo buio, e mi ha fatto capire che non è giusto arrendersi…spero un giorno di poterla ricambiare, e che questa storia possa piacerle e farla ridere. Marta…questa storia è per te.

Capitolo 1

Il carro arrestò il suo passo.
Il suo cocchiere tirò le redini e arrestò i puledri che lo trainavano davanti alle porte di un villaggio.
Dalle prime case usciva un filo di fumo leggero, quasi reso invisibile dalla brezza del vento.
Dal borgo giungevano le voci dei contadini impegnati nelle più svariate attività e i rumori di arnesi da lavoro.
Gli alberi al di fuori della cittadini scuotevano le loro chiome smossi dal vento, quasi infastiditi dal brusio intorno a loro, disturbatore della loro quiete.
Un frate agostiniano scese dal carro che si era appena arrestato.
Si avviò verso l’entrata del paese, dove un monaco del suo stesso ordine, la chierica come la sua, lo stava aspettando sorridendo, in sua compagnia un chierichetto che tra le mani aveva una rete da pesca contenente due grassi pesci di fiume.
“Benvenuto a Wittemberg, fratello Martin. Io sono Ullrico Wander, e ti darò una mano ad adattarti, qui. Io e Joseph abbiamo pescato dei pesci per il tuo primo pasto con noi”
Accennò con la mano al suo compagno, senza smettere di sorridere.
Martin Lutero ricambiò il sorriso, mentre i suoi occhi castani percorrevano lentamente le casette del borgo alle spalle dei due
Il suo sguardo cadde nuovamente su Ullrico. Sorrise ancora
“Wander? È un nome olandese” disse, mentre si avviava con loro diretto alla chiesa del paese
“Sì, sono di Utreth”
Svoltando un vicolo, Lutero scorse in fondo alla via una giovane donna dai capelli biondi e lunghi, seduta in terra, accanto a un catasto di fascine di legna.
Avvicinandosi ulteriormente, notò che la ragazza indossava abiti laceri, era sporca di fuliggine nel corpo e nei capelli, i suoi occhi erano rossi per il caldo, per il troppo lavoro e per la troppa veglia e le sue mani piene di calli e di graffi.
“Compriamo della legna da Hannah” disse all’improvviso Ullrico
Martin si volse nella sua direzione
“Hannah?”
Ullrico gli indicò la ragazza
“La vedi? È quella laggiù”
Si passò una mano dietro il collo; Martin notò che era imbarazzato
“Lei è un po’…vedi…ha qualche problema. Tiene sua figlia nascosta nel bosco”
Martin lo fissò, a metà fra lo sbalordito e lo scioccato
“Sua figlia? E…perché la nasconde?”
Ullrico sospirò, tenendo gli occhi bassi
“Perché è una storpia” disse dopo un breve silenzio “E se non compriamo la legna…quella povera bambina non avrà da mangiare”
Martin non replicò altro, immerso nei suoi pensieri…
Hannah si alzò in piedi all’arrivo dei tre
“Legna, fratello?” chiese, armeggiando intorno alla sua merce, rivolgendosi a Ullrico “Una fascina o mezza?”
“Il valore di questi pesci” rispose il frate.
Martin sorrise compiaciuto della generosità del proprio fratello
Ullrico volse una mano verso di lui
“Il nostro nuovo predicatore, fratello Martin”
Martin sorrise
“Buon giorno, Hannah”
Hannah lo guardò negli occhi per qualche secondo, senza pronunciare una parola. Mise le fascine in mano a Ullrico e si rimise seduta, chiudendo ancora gli occhi.
Martin non smise di fissarla
“Andiamo, coraggio” lo riscosse Ullrico qualche minuto dopo.
Lutero si lasciò sfuggire un sospiro; quella non era mica la prima volta. Era da quando era entrato a Wittemberg che tutti lo guardavano storto.
Ullrico si volse sorridendo nella sua direzione
“Qualcosa ti turba, fratello Martin?”
Martin sorrise a sua volta
“Mi sento come se avessi la peste”
“È normale. Pensano che tu sia qui per contribuire a riempire le banche di Roma”
“Io non voglio i loro soldi!” obiettò Martin, quasi indignato
“Tu no” sospirò Ullrico “È il papa che li vuole. Ogni volta che arriva un nuovo predicatore, devono pagare il Vaticano per il privilegio dei sacramenti”
Martin non disse più nulla finché non arrivarono alla chiesa di Wittemberg
“Vieni, Martin. Ti mostrerò i tuoi alloggi” disse Ullrico, facendogli strada

Qualche settimana dopo…

Nell’aula dell’università di Wittemberg entrava la luce del sole a fiotti. Gli studenti chini sui propri appunti non sembravano però prestare molta attenzione alle parole del professore. Dal quinto banco da sinistra della terza fila, Martin Lutero smise improvvisamente di scrivere, drizzando le orecchie per ascoltare con maggior attenzione le parole del professore.
