PERLE DI FOLLIA
- Capitolo 1° -
Piccola premessa:
Quando i miei pomeriggi d'estate sprofondano nella noia più assoluta, cosa mi metto a fare? mi diverto a dare sfogo alla mia psicopatica mente malata e contorta sfornando queste cose u__u''
le posto qui perchè sono annoiata 1 altra volta, e ho pensato fosse 1 bene x l'umanità nn scriverne altre u_u' certo, anche postarle qui sarà comunque distruttivo, ma...ma fa niente xD
spero non mi prenderete per pazza, anche se, effettivamente, qualche (grande) segno d'instabilità mentale c'è...
La bambina dall'occhio di vetro
La bambina dall'occhio di vetro credeva di essere una bambola. Quando le dissero che le bambole non camminavano, si spezzò le gambe, e non si mosse più.
Tutti ridevano
Il sole splendeva, la bambina rideva, e tutto sembrava normale. Lui non c'era più.
Il sole splendeva, la bambina rideva, tutti ridevano. Perchè lui non c'era più.
Il sole splendeva, la bambina rideva, tutti ridevano perchè tutto era normale, o tutto lo sembrava.
Tutti ridevano. Lui piangeva, perchè lui non c'era più.
Tutti ridevano, e nessuno si era accorto di lui, nella sua stanza. Triste, desolato, desolata, fine.
Tutti ridevano, lui piangeva. Nella sua stanza, lui era morto. Solo. Tutti ridevano.
Perfezione
Un padre perfetto, una madre perfetta, due figli perfetti. Una famiglia invidiabile e perfetta.
La perfezione è la più malata delle perversioni. E sparirono tutti.
Invidia
Nessuno si era accorto di lei. Aveva potuto agire, in silenzio. Nessuno se ne era accorto, e lei aveva potuto
coltivare i suoi sentimenti indisturbata. Nessuno se ne era accorto, tutti lo avrebbero rimpianto.
Loro erano sempre felici, e a lei dava fastidio. Loro erano sempre felici, non lo sarebbero stati mai più.
Invidia. Nasce, cresce, uccide. Ma non muore. Uccide. Loro non sarebbero stati felici, mai più. E' l'invidia, che uccide.
Domani
Con l'occhio volto al domani aveva trascorso la sua vita. Non importava cosa potesse succedere, lui pensava al domani, al domani che sarebbe stato migliore, e se era peggiore, sapeva che ce ne sarebbe stato un altro, un altro domani.
Ma arriva il giorno in cui i domani non esistono più. E' la fine. Arriva, e il domani non c'è più. Il vuoto. Tristezza.
Semplicemente, la fine. Arriva per tutti, e non c'è più domani. Ma lui non lo aveva mai pensato. In un attimo, in quell'attimo,
la sua vita era stata distrutta. 'Domani' non esiste più. "Sono dunque un essere umano inutile?". Sì, lo siamo tutti.
Siamo al dolce più amaro. Il domani è morto. E siamo morti tutti.
Fine
Ogni giorno è sofferenza, dai miei occhi sgorga sangue, dalle vene escono lacrime. Non vedo l'ora che finisca. La vita.
Shangri-là[*]
Non mi parlare. Non mi guardare. Dimenticati della mia esistenza. La tua voce mi uccide, tutto mi uccide, tutti mi uccidono.
Voglio sparire, diventare polvere. Voglio svegliarmi nei giardini di Shangri-là, per credere sia stato tutto un sogno.
La filastrocca della margherita
Una mattina come altre tante,
la bella bambina con sguardo raggiante,
correva contenta in mezzo al giardino
in cerca del suo passatempo mattutino.
Infine si sedette per tanta fatica,
e colse contenta un margherita,
"m'ama, non m'ama" si divertiva a fare
anche se proprio non capiva cosa significava "amare".
Stanco dello strazio, il martoriato fiore,
si ribellò, e prese la bambina con furore,
e poi, estremamente divertita,
fece "m'ama, non m'ama" con le piccole dita. Della bambina.
L'uomo che sapeva tutto
C'era una volta un uomo che sapeva tutto. Saper tutto vuol dire sapere troppo.
Sapeva tutto, per questo lo odiavano. Sapeva tutto, per questo lo uccisero.
Tutti, quindi, nessuno. Morì, e non seppe più niente.
[*] se devo essere sincera, nn so cosa sia precisamente Shangri-là, ma questo nome ispira molto la mia creatività xD (ah be', allora... xD)
...bene, dopo questo spero di non ricevere troppe minacce di morte x_x
Adieu ~
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