- Capitolo 1° -
La storia si svolge in un mondo disastrato dalla quarta guerra mondiale molte città si sono riprese dopo questa grande guerra e c’è gia chi si prepara per un'altra guerra con micidiali armi, ma questo certo non impedisce ai sentimenti di continuare ad esistere o/e sbocciare.
In una delle più grandi città ( Zanarkand ) vive Lenne una famosissima cantante ma anche abile medica; dopo uno dei suoi più grandi concerti decise di tornare alla propria villa da sola, per la strada fu aggredita da dei ladri, ma dal nulla apparve un ragazzo che li scacciò, Lenne appena si rialzò ringraziò infinitamente questo ragazzo, il ragazzo appena ebbe riconosciuto la ragazza disse “ Ma io ti conosco, tu sei Lenne la cantante, ti ho visto al concerto, potrei chiederti un favore?… ” Lenne “ Non vergognarti un piccolo favore è il minimo che possa fare, cosa vuoi? ” il ragazzo “ Se non fosse troppo disturbo vorrei un autografo…io mi chiamo Shuyin ” Lenne “ Tieni e grazie per… ” ma prima che finisse la frase il ragazzo se ne era gia andato, ( e quello fu l’ inizio ).
Dopo un paio di settimane ci fu un altro concerto di Lenne; durante il concerto Lenne notò fra le prime file Shuyin e lo invitò a salire sul palco, appena il ragazzo fu sul palco Lenne lo ringraziò davanti al pubblico; appena tutto il concerto finì Lenne invitò Shuyin a prendere un aperitivo giusto per fare due chiacchiere, per i primi minuti entrambi non parlarono ma fu Lenne a rompere il ghiaccio iniziando a parlare di cose varie, dopo un po’ anche Shuyin iniziò a parlare, ma si limitava a dire pochissime cose giusto per rispondere a Lenne.
Dopo quella sera Shuyin e Lenne iniziarono a vedersi più spesso e in una di quelle sere entrambi si accorsero dell’ attrazione reciproca che provavano e da li iniziò la storia del loro amore, dopo qualche mese dal loro primo incontro scoppiò una guerra detta “la guerra delle macchine” ( anche se nel campo di battaglie insieme agli automi erano presenti anche gli uomini ), le due città che si distinsero di più furono Bevelle e Zanarkand, fra le due la destinata a vincere era Bevelle mentre Zanarkand era destinata a soccombere, quest’ ultima non tenne più conto di niente e chiunque ( donne, bambini e vecchi ) avesse qualche dote sarebbe andato in guerra per questo fu chiamata anche Lenne, Shuyin non accetto questo e cercò anche di convincere Lenne a non andare ma lei gli rispose “ Se devo morire lo farò per la mia patria e per la gente che amo ”, appena Lenne partì Shuyin si diresse a Bevelle; perché aveva sentito dire da un suo amico miliziano di Bevelle ( sbronzo ) che nei sotterranei c’ era un arma segreta e potentissima che sarebbe stata in grado di distruggere il mondo, Shuyin riuscì ad intrufolarsi nei sotterranei che era un gigantesco labirinto, arrivò in un corridoio buio, lo attraverso tutto e si trovò nella sala comandi dove trovò dei fogli con scritto come comandare Vegnagun, ma Shuyin rimase di sasso le istruzioni erano composte da note musicali, Shuyin sentì delle voci riuscì a fare delle foto ai fogli e si nascose in tempo, passò un gruppo di miliziani che si diresse verso la superficie, invece Shuyin continuò in quel corridoio buio finchè non arrivo in una sala immensa, su una piattaforma davanti alla faccia di Vegnagun, Shuyin guardò in basso e stentò a credere a quello che vedeva, una macchina alta quasi quanto un grattacelo, scattò l’ allarme ed arrivarono dei miliziani che arrestarono Shuyin che fu messo in una cella in mezzo a tante altre e tutte sospese nel vuoto, una persona presubilmente importante andò a parlare con Shuyin e gli disse “ Figliolo ma cosa combinavi nei sotterranei? lo sai che è un luogo vietato ” Shuyin rispose “ cercavo un modo per salvare Lenne ” il padre di Shuyin “ perché darsi tante pene per una donna? ” Shuyin “ Perché io la amo e la voglio salvare e non vederla morire per niente ” il padre di Shuyin “ vedrò quello che potrò fare per farti uscire ”.
Il padre di Shuyin non riuscì a fare niente; ma lui riuscì a scappare cosi da tornare da Lenne per portarla via, Shuyin “ Ho trovato un modo per salvarti ora non parlare ti spiegherò tutto per il viaggio ”;quando i due arrivarono a Bevelle grazie alla strada intrapresa la prima volta da Shuyin per entrare, riuscirono ad arrivare nei sotterranei così da raggiungere Vegnagun, Shuyin dalla piattaforma si arrampicò su Vegnagun sino alla posto di controllo ( sulla testa dell’ automa e all’ aperto ) dove era presente una specie di pianoforte con i tasti e una lastra di vetro sui tasti che si illuminava al contatto coi tasti, Lenne non ebbe il coraggio di salire su Vegnagun, ma Shuyin iniziò a suonare una melodia che infondeva forza ma allo stesso tempo terrore, dopo questo Vegnagun si accese e iniziò a rombare come una bestia feroce, dopo con un’ altra melodia Shuyin fece apparire un cannone da sotto la testa di Vegnagun, Shuyin “ Ora Lenne faremo pagare a questa gente quello che ci hanno fatto passare distruggendoli! ” Lenne si mise davanti al cannone e disse “ Perché li vuoi punire dammi una ragione per farlo e allora ti seguirò ” Shuyin “ Perché io ti amo e loro lo vogliono impedire ” Lenne “ Anch’ io ti amo ma non voglio vendicarmi su altre persone perché vogliono impedire il nostro amore, ti prego scendi da Vegnagun e torniamo a casa insieme ” Shuyin “ Come sempre hai ragione, torniamo a casa ” nel momento in qui Shuyin scese da Vegnagun arrivarono dei miliziani che si misero in posizione da fucilazione , Shuyin raggiunse Lenne e disse “ Sei sicura di quello che hai detto? ”Lenne “ Si ne sono sicura, non ho paura di niente quando ci sei tu con me, mi sento al sicuro ” Shuyin “ Anche per me è cosi e ti seguirei ovunque ” Lenne disse con le lacrime sul viso “ Ti amo ” i miliziani spararono facendo cadere i ragazzi uno lontano dall’ altro, Shuyin raccolse tutte le sue forze e si avvicinò a Lenne prendendogli la mano e dicendogli “ Anch’ io ” Lenne fece un piccolo sorriso e si spense Shuyin con le sue ultime forze fece un ultima carezza a Lenne; anche lui come Lenne esalò l’ ultimo respiro stringendo la mano di Lenne cosi i due riposarono per sempre insieme.
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