Il professor Carlostavio insegnava teologia all’università di Wittemberg da oltre sette anni.
Indossava una veste blu, tipica degli insegnanti di teologia, e il cappello da laureato dello stesso colore provvedeva a coprire la calvizie che occupava buona parte della sua testa. I capelli castani, leggermente mossi, gli ricadevano fino alle spalle, e Martin, avendo visto il suo professore indossare il cappello, aveva pensato ridacchiando che il professore faceva bene a indossare il copricapo, perché i suoi capelli lunghi e castani, accostati alla calvizie del centro della testa, gli davano piuttosto un’aria ridicola.
Quella mattina, persino il professor Carlostavio sembrava annoiato dalla sua stessa lezione; teneva gli occhi chini su vari libri di teologia; tutta la sua cattedra ne era affollata.
Teneva la mano destra appoggiata al capo, gli occhi che non si staccavano dalla pagina
“Dunque” proseguì l’insegnante “Il quinto concilio lateranense confermò ciò detto da Cipriano….ovvero, la seguente regola; Nulla salus extra ekklesiam. ‘Nulla salus extra ekklesiam’, ovvero ‘Fuori dalla Santa Romana Chiesa non c’è salvezza’” (maledetto latino…=.= ###### nd Kuda)
Lutero posò improvvisamente la penna, alzando gli occhi
“Professor Carlostavio”
Carlostavio alzò gli occhi, imitato dagli altri studenti, che si volsero verso Lutero
“E i cristiani greci, allora?”
Carlostavio fu leggermente stupito dalla domanda; era raro che gli studenti gli ponessero quesiti del genere, almeno era raro in quel genere di ambiti teologici
“I cristiani greci?” ripeté lentamente il professore.
Carlostavio era scosso, ma cercò di non darlo a vedere. Allungò la mano per poter consultare la Bibbia che c’era sulla cattedra.
“Bene”
Prese a sfogliare il libro, cercando il punto che desiderava leggere con l’indice.
Quando lo trovò, fermò il dito e alzò gli occhi
“Uno dei primi documenti della nostra Chiesa dice che fu un vescovo romano…non uno greco…il successore di San Pietro. E fu San Pietro che Nostro Signore Gesù Cristo scelse per rappresentarlo in terra”
Il professore abbassò di nuovo gli occhi, chiudendo la Bibbia e accingendosi a riprendere la sua lezione, ma…
“Quindi dobbiamo partire dal presupposto che i santi della Chiesa greco ortodossa sono dannati?”
Carlostavio alzò di nuovo gli occhi, non sapendo più a che santo votarsi
“Fate confusione” affermò, non sapendo che altro dire
“Non è che l’inevitabile conseguenza dell’asserzione di Cipriano” proseguì Martin, imperturbabile “O è forse un’interpretazione troppo diretta di…Matteo, 16;18, ‘Tu sei Pietro, e su questa Pietra io fonderò la mia Chiesa’?”
Carlostavio poggiò una mano sotto il mento, accarezzandosi il pizzetto e soppesando la risposta da dare al suo studente
“Voi mettete dunque in dubbio l’autorità di un Concilio?” gli chiese dopo un breve silenzio
“No di certo” replicò Lutero “Anche se nel 1215, il quarto Concilio Lateranense mise Cipriano in dubbio…affermando che c’è salvezza al di fuori della Chiesa….”
Lutero fece una pausa ad effetto, guardando il professore dritto negli occhi
“…ma non al di fuori del Cristo”
(Grande Lutero, hai capito tutto….nd Kuda)
Senza smettere di fissare Lutero negli occhi, il professor Carlostavio disse:
“…è tutto per oggi. Potete ritirarvi”

(ok, ok, questa parte dell’università di Lutero me la potevo anche risparmiare, ma ci tenevo a metterla perché nel film mi ha colpito molto, dato che ci troviamo di fronte a una persona molto colta e preparata che lascia a bocca aperta i prof…da una parte, era bene metterla perché è il sogno nascosto di ognuno di noi lasciare a bocca aperta i professori, dall’altro perché per me è sempre buona un’occasione per risaltare i pregi del mitico Lutero…d’accordo, andiamo avanti di qualche anno, Lutero si è laureato e insegna teologia, così possiamo far entrare in scena il nostro Spalatino e la ragazza nuova!!! ^___^)

Sei anni dopo…1519

Due alte figure percorrevano l’università di Wittemberg
“…la posizione che ha assunto è sfavorevole. Avreste dovuto fermarlo, proibirglielo, Carlostavio!”
