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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: God Child
CrossOver: originale
Titolo Fanfic: VIRGIN DARK LOVE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: shanty-ally galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/06/2006 17:44:49 (ultimo inserimento: 04/08/06)

due ragazze, due vite differenti, un destino simile legato agli hargraves.
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -


VIRGIN DARK LOVE

CIAOOOOOO A TUTTIIIII!!!!
Questa è una ff scritta a quattro mani da me, Ally, e la mia amica Shanty.
La vicenda all'inizio narra di sue storie separate che avvengono in due paesi diversi e si nota tantissimo il diverso stile di scrittura mio e della mia compare Shanty (dal nome delle protagoniste si capisce subito chi ha scritto cosa ^^).
Successivamente i due diversi stili di scrittura saranno più amalgamati e questo renderà la lettura ancora più piacevole.
Comunque adesso vi lascio a Virgin dark love sperando che vi piaccia e che commentiate numerosi.
Ciao Ciao ^^

CAPITOLO 1.

Francia XIX sec. La nazione avvolta dal terrore…dal buio, dalla rivoluzione e la forza popolare che usata in malo modo stà portando la nazione in uno stato di caos terribile….la gente si uccide x le strade….corpi di nobili squartati….uccisi……e il popolo perseguitato gli uni contro gli altri, nessuno si fida + dell’altro….e il male regna incontrollato………
Forza…..corri!
Una giovane donna corre nel buio…..accompagna una ragazzina……che cn sguardo quasi innocente nn capisce il xkè della corsa……..
FERMATI MARYROSE!
Rumori di cavalli………e infine 1 sparo…….
Un corpo esanime…..ke in un lago di sangue…..sussurra le ultime parole………
T…tu….nn sei la mia vera figlia…ma ti voglio bene……shan…….
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Un urlo quasi inumano……e lacrime che cn dolore scendono…cadono sulla terra ormai arida e desolata da quel terrore e il dolore e la disperazione……….
La bambina nn può più aiutare la madre………e la cosa più terribile….è scoprire una verità così sconvolgente proprio alla fine di tutto………..
………….
Cammino sola…..nel buio più profondo……per quale motivo esisto?C’è 1 ragione a tutto questo male?
E’ LA TUA FINE!
Morire…..dopo tutto ciò che è successo…..nn fuggirò……è inutile fuggire ad 1 destino segnato…..nemmeno la più piccola speranza può tornare a brillare nel cuore di un’anima abbandonata da tutto……
La ragazza era davanti a quegli individui incappucciati…….
TU! Cm tua madre sei una minaccia! Ti uccideremo xkè è colpa sua e tua se la metà della popolazione francese è morta!
La ragazza con volto cupo alzò lo sguardo…..sembrava quasi che i suoi okki erano senza spirito……..e lei con sorriso maligno sussurrò: è ciò k desiderate? nn mi opporrò…….nn m’importa, ma un giorno……..ankio potrò vendicarmi……..ah ah ah ah dopotutto erano sl nobili quelli di cui voi parlate!??? Noi poveri moriamo x colpa vostra! È tutto ridicolo vero? Ah ah ah ah
E pazza……pensarono quelli
Ma mentre lei rideva……..le lacrime scesero dal suo viso……….”saranno le ultime che potrò sentire sulla mia pelle……nn ci sarà più nulla x me…..nemmeno credere in quel Dio che nn esiste mi è servito…….la mia vita….l’inferno in terra……..e dire ke………ero 1 ragazza cm tante…..ke voleva 1 vita cm tante……normale………..ma se nn è così…….nn m’importa di morire………odio il mondo…..odio questo k x me è solo l’inferno……”
Se proprio dobbiamo ucciderti, visto che sei così bella….xkè nn ci concedi qualcosa? Nn hai 1 desiderio da soddisfare prima di morire? Dissero quelli che risero cm idioti…….
NO, disse lei sorridendo quasi skermendoli E mettendosi le braccia conserte in tono di sfida aspettò…….
IMPERTINENTE! E dire ke se lo avessi fatto cn noi ti avremmo salvato la vita!
Scordatevelo……disse lei cn 1 altro sorriso…………….io non scapperò mai!
BANG!!!!!
L’uomo che le aveva proposto di farlo cn lui cadde da cavallo………….la ragazza era rimasta senza parole…..
KI E STATO!!!
Un rumore di un cavallo che veloce stava arrivando si sentì in quel momento………..
TU MALEDETTO BASTARDO!
Un individuo misterioso…….arrivando a cavallo…….si battè contro l’altro individuo……………
Un altro colpo d’arma da fuoco……….e anke l’altro individuo di famiglia nobile cadde per terra………..
L’individuo sussurrò solo: i nobili devono essere uccisi tutti……
Lei lo fissava……………e non appena lui la guardò lei s’incupì e smise di guardarlo………….
Per quale motivo l’aveva salvata? Ki era lui?
*******************************************************************

