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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA FIGLIA DI MADRE NATURA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: leftmad galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/06/2006 17:13:39 (ultimo inserimento: 17/06/06)

una bambina paradisiaca....un pugnale sporco di sangue....una passerotto incantato....una madre natura crudele
 
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KANASHII TSUKI
- Capitolo 1° -

-Ciao bella bambina, sai che non dovresti andare nel bosco da sola a quest’ora?-
-Non ti conosco, cosa vuoi da me? Lasciami in pace.-
-Che mocciosa insolente! Fa quello che vuoi tanto se continuerai per questa strada finirai divorata dai demoni-.
Un suono afono venne seguito da un tonfo sordo, la bambina aveva in mano un pugnale sporco di sangue, i neri occhi persi nel vuoto, spenti, e attraverso i neri capelli mossi dal vento s’intravedevano le labbra increspate in un ghigno senza emozioni.
-Non si parla così agli sconosciuti vecchia, anche se sembran bambini-
Ogni parola che usciva dalla sua bocca pareva lontana, fredda, talmente fredda che era difficile parlarle guardandola negli occhi, occhi inespressivi come quelli di una statua di una piccola bellissima divinità.
La veste rosa pallido con riflessi azzurri le sfiorava i polpacci, i piedi nudi quasi volavano sulle foglie cadute dagli alberi, che, anche se secche, non scricchiolavano sotto i suoi passi, le dita spuntavano appena dalle lunghe maniche a campana.
A guardarla ci si incantava, sembrava un angelo, e quando passava nei paesi la gente si soffermava ad osservarla, colpiti dalla sua bellezza e dal gelo che emanava quella piccola e apparentemente soave figurina.
Nessuno sapeva quanto la sua apparenza fosse inganno, nessuno sapeva, e quando lo scopriva era tardi, tardi perché era già destinato, destinato a morire nel proprio sangue.
-La figlia della luna sta chiamando te
Il cuore suo batte solo avanti a te
Avanti creaturina non aver paura
La figlia della luna avrà di te premura-
Le parole parevano bisbigliate, e nonostante tutto si potevano sentire a distanza di metri, dolce ed incantatore il suo timbro.
Un passerotto silenzioso e dallo sguardo vitreo si posò sulla sua mano sollevata ed aperta a coppa, delicati artigli con un leggero sibilo tolsero vita al passero, che con occhi chiusi e zampine ritirate parea stesse dormendo.
Un rivolo di sangue colpì una foglia, che da dorata divenne rossa, come la compagna che aveva affianco, rossa come il sangue.
Una lacrima arrivò a tergere il sangue, che ormai aveva smesso di sgocciolare, una lacrima solitaria, come l’anima della piccola che l’aveva pianta.
-È così dunque? Per quanto ancora me lo vieterai Madre? Per quanto tempo ancora cara Natura ucciderai con i miei artigli i pochi che mi viene da avvicinare?
Non bastano 500 anni di solitudine nelle sembianze di un’umana bambina?
Per quanto ancora mi costringerai ad osservare l’inferno racchiusa in una piccola dall’aspetto angelico?
Non è forse crudeltà la tua cara Madre?
Non è forse crudeltà ben più grande di quanto mi sia permessa io come tua indegna figlia?-.
La sua voce pareva vento, sibilava dolcemente, trasportata da una malinconia senza fine, ed un sibilo di vento le rispose, un sibilo lontano, un sibilo che bucava i timpani.
-Ancora pensi che sia tanto che ti trovi in questa situazione? Ancora pensi che non sia stata giusta questa punizione? Ancora non hai capito figlia mia che ciò che hai generato condurrà gli altri miei figli ad annientarmi ed a morire per la loro stesa opera?-
-Ti sbagli madre, ti sbagli.
La tua figlia l’ha capito l’ha capito come ha capito perchè tanto rassicurante la luna, la tua figlia lo ha capito come ha capito perché sono tanto dolci i fiori, la tua figlia, la tua catastrofe di figlia lo ha capito, ma ancora non capisce perché ti ostini a non far crescere la sua mante, una mente da adulta, una mente da vecchia, in un cuore di bambina…non voglio continuare a resistere così, eppure non mi dai nemmeno la possibilità di uccidermi con le mie stesse meni, le stesse meni che crearono la mia condanna.
Non chiedo perdono, non chiedo clemenza, chiedo solo un nuovo aspetto cara Madre, dolce e crudele Madre Natura-




allora premetto che m'è venuta e l'ho scritta, non l'ho nemmeno corretta...non so se la continuerò, anche perchè non so cosa rappresenti...quindi...se continuerà dipenderà dai commenti.....


Kanashii tsuki= luna triste
 
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