“Proibirgli cosa, Spalatino?” rispose il professore sorridendo e posando una mano sulla sua spalla “Di insegnare teologia?”
Rise come se il suo compagno avesse appena fatto una battuta.
Spalatino lo fissò in maniera fredda.
Il bel giovane indossava una veste blu, da sotto la quale si poteva notare la camicia bianca, decorata da alcuni pizzi. Come Carlostavio, anche lui indossava un cappello simile, ma nel suo caso era solo per bellezza, essendo il ragazzo ventenne provvisto di una bella chioma castana e leggermente ondulata, lunga fino alle spalle.
Il pizzetto gli conferiva un’aria affascinante e i suoi occhi blu erano attenti e fermi.
Molte ragazze di Wittemberg erano già da tempo cadute ai suoi piedi (e chissà perché…nd Kuda) ma il ragazzo aveva preferito sempre mantenersi scapolo, per poter continuare ad esercitare la sua professione di segretario del principe Federico di Sassonia, il cui castello si trovava nella zona sud di Wittemberg, donando alla cittadina un tocco di stile e la possibilità di potersi definire qualcosa di più di un semplice paesino
“Egli nuoce al principe” proseguì Spalatino, mentre la loro camminata li portava a un balconcino che dava sulla stessa aula dove, qualche anno prima, Lutero aveva condotto quel fatidico dibattito sulla Chiesa ortodossa col professor Carlostavio. Alla loro sinistra, una scala dello stesso materiale (marmo bianco di Carrara) dava accesso all’aula, ma loro preferirono fermarsi ad osservare la lezione dall’alto
“Non esiste una dottrina delle reliquie, Spalatino” sorrise il professore, mentre lui e il suo compagno si fermavano per ascoltare la lezione di Martin Lutero.
Il monaco indossava una toga blu, e dall’alto della sua cattedra, conduceva la lezione
“…quando mi sono fatto monaco ho pensato che il saio mi avrebbe reso santo” stava dicendo Martin “Quanto ero sciocco e arrogante, allora. Adesso mi hanno nominato professore in teologia, e vi confesso che ho cominciato a pensare che questa…toga…mi renderà saggio”
Risate generali
“Del resto, Dio ha già parlato una volta per bocca di un asino, giusto?”
Mentre le risate si amplificavano sempre di più, Carlostavio volse lo sguardo sorridendo verso Spalatino, ma il giovane sembrava tutt’altro che incline alla risata. Teneva la mano sinistra contro il pizzetto, e non toglieva un attimo gli occhi di dosso a Lutero
“E forse sta per farlo ancora…” proseguì Lutero, scendendo dalla cattedra, seguito dalle risate “Ma…vi dirò con franchezza ciò che penso”
Abbassò un attimo gli occhi, per poi rialzarli un attimo dopo “Qualcuno di voi, qui, è stato a Roma?”
Uno studente dall’ultima fila alzò la mano. Lutero lo fissò
“Hai comprato un’indulgenza?” chiese il professore
“No” rispose l’interpellato
“Beh, io sì” disse Lutero, prendendo a camminare per l’aula “Per un fiorino d’argento ho tirato fuori mio nonno dal Purgatorio”
Mettendosi una mano sul mento, riprese a camminare, restando in silenzio per qualche minuto
“Pagando, ci sarebbero stati anche lo zio Marcus e la nonna, ma…non avevo più soldi con me, e i due dovettero rimanere a bruciare”
Le risate si alzarono di nuovo
“E in quanto a me, i preti mi hanno assicurato che anche solo guardando le reliquie, avrei accorciato il mio tempo in Purgatorio. Beh, buon per me che a Roma avessero tanti chiodi della croce da ferrare tutti i cavalli di Sassonia”
Gli studenti continuarono a ridere, ma dall’alto del balcone, Spalatino non si stava affatto divertendo
“E ci sono anche reliquie altrove, nella cristianità” proseguì Lutero
Si fermò, alzando gli occhi al cielo e posando ancora una mano sul mento, fingendo di riflettere intensamente
“Diciotto, dei dodici apostoli, sono sepolti in Spagna”
Altre risate
“Comunque, qui a Wittemberg, abbiamo il meglio del meglio: pane dell’Ultima Cena, latte del seno della Vergine Maria, una spina che trapassò la fronte di Cristo sul Calvario, e oltre…diciannovemila schegge provenienti dalle sacre ossa!!!”
