é una draco/herm... che succederebbe se draco e harry facessero una strana scommessa??? leggete e scoprite...
Conclusa: Sì
Fanfiction pubblicata il 22/06/2006 10:19:34 - Ultimo inserimento 23/07/2006
ABCABCABCABC
PATTO COL DIAVOLO
Primo capitolo
Quel giorno Hogwarts era silenziosa, forse perché nessuno era felice da un paio di giorni, era da una settimana che pioveva senza sosta e la gita a Hogsmeade sarebbe stata annullata se non avesse smesso presto.
Harry Potter stava sdraiato sul divano della Sala Comune dei Griffondoro e sonnecchiava beato.
Hermione Granger leggeva un libro, seduta per terra con la schiena appoggiata al divano.
Ron Weasley riposava sulla poltrona vicino al divano e, da poco, aveva cominciato a russare.
La sera calava molto in fretta di quei giorni e gli studenti non vedevano la luce del sole da almeno una settimana.
Harry si mosse nel sonno, facendo cadere il braccio sulla spalla della sua migliore amica.
Lei sussultò dalla sorpresa, ma non spostò il braccio del moro e continuò a leggere il suo libro.
Un fulmine squarciò il cielo, facendo di nuovo sussultare la ragazza, che, per puro istinto, strinse la mano del suo migliore amico.
Harry si accorse di quella stretta improvvisa e si svegliò aprendo lentamente gli occhi.
- Herm? Tutto bene? - le chiese in tono preoccupato, stringendo a sua volta la mano dell’amica.
- S…si, Harry, grazie - sussurrò la ragazza, chiudendo il libro e girandosi a guardarlo.
- Ne sei sicura? Stai tremando, hai freddo? - domandò di nuovo lui.
- No, va tutto bene, sta tranquillo - disse lei con un sorriso, accarezzandogli dolcemente la mano.
Ron si svegliò di scatto, mettendosi a sedere sulla poltrona e facendo prendere un colpo ai due amici.
- Ron! Che succede? - chiese Harry, guardando l’amico che era diventato stranamente pallido.
- Ho fatto un sogno, un sogno incredibile - rispose il rosso con affanno - Non ci credereste mai se ve lo raccontassi -
- Provaci - disse Harry, che solo allora si accorse di tenere ancora per mano, e che di malavoglia la lasciò andare senza guardarla.
- Ho sognato che tu e Hermione stavate insieme - raccontò lui.
I due sul divano si guardarono in imbarazzo - Ma è impossibile Ron - provò a dire Hermione.
- Gia! Che vi avevo detto? E poi Harry si comportava in modo strano, che non sembrava neanche che fosse lui….Comunque era solo uno stupido sogno, vero? - disse Ron.
- Certo! - disse i due in coro e sorridendo come due ebeti.
- Si è fatto tardi, io vado a dormire - annunciò il rosso, si alzò dal divano e si diresse verso le scale del dormitorio maschile - Harry? Non vieni? -
- Si, arrivo subito, tu vai, che ti raggiungo! - disse l’altro.
- O.k. Buonanotte! - augurò salendo le scale e scomparendo.
- ‘Notte Ron! - gli urlò dietro Hermione.
- Proprio uno strano sogno, quello di Ron! - iniziò Harry.
- Non ne voglio parlare, Harry - disse Hermione alzandosi da terra e prendendo il libro in mano. Anche Harry si alzò.
- Buonanotte - augurò la ragazza e si diresse verso le scale del dormitorio femminile.
- ‘Notte Herm - disse Harry e anche lui andò al suo dormitorio.
Il giorno dopo Draco Malfoy sì alzò di cattivo umore, si diresse in tutta fretta nella Sala Grande per fare colazione, mangiò e uscì compiaciuto dal pasto abbondante.
Mentre attraversava il corridoio che lo avrebbe portato all’aula di Incantesimi, la sua prima lezione del mattino, incontrò il Griffondoro più detestato.
- Potter! Scansati - disse urtandolo con forza.
- Malfoy! Smettila di fare il principe e lascia passare anche gli altri - gli urlò il moro indignato.
- Tu non sei neanche degno di stare in questa scuola, figuriamoci di passare vicino a me - ribatté il biondo fronteggiandolo.
Senza timore l’altro disse: - Quando la smetterai di fare l’animale e ti comporterai da essere umano, tale dovresti essere? -
- E tu quando la smetterai di rompermi le scatole? - disse il biondo.
- Io non rompo proprio niente, razza di idiota, sei sempre tu che inizi la discussione - protestò il moro.