La vista cominciava ad appannarsi.
La grande Londra, capitale degli omicidi più efferati, sembrava svanire pian piano nel nulla come se una coltre di nebbia fosse scesa per impedirgli di vedere la patria di Jack lo squartatore e anche la sua patria che, solo con la sua nascita, aveva macchiato con il suo peccato.
L’unica cosa nitida era il rosso del suo sangue che scorreva a fiotti dal suo corpo.
Nonostante fosse ridotto peggio di quel cane che si era ritrovato a pezzi sulla porta d’ingresso di casa, non potè fare a meno di stupirsi del fatto che il suo sangue fosse di un rosso così acceso, aveva sempre pensato che fosse nero, nero come la sua anima.
Eppure era lì che scivolava sulla sua pelle nivea e si espandeva sulla strada, come un fiume in piena del colore del diamante che straripava dagli argini e distruggeva interi villaggi seminando morte e terrore.
Ma quel fiume rosso si stava limitando a portare via la sua vita, una misera esistenza che non aveva mai conosciuto l’amore.
Rosso come l’inferno che stava per raggiungere, nero come la vita che stava per lasciare…
Doveva solo scegliere un colore, non doveva far altro che scegliere se continuare a macchiare il mondo con il suo veleno o porre fine a questo calvario che l’intera umanità aveva dovuto sopportare per 17 lunghi anni.
17 anni… stava lasciando il mondo a 17 anni.
Il ragazzo ad un tratto vide tutta la sua vita riflessa nel suo sangue e scoprì che non poteva ancora morire, o almeno, non poteva finché fosse rimasto in vita l’uomo che lo aveva marchiato per l’eternità.
Sentì le cicatrici sulla schiena bruciarli come non mai e si risvegliò dal torpore in cui era caduto.
Non era il momento di abbandonarsi allo sconforto, doveva agire.
Una casa che cadeva a pezzi si ergeva davanti a lui.
Una casa plebea, la sua salvezza.
Lui, che era abituato a vivere nel lusso; lui che si poteva permettere di prendere in giro anche i nobili più altolocati per il nome intangibile della sua nobile casata, stava cercando disperatamente aiuto in una casa plebea.
Si appese alla maniglia della porta sperando che non fosse chiusa a chiave.
La porta si aprì e si ritrovò in una stanza sporca e disordinata.
Con le ultime forze che gli rimanevano in corpo si trascinò verso la cucina e tentò di lavarsi il sangue che gli colava sugli occhi, ma le forze lo abbandonarono e cadde con un gran frastuono in mezzo alla stanza.
Non sentì dolore quando sbattè violentemente la testa contro il freddo pavimento, sapeva che la sua vita era giunta al termine e che sarebbe andato all’inferno.
Eppure quella tenue luce che raggiungeva le sua palpebre socchiuse sembrava condurlo in paradiso.
Ecco, c’era un angelo dalla pelle candida e dai lunghi capelli biondi che lo stava chiamando, ma era così lontano e si stava allontanando sempre d più.