Carlostavio si unì agli studenti nelle risate, cercando di coinvolgere anche Spalatino, che però rimase fermo nella sua posizione impassibile
“Tutte reliquie…rigorosamente autentiche. Anche Joan Teztel in persona” continuò Lutero, avvicinandosi di più alla cattedra “…l’inquisitore di…Polonia e Sassonia, venditore di indulgenze per eccellenza, sommo conoscitore di reliquie, ha invidia della nostra collezione. E pur di riuscire a possederla anche per una sola notte, egli darebbe volentieri…cinque anni della sua vita terrena!!!”
L’aula rimbombò di risate
“O cinquecento anni…di Purgatorio” concluse Lutero, salendo di nuovo sulla cattedra.
Spalatino gli volse le spalle, avviandosi verso l’uscita.

Spalatino rientrò a palazzo, irritato.
Si diresse agli alloggi del principe, bussandovi
“Avanti”
Spalatino vi entrò, chiudendo la porta
“Oh, Spalatino. Siete voi. Entrate, entrate”
Il principe Federico era seduto alla finestra.
Era un uomo dalla faccia gioconda e allegra; portava i capelli bianchi in un taglio a caschetto, che si intravedeva sotto il cappello di forma sferica che indossava.
L’abito era modellato in maniera simile al cappello, dello stesso colore, un bel verde bosco, decorato da ricami d’oro.
Le dita piccole e tozze erano cosparse di vari anelli, e gli occhi grigiastri erano allegri, come tutto il viso.
Federico si volse nella sua direzione
“Qualcosa vi turba, Spalatino?”
Spalatino si avvicinò alla finestra, guardando a sua volta al di fuori
“Immagino si tratti del professor Lutero, Vostra altezza”
“Oh, sì, quel brillante monaccello che ha appena ricevuto la laurea” sorrise il principe “Che mente sopraffina, concordate?”
Spalatino lo fissò, stupito
“Sì, concordo, Vostra Altezza…ma…”
“Ma?”
“Non credete che abbia qualche tendenza…a sfondare in argomenti che…potrebbero…”
“Oh, vi riferite alla sua brillante e inconsueta passione per screditare le reliquie, non è vero?”
Federico sorrise
“Non spetta a noi occuparci di rimproverarlo di simili marachelle. Ci penserà qualcuno che ha l’espresso compito di far questo. A noi spettano compiti oserei dire più piacevoli”
Spalatino si volse verso di lui, sorpreso; sul volto del sovrano vi era un sorriso birichino e ironico, e i suoi occhi erano fissi su di lui, ridenti
“Vostra Altezza…”
“Immagino di avervi accennato riguardo a chi verrà a farci visita”
Spalatino lo fissò, sempre più sorpreso; non riusciva a capacitarsi dello strano comportamento del principe
“Ehm…no, Vostra Altezza”
“Oh, oh, oh, che sbadato…bene, bene, bene”
Federico sorrise ancora più apertamente, trattenendosi a stento dal ridere di fronte all’espressione di Spalatino
“Rimediamo”
Qualcuno bussò alla porta. Dopo qualche secondo, un piccolo valletto si affacciò alla porta
“Vostra Altezza…”
“Oh, è già arrivata! Mio Dio, come passa il tempo quando ci si diverte!”
Federico si alzò in piedi
“Dì pure a Sua Altezza che la raggiungeremo subito”
Spalatino si volse ancora verso di lui, dopo l’uscita del servitore
“Vostra Altezza, che cosa…”
“Oh, adesso non c’è tempo per spiegare, mio caro Spalatino. Ma venite, venite, capirete tutto fra pochi minuti…”
Continuando a ridere, Federico si avviò fuori dalla stanza, scendendo le scale e saltellando felice come un bambino a Natale.
Spalatino lo seguì, sempre più perplesso.
Quando i due giunsero in sala d’ingresso, trovarono nuovamente il valletto che si era affacciato negli alloggi del principe. Era inchinato fino a terra, con gli occhi bassi.
Spalatino lo fissò perplesso per qualche minuto, ma quando udì le porte del palazzo aprirsi, alzò gli occhi.
La visione che gli si presentò di fronte lo lasciò senza fiato.
Una carrozza dagli stemmi imperiali si era arrestata da pochi minuti di fronte al palazzo.