- Beh! se tu mi stessi lontano io non dovrei neanche vederti -
- Non è colpa mia se abbiamo le stesse lezioni per tutto l’anno scolastico, quindi farai meglio a sopportarmi, come io cercherò di fare con te - concluse il Griffondoro d’infine, lo superò ed entrò nell’aula di incantesimi, il Serpeverde lo seguì poco dopo.
Hermione e Ron entrarono poco dopo e andarono a sedersi accanto ad Harry.
La lezione iniziò tranquilla e si concluse con tre pergamene di compito.
Gli studenti uscirono imbronciati, altri compiti per lunedì, e avrebbero dovuto lavorare durante il weekend.
- Che noia, io non voglio fare nessun tema per Vitius, ce ne abbiamo gia abbastanza per Piton e la McGranitt - si lamentò il rosso.
- Non ti preoccupare tanto, Ron, Hermione ci farà copiare il suo, vero? - disse Harry rivolgendosi all’amica.
- Niente da fare, quest’anno ci sono i M.A.G.O. e non vi farò copiare neanche una parola, dovete imparare a farveli da soli i compiti. Scusate, ma vado in Biblioteca - disse la ragazza correndo verso la sua destinazione.
- Uffa! Pure lei ci si mette - sbuffò Ron, trascinando la borsa, poco piena, sul pavimento di pietra.
- Attento Weasley, rischi di rompere la tua borsa, e la mamma non ha soldi per comprartene una nuova - disse una vocina alle loro spalle.
I due si voltarono furibondi e si trovarono davanti il solito Malfoy, ma questa volta da solo.
- Ma perché non ti fai mai gli affaracci tuoi? - chiese Harry.
- La mia vita è calma e completa, invece mi piace rovinare quella degli altri, sopratutto la vostra - rispose lui tranquillo.
- Tu non sai un bel niente delle nostre vite, mi piacerebbe vederti al mio posto - disse il moro.
- Al tuo posto? Fossi matto! Non ci starei neanche un minuto nei tuoi sudici panni - fece una smorfia il Serpeverde.
- Sai? Invece a me piacerebbe proprio vederciti nei miei panni, non resisteresti una settimana, anzi direi un giorno - aggiunse Harry.
- Davvero? Ma scommetto quello che vuoi che nemmeno tu resisteresti nei miei - ribatté il biondo.
- Io direi di si, l’hai detto anche tu, la tua vita è calma e completa, non avrei nessun problema… -
- Vuoi scommettere? -
- Scommettiamo -
- Eih!Eih! calma ragazzi, voi non scommettete un cavolo, avete capito? Andiamo Harry…facciamo il compito di Incantesimi - si intromise Ron, cercando di tranquillizzare i due rivali, prese l’amico per un braccio e lo trascinò lontano dal Serpeverde, che subito se ne andò per la sua strada.
- Ma sei impazzito? - gli urlò immediatamente il rosso.
- Scusa -
- Scusa? Ma che ti è preso? Scommettere con Malfoy, tu sei uscito fuori di testa! - continuò Ron.
- Ron, ero fuori di me dalla rabbia, avrei fatto di tutto per mettere a tacere Malfoy, anche scommettere - si difese il moro - Ora andiamo da Hermione, forse la convinciamo a farci copiare il compito - disse dirigendosi in Biblioteca, il rosso lo imitò immediatamente.
La sera era giunta molto velocemente e i ragazzi di Hogwarts si preparavano per andare nelle loro Sale Comuni per il coprifuoco.
Harry era da solo e si dirigeva nella sua Sala Comune dove Ron ed Hermione gia lo aspettavano.
Mentre camminava incontrò una persona non gradita.
- Malfoy! È la terza volta che ti incontro oggi, deve essere il mio giorno sfortunato - disse il ragazzo occhialuto.
- Io direi fortunato Potter, ma questo lo lascio decidere a te, dopo la proposta che ti farò - disse l’altro incrociando le braccia al petto.
- Quale proposta? Picchiarti quanto voglio senza che tu alzi un dito per fermarmi? - fece sarcastico il moro.
- Ti piacerebbe Potter, ma devo deluderti temo, ma la proposta è altrettanto allettante -
- Parla -
- Ti propongo di scambiarci di posto a tempo indeterminato -
Il Griffondoro sgranò gli occhi - Stai scherzando? -
- No, sono serissimo, ne abbiamo parlato sta mattina, e mi sembravi più che d’accordo, ma se vuoi ritiro la mia offerta - gli voltò le spalle, pronto ad andarsene.
- Aspetta, anche se accettassi…cosa vuol dire a tempo indeterminato? -
- Finché uno dei due non ce la fa più a stare nel corpo dell’altro e alza bandiera bianca, a quel punto il vincitore è quello che non a ceduto per primo e avrà vinto la scommessa - spiegò il biondo, con un sorriso maligno sul volto.