Un raggio di sole gli colpì le palpebre bianche facendolo svegliare.
Aprì gli occhi piano guardandosi in giro e chiedendosi dove fosse finito, quella non poteva essere assolutamente casa sua.
La stanza era spoglia, gelida e i muri erano pieni di crepe; il letto dove giaceva era duro e il materasso era consunto.
Le lenzuola e la coperta erano piene di buchi.
Si alzò dal letto e scostò disgustato le lenzuola umide e si accorse di indossare una grande camicia che, come le altre cose presenti in quella stanza, era vecchia e consumata dal tempo.
La testa gli girava forte e dovette appoggiarsi al muro.
Cercò di ricordare cosa fosse successo, ma la testa gli doleva troppo.
<Ah, finalmente si è svegliato, nobile signore.>
Una voce gentile lo fece voltare e vide una ragazza, che sembrava avere la sua età, con i capelli biondi arruffati e un po’ sporchi e una semplice veste bianca rovinata
<Chi sei? Dove sono?> chiese guardando di traverso la strana ragazza che assomigliava all’angelo che aveva visto prima di morire.
“Forse sono in paradiso” pensò dubbioso.
<Mi chiamo Allyson e lei è entrato in casa mia nel pieno della notte, era svenuto e perdeva molto sangue così le ho curato le ferite.> rispose la ragazza rimanendo sull’uscio della porta.
<Dov’è Riff?>
<Non so se è una pratica che si usa solo tra i plebei, ma è buona regola presentarsi, soprattutto se si è ospiti.> urlò la ragazza adirata.
<Conte Cain C. Hargreaves.> disse l’affascinante ragazzo avvicinandosi ad Allyson e baciandole una mano.
<Adesso mi dici dov’è Riff?> chiese ancora puntando il suoi occhi verdi con riflessi d’oro sulla ragazza.
<Io non conosco nessun Riff, mi dispiace signor conte.> rispose la ragazza abbassando lo sguardo
Il conte si lasciò cadere pesantemente sul letto e guardando Allyson con sguardo perso disse:<Non è possibile, non indosso i miei vestiti e solo Riff ha il permesso di cambiarmi.>
Allyson abbassò di nuovo lo sguardo e senza guardare l’affascinante conte dei veleni sussurrò:<Mi dispiace, sono stata io a cambiarla, ma i suoi vestiti erano così sporchi di sangue ed era svenuto e… non pensavo di disonorarla così tanto, mi dispiace.>
<Hai visto le mie cicatrici sulla schiena?> chiese in un sussurro.
La ragazza abbassò lo sguardo ancora di più e sussurrò un “mi dispiace” appena percettibile.
<Beh, vorrà dire che diventerai il mio giocattolino personale> disse il conte con un sorriso malizioso.
<Cosa?> urlò Allyson arrossendo visibilmente.
Cain si alzò e puntò il dito sulla ragazza.
<Hai visto le mie cicatrici e quindi sarai costretta a vivere nella mia gabbia d’oro, avrai l’onore di servire la grande casata degli Hargreaves.>
<Non ho intenzione di vivere in una gabbia, anche se d’oro. Non rinuncerò mai alla mia libertà!> rispose Allyson uscendo dalla stanza.
“Libertà…io imprigiono le persone nella mia gabbia d’oro, ne domino il cuore con il mio veleno, le uso come giocattoli, ma so che cos’è la libertà? Io sono libero o sono ancora succube dei soprusi di mio padre? No, non sono libero. Vivo cercando vendetta verso l’uomo che mi ha marchiato dicendomi che me lo meritavo, vivo portandomi dietro morte e distruzione, vivo cercando un perché alla mia nascita. Riff, dove sei? Mi avevi promesso che non i avresti mai abbandonato eppure io ho bisogno di te e tu non ci sei.”
La mente del conte che volteggiava come una foglia spinta dal vento verso questi cupi pensieri fu riportata alla realtà da un peso che gli cadde improvvisamente sulle gambe.
Allyson gli aveva lasciato cadere sulle gambe un vassoio con un piatto di minestra e un tozzo di pane.
<Lo so che non è cibo che si possa addire ad un conte, ma è l’unica cosa che ho.>
La ragazza alzò il viso dal vassoio e si rese conto che la distanza tra il suo volto e quello del conte saccente era veramente minima.
Anche al ragazzo non sfuggì questo particolare e avrebbe voluto tanto assaporare le labbra della ragazza, ma qualcosa glielo impediva.
“Avanti Cain, cosa ti succede? Sono solo pochi centimetri e lo hai già fatto con tantissime altre ragazze, perché con lei dovrebbe essere differente?”
Allyson si spostò bruscamente da quella posizione imbarazzante e disse con voce inespressiva: <Mangia, per essere un conte pieno di soldi e cibo è piuttosto mingherlino.>

 
Continua nel capitolo:


 
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