Un valletto della stessa uniforme di quello inchinato stava aiutando una giovane donna a discendere la carrozza…
Spalatino fece un passo avanti, mentre alle sue spalle il principe Federico ridacchiava al vedere la sua espressione.
La ragazza indossava un abito bianco e scollato, dato il caldo della stagione, che le metteva in risalto le piccole curve, fini e graziose.
I capelli biondo scuro erano raccolti in una crocchia, che lasciava uscire qualche ciocca, scivolata sulla spalla destra in delicati riccioli ben delineati.
Il viso era luminoso e sorridente, un sorriso meraviglioso…la bocca dolce non era ostile né aspra, ma ben delineata e…straordinariamente bella.
Aveva una bellezza simile a quella spagnola, ma nel suo viso si potevano scorgere alcuni tratti dedicati alla Germania…
La cosa che più lo colpirono furono i suoi occhi; chiari, blu. Luminosi come il cielo sopra le loro teste, del colore dei non ti scordar di me.
La ragazza era piuttosto giovane, ed il suo corpo era quello di un’ adolescente.
Dopo averla aiutata a discendere la carrozza, il valletto si fece da parte con un inchino.
L’altro valletto nella sala d’ingresso fece altrettanto e si ritirò nella carrozza col suo compagno, scortando il mezzo nei pressi delle scuderie.
La giovane entrò con lentezza nella sala d’ingresso.
Federico diede una dolorosa gomitata nelle costole del suo segretario, poggiandogli una mano sotto il mento per chiudergli la bocca
“Vostra Altezza…” iniziò Spalatino, senza smettere di fissarla
Ma Federico allontanò il discorso con un sorriso malizioso, trascinandoselo dietro.
Lo arrestò di fronte alla ragazza.
Lei sorrise sempre in maniera dolce, inchinando leggermente il capo
“Mio sire…”
“Vostra Altezza…”
Federico si inchinò più di quanto non avesse fatto lei.
Le prese con delicatezza la mano, baciandole l’anello che portava all’anulare
Spalatino notò qualcosa che lo lasciò senza fiato; l’anello portava lo stemma degli Asburgo.
*Non sarà mica…*
Federico si volse verso il suo segretario, continuando a sorridere in modo malizioso
“Oh, perdonate le mie cattive maniere. Vostra Altezza…”
“Federico” La giovane lo fissò continuando a sorridere, ma con un leggero cipiglio di rimprovero
“Oh, insomma, Vostra Altezza!! Vi ho già spiegato che mi rifiuto ermeticamente di sviare dalle cosiddette formalità nei riguardi della vostra persona”
La bionda rise, passandosi una mano di fronte al viso
“Non cambierete mai, Federico”
“Temo di no” Federico ricambiò il sorriso “Bene, come dicevo…Vostra Altezza, sono lieto di presentarvi il mio segretario, Spalatino”
La ragazza volse lo sguardo verso di lui, sorridendogli. Spalatino sentì il suo volto accaldarsi e cambiare colore.
Si inchinò brevemente anche a lui
“Eccellenza…”
Grazie a un’altra dolorosa gomitata, il ragazzo si riscosse
Le prese a sua volta la mano, baciandole l’anello con delicatezza
“No, Vostra Altezza…” riuscì a dire dopo qualche secondo in cui i loro sguardi si incrociarono “Non dovete pensare che la mia posizione mi possa condurre a un simile titolo”
“Beh, se la vostra posizione non ve lo concede, immagino che la gente possa essere condotta a pensare il contrario…avete un aspetto così nobile, messer Spalatino”
Dopo aver ridacchiato come un pazzo non visto tutto il tempo, Federico si intromise
“Immagino che avrete già sentito parlare in passato di Eleonora, Spalatino”
Eleonora sorrise
“Oh, beh, ultimamente nella mia famiglia è mio fratello quello che riscuote maggiore attenzione”
“Non ho ancora avuto modo di incontrarlo dopo l’incoronazione; mandate a vostro fratello tutti i miei più sinceri complimenti”
“Riferirò, Federico. Quando il mio soggiorno qui a Wittemberg si concluderà, ovviamente…”
Eleonora si guardò intorno
“La vostra dimora è deliziosa, Federico. Non avevo mai avuto il piacere di vederla”
Federico ridacchiò ancora, vedendo che Spalatino non aveva ancora smesso di fissare la giovane
“Sì, sì, immagino…di sì, mia cara. Ora…credo sarete stanca, dopo il lungo viaggio; ho saputo che dopo l’incoronazione, vostro fratello ha voluto iniziare un piccolo soggiorno in Borgogna”
Eleonora sorrise
“Carlo è estremamente attaccato a quella regione. Sta facendo fuoco e fiamme per impadronirsene. Non credo saremo ben visti alla corte di Francia in seguito”
Rise lievemente, seguita da Federico.