- Cosa si scommette? - chiese con curiosità il moro.
- Soldi? Servizi? Quello che vuoi tu -
Il Griffondoro sembrò pensarci e poi gli porse la mano - Ci sto Malfoy. Io nel tuo corpo, tu nel mio, fino a che uno dei due non si arrende, il perdente dovrà fare da schiavo all’altro per il resto dell’anno scolastico e dare al vincitore 2000 galeoni. Ci stai? -
Il Serpeverde strinse la mano con vigore - Ci sto Potter, ma nessuno dovrà sapere di questo, se qualcuno lo venisse a sapere rovinerei la mia reputazione -
- Naturalmente vale anche per me - disse Harry, si mollarono e si guardarono in segno di sfida - Come faremo a scambiarci di corpo? -
- Non ti preoccupare Potter, ci penserò io, vediamoci domani mattina alle 11 in punto, nell’aula di Pozioni, non ci sarà nessuno, nemmeno Piton, ti aspetto! - e si allontanò con passo elegante.
Harry rimase a fissarlo fino a che non sparì e se ne andò nella sua Sala Comune.
Il mattino seguente, quando Harry entrò nell’aula di Pozioni, Malfoy era gia lì e stava mescolando attentamente una pozione.
- Oh! Pensavo che avessi cambiato idea dalla paura - fu in quel modo che il biondo lo salutò.
- Lo speravi Malfoy… - si limitò a dire il moro.
Si avvicinò al compagno e osservò l’interno del calderone.
- Che roba è? - domandò annusando il fumo che ne fuoriusciva.
- Una pozione molto complicata, sta lontano e non dire una parola, potresti distrarmi - rispose brusco lui.
Il Griffondoro andò a sedersi su una sedia poco lontano e rimase ad osservarlo.
- Ho quasi finito, ci lavoro da ieri sera, non ho neanche dormito - disse il biondo continuando a mescolare accuratamente la pozione, che era di colore verde mare.
- Come mai hai così tanta fretta di essere me? Potevi dedicarti qualche ora di sonno - disse Harry.
- Non ho fretta di diventare te e solo che non avevo molto sonno -
Ci fu un silenzio totale che durò per un paio di minuti, ma che fu spezzato dal Serpeverde: - Ho terminato - annunciò con orgoglio - Questa pozione è complicatissima da fare, credo che neanche Piton la sappia fare -
- E come funziona? - chiese Harry alzandosi dalla sedia e avvicinandosi al calderone.
- Beh! è disgustoso, ma poi è molto utile, è meglio della pozione Polisucco, perché dura fino a quando a che si decide di farne uso - spiegò in grandi linee il biondo.
- Per disgustoso…intendi che ha un pessimo sapore o che altro? -
- Perché la pozione faccia effetto bisogna mettere il DNA della persona che si vuole essere, ma non basta un capello -
- E allora cosa? -
- La saliva - rispose tutto d’un fiato il Serpeverde.
- Cosa? Io non ho intenzione di bere la tua saliva, preferisco fare i gargarismi col petrolio - urlò Harry sconcertato.
- Che cos’è il petrolio? -
- Lascia stare -
- Comunque…anch’io dovrò bere la tua saliva, ma è solo uno sputo - cercò di trovare il lato positivo il biondo.
- Solo uno sputo, eh? - sussurrò tra i denti il moro.
Draco prese due bicchieri, che erano appoggiati sul tavolo di lavoro, e li riempì con la pozione - Coraggio, sputa in uno dei bicchieri - disse tendendoli.
Il moro sputò in quello di sinistra e allora Draco sputò nell’altro, che poi glielo tese.
Harry lo prese in mano e rimase a guardarlo dubbioso - Sei sicuro che funzionerà? - domandò guardando il ragazzo, ma lui aveva gia bevuto dal suo bicchieri e ora rimetteva via gli ingredienti che erano serviti alla pozione.
- Avanti, ingoia! - gli ordinò il Serpeverde, l’altro non se lo fece ripete e buttò giù tutto d’un fiato, poi fece una smorfia disgustata.
- È orribile! - si lamentò, stringendosi la gola.
- Che ti aspettavi? Burrobirra? - disse sarcastico l’altro.
- Quando credi che inizie… - ma non poté terminare la frase che si bloccò di colpo per fissare incredulo il Serpeverde.
Fine primo capitolo!
Beh! che ne dite? Spero che vi sia piaciuta e che recensiate in molti, un bacio a tutti!!!