Il principe di Sassonia si volse verso Spalatino
“Spalatino, sareste così gentile da accompagnare Sua Altezza ai suoi alloggi? Terzo piano, quarta porta a sinistra” gli bisbigliò poi all’angolo della bocca
Federico diede una leggera spintarella al suo segretario, senza smettere di ridacchiare (ma ride tutto il tempo ‘sto qua…però è vero, nel film rideva sempre…nd Kuda)
Eleonora sorrise ancora una volta al ragazzo.
Non sapendo neppure come ci fosse riuscito, Spalatino porse il braccio destro alla giovane, che vi si appoggiò con delicatezza, allontanandosi con lui.
Federico li osservò allontanarsi, ridendo ancora
“Eh, eh…mio caro Spalatino, voi siete rimasto celibe troppo a lungo”

A qualche metro di distanza

Spalatino iniziò a parlare con qualche difficoltà; sentiva un improvviso blocco alla gola
“Il principe Federico non mi aveva informato della vostra visita”
Eleonora sorrise (anche lei, però, sorride sempre…nd Kuda)
“Spero che il mio soggiorno qui non vi rechi disturbo, messer Spalatino”
Spalatino si volse nella sua direzione
“Perdonatemi, Vostra Altezza, io…non avevo intenzione di mancarvi di rispetto”
Eleonora rise lievemente
“Non siate così teso, messere. Non mi avete mancato di rispetto; avete solo espresso la vostra sorpresa per la mia presenza qui, e vi confesso…che non me ne meraviglio. È stata una decisione così improvvisa, un’idea di mio fratello. Riteneva opportuno che facessi una conoscenza più approfondita di un sovrano nobile come il principe Federico. Carlo ha una grande stima di lui”
“Il principe ne sarà oltremodo felice”
“Beh, immagino…”
“Vostra Altezza, posso…”
“Vi prego” lo interruppe Eleonora, fissandolo con dolcezza “Chiamatemi Eleonora. Risparmiatemi queste inutili formalità almeno al di fuori della corte”
Spalatino indugiò un attimo
“Se il principe Federico…beh…se lui non ritiene giusto prendersi queste confidenze con voi, io non posso…”
“Oh, potete benissimo. Fidatevi di me”
Spalatino sorrise
“Bene…ma in tal caso…credo che dovrete lasciar per strada il titolo di messere che mi avete gentilmente donato”
“Molto bene, Spalatino”
Il giovane sorrise
“Dicevo…Eleonora…posso permettermi di chiedervi quanto vi fermerete a Wittemberg?”
“Non ho un’idea ben precisa. Carlo mi ha detto di prendermi tutto il tempo che desidero, lui avrà piuttosto da fare in questo periodo. Voleva tener presente anche una piccola visita a Roma”
“Roma?”
“Sì” La ragazza sospirò “Carlo ha una vera devozione per il Vaticano. Per lui è oro colato tutto ciò che viene detto fra quelle quattro mura…”
“E…non è lo stesso per voi?”
Eleonora sospirò
“Non lo so…forse mio fratello riesce a vedere nella Chiesa una guida spirituale adeguata per lui più di quanto non ci riesca io…agogno un sacerdote, un monaco, una persona qualunque…che riesca a farmi vedere la vera luce di Dio. Ma Roma è la realtà” Eleonora sorrise “E non possiamo fuggire dalla realtà”
I due erano appena arrivati di fronte a una porta intarsiata con decorazioni floreali
“È qui. Spero che sia di vostro gradimento…Eleonora”
Spalatino aprì la porta, lasciandola entrare.
La giovane si guardò intorno; il letto matrimoniale era candido, e sui comodini ai due lati vi erano due vasi, contenenti una rosa bianca, una rossa e una gialla ciascuno.
La scrivania era di un legno tenero, decorata dai pomelli d’oro dei cassetti e dalle incisioni floreali.
Il soffitto era adorno di affreschi e di un lampadario d’oro, mentre oltre il clavicembalo vi era un balcone bianco, adorno di fiori, che dava sulla chiesa e sulle campagne circostanti di Wittemberg.
Eleonora lo fissò ancora
“È delizioso. Grazie, Spalatino”
“Immagino vorrete riposare. Vi lascio, dunque”
“Ma no”
Spalatino stava per chiudere la porta, quando si bloccò al suono della voce della ragazza. La fissò stupito
“Restate. Mi piace la vostra compagnia. Sempre che…ciò non intralci i vostri impegni”
Spalatino avanzò di un passo. Quasi non riusciva a credere a quello che aveva appena udito
“Beh…no, al momento, no…”
Eleonora gli sorrise, uscendo sul balcone.
Disponendo le mani dietro la schiena, Spalatino la seguì lentamente.
Eleonora poggiò le belle mani bianche alla grata candida del balcone, sorridendo mentre i capelli biondi le venivano smossi dalla brezza pomeridiana.
Spalatino le si affiancò, mantenendo le mani nella stessa posizione
“Da quanto tempo vivete a Wittemberg, Spalatino?”
“Dalla nascita, Vostra…perdonatemi, Eleonora”
La giovane sorrise
“Immagino che formalità di questo tipo siano all’ordine del giorno per voi, Spalatino”
Il ragazzo le sorrise
“Non mi permetterei mai di prendermi simili confidenze col principe Federico. Non mi sarei mai permesso neppure con voi, a dire il vero”
“Vi crea così tanto disagio chiamarmi col mio vero nome?”
Spalatino la fissò, sorpreso
“Ma…no, Eleonora. È…è un nome talmente bello il vostro”
Eleonora arrossì lievemente, sorridendo
“Davvero lo pensate?”
“Come potrei concepire il contrario…”
Eleonora distolse lo sguardo, imbarazzata come mai le era successo
Spalatino la fissò dopo qualche secondo
“E voi, invece? Non eravate mai stata a Wittemberg, prima d’ora?”
“No, non ho mai avuto questo onore. Carlo mi ha scarrozzato per mezza Europa, in Francia, in Inghilterra, in Olanda, in Spagna, in Germania, in Italia…ma nella cittadina di Wittemberg, mai. Eppure è strano, abbiamo percorso la Germania in lungo e in largo così tante volte…”
“Avete visto i paesi più belli del mondo, da quel che dicono i più grandi navigatori e viaggiatori di tutti i tempi”
“Non era l’Oriente la terra più bella fra tutte?” sorrise lei, fissandolo
“Beh…parlando dell’Oriente, ci spingiamo, oserei dire, piuttosto lontano dalla nostra patria. Era mia intenzione rivolgermi a voi in un ambito…più vicino al nostro”
“Oh, beh…in questo caso…vi rispondo che posso basarmi solo sulle voci che ho udito per confermare la vostra teoria. Devo dire che da sola non avrei i mezzi sufficienti per farlo. Dopotutto…quello che ho visto non è il mondo intero”
Spalatino si stupì della saggezza della giovane, piuttosto rara in una donna negli ambienti di corte
Rimase in silenzio per qualche minuto…
“Se posso permettermi di chiedervelo” riprese la ragazza “Da quanto tempo…voi…”
“Da quanto tempo sono al servizio del principe?”
Spalatino la fissò sorridendo ancora
Eleonora abbassò gli occhi
“Perdonate la mia maleducazione”
“Maleducazione?”
Spalatino la fissò, meravigliato
“Perché citate questo termine?”
“Non volevo mancarvi di rispetto, dopotutto, si tratta di faccende riservate…”
“Non credo che lo siano a tal punto da dipingere le vostre guance. Ma se posso permettermi…”
Le prese con delicatezza la mano sinistra, priva di qualsiasi anello…posò con dolcezza le labbra sulle sue dita delicate, rialzando gli occhi dopo poco; raddrizzò la schiena, senza lasciarle la mano
“Il vostro viso risplende in egual modo, anzi…oserei dire che la sua luce illumina la giornata ancor di più di quanto non faccia di solito…quando vi accade”
Eleonora rimase interdetta; mentre il rossore sulle guance aumentava, distolse gli occhi, sorridendo imbarazzata
“Voi sapete come parlare a una donna”
“Questo spetta solo a voi determinarlo”
Eleonora gli sorrise
“Voi siete un esempio…davvero esemplare di come dovrebbe essere un uomo, secondo l’esigenze di una donna. Carlo mi aveva in qualche modo accennato a voi…ma non avrei immaginato che…tutto ciò che mi ha raccontato fosse vero. Devo dire di essere conosciuta…per la mia…se posso usare questo termine…diffidenza”
Spalatino sorrise
“Meglio prevenire che curare. Ad ogni modo, non avrei mai sospettato che Sua Maestà discorresse mai di me…sono solo un segretario, dopotutto”
“Da quello che ho udito, siete davvero fondamentale per il principe Federico. Sarà un giorno davvero buio per lui quando voi…”
La ragazza si interruppe, arrossendo, mentre il giovane la fissava stupito
“Oh, beh…quando convolerete a felici nozze”
Spalatino rise
“Ho paura che il principe Federico sarà costretto a sopportare la mia presenza ancora a lungo…”
Eleonora lo fissò, sorridendo
“E perché mai? Non siete incline a unioni pubbliche del genere? Preferite dilettarvi nel lanciare occhiate ammalianti e ad attirare su di voi l’attenzione di giovani donzelle, facendo sospirare i loro cuori?”
Spalatino la fissò, arrossendo, mentre lei rideva
“Perdonate la mia civetteria, ma personalmente…non sono state poche le giovani che hanno fissato con qualche invidia la mia carrozza, quando si sono rese conto che si stava dirigendo al castello di Federico…non sarà che avrete conquistato tutta Wittemberg inconsapevolmente?”
Spalatino si stupì della naturalezza della ragazza; era a suo agio, spigliata, disinvolta, allegra, sorridente.
Lo fissò, ridacchiando
“Vi ho messo in imbarazzo?”
Spalatino distolse gli occhi, senza smettere di arrossire, ma sorridendo
“Temo di sì, Eleonora”
“Se è così, perdonatemi…”
Spalatino la guardò ancora. Sembrava una visione angelica; il vento le scompigliava i capelli al di fuori della crocchia, il sole pomeridiano le illuminava le piccole spalle nude, il viso luminoso continuava a risplendere del suo dolce sorriso, che lo aveva catturato fin dall’inizio, e gli occhi grandi e ridenti risplendevano come due zaffiri.
Non aveva addosso particolari trucchi vistosi, di quelli che anche alcune signore di nobiltà bassa amavano mettersi sul volto, i gioielli che indossava erano delicati, consistenti solamente nell’anello imperiale, nella collana bianca e negli orecchini dello stesso colore.
La ragazza si accorse di essere osservata; si volse lentamente nella sua direzione, sorridendogli
“Se posso domandarlo…qualcosa vi turba, Spalatino?”
Spalatino scosse lievemente la testa
“No….posso chiedervi perché me lo domandate?”
“Avevate un’aria…particolarmente assorta”
“Forse ero troppo incantato ad ammirare le vostre bellezze? Sono così numerose che credo di aver impiegato molto tempo…”
In quel momento le campane della chiesa di Wittemberg suonarono le sei
Spalatino alzò gli occhi, ma la ragazza non smise di guardarlo
“Temo di aver abusato della vostra compagnia troppo a lungo. È tempo che vada; il principe Federico si starà chiedendo che fine ho fatto”
Spalatino si inchinò ancora, prendendole la mano un’ultima volta e baciandole le dita delicate
“A più tardi…Eleonora”
Alzò lo sguardo, sorridendole, per poi inchinarsi un’ultima volta e dirigersi verso la porta degli alloggi, mantenendo le mani dietro la schiena
“Spalatino!”
Spalatino si volse ancora. Eleonora gli sorrideva
“Grazie di tutto”
Spalatino sorrise
“È un onore”
Il giovane la fissò ancora per qualche secondo, poi uscì, sorridendole ancora sull’uscita
Eleonora uscì nuovamente sul balcone, sorridendo all’aria della sera.
Ringraziò mentalmente il fratello, odorando una rosellina bianca, per averla convinta a passare un piccolo soggiorno a Wittemberg…

Continua…

Nota dell’Autrice: Fine primo capitolo!!!!!!! Allora?!? Cm vi è sembrato?!? Lo so, lo so, sono un’idiota a scrivere ficci anche su questo argomento, ma…non ho proprio saputo resistere, avendo visto fino alla nausea quel film…cmq, magari esistessero nella realtà di oggi dei ragazzi così!!!!!! Sarò un po’troppo legata al classico, ma la penso così…ok, magari sarò esagerata, ma a quale ragazza dispiacerebbe un ragazzo così? Magari non in pubblico, solo nel privato, però…mi ricorda un po’quel film in cui un bel fio dell’Ottocento viene tele trasportato nella nostra epoca, e si comporta come un vero e proprio principe azzurro delle favole…poi è anche bello, il massimo, proprio!!!! Cmq, anche se so che non ne riceverò neanche mezzo, spero di ricevere tanti commentuzziiiii!!!!!! A PRESTOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!

 
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